mercoledì 31 agosto 2011

Ma ora non funzionano più le Madonne?

Quando ero bambino in caso di siccità si scoprivano le madonne, si facevano processioni e credo che funzionassero non alla perfezione perchè dopo un periodo di siccità si può scatenare temporali violenti, subito si rimediava suonando le campane. si gettava l'acqua benedetta dalla finestra. Ora con lo spopolamento delle campagne le madonne rurali hanno perso la loro funzione: può venire la siccità più tremenda ma nessuno scopre madonne, forse.... è una mia cattiveria le scopriranno in borsa?. Nonno Giulio, tu che hai abitato sempre in poderacci argillosi e aridi mi hai raccontato tù la litania che cantavate a Santo Stefano di Montaione nella processione per invocare la pioggia: Gesù mio!, fate piovere: fresca e buona...... senza vento, senza tuoni: senza grandine ora pronobis. Ora forse sarà meglio dire cosi: Gesù mio... fate alzare il .... pil...........HOOOOO CHERZOOOOO.

ULTIMA MAZZATA

Questa estate sarà ricordata dai contadini come l'annata più disgraziata per la mancata o scarza produzione: Prima le piogge autunnali hanno impedito la semina, poi questa ondata di calore d'Agosto che ha annullato o ridimensionato i raccolti di mais,pomodori, peperoni- si pensi che una industria locale di sottaceti non riapre per mancanza di prodotto- il sole ha -cotto- sulla pianta distruggendolo l'intero prodotto.
Molte aziende agricole avranno da fare i salti mortali per non chiudere. dOlcis in fondo ecco che è arrivata la mosca olearia, gia distrutto il 20\100 delle olive. Stamattina in fretta ho fatto un trattamento ma si vedono gia molte olive malate.

martedì 30 agosto 2011

LA RESA DEI CONTI


Tre gatti maschi intorno una casa non convivono anzi, ognuno cerca di sopraffare l'altro. Alla mia vicina e arrivato un gattino maschio, i miei due lo anno cacciato tante volte facendolo rifugiare sui pini. Ho duvuto intervenire diverse volte altrimenti lo ammazzavano. Il gatto è cresciuto e per mesi ha lottato con i miei poi il mio gatto bianco- pippo- l'ho sentito urlare nella pineta poi più niente, quello che doveva fare al gatto della mia vicina, lo ha subito lui. E' gia un mese che manca forse sarà morto in una macchia. Ora il gatto della mia vicina tenta di far fuori anche il -Baccella- l'altro gatto che mi è rimasto, lui per sua fortuna non accetta il combattimento, come potrebbe ha un solo dente, quando lo vede fugge. Mi consigliano: ma perchè non li fai castrare? Ovvia è la cosa più bella che anno povere bestie.
NELLA FOTO UN TROVATELLO CHE ORA NON C'è PIù.

lunedì 29 agosto 2011

ECCOCI A FINE AGOSTO.



Come ogni anno sento il lamentarsi della gente: è finita l'estate. Si l'estate si puo dire che è finita, anche se la campagna lancia i suoi lamenti dopo la grande calura di Agosto.Non rimane che aspettare la pioggia per ritornare alla quasi normalità, dico quasi perchè tutto è stato stravolto dalla grande calura, le foglie di molte piante sono cadute o cadranno in anticipo, l'erba è diventa paglia, i contadini vendemmiano già da giorni, i campi di granturco hanno una spiga sterile. Ma con l'autunno potrò ritornare sulle mie colline, senza più polvere, ne insetti,ne caldo asfissiante. Le colline toscane in Autunno ritorneranno umane, con trattori, ad arare, le piscine coperte, finalmente senza le lugubri voci di tedeschi in vacanza, voci che mi ricordano
paure lontane. Eccomi pronto a ritornare da voi, colline del Cornocchio, di Montaione, della vald'Elsa, del volterrano, del senese, del Chianti per camminare e ricordare.

C'ERA BISOGNO DI SPECIFICARE?

-Incidente mortale in una fabbrica di Castelfiorentino, muore un operaio Albanese.- Quasi a minimizzare: grave incidente mortale di un Albanese, hoo, è morto un operaio!. Era a lavorare su di un tetto a nove metri di altezza, senza protezione e senza essere assicurato. Aveva tre figli, il bisogno l'ha fatto rischiare. Questo è successo a Castelfiorentino, mio paese natale, un paese dove si lottava nei primi anni del novecento, dove il sindacato è forte di centinaia di iscritti. Dove non arriva l'ispettore dovrebbe arrivare la coscenza operaia, perchè i tetti si vedono e si vede spesso gente che lavora senza protezione e spesso sono loro i lavoratori immigrati a rischiare di più. Fa male sentir parlare di morti sul lavoro, ma fa più male sentire la notizia accanto alla parola Operaio la brutta parola che sembrerebbe minimizzare: estracomunitario.

LEGNA DA ARDERE

Ma perchè non te la comperi, gia tagliata pronta per l'uso. dice mia figlia,avrà ragione ma io se non faccio fatiche non sono contento. Dice il mio amico Maurino al circolo: volete faticare? andate in gita con Maresco. Difatti due o tre volte, non ricordo con esattezza e venuto in escursione sulle Apuane, poi ha detto: quella frase lì. Passando per il sentiero vedo diverse piante essiccate, farle mercire lì non mi piace, poi è ginnastica andare in salita con un tronco in spalla, sono fatto così, uomo di una volta,non sarei mai stato un buon contadino moderno, seduto su un trattore ad arare o spostare il minimo carico con macchine dalla tcnologia avanzata. Al più con la motosega, poi pennato e via. Ho incominciato stamattina e spero a fine mese di finire. Naturalmente senpre a portare legna non starò, ci sono anche i sentieri che mi aspettano........

domenica 28 agosto 2011

INSETTI : PRUDENZA

Ritorno su gli insetti prendendo spunto dai commenti precedenti sulle processionarie. Sono molto pericolose le processionarie perchè anche quando si trasformano in farfalle i resti degli insetti possono essere pericolose anche dopo mesi, e ne ho fatto l'amara prova ripulendo un canaletto dopo mesi, sono stato colto da un prurito e subito sono cominciati del gonfi su tutto il corpo, in casa tengo sempre un medicinale l'ho preso e mi è andata bene. Mentre altri insetti come vespe, calabroni, se non noiati difficilmente attaccano. Un posto dove piace fare il nido alle vespe è la cassetta postale, ogni mese spruzzo un insetticida altrimenti la nostra brava postina lascia la posta sopra.Le operose api se noiate attaccano: Un episodio raccontatomi. Mio fratello aveva tre anni e mio cugino sei,vicino casa mia c'erano degli alveari, il cugino disse a mio fratello: andiamo a mangiare il miele, prese una canna e la infilò nell'alveare; furono subito aggrediti da uno sciame di api inferocite. Alle grida dei due bimbi accorse mio padre che li trascinò presso una pozza di acqua e li tuffò per far staccare le api, poi accorsero altra gente li portarono in casa e chiamarono il dottore che per fortuna abitava vicino. Il dottore diede disposizione e diverse domme di togliere gli aghi e a mio padre disse: parti col cavallo e vai a Castelfiorentino a comperare il ghiaccio. Giorni di febbre altissime ma si salvarono. In campagna ci vuole attenzione ma a volte non basta, allora l'importante è non farsi prendere dal panico, se fuggiamo è peggio, però si discorre bene, io ho molte volte fatto fughe precipitose e sempre mi è andata bene per caso.

ritorno sugli insetti

sabato 27 agosto 2011

Farfallina


Insieme ad altre farfalle si aggira lei. una farfallina marrone piccola. Frulla, sempre in movimento, è la sua stagione di riproduzione, nel vederla sembra la più innocua ma alla nascita in questo periodo escono insetti invisibili che a gruppi cominciano la loro scalata ai pini, sono le processionarie che creano sui rami quei nidi indistruttibili e che poi discendendo camminano una dietro l'altra creando file interminabili. Oltre alla distruzione di pinete sono con la loro polvere pericolose e io diverse volte sono dovuto andare dal medico, rabbrividisco quando le vedo. Giorni fà, seguendo indicazioni ho dovuto fare il trattamento: ho irrorato i gambi dei pini con un prodotto in commercio che due anni fà mi salvò, non ne vidi neanche un nido, l'anno scorso pensai: non verranno questo anno, mi ero sbagliato, una bimba colpita con febbre e prurito per una settinana e io sono dovuto ricorrere alle medicine. perciò ho fatto il trattamento e lo ripeterò fra una settimana. ecologisti si, ma quando si rischia la salute.........

RICORDI: QUANDO ANDAVAMO IN TENDA


Questo pomeriggio lo sguardo si è posato sulla tenda da campeggio, ormai inservibile nella sua custodia verde lì attaccata al soffitto. Sono due anni che stà lì, ormai rimarrà un ricordo dei tanti campeggi montani negli anni, specie le nostre tante puntate nel parco dell'Orecchiella, alta Garfagnana. Andavamo lì nel campeggio del rifugio Isera, al mattino colazione e via sui monti. Con noi Trek il nostro canino inseparabile, dormiva nell'angolo più lontano da noi, e con noi camminava tutto il giorno. Un giorno rimanemmo nel campeggio per aspettare amici, avevamo la tenda in alto vicino la faggeta, un posto meraviglioso e trek stava lì vicino la tenda amato e coccolato da tutti. Ma quel giorno arrivò lei: una barboncina riccioluta e trek non ha resistito, si è avvicinato alla cagnetta, l'ha fuitata e zacchete a alzato la gamba facendo pipì alla tenda della signora. Sono andato subito a scusarmi e a offrirmi di pulire. Ho..... è suo quel cane, siete degli incivili e giù insulti a non finire. Sono rimasto mortificato, non l'aveva mai fatto, per tutto il giorno quella energumena ha brontolato ad alta voce.
Caro Trek gli ho detto: non ti fidare più delle cagnette inghindate, cercatene una randagia in un viale alberato e goditi la vita.

venerdì 26 agosto 2011

RADICI CONTADINE


Nel cammino per ore lungo i tanti sentieri che percorriamo nel silenzio e nella solitudine mantre osserviamo commentiamo quello che vediamo, l'argomento spazia su tante cose, per esempio su come abbiamo trasmesso ai figli il nostro vissuto. Ieri attraversando un secolare castagneto per ore, Chiara mi ha detto: avranno raccontato ai figli i tanti montanari tornati nella piana come si raccoglieva le castagne: le lunghe ore di cammino, gli aghi dei cardi conficcati nelle mani, fare quel sentiero con un mulo, poi nei metati dal soffitto basso ,il fumo, i temporali, le nebbie, pane raffermo o polenta con formaggio, la schiena indolenzita..... ma anche il sentir cantare, chiamarsi, spesso litigare per un confine ma vita vera, era li che si viveva era li nel paese che vivevamo, era li che avevamo le nostre radici.
Ho noi cosa abbiamo fatto per trasmettere il nostro giovanile vissuto se ci anno trovato altrove; tu commessa, io tagliatore di tomaie. lavori per fuggire alla miseria non per amore come prima in gioventù. Ma ai nostri figli come vivevamo lo abbiamo sempre raccontato, Sono, i nosti figli allo stesso livello di quelli che hanno trascurato di raccontare. Vedono il mondo nostro come un film, finito la pellicola si esce.

giovedì 25 agosto 2011

NON CI SONO PIU'LE STAGIONI DI UNA VOLTA

Cammini e vedi. foglie cadute dagli alberi come se fosse autunno inoltrato, la malattia dei pini e dei castagni sta decimando la vegetazione della collina e della bassa montagna. Fra poco ritorneranno le piogge e troveranno un terreno indebolito e ricomincerà la tiratera delle proposte per la difesa del suolo, musica vecchia risentita,poi si penserà alla ripresa economica, lavoro, ci vogliono opere, cantieri, gallerie; e arriveranno ruspe, macchine moderne che perforeranno colline, monti.
Intanto si aggraveranno le condizioni ambientali, ci saranno nuovi disastri. Ma cominciamoci a guardarci attorno, non occorre essere esperti botamici, basta guardare:tutto e in mano di nessuno, mi diceva un forestale: non abbiamo soldi per comperare il gasolio, come facciamo a controllare il territorio? Il taglio dei boschi, il controllo del territorio chi lo fà? Quei santoni che passano da un comvegno all'altro? Da quando il territorio è passato dalle mani del contadino ai -bravi esperti della materia- si vedono i risultati. Intanto via i comuni piccoli, poi i medi, tutti a valle! cosa ci fanno lassù nei paesi sperduti?

Cade bossi e si rompe un gomito.: sull'aria dell'uccellin della comare.

Un pò più sù dovea picchiare....... Scherzo! il male un si augura neanche a Berlusconi!

mercoledì 24 agosto 2011

GIORNI DI ATTESA


Avrei mille coce da fare: dice una canzone di Tenco, si sono settimane che accumulo lavori nel terreno, desideri di passeggiate, ed altre cose ma questo caldo Agosto mi inpedisce di agire. Io sono sempre stato un mattiniero quindi potrei approfittare per eseguire lavori, niente da fare: è la nostra campagna piena di quegli insetti da cavalli: i tafani, ce ne sono dappertutto, poi con l'alzarsi del sole e delle temperature arrivano le vespe, le zanzare ci sono ma nei confronti dei sopranominati sono carezze.Non rimane che ogni tanto fuggire sui monti, ma sono lontani come lontano relativamente è il mare, ma in Estate il mare non è che mi piaccia, come non mi piace più viaggiare in auto nel traffico, sono a 40 minuti dal mare, se va bene, ma la Firenze- Pisa- Livorno: fi- pi- lì. e una combinazione se non trovi lavori in corso, incidenti o ingorghi,- una tv locale ci ha fatto una trasmissione comica al riguardo-
Quindi non rimane che aspettare il classico temporale settembrino seguito da aria fresca e come per incanto si ritorna alla normalità: gli insetti spariscono e si può lavorare, i Fiorentini ritornano a brontolare in Firenze e lasciano scorrere la fi- pi li, il mare quando e svuotato è una meraviglia, un rimane che vedere se Maresco regge alle frescure settembrine......... nel frattempo canto alla BrunoMartino: odio l'estate.........

CHE VITALITA'

Trilla il telefono e vado a rispondere: dall'altra parte una vocetta flebile che riconosco subito: sono Bruno , Bruno Cantini.come stai? bene, ti ho telefonato per dirti che verrò con mio figlio a suonare alla Scala alla casa del popolo,frazione di San Miniato, e poi devo dirti che sono stato premiato come il cantastorie più vecchio d'Italia. Che bravo,ogni volta che mi telefona mi dice: ti ricordi di me? come si fà a non ricordare colui che mi ha dato le prime lezioni di cultura consigliandomi su cosa leggere, citandomi poeti, registi, storici, quando lo conobbi ero tredicenne lui forse trentenne, non sò l'età precisa ma si avvicina a cento,Veniva ad innestare le viti poi era un vulcano di iniziative.
Mi sono allontanato da Castelfiorentino e ci siamo persi di vista. Alla presentazione del mio libro a Castelfiorentino ci siamo incontrati di nuovo, sapevo che suonava il mandolino e faceva coppia col figlio alle sagre paesane. Andrò alla Scala a sentirlo, spero me lo facciano presentare perchè a lui e a tanti come lui devo quel poco di sapere sulla cultura orale e popolare.

martedì 23 agosto 2011

fuga dal caldo: monti pisani










nELLE FOTO:LE ANTENNE DEL MONTE SERRA, LUCCA VISTA DAI MONTI PISANI, QUELLA CHE LEGGE E' CHIARA, UNO CI VUOLE CHE SI ACCULTURI IO HO DORMITO AL FRESCO DEI CEDRI DEL LIBANO.

lunedì 22 agosto 2011

Serata calda: in rocca

Dove cercare un poco di venticello? in rocca! E siamo saliti nel prato della rocca di Sam Miniato attirati dalle due bandiere che sventolavano forte. Difatti c'era un bel venticello, per la verità caldo, ma tutto non si può avere. Malgrado la giornata è stata calda c'era una discreta visualità. Seduti sul muro a sud ci siamo allenati a distinguere dalle luci i tanti borghi, paesi e cittadine davanti a noi.Se ne intendeva di panorami il Barbarossa per far costruire una rocca su questo colle. Ecco, davanti a noi una miriade di puntini luminosi a partire dal Chianti per finire a Volterra con in mezzo San Gimignano, Montaione e Gambassi e nella campagna le tante luci degli agriturismi. Arriva a passo svelto un turista con tanto di zaino, scatta foto alla rocca e via, forse lo aspettano i familiari in basso, o forse e un pellegrino della via Francigena boooo.Sarà meglio andare a letto, domani Monti pisani, non sono alti ma freschi sì, poi c'è un'acqua da bere da far felice la prostata.......

I TEMPI DELL'ABBANDONO


I tanti anni che mi ritrovo sulla groppa mi fanno star male, non per la salute che regge ma per l'ambiente che vedo mese dopo mese degradare. Mi ha detto un vecchio contadino, io la terra del mio podere la pulisco,cioè col trattore ogni tanto estirpo l' erba, ma non semino più niente. Come si fà a seminare se al raccolto non ricavo nemmeno i soldi della aratura. Ma gli ulivi, dico, tu ai mille piante ed erano bellissime. le ho abbandonate da anni, come si fà a coltivare l'ulivo se l'olio viene da altre nazioni o chissa da dove.... ho provato a raccogliere ulive ma non ricavavo nemmeno i soldi della lavorazione del frantoio. E si continua turisticamente a vendere la Toscana, terra magica di storia, di ambiente conservato ed altre belle trovate dei pubblicitari. Io cammino in zone un tempo magiche, dove la terra era un giardino, ed ora vedo desolazione. Eppure ancora il turista viene si entusiasma, parlo con gente di altre regioni: ha la Toscana! Ma io che ci vivo da tanti anni sono turbato a vedere l'abbandono e la desolazione. Quando si capirà che borghi storici, paesi artistici e campagna sono tuttuno a formare un paesaggio magico?.
NELLA FOTO CAMPAGNA INTORNO SAN GIMIGNANO

Polpa di pomodoro

Stamattina levataccia alle 5 per evitare il caldo, avevamo da fare la conserva di pomodoro. Una quantità modesta l'havevamo fatta già da tempo, ora che è arrivato il sole i pomodori sono maturati in quantità, dopo averli raccolti due giorni fà stamattina la macinazione e l'imbottigliamento. Qualità speciale,poi avendone in quantità abbiamo scelto i migliori. Ora sta già bollendo nel caldaione, una doccia e fermi ad aspettare anche oggi una giornata di grande calura.

domenica 21 agosto 2011

Quando passavano i fiorentini....

Sono sceso a san Miniato basso per sentire se laggiù faceva meno caldo: in inferno, non si respirava, Siamo andati alla chiesa, oggi festa paesana: davanti alla chiesa uno sparuto gruppo di fedeli anziani aspettava l'inizio della processione, il prevosto guardava inquieto, la banda ancora era in disparte, ma gente non se ne vedeva, colpa del caldo o la gante non sente più il richiamo di un tempo. Mi ricordo 45 anni fà quando non c'era la superstrada e la processione sfilava sulla Tosco Romagnola, unica via per Firenze creò decine di km di coda. Ora che c'è la supestrada, la circonvallazione nord e tutto potrebbe svolgersi senza creare disagi
mancano i fedeli.Forse don Vinicio il tanto dinamico provosto che San Miniato Basso amava e gli altri preti del circondario guardavano con disagio per le sue stramberie da lassù si prenderà la rivincita sorridendo......

CALDO




Che caldo, guardo il termometro sul terrazzo segna40 siamo quasi in reclusione, fuori ci sono vespe e tafani, cosa si può fare; pubblicare alcune foto della nevicata di dicembre e consolarsi!

sabato 20 agosto 2011

Raccontare: che fatica!

Stò precedendo bene ma scavare nei ricordi è una impresa, non racconto episodi ma cerco di raccontare come vivevamo, come lavoravamo ed è difficile spiegare in termini attuali il linguaggio di 65 anni fà termini popolari di allora: la martinicca- il freno-il fruciandolo: lungo palo dove si applicava del verde, erba o frasca per spazzare il fuoco o la cenere ardente prima di mettere a cuocere il pane. Poi mentre mi spremo i ricordi entra in casa Chiara e dice: o che si cucina oggi? tutto salta e spengo il compiuter. Ma l'amore verso il mondo contadino è tanto e cercherò di portarlo al termine, se sarà utile bene, altrimenti combatto la vecchiaia precoce, o come avrebbe detto Sante: un contadino molto brillante: fare le seghe al cervello!

La riunione

Abitavo in una frazione che aveva una chiesa nella quale la domenica mattina veniva il sacerdote dal paese a dire messa.Un giorno una signora che fungeva da coordinatrice convocò tutte le donne della frazione senza dire il motivo: venite a casa mia vi devo dire qualcosa. Arrivarono tutte, una per famiglia e fatte sedere comunicò che aveva fatto lei il calendario per spazzare la chiesa: te te questa settimana, te e te la seconda settimana, quando si rivolse ad una di loro la donna con decisione disse: un momento! perchè io dovrei spazzare la chiesa, io non la insudicio, mi avete mai visto in chiesa? Veramente..... Ecco, disse la donna, chi la insudicia se la pulisca.
Dico così io a Rosi Bindi: Io le tasse le pago, le devono pagare tutti, anche la chiesa.Perchè io dico come la signora.

LA DOCCIA

Lavorare nell'orto anche per un'ora con questo caldo è bastato per acumulare polvere e sudore. Non verrai mica a tavola ad - ascella selvaggia dice la spiritosa. Io che in fatto a discorsi a bischero sono un campione gli ho subito proposto: la facciamo la doccia assieme? si risparmia l'acqua!. Io, mi ha detto, ti evito due incidenti: che tu scivoli e ti rompa il femore, e ti evito di fare cilecca! Mamma mia che vecchiaia infame mi è capitato!!!!!!!

venerdì 19 agosto 2011

IO MI RICORDO E TU?

Quando scendevano dal treno le prime famiglie siciliane dopo tante di quelle ore passate sui treni di terza classe da Agrigento, Caltanisetta con fagotti neri, uomini con la giacca di velluto e donne vestite di nero, arrivavano alla stazione di Castelfiorentino e gridavano: fateci scendere, veniamo dalla Sicilia! Appena scesi si incamminavano preceduti dagli uomini che in precedenza erano venuti a comperare un poderaccio e conoscevano la strada.
Io sono partito per tornare in un podere a 25 km di distanza, in inverno con una sola giacca,avevo 16 anni e ancora non avevo avuto uno straccio di cappotto.
Siete partiti un poco tutti o voi o i vostri padri o i vostri nonni, per tornare in posti migliori non facciamo ora gli schizzinosi, da che mondo è mondo l'uomo ha sempre cercato di migliorare la sua vita.E arrivano come arrivavamo noi e come loro siamo stati guardati con indifferenza e qualche volta con disprezzo. Ma quando capiremo chi si nasce tutti dallo stesso buco?

giovedì 18 agosto 2011

UNO SCATTO E IL PENSIERO


Seduto sulla roccia con la digitale pronta osservo il passaggio dell'ombra di una nuvoletta che crea tagli di luce sulla faggeta dietro una roccetta bianca, uno scatto e via come altre decine di scatti. Arrivo a casa metto nel compiuter le foto le guardo, poi ritorno su questa.La osservo, cosa ha di speciale?, niente, una delle tante valli boschive degli Appennini circondata da monti neppure tanto alti.
Guardo e il pensiero vaga su quei pendii a me camminatore sconosciuto del luogo non spiega quello che a generazioni di montanari ha rappresentato questi luoghi: ogni roccia, ogni valletta, pianoro anche il più insignisicante ha un nome,tante storie nascoste. Se scendevi una volta e raccontavi di avere visto qualcosa ti domandavano: dove! ai piani; oppure a faggiola,o alla forra di cecco? Ad ogni angolo della montagna era stato dato un nome, come lo davano ad una persona, un animale, al bosco; perchè era tuttuno: uomo e ambiente. Ora se fai vedere la foto a dei conoscitori ti dicono: ho capito dove l'hai scattata è nel versante nord del Balzo Nero. Forse esaminare una foto col pensiero fa male, ci fa capire con che fretta siamo voluti andare oltre le nostre posibilità. Vediamo molto senza riflettere; vediamo il mondo come quel taglio di luce creato dalla nuvoletta: un rapido passaggio e dopo l'indifferenza.

IL CALDO E IL GELO, NON STANNO IN CIELO

Questo proverbio l'ho senpre sentito dire: ed ecco puntualmente l'estate con gran caldo e con esso le- primizie sulle colline del valdarno: zanzare, tafani, cicale assardanti, vespe e dolcis in fundo i calabroni gialli. basta un temporale per tornare alla normalità ma il meteo non ne prevede.Quindi bomboletta pronta. L'anno scorso i calabroni fecero il nido nella soffitta del mio vicino, dovette chiamare i vigili del fuoco che attrezzati li fecero fuori.

ERBA


Camminando nei sentieri alle periferie dei paesini di collina nessuno fa più caso alla tanta erba ai lati nei cigli molte volte nei sentieri è difficile procedere,se non ci fossero i segnali del trekking ci si fermerebbe, poi arriviamo al bosco dove la vegetazione soffoca l'erba e si ritrova intatto il sentiero tracciato. Lasci le case e l'erba è li in abbondanza prima verde in primavera poi piano ingiallisce fino ad essiccare a fine Luglio alcuni previdenti la falciano prima che diventi un pericolo.
Non rimpiango giorni lontani quando finito di falciare l'ultimo ciglio dovevamo prendere anche le foglie delle canne per dare al bestiame un poco di mangime verde.Eravamo meno persone di adesso a rosicchiare le poche risorse, anche l'erba dei cigli dovevamo cercare per sopravvivere. Vecchio contadino sopravvissuto: passo e guardo tutta quell'erba,quanta grazia di dio, avrebbe detto mia nonna, ma giù nella valle nello stallone si alimentano i bovini con mangini premiscelati.
A me vecchio residuo di un tempo che fù, non rimane che augurarsi che tutta questa erba essiccata non sia causa di uno spreco maggiore: incendiare.

mercoledì 17 agosto 2011

L'ASINO E IL SEGGIO


Molti anni fà andai a fare il rappresentante di lista,- pci- ad un seggio nella campagna samminiatese.Prima di iniziare il presidente mi disse: Siamo tutti gli stessi a questo seggio quindi un fare tante osservazioni, poi non ti conviene: votano quasi tutti il partito comunista. E tutto precedette bene. Alle due del pomeriggio c'era la chiusura del seggio, guardo l'orologio e dico:e ora di chiudere presidente!no mi disse questo seggio si chiude quando raglia l'asino, non si fece attendere alle due precise ragliò, il presidente assumendo uyn'aria ufficiale: dichiaro chiuso il seggio!!

piccolo mondo agricolo













Ecco alcuni angoli del mio orto: il basilico, i peperoncini, la bieta ed altro il tutto curato da Chiara tutte le mattine, i pomodori sono di qualità roma, la copertura per proteggere i pomodori dai forti raggi solari è una vecchia rete usata per la raccolta delle olive. I fichi,c'e ne è in abbondanza sono del tipo -dottati- e un particolare le tre galline nere, è la prima volta che le ho nel pollaio, sono docilissime, e il Galletto, di nome Membrino. perchè l'ho chiamato così lo spiegherà -in rima il Poeta sulle 23- leggete i commenti domani.
I peperoncini- favolosi- mi ha mandato il seme -Natura grezza- una amica blogger Abruzzese grande artista e appassionata alpinista.

martedì 16 agosto 2011

IL FAGGIO





Ci si incammina verso la vetta lontana, leggo sulla carta: 3 ore e mezza di cammino, dislivello 630 mt. Quando si incomincia una escursione partendo da 600 metri il passo e svelto, poi cominciano i tornanti le balze i passaggi obbligati, comincia il sudore, il fiatone, di interessante oltre al solito torrente che scorre giù nel canalone, è il punto della montagna meno interessante poi ad una curva come di incanto eccoli!i faggi. Sembra che la natura abbia tracciato una riga: da quì in sù ci sono io!, sali un poco e sembri di essere in un incanto. Il faggio, re dell'appennino dagli ottocento metri in sù, maestosi e dalla chioma immensa ma a differenza di altre piante lascia filtrare il sole, ed ai il senzo attraversando una faggeta di essere in un posto amico.
E il tronco, chiaro gigante dritto nei posti dove non sono esposti al vento, bassi dai gambi contorti nelle cime e sui passi per resistere alle intemperie ma belli entrambi, quando li vedo rimango incantato.

lunedì 15 agosto 2011

Produrre rifiuti

Prendo spunto dalla mia stramberia sulla sega per fare una riflessione sui tanti prodotti in commercio che costano una cifra per operai, pensionati e tutte le persone che hanno un reddito limitato. Molti prodotti meccanici, elettrici, elettronici che sono attualmente in commercio, molte volte devono diventare rifiuti per quel dilemma: lo riparo, da chi ,e quanto spendo? ho mi conviene ricomperarlo? Un artigiano riparatore giustamente si fà pagare il tempo che impiega, poi deve richiedere se occorre il pezzo di ricambio, e quì ci cascò l'asino,se te lo mandano, quando arriva?
Se tutto va bene dopo mesi riai l'oggetto che poi potrebbe guastarsi di nuovo e paghi il lavoro e il pezzo di ricambio. Un era meglio se lo comperavo nuovo?. E l'oggetto anche se ha funzionato poco devi gettarlo e diventa rifiuto. Ci ho scherzato sù ma senza una sega se devo togliere un ramo, un albero caduto? O ripararla, l'ultima volta ci è occorso tre mesi per la riparazione. Ho ricoperarla: se ne và un tocco di pensione.Verrebbe da dire il vecchio detto: Ho Segantino! quanto sega la tua sega?
So una sega quanto sega la mia sega!

stramberie: ferragostane

Dico a mia moglie: mi ci vuole una sega!
lei risponde: e chi te la nega.
o, dico,ma una sega coi denti
lei risponde: se tu ti accontenti.
quella elettrica è guasta
quella a mano è finita
da un tenpo non l'uso
si è arrugginita.
ho da potare il nocciolo ed il fico
e altra pianta, sarà bene che un dico.




OGGI GRANDE -SCALATA -

Che montagna fumante il vassoio dei tortelli, e Maresco ci si è buttato in picchiata. I tortelli grande tradizione in Lunigiana e mia moglie il Ferragosto se non ha tortelli non è felice. Comincia presto a fare il sugo, che ci mette non lo sò, io faccio solo l'assaggio, quando non mi vede, poi a mezzogiorno forchetta in pugno mi dò da fare. Anche se i tortelli non erano di tradizione in casa mia mi sono adattato volentieri ad abitudini buone ci si abitua.
Stasera a cena una insalatina di pomodori e -rizzati-

domenica 14 agosto 2011

IL PONTE DEL DIAVOLO








Chi partendo da Lucca e infilandosi nella valle del fiume Serchio e risalendolo, giunti Borgo a Mozzano non si meravigli a vedere quel ponte medievale bellissimo dalle arcate strane. E'il ponte della Maddalena, detto anche ponte del diavolo da una leggenda che narra di un muratore che non sapendo come fare a terminarlo chiese aiuto al diavolo.... Si dice anche che se un nubile getta un sasso dal ponte trova moglie o marito. E dopo questa meraviglia si entra in una meravigliosa valle la Garfagnana!

O che non dovevo salire io che con il diavolo ho rapporti buoni: un ho mai detto da toscanaccio: accidenti al diavolo!

OVVAI ! ABBIAMO SCALATO IL BALZO NERO!









Che bellezza questa montagna, l'abbiamo trascurata ma oggi siamo saliti in vetta per il versante più facile: per modo di dire, una salita senza pericoli ma che non dava tregua. Dalla vetta del Balzo Nero è come essere in cielo!

BUON FERRAGOSTO A TUTTI VOI.