lunedì 31 ottobre 2011

MA LI LASCIAMO CRESCERE?

Renzi: Civati e giovani, che rumore che sento intorno a queste persone, ebbene si si parla di ricambio, di nuovo, di fumo,ma si parla. E te Maresco cosa ne pensi? Facciano loro e come lo dico io bisognerebbe che lo dicessero anche gli altri stagionati sputasentenze che dal dopoguerra in poi non facciamo altro che dire:-se non ci fossimo noi!- Noi a cosa? a piazzare i nostri figli , i nostri amici, a criticare e a pisciare addosso al primo che sbaglia. Ha, i giovani d'oggi! Ebbene si, i giovani di oggi li abbiamo ridotti a comparse, e se c'è un timido rigetto ecco subito che si fa i moralisti.
Mi dicono: ma te cosa ne pensi? Io non penso, non giudico, me ne tengo alla larga e li lascio discutere, saranno loro, se discutono assieme a decidere il loro futuro senza il solito sapientone stagionato a umiliarli. Ma se sbagliano? Avranno anche il tempo per correggersi. Non è menefreghismo il mio, è saggezza.

SI FESTEGGIA LA ZUCCA

Questa poi la notte delle streghe!: festeggiare le zucche! Io che in tutta la vita non ne ho mai mangiate, non mi piacciono, ora ci sono addirittura chi la zucca se la mette a sua immagine e ne fa un simbolo di magia. Certo il materiale non manca: di zucche vuote ce ne è in abbondanza una fra tutte la mia. Perciò non mi farò vedere in giro, non si sa mai. Eppoi le credenze e le superstizioni non mi appartengono andrò semplicemente a letto,e mi coprirò la testa: può accendere la luce mia moglie e gridare.......

domenica 30 ottobre 2011

RACCOLTA ULIVE

Oggi inizio la raccolta delle ulive, raccolta che si presenta magra, solo poche piante hanno frutti le altre le faranno l'anno prossimo se non guasterà la festa la gelata come gli altri anni.

sabato 29 ottobre 2011

GIORNATA MALINCONICA

Oggi doveva essere una giornata lieta per una parte lo è stata: è arrivato il mio nipotino di Bologna, ma una telefonata mi ha gelato: la morte di una persona amica,vedova di un amico di camminate favolose che ci ha lasciato due anni fà.Piove sul bagnato, dice il proverbio, a un dolore che rimane nel tempo se ne aggiunge un'altro.Anche se abitavamo vicini ci vedevamo raramente, ma quando ci incontravamo era un piacere conversare con lei. Forse il tempo cancellerà gran parte del dolore, ma rimarrà sempre nel mio intimo quella punta di dolore per due persone speciali come erano lei e suo marito.
Domani sera mi dirò: forza Maresco, resisti al tempo e reagisci, anche se uno alla volta se ne va un pezzetto del tuo mondo.

venerdì 28 ottobre 2011

Colmate che passione

Oggi ho finito di pulire i fossi,in Toscana si diceva - ho ricavato le fosse. Il terreno che lavoro l'ho strutturato alla vecchia maniera cioè: facendo alla collina dei fossetti con pendenza minima per far defluire l'acqua a valle lentamente senza corrodere il terreno e rallentando il corso delle acque stesso. Questo sistema ideato da don Landeschi un prete di San Miniato negli anni dell'unità d'Italia ha permesso di lavorare le colline toscane per piu di un secolo in modo regolare. Poi sono arrivati i trattori e il lavoro collinare è stato verticalizzato distruggendo tutta la regolamentazione delle acque, Da allora quando piove arriva a valle di tutto. Mi sono spiegato?
E' chiaro il mio e solo un passatempo o poco più, non si può tornare indietro.
Di una cosa sono certo: da molti anni con sacrificio ho strutturato il terreno che ha pendenze molto accentuate col vecchio sistema, da allora non si è vista una frana. Non voglio insegnare a nessuno, ogni zona ha il suo sistema, chi vuole esportare sistemi suoi in terre sconosciute non capisce niente.
E non capiscono gli studiosi che imbullettati al compiuter non tengono conto delle esperienze di chi ha vissuto decine di anni facendo esperienza sul terreno.

memorie: il giro d'Italia

Penso di avere avuto 14 anni e il ciclismo era lo sport che più mi piaceva. Un giorno Santi un mio vicino mi disse: verresti con me a Poggibonsi a vedere passare il giro d'Italia? Non lo feci ripetere, sì dissi,sapevo tutto sul giro per sentire alla galena- non avevamo la luce- Poi leggevo tutti i giorni la cronaca sull'Unità, giornale che comperavamo quasi tutti i giorni. In quel periodo scriveva sù L'unità un grande giornalista: Attilio Camoriano, forse uno dei più bravi in quel tempo.
Partimmo con la bici da Castelfiorentino presto per potere vedere le macchine della reclame,si diceva allora così.Passammo Poggibonsi di poco e ci piazzammo su una curva. C'è la salita, disse Santi li vedremo meglio. Ma che salita, passarono come fulmini, riconobbi solo Petrucci perche giorni prima era caduto ed aveva la testa fasciata.
Sono ormai moltissimi anni che capito a Poggibonsi ma mai avevo riconosciuto quel posto dove avevo visto passare il giro, non mi rendevo conto, poi Sabato ho dovuto percorrere un tratto della Cassia mai percorso perchè ora e più facile andare nell'autopalio. E per incanto ho rivisto la salitella e la curva dove 14enne ho visto per la prima volta passare il giro.

giovedì 27 ottobre 2011

TERRA CALPESTATA 2

Se prendi un bimbo coccolato, vissuto in casa con tv, giocattoli e nutella, lo porti in una foresta e ce lo lasci, non può sopravvivere.
Cosi è il territorio delle colline e della montagna. In una generazione, la mia, si è visto l'abbandono in modo rapido dei territori coltivati o a pascolo, e il territorio ha subito un abbandono rapido, lasciato a se stesso. Mi ricordo di fossi ripuliti in estate, l'erba ce la liticavamo per il bestiame, il lavoro era fatto con zappe e vanghe,e tutto era regolato. In pochi anni è arrivato la fuga dalle campagne per miseria e abbandono, non rendevano i terreni di collina e montagna, ed era vero,tutti in giù verso fabbriche e pianure lasciando il bimbo viziato: -la terra- sola alle prese con un riassetto naturale, ma prima l'uomo l'aveva cambiata per suo uso e consumo.
Non contenti di lasciarla a se stessa è arrivata la meccanizzazione: trattori e ruspe, poi ci volevano strade e quindi taglia piante e cementa.
C'è voluto il commercio internazionale e si è inportato con rapidità la malattia del cipresso. del pino e ora del castagno.
E la terra è li ferma ad aspettare che l'acqua scenda dal cielo ed è risaputo che-l'acqua va in discesa, e passa se non regolamentata dove trova la strada.
Faranno certamente altri convegni illustri geologhi, politici, programmatori del territorio, ma mancherà la materia prima: un contadino con una balla in capo a sistemare in fosso vicino casa o nel podere quando l'acqua non scorre. Perchè i contadini li hanno voloti in fabbriche, e molte volte fanno comodo per togliere il fango delle alluvioni perchè si ricordano ancora come si tiene una pala in mano.

Castelfalfi e dintorni
















Oggi via da casa, il terreno è bagnato. Abbiamo fatto una escursione non lontana da casa ma bellissima!San Vivaldo- cappella del Lupo- Castelfalfi- valle torrente Roglio- Cedri- Iano - San Vivaldo- Zona di agriturismo di lusso e case diroccate, così va il mondo. Ma la campagna è stupenda, poi oggi è una giornata bella è dal clima mite. A boschi, dove comincia a colorarsi l'autunno, zone spoglie e dai panorami unici.

mercoledì 26 ottobre 2011

TERRA CALPESTATA

Molti anni fà quando feci un percorso da Moneglia a Sestri Levante rimasi scioccato dalla bellezza delle pinete, ore di cammino da sogno. 4 anni fà ho ripercorso lo stesso itinerario: una desolazione i pini decimati dalla malattia, ora anche i castagni muoiono, i terrazzamenti franano,nelle colline delle Cerbaie idem: pini morti,gli ulivi non vengono più potati e assistiti; deperiscono. con gipponi si scorrazza per i boschi della maremma. Si tagliano boschi e la forestale non può controllare per risparmiare benzina.Non credo che bisogna avere i miei anni e la voglia di camminare per costatare la distruzione di un territorio. Terra mia: se andiamo di questo passo non c'è da stare tranquilli neanche nel cimitero.

martedì 25 ottobre 2011

Poggio del Comune


Da casa mia si vedeva oltre Gambassi questo scuro monte a forma di melone. Sapevo come si chiamava è basta: Poggio del Comune. Me ne parlarono i Tinacci una famiglia che abitava vicino alla mia, loro vi avevano abitato un anno contadini del prete il quale dopo un anno diede loro la disdetta perchè un familiare era minorato mentale, fatto che ho descritto nel mio libro:- Alla Grazia di Guarda Chi C'è- Sante, uno dei Tinacci mi raccontava della vastità del bosco e delle diverse famiglie che scendevano alla messa alla chiesa di Libbiano.Poi un amico mi ha narrato di quando era partigiano in quella immensa boscaglia: I tedeschi ci accompagnavano sparando fino ai margini del bosco, poi si limitavano a sparare per un poco e si ritiravano.Con gli anni dopo tanti racconti siamo venuti a camminare in quei luoghi e un poco alla volta lo abbiamo girato tutto. Grazie ora all'AMPI e al comune di san Gimignano è possibile con la segnalazione : dei -sentieri della memoria- vedere la bellissima montagna in due percorsi principali: uno partendo da Libbiano e seguendo il segnavia si percorre un anello che raggiunge diversi ruderi di coloniche abbandonate in un paesaggio di bosco e rocce bellissimo.
L'altro partendo da San Donato, seguendo l'indicatore Castelvecchio e dopo lo spiazzo parcheggio alla prima via di bosco a destra con indicatore si sale, poche decine di metri al monumento ai partigiani e poi sù in un bosco folto di lecci e roccioso si sale dritti fino alla cima dove ci sono ancora i capanni dei partigiani. Oltre alla bellezza dell'ambiente, rimasto intatto fino a noi, ci si sente coinvolti nella storia recente e passata.

domenica 23 ottobre 2011

L'età

Sono certamente per ora fortunato di come sono alla mia età con la salute, ma una cosa mi disturba: le lodi e i vezzeggiamenti fuori luogo. -Non li dimostri, a col compiuter?, bravo!, come teli faccio i capelli?, come un ragazzino!ancora cammini tanto, ecc.
Mi piacerebbe essere trattato con il presente,come una persona normale che vive i suoi giorni con la sua età. Per fortuna sono attivo come del resto molti alla mia età,faccio quello che il fisico può fare, e con la mente uguale, sono una persona e basta, non voglio essere trattato da - giovanottino-: non sogno i bunga bunga, mi vergognerei, ho sempre un pò di dignità; non sono un granchè in altri campi, sono Maresco come lo sono stato in altri anni. Perciò trattatemi da persona che vive il suo tempo con il suo fardello di anni sul groppone che per ora sopporto, poi il tempo dirà.

sabato 22 ottobre 2011

FRA CHIANTI E SENESE







Arrivati di prima mattina in Poggibonsi cittadina della vald'Elsa senese, centrale: a nord il Chianti, ad est il senese, a sud San Gimignano porta del volterrano. Cittadina molto industriale, ma bastano due passi e sei nella magia: castelli,coloniche, chiese romaniche, fattorie e agriturismi da incanto. Bello è attraversare tutto Poggibonsi camminando nella bellissima pedonanle lungo il torrente Staggia. E Staggia è la nostra meta.Abbiamo attraversato la collina di Lecchi e una volta discesi ecco come d'incanto il maestoso castello. Lo avevamo visto passando ma gli interminabili lavori di restauro ce lo avevano inpedito.
Al ritornosiamo passati su una collina bellissima: vigna e piagge arate e il classico terreno colore- terra di Siena: una stradina appena tracciata dai cingoli del trattore si allungava all'infinito davanti a noi.Ha detto Chiara: vorrei che non finisse mai. E'finita dove vicino un gruppo di case una famiglia era intenta a raccogliere le ulive, ci hanno salutato con la gentilezza un poco curiosa.
ecco alcune foto:

venerdì 21 ottobre 2011

CASA MIA

Si diceva quando tanti anni fà uno era proprietario della casa dove abitava che -aveva la casa di suo- Pochi erano i proprietari della casa dove abitavano, quando ero bambino e anche noi piccoli mezzadri eravamo fra i tanti. Ma in quella casa ci ero nato e poi ho vissuto per 12 primavere. Mi affacciavo alla finestra ed era mio il mondo intorno. Tutti i giorni vedevo la valle dell'Elsa, poi Cambiano e sù sempre più lontano lo stesso panorama fino là, a quei monti lontani: il Pratomagno.
Poi per sopravvivere alla miseria altro panorama: mi affacciavo alla finestra e davanti a me le colline magiche di Montaione e Gambassi con al centro il Poggio Allaglione che le faceva da chioccia.
Si viene adulti e altri panorami, poi si conosce uno spicchio di mondo e con gli anni finalmente casa mia- in proprietà e fortunato anche un panorama dalla finestra bello: ho davanti a mè i monti pisani e lontano sullo sfondo le Apuane- come avevo da bambino il Pratomagno. Stò bene, ma i troppi panorami mi anno- spaesato- Mi manca qualcosa che non si può spiegare: le radici, lasciate là a quella finestra difronte a Cambiano e che non troverò più nemmeno se ritornassi.
Forse è per questo che cammino per sentieri e strade bianche? bo! chi sà, ogni posto nuovo che vedo mi incanta, ve ne accorgerete da come ne parlo, ma poi riparto con entusiasmo per posti nuovi. Se fossi rimasto là alla prima casa forse farei anche io come gli altri del paese: mi darei da fare per-il giorno più dolce dell'anno, collaborerei al teatro amatoriale, alle vie francigene di Ottobre.
Non camminerei forse come faccio ora.
Non sò come spiegare ai paesani di ora: i Samminiatesi, perchè non sento come loro l'attaccamento al paese- uno fra i più belli di Toscana.
Accettatemi cosi come sono, non posso più dire: dalla mia finestra.Le troppe finestre mi hanno tolto il piacere di dire: il mio paese.

LE ROVINE DI CASTELVECCHIO

Da lontano si vede solo la cima di due torri rovinate dal tempo e dai fulmini, ma quando entriamo nella cittadella abbandonata ormai da secoli ci troviamo difronte alle rovine di una vera cittadella,Delle tante rovine, ripulite con amore da tanti volontari che sacrificano le ferie per allontanare l'avanzata del bosco,la più intatta è la chiesa e la torre alla estremità sud. Camminando fra i muri sbreccati si nota il mulino, la capiente cisterna e in fondo affacciati alla rupe si vede giù in basso il tortuoso orrido. Quando Castelvecchio era nel massimo splendore nessun esercito è riuscito a conquistarlo , solo col tradimento e con l'inganno San Gimignano l'ha occupato stappandolo a Volterra. Poi dal 1300 una serie di cose l'ha spinto verso l'abbandono: peste, terremoto e altro è cominciato la decadenza fino all'abbandono. Ora appollaiato su due orridi in mezzo alla boscaglia restano le rovine visitate da centinaia di turisti da tutto il mondo.
Questo pomeriggio siamo andati a registrare un servizio per Antenna5 Spero venga bene, ma sarà sempre un servizio tv.
Bisogna andare a visitarlo dopo aver camminato mezzora per rendersi conto della bellezza selvaggia del luogo.

mercoledì 19 ottobre 2011

EREMITI DEL CAMMINO


Mi piacerebbe venire a camminare con voi, è il discorso che mi dicono tante persone dopo i miei interventi in tv, ma malgrado io dica che tipo di trekking si pratica noi due da moltissimi anni,sono quasi cinquanta, che scorraziamo per sentieri, strade di campagna, boschi,senza molte volte una meta, pranzando al - sacco- mai un pranzo nei ristoranti, lo zaino per noi è tutto.Una volta ci seguono ma poi tanta è la diversità fra noi e la gente normale.- Ma via, un pranzetto con i piedi sotto un tavolo via...... Non si può spiegare quello che si prova camminando, guardando una querce un pioppo, i colori i tramonti ecc le tante senzazioni che proviamo, Molti decidono di camminare ma poi non lasciano durante il cammino il mondo reale con le sue beghe.
Proviamo, ma poi non ce la facciamo, camminare e socializzare con tante persone ci è impossibile e ritorniamo coppia perfetta di eremiti del cammino.

martedì 18 ottobre 2011

stramberie:

Era facile rompere le zolle
bastava dare un colpo bene assestato
sia col terreno asciutto oppure molle
e il terreno era gia spianato.
Mi sono messo ora alla tastiera
dandomi un tocco da acculturato
quando ormai la mia vita volge a sera
scordandomi di aver solo zappato.

lunedì 17 ottobre 2011

Video Pignano- Monte Voltraio. Volterrano

CAMMINANDO : VECCHI CIPPI




Chi vedrebbe se non cammina il vecchio cippo ai margini del ciglio sito nella tortuosa discesa della Marginetta di Marti,paese sulla collina nel comune di Montopoli in vald'Arno?. una scritta sbiadita dal tempo ricorda una disgrazia accadutavi nel 1897 nel mese di Marzo, ad un medico che percorreva gli stretti e pericolosi tornanti quando il cavallo si è imbizzarrito precipitando nel tornante sottostante volando da un masso di tufo. Tempi quelli che quando si chiamava il medico in campagna c'era da percorrere strade fangose o pericolose e il migliore mezzo di trasporto era il cavallo. Molte volte il medico veniva svegliato nella notte dai colpi sul battente della porta e sempre quando si ricorreva al medico era un disturbo grave, Se era un possidente o un fattore quello che si recava a chiamare il medico aveva cavallo e calesse, il medico saliva e via a soccorrere.
Il medico del mio paese, quando ero bambino, diverse volte chiamava mio padre, che aveva cavallo e calesse e abitavamo vicini,
per andare a fare una- urgenza- così diceva, e una volta di notte finì con una ruota in un fosso, il medico si recò da due contadini che corsero subito a rimettere il calesse in strada. Ma senpre non andava bene, molte volte il medico non arrivava in tempo e qualche volta poteva toccare una disavventura anche a lui.
Così sarà accaduto anche al medico di Marti chissà, il cippo non specifica se di giorno o di notte,cavallo imbizzarrito.....
Sarebbe opportuno se i vecchi cippi e lapidi sbiadite fossero riscritte per essere leggibili. E storia scritta anche questa.

Dopo il compleanno.


Il GIORNO DOPO AVERE COMPIUTO 76 ANNI QUARDATE IN CHE VIA MI SONO TROVATO A PASSARE: VIA MALVECCHIAIA, MENO MALE CHE C'è LO STOP!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 16 ottobre 2011

RINGRAZIAMENTI


Ogni tanto da buon zappatore do una ditata sbagliata sulla tastiera.... meno male che mia figlia rimedia, quindi rieccomi col compiuter a posto.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti voi per l'affetto dimostratomi per il mio compleanno, spero crescendo di migliorare, come dice il proverbio: con il tempo e con la paglia, si matura la sorba e la canaglia.
Colgo anche l'occasione di ringraziare i nuovi amici del gruppo trekking ETRURIA con i quali ho trascorso ieri una giornata bellissima sui monti pisani.
nella foto il monte Faeta.

sabato 15 ottobre 2011

ALè 76

C'e l'ho fatta a raggiungerli. Certo sono tanti, ma devo confessare che mi trovo bene con gli anni che ho, perchè non me ne rendo conto. Ancora se trovo un gruppo di ragazzini mi intrufolo a giocare al calcio. Ma dovresti essere serio in base all'età? Credo che Guccuni abbia ragione quando canta:ci vuol costanza ed invecchiare senza la maturità. Ieri mentre guardavo il panorama ad una donna giovane un - colpo di vento ha sollevato la gonna, ebbene sì mi sono turbato, bellissime gambe, me ne scuso, un sono un maniaco, non vorrei mancare di rispetto e passare da vecchio balordo, ma peccato che non avesse - la giarrettiera rosa- come canta Paolo Conte. BE AVANTI! C'E NE è DEI GIUCCHI IN GIRO, AGGREGRIAMOCI!

Ognuno ha il suo Montecarlo!











Ho vai! questo pomeriggio ci siamo concessi una- puntatina a Montecarlo- di Lucca-
Ma guardate come è bello:

venerdì 14 ottobre 2011

animali amici








O DEI PROBLEMI COL COMPIUTER HO PROVATO QUESTE FOTO

giovedì 13 ottobre 2011

Evviva! si torna in campagna!

Tutti felici di lasciare le città,si torna in campagna. E sono nati come funghi piccoli insediamenti: resident di campagna. Anno fatto negli anni passati il mutuo e via da Firenze, ma anche da centri minori attratti dal verde delle colline Toscane.
Son tornati in un appartamento di campagna credendo di trovare serenità, aria pulita, silenzio, solo il cinguettio degli uccelli o il frusciare del vento. Iniziano il lunedì con la rincorsa al treno, come piazzare il o i bimbi, il lavoro lontano, le file o i ritardi del treno. rientro tardi per mesi partenza prima dell'alba e ritorno a notte. Finalmente il sabato. un trattore scorrazza nelle vicinanze facendo un rumore infernale, un cane abbaia, nel periodo della caccia in un vicino capanno, ma a distanza regolare sparano,il trattore spande concimi che il vento fa giungere alla finestra. Litigi con quello, disagi a non finire. La campagna diventa un tormento per chi era abituato in città. La campagna è bella solo se ci vivi e ci lavori altrimenti sarà un tormento. Ne ho conosciuti troppi ormai che sono tornati vicino con entusiasmo ma poi chi ha potuto è ritornato in città.

mercoledì 12 ottobre 2011

METTERSI DAPPARTE

Ma quando ci metteremo in disparte? Vecchi, si siamo vecchi, noi delle generazioni passate, sono vecchi quelli che ci danno ascolto e seguono i nosti- consigli- vecchi.
Ci siamo presi tutto, anche da morti ci appropiamo dei nomi delle piazze e delle strade. -Meglio un vecchio in un canto che un giovane nel campo- si diceva un tempo.
Altro che canto: abbiamo preso tutto alle giovani generazioni,soprattutto la libertà di decidere costringendoli a fare solo proteste a volte fuori delle righe.
Potrei durare a lungo ma mi fermo quì.
Oggi, quell'omino impomatato vuole ancora governare nel nome di che cosa? Dei nostri successi? quali? in una generazione ci siamo giocato per il cosiddetto progresso l'ambiente, abbiamo depredato il mondo, e mi ci metto anchio che per tutta la vita ho fatto il progressista. SI! Di colpe ne abbiamo tante chi li ha fatti e chi non li ha potuti fare.
E' ora che smettiamo di fare i controllori del futuro. Basta! sia come l'omino impomatato,perchè anche quelli che lo contrastano sono della nostra generazione vecchia! , basta anche con- se non ci fossi io, viviamo la vita come l'età vuole, lasciamo a menti giovani di decidere il loro futuro, perchè del nostro ce ne siamo occupati anche troppo.

PISCIANO I RAGNI

Si dice questo proverbio quando cade una fine pioggerellina a meta strada fra la nebbia e la pioggia. Il meteo annuncia sereno, ma sereno non è cade questa umida nebbiolina che se stai fuori ti bagna.
Un tempi normali si chiamerebbe tempo uggioso ma con questa tremenda siccità è benvenuta anche questa nebbiolina che appena ha bagnato l'asfalto ma che rigenera, anche se per poco quei pochi fili di erba sopravvissiti.
Non dà speranze di pioggia il meteo fino a fine mese, per ora contentiamoci di vedere pisciare i ragni.. . ...

martedì 11 ottobre 2011

Il romitorio di San Bartolommeo a Cune










Ritornando alla escursione di ieri voglio parlare della bellezza del luogo dove e sito il romitorio, una cosa unica. Non si può descrivere un luogo così bello e unico, bisogna visitarlo.Nei SENTIERI DI MARESCO ho descritto come si raggiunge. una strada asfaltata ci porta comodamente ai piedi del romitorio. Non dico altro metto alcune foto.