martedì 31 gennaio 2012

Ritorno al passato

Stamattina come al solito alle cinque e trenta mi sono svegliato, premo per accendere la luce: niente, buio pesto, a tasto trovo il passamano delle scale, scendo in cucina e cerco invano la torcia a pile, mi viene in mente le candeline del compleanno della bimba in un cassetto, tasto e le trovo,trovare i fiammiferi è più facile, accendo la candelina ed ecco per incanto la luce seppur fioca, la provvidenziale scorta di legna e in poco tempo la stufetta arde facendo caldo.Fuori la neve. La candela mi ha fatto venire in mente i cinque anni che ho abitato in una casa senza energia elettrica.Ci vuole poco per ritornare indietro, ho pensato, via la luce, e rimani solo nel tuo ambiente, niente voi, cari amici,niente comodità, niente notizie.Ritornare al passato è un attimo,sapersi adattare per chi non ha provato non sarebbe facile. Mi sono tornati alla mente i libri di Mario Corona, quando si immagina la fine dell'energia, e si immagina che al mondo rimarrebbero i popoli che non hanno conosciuto progresso. Arriva il giorno,e la luce elettrica no,ora col chiaro, il pensiero va al friser dove - riposano- i miei galletti in attesa di essere ,sgranocchiati- mangiati per i non Toscani. Tracchete! ecco la corrente che ritorna, lo sento dal rumore del friser, ecco che subito ritorno quello di prima: accendo la tv, il compiuter,telefono alla figlia, mi riempio di notizie prima di spalare la neve per le scale.

lunedì 30 gennaio 2012

La donna del fuggiasco

Era il 1943 dopo l'otto Settembre a Milano fra i militari ci furono giorni di sbandamento:nessuno dava ordini, chi trovò abiti civili tentò di sfuggire ai tedeschi. Lui non ce la fece, abitava in Toscana,non era facile in abiti militari sfuggire ai tedeschi, cadde in una retata alla stazione mentre tentava di salire sul treno. Fuù portato in una caserma prigioniero per essere spedito in Germania.
Dentro di se pensava: prima di farmi deportare mi faccio ammazzare, tenterò la fuga.
Erano due anni che era partito dalla sua terra senza potere far ritorno. Aveva a casa una famiglia,una fidanzata, lui mezzadro di una fattoria in vald'Elsa fra Montaione e Castelfiorentino.
Mentre osservava e pensava, si accorse che diversi prigionieri nei momenti non controllati si introducevano in un tombino. Non stette a pensarci un attimo, al momento giusto aprì il tombino e si calò senza sapere dove andava. Camminò carponi fra lo sterco umano, cosi piegato senza voltarsi mai sperando che andasse al naviglio o qualche altro canale. procedette per quasi un km poi le forse cominciarono a mancare, vide sopra di se uno spiraglio di luce, spinse con una mano il tombino e lo spinse per uscire, quando si affacciò si accorse che era ad una fermata del tram. Subito una voce gli disse di calarsi di nuovo che vicino passava una pattuglia di tedeschi. Si sdraiò sfinito nella melma, nel frattempo arrivò un altro militare che aveva seguito il suo gesto.
Passò 15 minuti circa il tombino si aprì e una voce disse ; sali.
Provò a salire ma si svenne, fu tirato sopra non vide che tragitto e dove arrivò si accorse di essere in un giardino e che mani amiche lo lavavano. Le diedero una camicia e pantaloni e un uomo rivolto ad un ragazzo disse, lui e lui, l'altro militare, portali a casa tua. Seguirono il ragazzo e dopo 10 minuti erano a casa sua. A sera arrivò la madre del ragazzo. Una madre? un angelo! una donna bellissima. Li fece cenare e dopo seppero che col sistema del tombino avevano fatto fuggire una cinquantina di militari aiutandoli a fuggire e a trovare per loro abiti civili.Era una organizzazione antifascista spontanea.
La donna disse che il marito era prigioniero degli alleati in Sicilia, lei lavorava alla Breda.
Il ragazzo andò a dormire dallo zio che abitava nello stesso palazzo, uno degli uomini che lo avevano tirato sù dal tombino, e loro due li mise a dormire in un letto a due piazze, lei dormiva nel letto del figlio. Adolfo, il nostro Castellano resistette un'ora, ma quanto era che non vedeva una donna? Non poteva sentirla respirare, si fece coraggio ed entrò nel letto della donna.Adolfo rimase in casa della donna consigliato dal cognato perchè i tedeschi accortisi delle fughe intensificarono i ratrellamenti
Lei tornava alla sera e portava il mangiare quello che trovava e il poco pane della tessera,la notte dormivano assieme. Nei momenti tragici nasce in fretta l'odio ma anche l'amore, il sentimento, la passione.Adolfo si innamorò di questa donna stupenda che oltre ad amarlo rischiava la vita.
Un bombardamento alla Breda per poco la donna non ci lascia la pelle, ma il lavoro sì.
Notizie giungono dal fronte: gli alleati sono all'Arno, Adolfo decide: tento di tornare a casa, lei dice: cosa ci faccio quì a Milano a morire di fame? ho parenti in Garfagnana vengo con te in tre è più facile viaggiare sembriamo una famiglia. Una mattina i tre partono da Milano e tutto fila liscio fra allarmi, cambi di treni arrivano a Reggio Emilia e con passaggi di fortuna, passando per sentieri, scendendo da Pradarena raggiungono Soraggio un borgo di pastori. Lo zio di lei lo accoglie e lo nasconde. Ora il fronte è vicino i tedeschi rastrellano dopo ogni scontro con i partigiani. Adolfo non viole far rischiare quella brava gente, decide di andare via e passare le linee. Lei sempre più innamorata vuole andare con lui ma Adolfo la convince a restare, lei lo supplica a guerra finita di tornare a prenderla lui innamorato promette
e attraversando il fronte raggiunge casa trova tutti salvi la fidanzata le corre incontro. A guerra finita, il lavoro,l'essere tornato nel suo mondo, la grande passione svanisce si sposa i figli....

Ora il vecchio Adolfo mi racconta, le lacrime agli occhi. Quella donna è apparsa nella mia vita come un angelo, mi ha salvato la vita, mi ha dato l'amore e io... Ora nelle lunghe ore mentre attendo che mi assistino, i ricordi tornano alla mente e penso come sono stato fortunato.
Arriva l'infermiere a cambiarlo si interrompe, lo saluto.
Riassunto dal racconto il Fuggiasco dal mio libro- Radici Contadine

VITA DA CANI

Mentre aspetto che si asciughi il pavimento, rilegato in poltrona scherzo con bat... però sta bene con gli occhiali?

domenica 29 gennaio 2012

Trepida attesa


Ondata di gelo!annunciano i metereologi. Che disagi porterà? ci saranno danni?.
Sempre e cosi per chi vive in campagna. Sotto la neve pane, recita il detto ma fino a che punto un evento metereologico può essere buono o dannoso?
In Estate si forma un temporale, la pioggia fa bene alle colture, ma a volte può grandinare, chissà. Ogni evento è sempre una trepida attesa per chi vive in campagna. Mi piace la neve, quando cade, ma poi se nei nostri territori mediterranei prima si sciogle e prima siamo sicuri che l'ulivo non geli.
Eccomi quì ad attendere il tanto annunciato gelo col timore di vedere i miei ulivi soffrire, più che per il raccolto è vedere le belle chiome rinsecchire.

sabato 28 gennaio 2012

U N TERRITORIO DA SCOPRIRE




Chi arriva in Toscana si reca dove sà di trovare monumenti, storia bellezze del territorio,e ce ne sono molti già noti, ma per valorizzare ancora meglio il territorio ecco una bella iniziativa di 17 comuni pisani che si sono uniti per valorizzare assieme il territorio. Singolarmente hanno risorse limitate anche se hanno paesaggi incantevoli, monumenti e storia, ma che da soli, con iniziative singole non possono farsi conoscere e anche difendere quei tesori di arte e paesaggio.
Ecco nascere parchi locali, cavalcate segnalate con posti sosta,reclamizzare tesori bellissimi molte volte fuori dai circuiti turistici.
E in questi territori ce ne sono, e chi vede il mio blog ha visto fotografie.
Lari col suo castello,Casciana con le sue terme, Chianni col suo paesaggio, Palaia, gran bel territorio, uno fra tutti i calanchi di Toiano, Palaia stessa con la bellissima pieve di san Martino,Montecatini val di Cecina una chicca il paese il territorio le miniere che hanno dato il nome alla famosa montecatini spa,Laiatico il paese di Bocelli con la monumentale rocca di Pietracassia, Montopoli vald'arno una chicca il paese ancora più chicca il suo territorio , e mi scusino gli altri che non nomino altrimenti la farei troppo lunga.
Toscana minore? no Toscana bella ma meno conosciuta, ma il visitatore che verrà troverà tante liete sorprese: non ho elencato il vino di Terricciola,il tartufo bianco di san Miniato, l'olio mignolo di Montopoli e tante altre cose belle da proteggere e da valorizzare.
NELLE FOTO: MONTECATINIE LA SUA TORRE MAESTOSA,PALAIA LA PORTA, LAIATICO: LA ROCCA DI PIETRACASSIA.

giovedì 26 gennaio 2012

CANE BASTONATO NON DIMENTICA.

E lasciatemelo dire: quando sento dire a certi cattolici del pd che si ispirano a certi padri della patria e fanno il nome di De Gasperi mi fanno ricordare gli anni quando certi - padri mi facevano manganellare dalla celere e più di una volta, mi ricordo e ricordo a loro che non esitavano - certi padri a mandare i carabinieri ad intimidire i contadini quando andavamo a chiedere di superare la mezzadria. Eppure in Toscana il vanto maggiore di un mezzadro era quello di non avere messo mai piede in un tribunale.Arrivava la polizia e se trovava un assembramento pacifico ai lati della strada si inventavano il blocco stradale,legge fatta contro il bandito Giuliano e utilizzata molto contro i lavoratori, radunata sediziosa, resistenza a pubblico ufficiale, cose respinte dai giudici che assolvevano- perche il fatto non sussiste- intanto intimidazioni. Una volta ad una manifestazione pacifica mantre cantavamo ci piombarono i carabinieri e presi una calciata di moschetto in un braccio:avevo 15 anni. Tre giorni i carabinieri sull'aia per la trebbiatura solo perchè chiedevamo di spartire il prodotto in mogo da poter vivere.
Tempi e situazioni lontane nel tempo, c'è da unirsi invece di dividerci ma non confondiamo le cose: teniamoci ognuno i nostri -padri- si cara Rosi Bindi a me De Gasperi mi ha fatto bastonare quando chiedevo i miei diritti: CANE BASTONATO NON DIMENTICA!











Risalire la valle dell'elsa: ieri pomeriggio passeggiata piacevole sull'argine del fiume Elsa da Ponte a Elsa e nuovo ponte della 429 e ritorno.
Due ore e mezzo di cammino in un ambiente naturale bellissimo.

mercoledì 25 gennaio 2012

Camminare, conoscere conoscersi.



Finalmente abbiamo deciso le date e i percorsi delle due passeggiate che faremo nella nostre zone. L'iniziativa della Coop sezione Valdarno inferiore nasce per far conoscere i nostri territori e per dialogare fra noi un pomeriggio. l'iniziativa è in collaborazione col gruppo L'Etruria trekking, dall'Arno all'Elsa del quale sono un iscritto si svolgerà nelle nostre campagne. Io ho fatto i percorsi e anche sei mio nome apparirà sui manifesti non sarò una guida perchè queste passeggiate siano il più possibile motivo di dialogo fra i partecipanti.
I percorsi non sono lunghi, qualche km in bosco da fare in due ore e mezza. al termine la Coop offrirà un ristoro a base di frutta.
La prima passeggiata avverrà il giorno 31 marzo e faremo un anello intorno il borgo di Cigoli, famoso per il Santuario Madonna dei bimbi,per avere dato i natali al Cardi. Dalla sua Murata si gode un panorama unico.
Ritrovo nella piazza davanti la casa del popolo, partenza ore 15 precise e arrivo nello stesso luogo dopo una piacevole passeggiata nella valletta di Regli Cigoli. Per informarsi saranno messi manifesti in tutti i negozi Coop.
LA seconda passeggiata si terrà il 14 Aprile con ritrovo, partenza e arrivo nel borgo di STIBBIO. Cammineremo nel bosco parco Germagnana.l'orario della partenza ore 15.
Nelle due foto Cigoli e Stibbio

martedì 24 gennaio 2012

Agriturismi, case vacanze e selvaggio: Montaione












Questo pomeriggio abbiamo inventato un percorso nuovo in un posto stranoto a noi da decenni e per farlo ci siamo addentrati a volte nel privato, approfittando della chiusura della stagione turistica,e poi inventando un percorso attraversando un bosco macchia seguendo i sentieri tracciati dai cercatori di tartufi, scavalcando tronchi caduti, e finendo al torrente Egola, poi siamo risaliti seguendo la traccia di un cingoli fino a via Torrino nei pressi di Montaione.
Ecco in linea di massima il percorso: Ponte Alberi,Alberi, entrati nel privato, sbarra alzata fino ad un cancello chiuso, andati verso la macchia siamo saliti con difficoltà sulla collina di Collelungo, Collelungo, Castellare di Tonda, risaliti per strada, poi a sinistra in una strada sconnessa siamo arrivati al bosco, la stradella è diventata sentiero, poi appena tracciata nel selvaggio,e qui abbiamo scavalcato tronchi, disceso ripidi cigli, quando disperavamo di trovare il torrente ecco un sentiero battuto e pulito che in pochi metri ci ha portato ad una casa vacanze favolosa.Da li al torrente Egola una strada in cemento.In fondo altra casa vacanze dove in passato c'era un mulino. I nvece di prendere la strada comoda abbiamo ridisceso lungo il torrente poi una rupe e la macchia. Abbiamo seguito le tracce di una cavalcata e poi le traccie di un cingolato ci ha riportato in Montaione. lunga discesa al lato della provinciale per ritornare al Ponte Alberi. Bellissimo percorso, però non lo consiglio Che faticaccia!

lunedì 23 gennaio 2012

Emozioni

Ebbene si, benchè un poco stanco non mi sono perso in tv Che Tempo Che Fà speciale dedicato a Ivano Fossati. Si perchè il vecchio Maresco ha un debole per i cantautori, quelli veri che sanno fare bella musica e poesia, e Fossati è uno di quelli, non dico il migliore perchè farei un torto agli altri:da Engrigo in poi, mi emozionano diversi. Alla fine ero commosso a risentire le diverse canzoni che ho ascoltato e ascolto da moltissimi anni. Era del tempo che ,preso da altre cose, non ascoltavo: Bella, Mio Fratello Che Guarda il Mondo, Una Notte in Italia ecc. Ho voluto scrivere queste due righe prima di riascoltare la grande bolgia di confusioni mentali della gente che si accorge ora, perchè punta nel portafoglio, che non và più avanti, che si scatena in proteste. Ma dove erano quando si lottava per conquiste che servivano anche a loro?.

domenica 22 gennaio 2012

LE PREVISIONI

Sono giorni che il meteo annuncia una nuova ondata di gelo e qui nella Toscana centrale sarà gelata al mattino e tramontana, Quindi oggi devo fare alcuni lavori nel terreno: seminare le patate e concimare, finire la concimazione degli ulivi.
Ma con i tanti previsori che ci mangiano , e qualcosaltro, ci hanno tolto anche il gusto di fare previsioni, fai da te, tanto si sbagliava noi quanto sbagliano loro con tutti i satelliti e stazioni metereologiche, perchè, ditemi come si fà ad indovinare piogge sparse. Poche volte piove dappertutto , ma quando ci sono piogge o rovesci sparsi, o possibilità di piogge locali, che fà chi deve lavorare o semplicemente stare all'aperto, rinunciare? Starebbero -freschi- i contadini, non lavorerebbero neanche la metà dell'anno.E allora chi deve stare all'aperto tenta : se non piove bene, se piove: acqua sul groppone. Rischio per rischio ripenso sotto sotto i miei detti, i miei proverbi:Vento senese, tira un giorno e piove un mese, quando il sole va sotto in giove non arriva al sabato che piove, rosso di sera beltempo si spera,quando annuvola sulla brina, piove innanzi domattina, il gatto si passa la zampa dietro le orecchie vuole dire che piove.Mio padre quando mi sentiva cantare esclamava:domani piove!
Quanti ci campano e bene facendo previsioni, poi se sbagliano hanno sempre da giustificarsi. Ma un si potrebbe risparmiare un poco anche su questo?

sabato 21 gennaio 2012

Un ventun gennaio del 53

Mi è venuto a mente questo episodio quando passando da via Valpinzana, Cerreto Guidi, vidi soltanto la marginetta. Dico a Chiara: il cipresso.....quale cipresso? io non vedo. Niente,difatti non c'è più.
Decidemmo su quattro piedi io ed Enrico, un giovane che come me era iscritto alla federazione giovanile comunista di commemorare il 21 gennaio del 1921 data della fondazione del partito comunista italiano. Naturalmente alla maniera giovanile: fare una cosa senzazionale: issare sul cipresso del Baronti, il più grande e alto cipresso della zona una bandiera rossa.Non potevamo farlo di giorno, rischiavamo la denuncia, lo facemmo di notte. Enrico era molto pesante,io magrissimo e agile mi incaricai di salire, arrotolai la bandiera me la infilai sotto la giacca e con l'aiuto di una scala raggionsi i primi rami. non fù difficile raggiungere la cima, srotolai la bandiera e legai col filo di ferro l'asta: Si vede!!!! gridai ad Enrico che da sotto col chiaro di luna vedeva. SI!!. Ora scendo. Scendo..... una sega, dissi, il cipresso è fatto ad ombrello un sù si apre, ma per calare si chiude. Mi ci volle due ore con i vestiti sotto la gola e il dorso scoperto, di Gennaio, per scendere. Quando toccai terra giurai fra me che su un cipresso non salirò più.
Ma la mattina dopo tutta la gente si domandava: chi sarà stato quello che è salito fin lassù? La bandiera rossa sventolava e rimase lì per più di un mese.

Dalla CHIECINA allaCHIECINELLA i boschi di Palaia.



















Stamattina dopo avere fatto alcune commissioni, pranzo alle 10, 30,macchina e via, 10 km e parcheggiamo all'inizio della valle di Barbinaia, alla Casaccia, una strada bianca risale la valle, bello camminarci ma dopo tre km ecco la - truppa dei cacciatori di cinghiale, allora per evitarli siamo saliti una strada privata che porta ad un bel casolare nel folto del bosco. C'è tanto di divieto ma al proprietario alcuni anni fà aiutai scaricare una pesante stufa - quando vuole passare....- ebbene passo da lì diverse volte, dopo la casa un sentiero nel folto, prima in leggera salita poi una durissima rampa ci conduce in cima al colle da li raggiungere la fattoria castello di Collelungo sono pochi minuti. Passato Collelungo in discesa nella favolosa strada in selciato deltro il bosco con ai lati lecci e pini secolari,detta della pazza, tre km fino nella valle della Chiecinella dove ci sono le casette abbandonate di una fabbrica di estintori. La valle della chiecinella è una valle con diversi minerali,uno di questi serviva per gli estintori, il rio è completamente rosso.E camminando lungo il rio siamo arrivati al bivio per l'eremo di Agliati. Percorsa la lunga salita fino all'eremo siamo ridiscesi alla Casaccia. Dimenticavo: dopo Agliati a pochi metri ci ha attraversato un grosso e stanco cinghiale, avevo la digitale in tasca, niente foto.Gli ho fatto gli auguri, siamo a fine caccia,dopo pochi minuti è passato un fuoristrada con un collega del ginghiale disteso sul cassone.

venerdì 20 gennaio 2012

IL TEMPORALE

Temporali in Giugno sono rari ma quell'anno non ricordo se fù il 1960- o 61, si presentò grosso da nord con pioggia intensa e vento, tanto vento. a fine temporale vedemmo il risultato: tutto il grano già da mietere meccanicamente, fu sdraiato a terra e avvonto. Disperazione; cosa potevamo fare? solo in un modo: mietere con le falci. Immaginate 5 ettari era l'estenzione, 50 mila metri quadri. Appena fù il terreno prosciugato incudine e martello, una falce ognuno e cominciammo, convinti comunque di non farcela a raccogliere tutto quel grano con le falci. Ma in campagna si discuteva a volte per un pollo sconfinato nel campo del vicino, ma poi quando c'èra l'ora - del bisogno scattava la solidarietà. E vennero diversi vicini ad aiutarci disinteressatamente come abbiamo fatto noi in altri momenti. dopo venti giorni finimmo di falciare il grano.
Ora passano con mietitrebbie lasciando a terra la paglia, anche se il grano è steso a terra prendono la spiga e via. Ma allora era importante anche la paglia per il bestiame che poi diventava letame per quel riciclo normale in agricoltura.

giovedì 19 gennaio 2012

Sempre bene non và

Dove si va Domenica? o se si andasse nel chianti senese?,ho sentito parlare di Vagliagli deve essere una bella zona.
Usciamo con l'auto a Badesse, l'uscita prima di Siena, dopo Quercegrossa ci fermiamo e ci incamminiamo su una bella strada bianca in leggera salita la giornata precede bene un poco di foschia ma cielo quasi sereno. Troviamo due cercatori di tartufi che mi sorpresero: conoscevano le valli e i boschi di san Miniato meglio di me, dopo una breve conversazione mi dicono che eravamo sulla strada giusta per Vagliagli ma c'è ancora 12 km. Tre li avevamo fatti, 15 e 15 30 una distanza giusta per camminare tutto il giorno. Arriviamo a Vagliagli, non me ne vogliano gli abitanti di quel borgo, si poteva vivere anche senza vedere Vagliagli. Mentre pranziamo il cielo si oscurò e in men che si dica cominciò un temporale. Avevamo l'auto a14 km. Non c'èra scelta: camminare svelti per arrivare il prima possibile. E arrivammo all'auto fracidi e non avevamo ricambi ci spogliammo, ci coprimmo appena, le vergogne, avrebbe detto mia nonna, riscaldamento a tutta e via. A Poggibonsi c'era un posto di blocco dei carabinieri ci fermarono, guardarono dentro questi due anziani osceni, cominciarono a ridere e uno ci disse: andate!
NON FARO' PIU' SBAGLI
ANCHE SE SERENO
NON ANDRO' PIU' A VAGLIAGLI.

mercoledì 18 gennaio 2012

il colle di Campriano



Sono giorni questi che non permettono di fare escursioni lunghe, al mattino c'è la brina e il termometro segna meno sei, poi col sole il clima si stempera quindi pranziamo prima di mezzogiorno e via sulle colline a sud di san Miniato.
Oggi abbiamo lasciato l'auto a meta salita di san Quintino una delle più belle e coltivate colline del samminiatese. Il terreno asciutto, non piove da mesi, ci ha permesso di zizzagare per i coltivi di vigna e ulivi aggirando la splendida fattoria. E passando ad est dove c'è un recinto con un cavallo e diverse capre abbiamo avuto la sorpresa di vedere aumentato il gruppo: tre caprettini nati da poco sono spuntati dal capanno. Ritornati in via, verso Capovacca ai calanchi ci siamo seduti al sole, quel tanto che uno scatenato But ha permesso.Dopo capovacca siamo sulla Francigena,ora bene frecciata con tracce del passaggio di pellegrini:
una bacheca lasciata le guardie svizzere in pensione passati diversi anni fà.
Dopo poco eccoci finalmente sul poggio prima di Campriano: poggio brullo con una piana sul culmine in mezzo c'è una marginetta, un tempo c'era una immagine poi tolta, alcuni crocifissi messi da pellegrini. Ma da questo poggio che si vede mezza Toscana si vede anche Castelnuovo d'Elsa, il mio paese natale e zone di ricordi che si perdono nel tempo.......

lunedì 16 gennaio 2012

Omino piccolo, piccolo.

Eccomi quì, seduto davanti un televisore a sentire parlare di disgrazia e vedo quel mostro di nave appoggiata ad una delle isole più belle della nostra Toscana. Ma come si fà, ad un omino come sono io a venire a dire: raccolta differenziata, di che,di quel poco che una modestissima pensione mi permette di consumare, vai a camminare: rifiuti a valle giusto,lo faccio.Quando lavoravo mi misuravano il rumore della mia trancia, giusto. Ma poi dopo avere compiuto la missione di eseguire come è giusto i dettaqmi di legge, ti vedi un un minuto distruggere dai fumi, dal petrolio quello che non riescono a fare milioni di toscani con raccolte differenziate ed altro per salvare l'ambiente.
Passa un aereo supersonico, ti scquarcia le orecchie, nessumo misura i decibel o come si chiama l'intensità del rumore.C'è bisogno di vedere un territorio da una nave? . Eppoi mi capita di parlare con tante persone che - vanno a conoscere il mondo poi non sanno che vicino a casa loro c'è un bosco, un prato, una chiesetta antica.Non ti sei visto neanche il culo? mi si dice,detto toscano a chi sta sempre fra le proprie mura.Si cominciamo pure dal culo e quardiamoci quanto di più bello abbiamo intorno a noi.
Quanta confusione passa nella mia vecchia testa di omino piccolo piccolo che non è quasi mai uscito dalla sua regione.Appena farà giorno porterò quel bicchiere frantimato nel cassonetto del vetro ma nessuno mi convincerà che do un contributo per salvare l'ambiente finchè verranno questi disastri.

IL MAIALEdal mio primo libro. alla grazia di guarda chi c'è

Cosa si mangerebbe tutto l'anno senza il maiale?disse Gosto, e aveva ragione,non avremmo potuto andare avanti tutto l'anno intero a fichi secchi,uva secca e qualche uovo. I polli li dovevamo vendere insieme ai conogli, le spese minute erano tante e poi ci pensava il male ad aggiungerne altre: qualcuno in famiglia si ammalava e le medicine le dovevamo pagare.
Il maiale era necessario perchè fra insaccati, spalle e prosciutto- dico prosciutto perchè uno dovevamo darlo al padrone. La carne di maiale, insaccata, ho salata la mangiavamo tutto l'anno e lavorando duro - da sole a sole, -dall'alba al tramonto-era un alimento necessario.
Lo comperavamo piccolo, appena spuppato. Alimentarlo in estate non era difficile: qualche zucca,qualche mela caduta precocemente e un poco di semola di grano.A Settembre dovevamo cominciare a ingrassarlo, ci occorreva farina buona di fave e ghiande.Appena vendemmiato e prima della semina, perciò andavamo in bosco a cercare ghiande. Mio padre saliva- a gatto sulle quercia e con la pertica scuoteva i frutti, noi le raccoglievamo, a sera un sacco era pieno.
Ricordo una volta mio padre salì su una querce secolare, per salire ebbe difficoltà ma ce la fece,e dopo avere scosso i frutti non riusciva più a scendere.
Da sopra gridò a mio fratello: Vai dal Barzotti a farti dare una fune, se no non ce la faccio a scendere. Si mise seduto su di un ramo e quando arrivò la fune le fù gettata al volo la mise ad un ramo e scese. Era di una agilità mio padre, poi e sempre stato magrissimo.Le ghiande venivano essiccate in forno, tolta la buccia lagnosa macinate erano un alimento calorico formidabile.
Arrivati a Gennaio il maiale era pesante e grasso. Il giorno che in cui veniva ammazzato: col ,buaciri- in lingua bucamaiale,un ferro acuminato che le veniva infilato nel cuore, noi bambini ci tappavamo le orecchie per non sentire gli strilli del povero animale,che aveva il solo torto di essere buono da mangiare.
Il giorno che veniva il norcino in casa era tutto un movimento:da chi cuoceva i fegatelli a chi aiutava il norcino. Poi grande mangiata di rostinciane. Il grosso maiele veniva selezionato parte insaccato: salame , salcicce, soppressata ecc. le spalle i il prosciutto vanivano salati, un prosciutto veniva portato, rinpiangendolo , al padrone.Questo accadde fino al 1945 poi dopo scioperi per legge vennero abolite le regalie, prima conquista di lotta. C'era sempre qualche ruffiano che portava le regalie al padrone, peggio per lui, ne mangiava una di meno.

AMAREZZA

Camminando per i vicoli carbonari siamo arrivati di fronte al pollaio del prete.Terreno del Vescovato ma dove c'è il passo del comune. Ebbene dove in fretta e furia ci sono da pochi giorni le galline, c'era un campetto da calcio dove ci hanno giocato generazioni di ragazzi, alla richiesta dell'associazione vicoli carbonari per ripristinare il campetto, un prete l'ha recinto in fretta e ci ha messo qualche gallina Passando da lì, io e mia moglie, due suore, messe lì da un prete collerico, ci hanno intimato di tornare indietro: è proprietà privata,ci anno detto.Noi eravano nel passo comunale e abbiamo continuato.
Al ritorno ci guardavano come ladri di polli. Ecco come si comportano certi religiosi invece di collaborare con chi tenta di migliorare le cose. Quando quel prete viene a benedire non entri a casa mia, è proprietà privata.

sabato 14 gennaio 2012

SPARTACO CARLI poeta calzolaio





Nel pomeriggio di ieri in un salone superaffollato della biblioteca ho partecipato alla presentazione del libro:SIAMO NUVOLE NERE....CHE DIVENTANO PIOGGIA.Ricordo del grande poeta calzolaio di Ponte a Egola.
Tanta commozione nel ricordo di questo nostro concittadino sopravvissito all'inferno della divisione l'Acqui a Cefalonia e nel racconto di come salvò un commilitone dal naufragio; salvati entrambi ma mai più rivisti. La tenacia nella ricerca di suoi amici ha permesso di ritrovare il figlio di questo amico: anch'esso
alla cerimonia.