lunedì 28 luglio 2014

  • I GUERRIERI PER GIOCO.
    Passo e vedo gente adulta con spade, e altro, fanno giochi medievali con battaglie finte, niente di tragico, si divertono ora che il medioevo è lontano lo imitano, ma quando noi non ci saremo più da secoli mi auguro che qualcuno del genere umano non imiti le nostre crudeli guerre, ma tranquilli! non faranno vedere i bimbi palestinesi dilaniati dalle bombe, i tanti morti nelle guerre dimenticate perchè- giocheranno a fare i bin lader o -letamaio-, pardon Letaniaio. Si perchè delle guerre passate si ricordano i capi, nel bene e nel male nessuno ricorda i macelli, il tanto sangue dato per cause ignote, il poveraccio aveva davanti un altro poveraccio che se non l'ammazzavi ti ammazzava, se ti feriva potevi morire dissanguato o di tetano.
    Si può giustificare i bambini giocare a fare la guerre dopo guerre, l'ho fatto anche io: si costruiva bombe con la mota di mattaione-argilla, una cosa rotonda col fondo fine che a contatto col terreno l'aria faceva fare un piccolo botto. Ma vedere - nottoloni- di ogni età giocare alla guerra mi fà pena perchè altri nottoloni potenti che si credono chissà che le guerre le fanno davvero e per svariati motivi, purtroppo anche pseudo religiosi, altri più meschini ancora fabbricano le armi. Chiara, mia moglie li a guardati, ho scosso il capo e ha detto:Falli lavorare quelli.... povero mondo!

    lunedì 21 luglio 2014

    SANTO STEFANO.
    Si discute dove andare: ma li un'altra volta? Andiamo lassù... per carità!. Sembra facile la vita di un- programmatore familiare di camminate- prima di ogni camminata, ma quando dopo avere proposto decine di posti e detto anche -dillo tu!- e siamo a un nulla di fatto metto fuori la carta magica: Si va a Santo Stefano? Si!!! Ecco un posto dove mai uno dice di no! Io amo Santo Stefano non solo per i panorami ma per i tanti ricordi di persone semplici e magiche che vi ho conosciuto, lei, montanara della Lunigiana da quella volta che vi passammo 48 anni fà in vespa ne è rimasta affascinata.
    E poi dice in fondo a Orlo: fammela godè tutto, fermati.
    E ci incamminiamo uno avanti e l'altro indietro di metri , lei incantata a osservare, io immerso nei ricordi. In cima alla prima salita: Hai visto i daini.... no! Tu hai sempre il capo fra le nuvole. In realtà pensavo a quella volta che con Santi andammo a cogliere le olive a Piona, la sua suocera, una enorme donnona che appena ci vide, contenta: vi faccio i cenci.... poi a veglia da Amabile parente lontana di Santi che parlava pisano proveniendo dal Roglio: Er mi bimbo, nindette a Santo Stefano, quei lazzeroni lo mandonno a chiappà i granocchi in 'der pelago ..... < Pensando e guardando eccoci ai piedi di Montaione, si sale per la viottolina erbosa fin sotto la magica terrazza dove turiste tedesche indicano ad una cagnolina Bat il mio cane, le raggiungiamo e Bat un perde tempo aggancia la cagnetta tedesca con quatro zampe.... Cosa che col pensiero avrei fatto anche io alla padroncina, peccato che io di zampe... bè, lasciamo stare... Facciamo un giro nel paese, ci sediamo al -.solicchio- alla biblioteca, di Luglio al solicchio, tutto strano tutto fuoriposto, anche noi, che viviamo di ricordi.... La descrizione del ritorno in Orlo ve la risparmio ma se potete andate a vedere la fioritura dei girasoli: un incanto!!!





    SANTO STEFANO









     

    Foto: SANTO STEFANO.
Si discute dove andare: ma li un'altra volta? Andiamo lassù... per carità!. Sembra facile la vita di un- programmatore familiare di camminate- prima di ogni camminata, ma quando dopo avere proposto decine di posti e detto anche -dillo tu!- e siamo a un nulla di fatto metto fuori la carta magica: Si va a Santo Stefano? Si!!! Ecco un posto dove mai uno dice di no! Io amo Santo Stefano non solo per i panorami ma per i tanti ricordi di persone semplici e magiche che vi ho conosciuto, lei, montanara della Lunigiana da quella volta che vi passammo 48 anni fà in vespa  ne è rimasta affascinata. 
E poi dice in fondo a Orlo: fammela godè tutto, fermati. 
E ci incamminiamo uno avanti e l'altro indietro di metri , lei incantata a osservare, io immerso nei ricordi. In cima alla prima salita:  Hai  visto i daini....  no! Tu hai sempre il capo fra le nuvole. In realtà pensavo a quella volta che con Santi andammo a cogliere le olive a Piona, la sua suocera, una enorme donnona che appena ci vide, contenta: vi faccio i cenci.... poi a veglia da Amabile parente lontana di Santi che parlava pisano proveniendo dal Roglio: Er mi bimbo, nindette a Santo Stefano, quei lazzeroni lo mandonno a chiappà i granocchi in 'der pelago ..... <   Pensando e guardando eccoci ai piedi di Montaione, si sale per la viottolina erbosa fin sotto la magica terrazza dove turiste tedesche indicano ad una cagnolina Bat il mio cane, le raggiungiamo e Bat un perde tempo aggancia la cagnetta tedesca con quatro zampe.... Cosa che col pensiero avrei fatto anche io alla padroncina, peccato che io di zampe... bè, lasciamo stare... Facciamo un giro nel paese, ci sediamo al -.solicchio- alla biblioteca, di Luglio al solicchio, tutto strano tutto fuoriposto, anche noi, che viviamo di ricordi.... La descrizione del ritorno in Orlo ve la risparmio ma se potete andate a vedere la fioritura dei girasoli: un incanto!!!

    giovedì 3 luglio 2014

    IL CAMPO
    E avevi davanti a te un campo di 6000 mq da zappare, solo a guardarlo faceva venire i brividi, un campo di piano, fresco dove le erbe infestanti si davano da fare a nascere, fosse granturco ho tabacco kentoky era uguale, lo dovevi zappettare e rincarzare le piantine, ore lì il quel campo curvi, come ore ho passato chino al banco del taglio da operaio, ma la differenza c'era, non dovevi stare in silenzio fino a che non suonava il campanello, rubare scambi di parole di nascosto come in fabbrica.
    A zappare si andava dopo la colazione a - guazza asciutta, ma a Maggio asciugava presto. Si iniziava in silenzio, poi Renzo, mio fratello, raccontava, lui sì che era un narratore! parlava con calma, si prendeva pause bravi e anche i minimi particolari, le sfumature, tutto passava al vaglio nel racconto, la mente era una cosa, il braccio un altra, le capacità che avevamo di separare le due cose: mentre proseguivamo i discorsi la zappa batteva fitta nel terreno e giù mio fratello mi raccontava nei particolari tutto il succo di una riunione, di un dibattito, di un film visto.
    Due fratelli molto diversi nel carattere,ma che il dialogo nel lavoro faceva unire.
    LUI tutto politica, la faceva da volontario, l'ha fatto tutta la vita ma alle proposte di diventare funzionario si è sempre rifiutato, ha dedicato la vita al partito e al sindacato ma lo spirito di uomo libero non l'ha mai voluto perdere.
    Arrivava che a Cigoli suonava la campana di mezzogiorno che non ce ne accorgiavamo: bà! e suona a Cigoli!..... e si partiva dal campo per andare a pranzo, molti contadini andavano via dal campo a fine lavoro ma mio padre a mezzogiorno in punto partiva, arrivava in casa e se il pranzo non era pronto si sedeva a tavola e cantava alla massaia:
    E questa e la Catena come tu sai
    in questa casa, non si mangia mai.
    Mia madre scuoteva la testa: ho che hai lo spergi nello stomao
    Una famiglia speciale ma come in tutte le cose speciali a volte rimangono gli scarti......