venerdì 28 dicembre 2018

Passano gli anni e tu nel tuo camminare per forsa ti ripeti: una due, dieci volte. Camminare spesso come facciamo noi con i limiti di lontananza che l'età impone sono sempre gli stessi luoghi anche se il nostro giro è ampio.
Si, camminare fa bene, dicono i dottori, ora lo dice anche la gente quando ci vede passare, ma per noi non è il camminare fare movimento fisico, il nostro camminare non è percorrere distanze ma e seguire la realtà della natura intorno.....Guarda lì c'è una proda di viti, poi vediamo la stessa cinquecento gialla parcheggiata nello stesso posto di tempo fa:La cinquina! Eppure ci caricavamo pelli di capretto e pelli di vitello da fodera. Ti ricordi quella carica di rocce da Carrara, furono clementi quei Carabinieri quando ci fermarono....Poi col Renolt 4, allora era duro fare lunghi viaggi ma si caricava bene.
Quarda il salice rosso: ne avesse Italo ci farebbe cesti capolavori. Poi un saluto, uno scambio sul tempo. Basta poco a degli anziani per goderci della natura dei nostri luoghi ci pensano le stagioni a cambiarci scenario.
Eravamo in cima alla salita, la strada spianava, sulla destra su un cucuzzolo rotondo si vedeva una bella villa, la recinzione arrivava al limite della strada, vedo bat impennarsi: dilà alla rete una lupa silenziosa ci guardava, bat si avvicina, i due si fiutano, si leccano. Arrivati al'altezza del sentiero lo prendiamo e anche lì la recinzione e la lupa ci seguiva e con bat di qua dalla rete si coccolavano, ho allungato la mano e l'ho accarezzata: un pelo di una bellezza, mi si è girata ed ho potuto ammirare il lungo muso bellissimo.
Intanto la recinzione girava in giù e noi ci allontanavamo sempre più , allora la lupa chiamandoci ha emesso un lungo ululato che se fosse stato in una foresta ce la saremmo fatta sotto, invece ci chiamava ad intervalli: un lungo ululato un poco di silenzio e ricominciava. ho acceso la digitale per registrarla, magari facendo il ganzino come delle sale pranzo: la registrazione non è venuta, meglio il ricordo.

giovedì 27 dicembre 2018

E un giorno che non avevamo lavoro capitava mancava la pelle o altro, che ci si fa a casa? Via si va in Montagna e si stacca dai rumori, dal telefono ….. Zaini e via destinazione Pania della Croce dalla Garfagnana. Si arriva a Piglionico, deserto , nessuna macchina Zaini in spalla e su nel sentiero sei. Si sale bene non fa caldo poi la faggeta e freschissima, siarriva salendo sino alla fonte sotto L'Omo Morto ci si rifornisce e al rifugio Rossi si tira dritti Afoci di valli si fa un riposino poi via nella ascesa della valle dell'inferno. Il canino che avevamo, Brek vola in cima al crinale e ci guarda come dire: gnamo! La Pania è tutta nostra.
Sopra la costa Pulita ci apprestavamo a pranzare: Che bello! Siamo soli. Il nostro canino guarda verso la Croce e inizia ad abbaiare, spunta uno incazzato: lega codesto cane sennò gli tiro una sassata!
O! arrivare su una vetta e nel giro di km ne indoviniamo uno cosi! Metto il guinzaglio al cane e questo continuava an inveire, l'ho lasciato perdere se ne ò andato brontolando.
Uno scala una montagna è se aveva voglia di litigare anche lì c'era da farlo :
Lo spavento fu tanto quella mattina del 10 ottobre 43 quando i bombardieri alleati tornando da bombardare Firenze sganciarono una bomba a poche centinaia di metri da noi che stavamo vendemmiando un grande spavento,dopo poco fu bombardata Livorno e la colonna di fumo si vide anche da Castelnuovo.
Ormai gli allarmi aerei suonati dalle fornaci, dal Ferruzzino dallo zuccherificio di Granaiolo ci facevano correre nel fossone, si sentiva il tetro ronzare dei bombardieri ma puntavano oltre.
Quel S.Stefano eravamo a tavola e finire la minestra in attesa di quel rosbiff sentito nominare da giorni quando le sirene da Castello, g
Granaiolo, S Matteo cominciarono quel suono lento prolungato, lugubre in quei giorni.
Via! Gridò il mio babbo nel fossone: nel tempo che si scende il ciglione cominciò il bombardamento su Empoli.
In linea d'aria Castelnuovo da Empoli dista poco, lo scoppio delle bombe ci terrorizzava, se cadevano lì era finita. Io mi ero sdraiato con le mani sotto la pancia, come ci aveva insegnato il maestro Bagagli, chi ricorda quanto durò, mio padre disse: via andiamo a finire di mangiare e domani si inizia a costruire il rifugio nel masso.

mercoledì 26 dicembre 2018

Di che sa un paese senza avere orti coltivati intorno? Erano belli gli orti intorno ai piccoli paesetti con un capanno su un lato magari coi conigli qualche gallina....
Vò all'orto.....
Ho aspetta un poino c'e sempre brinata, sennò codesto catarrone tu lo porti alla fossa!.
Intanto vò il là poi addorcisce,c'è già il sole.... ma ti colgo il cavolo?
Vengo io più tardi, sennò chissà che mi combini.....
Diamine! Che ti pareva! ….fammi andà via sennò te ne dio due!
E poi da scepre a scepre i dialoghi,, le conversazioni , i litigi se c'è un cane che abbaia......
Ora i nuovi pensionati stano in casa: tv o cellulare tutto presi a guardare aggeggi per comunicare ma che ti creano solo solitudine.

domenica 23 dicembre 2018

Vedessi Empoli come è bello e quanta gente c'è... Vai io dentro un negozio mi anniento, non è il mio mondo,io finisco di concimare gli olivi così domattina...
Si ho in mente di passare una giornata in bosco e anche in quel bosco lì dove corbezzoli fioriti si mescolano ad agrifogli e pini per disintossicarmi da babbi natale presepi artistici, gente frenetica che si da da fare per riempire pance e discariche, un bel pranzo a base di cardoni su qualche diripo ammirando il mondo esterno magari su qualche muretto a secco
fatto dall'uomo quando la terra valeva....

martedì 18 dicembre 2018

Passo spesso da questa lunga valle che poi finisce al limitare di un bosco di querci e oggi mi ha accolto con un tappeto di foglie.
E questo tappeto per me l'addobbo natalizio più bello:camminare e sentire sotto i piedi il frusciare le ruvide foglie di quercia è per mè musica che rievoca tante cose come del resto questa lunga valle ricordo lontano ma vivo della mia infanzia.
Arriva un auto si ferma, più avanti non puù la strada è solo per trattori, scende il cane: vedo che prende il vanghino: tartufi? Si fà per fà ma ora l'abitat non è quello, spariti i contadini.....
Elì i ricordi: venivano in paese con gli zoccoli derisi dai paesani ora ricordati come tutori dell'ambiente: C'erano salici fosse rii con le vettricile, viti a pioppo ora abbandono e ruspe ogni tanto nel rio
Si sale ora verso la chiesa la fra i rovi un tempo c'era una fornace,
Sono belli i ricordi ti mentengono nel sogno la gioventù......

lunedì 17 dicembre 2018

Un gran brillio di stelle mi ha accolto stamani guardando a sud verso la collina, il cielo sereno e il freddo mattino escono ancora vincitori sulle tante luci nella piana dell'Arno.
Credo ormai di essere fre i pochi che ancora si emozionano davanti un cielo stellato, un Alba, un tramonto, visto le calche di gente davanti ad oggetti inutili, insignificanti come mercatini e supermercati.
Vecchio nostalgico? Sono nato così, così morirò..... buongiorno.

sabato 15 dicembre 2018

Un bel ghiacciato ci attende se usciamo di casa, un assaggio l'ho beccato per andare a riprendere bat che mandato fuori per faccende si è messo ad abbaiare rincorrendo chissà qualche affamato vicino il pollaio, o chissà, gli arrivano alle narici odori che io non ho più.
Oggi dovrebe piovere nel pomeriggio ma questo inverno le nostre zone sembrano interdette dalla pioggia vera, -spisciacqua- e basta, non un torrentello, una cascatella è una siccità invisitile: terreno bagnato spesso ma la consistenza è scarsa, è l'autunno che fornisce il sottosuolo ma questi maledetti cambiamenti climatici ho fanno disastri, o creano siccità.
Andare per i boschi di Vinci o peggio ancora del Volterrano si nota eccome:cigli asciutti e rii in secca, non rimane che sperare in una bella nevicata, so di attirarmi ire di un mondo che se ne frega del terreno delle nostre zone ma la carenza idrica è spaventosa, penso che sarebbe successo negli anni della mia infanzia dove l' acqua veniva da pozzi e da invasi, ora si
Si! arriveremo anche a questo visto lo sperpero che viene fatto e il nullo amore per l'ambiente.

venerdì 14 dicembre 2018

Chiariamo subito il dilemma: si stava meglio prima o peggio:
Si si stava molto peggio prima e come se si stava peggio, non regge il paragone, quello che che c'è da rimpiangere ora è la velocità che abbiamo inpiegato, chi più, chi meno e con che sforzo per inseguire questo rapido progresso, la corsa dietro le cose tecniche non ci hanno dato il tempo di parlarci su e con che disprezzo è stato buttato via quel buono che veniva dal passato, facile è stato fare tecnologia che ci siamo dimenticati di riflettere se quella tecnologia poteva danneggiarci nel tempo e cosi ci ritroviamo con discariche, alluvioni frane ecc ma sbagliato parlare di ritornare indietro ma utile molto utileparnarne di più. Vedete quanto è utile la nuova tecnologia, io ora scrivo e possono leggermi in tutto il mondo, lo stesso le macchine, le medicine ecc ci vogliono eccome ma se non ne parliamo del passato e del presente facendo confronti attingendo esperienze ci troveremo presto affogati in un bicchiere.

giovedì 13 dicembre 2018

T'ho messo il calduccio ora vai a letto, domani si lavora il maiale, viene il Ciaccia e porta 'i su figliolo, lo so me lo ha detto lui a scuola.
Appena sentii in cucina attaccare il paiolo e la mi nonna tribbiava i fuascelli di vite per accendere il fuoco sgusciai dal letto come un biacco.
Era lo scurino aperto e vidi la nell'orto che la tramontana sbatacchiava gli olivi: ...va a fini che nevia disse la mi nonna, subito guardai in alto: una sottile nube copriva il cielo, dentro di me le speranza: sarà la volta buona che nevichi? Ma non lo dissi la mi nonna odiava la neve per due cose:soffrivadi bronchitee con la neve non poteva andare in chiesa.
O di asa! Disse il Ciaccia arrivando e subito si recò col mio babbo in granaio dove alla trave era attaccato il maiale.
Che giornataccia! disse poi il Ciaccia lavorando e con questo freddo e ghiacciato in piazza Santa Barbara e venuto il banchetto a vende dolciumi. Era il 4 dicembre in chiesa c'era la messa ma a noi importava la bancarella: vendeva la farina di castagne Andate a comprà la farina dolce.... la mi mamma ci diede i soldi.
Dal Noni la tramontana quasi ci buttava a terra e in faccia ci cadevano dei minuscoli pallini di acqua gelata.
Si ritornò in casa gelati ma il gran fuoco ci scaldo alla svelta.
Via bambini fate gli anelli con la farina dolce, ma chi se ne fregava i pallini di acqua gelata cadevano più fitti, e noi attaccati alla finestra aspettavamo che iniziasse a fioccare.... Ci piglierete una

mercoledì 12 dicembre 2018

Sì, un bel ghiacciato come piace a noi, non c'era bisogno di andare lontano, oggi Mercoledì caccia al cinghiale, scegliamo un percorso da evitare cacciate: Lasciata l'auto a S Quintino un bel terreno ghiacciato ci ha accolto, niente digitale,oggi camminata amarcord
Sibito gambe leste, solo l'incanto del poggio prima di Capovacca uno dei più bei panorami del Samminiatese ci distrae e subito rimpiango la digitale fredda ma bella mattinata solo verso il mare arrivano nuvole sparse.
In men che si dica eccoci a Campriano e subito giù verso Meleto, la storica fattoria. Mi fermo un attimo ad ammirare la borraccina< muschio
Ma quanto è che non si scende nella valle: si prende una viottola e dopo dieci minuti la prima casa: li i ricordi quando quei contadini venivano il Sabato a veglia a Castelnuovo con lanterna e zoccoli.
Ad ogni angolo un ricordo: li c'era le terre del Fontanelli detto il Gallo, abitavamo nella stessa casa, ne parlo nel mio primo libro del suo itus nel capanno e soccorso con un carro agricolo, la scampò e per respirare meglio mi mandava a cogliere lo stramonio che fumava....
Eccoci a passare dove un tempo Lello di Gamba lavorava e mi raccontava dei pirenei e della camargha.
Via dice Colei, si attraversa Castelnuovo, oggi si fa i signori....
Nel mio paese nativo mi riconoscono per il cane visto con mè in tv, c'ero anchio ma un cane si fa notare di più che un vecchio malandato in tv.
Si sale verso Coiano e dopo Crespino il cane sale ogni tanto su un ciglio, segno evidente che ha fame, ma oggi approfittiamo della sala pranzo della Francigena.
A fine pranzo arriva una pellegrina spezzina, una breve conversazione e via, c'era da fare la Francigena all'incontro sino a Capovacca
Poco dopo la vecchia fonte di Coiano si sente un parlottare: ecco che arrivano un bel gruppo di studenti e chi li guida? Massimiliano il Naturalista e una professoressa moglie di un amico castelnuovino di castello, stanno percorrendo la francigena da sopra Canneto, un breve aneddoto un saluto e via.....incontrare amici cosi ti galvanizza gambe e via senza più incontrare nessuno siamo a S. Quintino.

martedì 11 dicembre 2018

Io ne rimamgo! Uno si leva una mattina e si candida! Questa non la capirò mai.
Un è che si discuta, si esamini, no ! Mi candido magari consigliato da amici o dai componenti di un movimento visto che i partiti non fanno congressi, sono di nome e basta. Discussioni,ma così quasi alla leggera, si è visto con le primarie del p d, uno si candida e fa la propaganda su se stesso e se trova amici che lo votano diventa candidato.
Poi lo votano anche e finisce lì tutti contenti , poi si incominciano i lamenti di sucuro, perchè comanda lui lo hanno designato.
Dopo è facile criticare ed attendere un altro < più capace, quello si butta via< ne arriva un altro che si candida: stessa fine è destino di tutti, non gli si dà tempo di fare esperienze, quello che non è riuscito l'avrà fatta esperienza? Si che l'ha fatta, ma ormai non ha la mentalità di servizio, non gle lo permetterebbero e così tocca ad un altro.
Con questa mentalità non si crea: ne operai specializzati, ne politici ne altre cose, come sbagli non fai esperienza negativa ma sparisci, non sei più niente.
Ecco lo sbaglio di oggi: si considera la mente come un oggetto tecnologico, ma la mente ha i suoi tempi va elaborata sia sigolarmente che di insieme.
L'avrà fatta esperienza Renzi anche negativa ma non avrà ne lui ne altri un ritorno a dare contributo perchè lo spirito di rivincita non gli permetterà di dare contributi non gli saranno permessi e noi tutti siamo uguali o sali o precipiti ci siamo prefabbricati la mente come un oggetto da buttare a scadenza da elettrodomestico.

lunedì 10 dicembre 2018

Forse dalle foto e da come ne parlo sembra che si macini km in realta il nostro camminare non e percorrere km, noi camminiamo soprattutto per osservare, poi per fare un anello, per vedere cose i km vengono.
Perchè puoi passare una vita dallo stesso posto qualcosa che ci sia sfuggito c'è sempre, poi ci pensano le stagioni, il tempo, lo stato d'animo a farti apparire le stesse cose diverse.
E ti meravigli se trovi una novità, e in un percorso nuovo poi....
Ieri, per esempio,col paesaggio da favola che Vinci e il Montalbano offre c'era da riempirsi gli occhi, per esempio poi,mentre stavamo per calare verso la fonte del Sassone Colei quardando spuntare le Panie in lontananza intravede un puntino fra la foschia:Il Pisanino! esclama, zummo con la digitale e non solo centro il Pisanino, la più alta vetta delle Apuane, ma anche Tambura, Contrario, Cavallo: ma quarda un poco.......E li riaffiorano ricordi di camminate sino poi a stupirci dalla terrazza dal Leccio di 
Faltognano..... 
 

domenica 9 dicembre 2018

Raccontare una giornata di vento passata in casa non è facile,ti siedi al compiuter scorro i tanti scritti, foto segnetti e poi mi siedo in poltrona e li ritornano i racconti del figlio che abita lontano poi mi ritorna alla mente il saluto: ciao maresco, fai il bravo.
Gente grezza noi martini, ci ha provato inutilmente Colei ad indolcire il linguaggio,lei viene di origine dai monti della Lunigiana dove usa altri modi: Dialetto difficile a capire, un misto fra ligure emiliano e qualcosa di loro scanditi con una specie di musicalità ma rispettosi e persino ossequiosi, noi martini la gentilezza quando passò non si fece riconoscere, mai un ossequio ma bonariamente un : o brodo!
E così salutando 'i mì figliolo, niente abbracci o gentilezze un cenno e via.
Ma in quel cenno c'era tutto il mio dispiacere a vederlo andare via in capo al mondo per guadagnarsi da vivere.
E pensare che da quando un tiro di pelo lo ha fatto tornare lontano ne è passato di tempo..
Il vento si calma sono andato a segare dei rami di un ciliegio morto e abbattuto, ne ho fatto tronchi per il camino della figlia.
E' calato il sole come al solito un bel tramonto, domani dopo la dormita di stanotte se è bella si và in cammino, stare in casa due vecchi cadono sempre in ricordi e malinconie.,,,,,

venerdì 7 dicembre 2018

E allora non mi si è capito, mi si invita a mettere mi piace su una persona.
Ma chi è una persona?capace più di me? Più di tanti che si arrabattano per portare a casa qualcosa? Lo sa quanto sia difficile fare amicizie, trovare lavoro, come si protegge un ciglio, coma si inpianta cipolle.
Nascono capi e si proclamano sapienti ma l'esperienza dove l'hanno fatta?.
Un tempo chi studiava partiva da casa e se c'era da dare un cestino di segato alle bestie lo dava, strada facendo con la bici vedeva il rughello fatto dalla pioggia, alla stazione si puliva le scarpe.
Alla laurea aveva anche visto un poco di mondo reale.
Oggi escono di casa, vanno a scuola se sono bravini si laureano e non sanno una sega del mondo spicciolo, anno inparato in grande, studiato i grandi storici i libri di testo , ma non sanno che l'argilla frana in inverno che uno dopo l'altro i borghi si spopolano, non sanno che una farmacia in un paesetto sperduto ci vuole, anche se non rende.
Ti arriva il capetto di turno e ti considera solo quando ha bisogno del voto, tu e i tuoi simili lavorando e lottando una vita hanno fatto l'esperienza del cazzo! Sa tutto lui,ela gente senplice ci casca, io ci sono cascato, ma in politica come nella vita ci vuole conoscenza, non conoscenze comode, e partire dal piccolo dal territorio, dai piccoli borghi , dai paesi, forse li c'è rimasto qualcosa di buono.

giovedì 6 dicembre 2018

A83 anni mi trovo smarrito, confuso. Una dopo l'altra cadono le idee, i convincimenti sui quali mi sono retto: mai ruffiano, mai padrone, mai contro chi lavora, anzi ho subito tante volte anche da parte di compagni di lavoro screzi e disonestà, ho seguito a volte a rischio direttive di lotta a volte poco condivise,o posizioni per per posizione elettiva rischiose.
Sono arrivato al termine lavoro sfinito ma sicuro di essermi comportato bene.
Poi i tanti cambiamenti dello stesso partito mi hanno disorientato ho cercato per il concetto unità di stare coi più.
Ma ora chi è la parte popolare con chi devo restare unito? Prima l'indifferenza mi ha fatto lasciare la tessera restando comunque votante dei più della zona di centrosinistra ma ora?
Il centrosinistra fa un congresso col trincia persone, poi quell'uovo del cuculo nel nido della sinistra presto butterà giù tutti.
Ora sono a 83 anni non più in grado di lottare poi chi mi capirebbe? Andrò a votare: mio padre ha rischiato le galere fasciste per votare liberamente, ma per la prima volta non saprò chi votare, non so spostarmi dall'idea di sinistra: ma chi è ora di sinistra?

mercoledì 5 dicembre 2018

I giorni Del Natate nella lontana mia infanzia chi pensava agli acquisti, si attendeva con ansia il pranzo e nelle sere prima andavo al circolo tutte le sere perchè veniva giocato un panforte a struscino, lo vinceva uno, il più bravo ma sempre non era lo stesso.
Ne discutevano prima, durante e soprattutto dopo.
Un era mica una cosa da poco; un panforte di un kg, sia stato Sapori, Livio Tinti Siena, o altra marca, il dispensiere prima saggiava quanti erano a giocare, poi riscuoteva la quota, e a quota raggiunta e riscossa dava il panforte da giocare.Veniva messo un tavolo in fondo alla stanza designato uno che misurasse e anche lì discussioni.
Vinceva chi metteva il panforte piu sporgente al tavolo se cadeva veniva eliminato. E lì misurazioni millimetriche, chi vinceva ho! Aveva vinto un panforte! Da arrivare a casa e svegliare tutti.
Ma le accese discussioni sulla misurazione, sullo stare al segno durante il tiro.
In chiesa andavo per il presepe specie quando si andava a fare la borraccina in Grignana col Nino Nano e Carlo era uno spasso sentirli discutere Gino, il Nino Nano tutto aggraziato e vergini marie, Carlo epilettico moccoli a bizzeffe e li tirava anche in chiesa. La spiritualità dell'avvenimento non l'avevo più, dopo la fallita benedizione della tosse canina.
Se un vai alla messa oggi un tu mangi, minacciava la mi nonna, ci andavo ma un vedevo l'ora che finisse perchè dopo si andava a vedere suonare il doppio nel campanile e i quatro energumeni che tiravano i canapi, a doppio finito le funi per del tempo dondolavano e noi cu facevamo dondolare.
Un panfortino di mezzo chilo lo comperavano, poi i cavalucci li faceva la mi mamma duri che se si tiravano nel muro ci si faceva un buo, i grandi li inzuppavano nel vinsanto, noi bambini si rosicchiava come i topi.
Ma non fù senpre un Natale di gioia la mia infanzia è stata come al cinema: primo tempo, la guerra secondo tempo dopoguerra, nell'intervallo bombe e cannonate.
AQ  QUELLI   DEI PRESTITI: NO! GRAZIE:








martedì 4 dicembre 2018

Alcune stelle brillano su un inizio di alba serena giù in valle è nebbia, oggi lavori di sega mi attendono, giorni fa ho abbattuto un nocio,perchè troppo invadente all'orto, poi ne avesse fatta una sana, ora i rami spezzati sono vicino casa li segherò e squarterò per la mia cucina, il mio vecchio gioiello, l'ho qui ad un metro e mezzo da me, gia fatto il caffè, fra poco abrosticcerò il pane:Bruschetta si dice ora, quando ero bambino si diceva fettunta, anche se mia nonna la condiva lei: ci faceva lesta una rapida curva, ora ci faccio da me anche ,curve per km 4, sono ghiotto di olio e questo mi fa ricordare che devo concimare gli olivi fra giorni.
Stamani ho trovato un sacco di mi piace alle mie foto, ma non è merito mio ci ha messo tanto di suo quel bel territorio di argilla e spazi, condito da un leggero venticello da ponente che faceva passeggiare lentamente nuvolette bianche creando tagli di luce splendidi sul verde del seminato.

lunedì 3 dicembre 2018

All'arrivo degli alleati gasati dai raccnti nel rifugio di guerra da qualcuno che passando il fronte andava a Coiano e raccontava di sigarette e cioccolate. Che poi lì non c'erano combattimenti: ACoiano erano arrivati gli americani, a Castelnuovo c'erano 8 tedeschi che aspettavano di andare via oltrarno, nel frattempo gli alleati sganciavano cannonate sul paese,era nella crudeltà delle guerre e la miopia dei comandanti, 8 giorni di inutili cannoneggiamenti perchè su Castelnuovo d'Elsa dovevano arrivare gli inglesi.
Dicevo:noi bambini non si vedeva l'ora che finissero le cannonate e arrivasse questo ben di dio, fantasticavamo benessere, ma arrivarno gli Indiani dell'esercito inglese,gli americani poi salirono dall'enorme accampamento nel piano ma si ubriacavano e le cioccolate le davano alle signorite a scopo.
Ricominciò per noi poveracci l'affanata ricerca del mangiare giornaliero:
Che voi 'i pane! O un l'hai preso un'ora fa?.
Mio padre mangiare sciocco non gli andava, prese la bicicletta e partì per Volterra in cerca di sale di contrabbando,sale fai da te dai contadini. Nei campi barbabietole giganti ma lo zuccerificio era stato minato dai tedeschi fu inventato un prodotto fai da tè: lo sciroppo un concentrato ricavato dalle barbabietole trinciate messe a bollire in fusti da benzina , aveva un saporaccio dolce....
A noi bambini fini subito il sogno americano ed arrivò più di prima fame e miseria........

Dice Colei: scherza coi fanti …..... ma non scherso mica coi santi io, scherso coi pittori che non hanno mai saputo dipingerli:gli fanno sempre una faccina candida da innocentini, invece ve lo immaginate che faccia truce che avranno avoto per le tante persecuzioni, martiri, digiuni. Come avranno fatto ad avere una faccina candida indifesa se hanno dovuto lottare con cattivi, col demonio, e vincerlo. O gente il demonio! Solo a nominarlo viene i brividi.
E un contadinello come mè dopo avere zappato le prode a fine giugno col fisico minuto al calare del sole mi fanno:vai via prima nella stalla, quasi un premio, arrivo faccio un poco di segata, prendo la cestina e lo metto nella ritoia alle bestie, intanto iniziano a mangiare, via penso, ora comincio a ricavare la stalla, mentre levo il letame vengo colpito da una codata, non era diretta a me ma alle tante mosche, ma sento un male tale che mi ci scappa una bestemmia verso Santantonio.
La mia nonna molto religiosa mi rinprovera di brutto, hai offeso Santantonio....ora ci muore le bestie.
Con la stanchezza e il male mi và il sangue alla testa: tuffo una mano in una baccina calda e zacchete la tiro a Santantonio: preso in pieno Non vi dico la mi nonna
Da allora un ho mai avuto bestie così sane e sapete perchè?
Santantonio ci deve avere riso a crepapelle dal paradiso perchè non sopportava più quella faccina da ebete: la merda di vacca se l'era presa il pittore.

sabato 1 dicembre 2018

La popolarità : ho è l'ho in zona. Eppure un la cerco direttamente, molte volte evito la gente, sarà faceboch, la tv di un tempo:
Mene sono accorto andando, cosa rarissima, a portare le mie donne alla Coop: Appena sono sceso mi sono soffermato a salutare un vecchio paesano dell'infanzia che mi hanno attorniato diverse persone chi mi salutava per gli scritti chi perchè correvamo assieme, ho avevo fatto il capannello fra le macchine, dentro uguale e il problema è ricordarsi chi erano perchè sempre in cammino in luoghi d solitari non ho l'abitudine alla frequentazione. Mi faceva piacere e nello stesso tempo ero imbarazzato in mezzo alla gente mi sentivo come quel canino che entrò in duomo per la cresima di mio figlio.
Che animale strano che sono: cerco la gente in vari modi, poi quando la trovo mi confondo....Ma fa piacere soprattutto quelli che: ti leggo tutte le mattine e io incosciente scrivo, il bello è appena batto sulla tastiera mi scorgo di essere letto sennò mi bloccherei. Bongiorno.
E poi ci si lamenta del governo, dei partiti , della scuola, ma nessuno muove un dito contro la non cultura che impera, laureati che dicono in un quiz che il Po passa da Verona, affollamenti fuori misura nei mercatini natalizi inutili, nei ristoranti ore e ore ad aspettare un boccone mentre fuori c'è il mondo, la natura: bambini inchiodati alla tv a farsi bombardare dalla pubblicità di cose inutili, potrei durare ore ad elencarle tante nostre pecche.
E la colpa? Morì fanciulla! Si diceva un tempo, Ora la colpa l'abbiamo tutti perchè non abbiamo più cultura: del luogo, delle cose semplici e ormai si sogna in grande: viaggi esotici dove un americano sogna un casale in Toscana e noi toscani sognamo altri luoghi, favoriti da mezzi di trasporto veloci, sia gli uni che gli altri si disamorano del loro territorio coi risultati che vediamo.......