giovedì 30 giugno 2011

RITORNELLO: GOVERNO ALLO SBANDO!

Io leggo, ascolto, mugugno ma poi cosa faccio? e come me più o meno fanno tutti. Una manifestazione, un voto e poi eccoci quà alla solita festa di partito a cenare chi può, chi a ballare il liscio, qualche testa bianca ad ascoltare il solito dibattito stantio, e la nostra guida, il segretario nazionale che esclama: governo allo sfascio! che novità! come non si sapesse! non si vedesse!. questo brutto teatrino dell'omino nullafacente col codazzo di servetti intorno che hanno incarichi da far rabbrividire per la loro incapacità.
Governo allo sbando facile dire ma è un ritornello che sento da troppo tempo.
Ma se questo governo cade che proposte ci sono? chi ci guiderà?
Di Pietro, Vendola, Bersani, o ci rifileranno in mano a Casini?
-I topi tiranneggiati dal gatto fecero il famoso congresso e trovarono la soluzione: si lega un campanello alla coda del gatto cosi abbiamo risolto la cosa,quando arriva ci mettiamo in salvo, tutti d'accordo.Poi quando si disse: chi va a legare il campanello? nessuno volle andare-
Tanti discorsi ma il campanello a Berlusconi non lo suona nessuno, si discute nel congresso infinito di chi sarà, come si farà e intanto ci facciamo portare alla deriva.
Civati, Renzi, Serracchiani o altri giovani,ovvia coraggio! fatevi avanti!
giovani di altri movimenti fatevi avanti; non contentatevi più di ascoltare il ritornello: governo allo sfascio, lo sappiamo da molto, ora ci vuole il ricambio!

PREVISIONI DEL TEMPO

Questo pomeriggio al programma- che tempo che fà- delle 17 Caroselli ha dato l'addio al programma. Prima il programma era prima del telegiornale delle 20. Cominciò Bernacca ed era l'unico che dava previsioni, poi altri. Caroselli arrivò giovane poi si è dovuto confrontare con alcuni bravi metereologi e tanti altri bravi ma arrivisti che si davano a previsioni più lunghe nel tempo prendendo anche tante -cantonate- sbagliando e creando allarmi inutili. Quante volte hanno esagerato facendo previsioni di piogge alla domenica che poi non si verificavano rovinando i lavoratori dei centri turistici.
Caroselli non si è mai spinto oltre i tre giorni malgrado con i satelliti ed altro sono aumentate le possibilità di un allungamento di previsioni. Solo rare volte specie in periodi di alta pressione aumentava il periodo di previsione. Dava anche tanti- avvisi- non localizzati, non era possibile, ma quasi sempre si avverava un evento eccezionale in qualche luogo.
Si scrive di tante cose, ci si lamenta tanto di altro. Quasta volta voglio augurare, anche se non lo saprà mai, buon riposo a chi ha lavorato bene facendo un servizio pubblico.

mercoledì 29 giugno 2011

LA MACCHINA MANGIAPAPERI

Ritorno sulla trebbiatura del grano. Dal 1945 la trebbiatura la facemmo a macchina con la trebbiatrice trainata e alimentata dal trattore. Noi contadini ammucchiavamo il grano sull'aia. Il giorno che veniva la trebbiatrice mobilitavamo una Quarantina di persone, vicini a cui ricambiavamo il lavoro.Cominciavamo di prima mattina e alle 9 colazione con affettati e cantuccini, dolce tradizionale. Se andava bene a mezzogiorno, l'una al massimo era finito. Se andava bene , ma la trebbiatrice era fatta con tante cinghie e se ne rompeva una si perdeva del tempo a ripararla. Ma a volte il guasto si complicava: all'ora pranzo, che consisteva: in minestra in brodo di pollo, crostini, poi la specialità: papero cucinato in forno a legna, arrosto con patate, poi cantuccini e vinsanto. Se per guasti si lavorava anche al pomeriggio il contadino doveva dare anche cena. Da quì il detto se una macchina si guastava spesso era chiamata una: mamgiapaperi. Nel 1945 alle trebbiature molte volte arrivavano i carabinieri perchè mettevamo in cima ai pagliai la bandiera della pace, tutto dava allora negli occhi ai padroni e alla polizia di Scelba e De Gasperi.

martedì 28 giugno 2011

mietitura e trebbiatura anno 1944

Quell'anno triste di guerra fù un anno di raccolto eccezionale,buon grano, tanti frutti, sembrava che la natura avesse detto: diamogli una mano. A Giugno mentre i miei falciavano il grano attenti ai rastrellamenti tedeschi, molto falciò mia madre e mio zio. Quando finirono di ammucchiare il grano già si sentivano in lontananza il rumore delle cannonate.
Usciti dal rifugio di guerra appena liberati c'era in problema di avere grano, mio padre spazzò l'aia e prese il banco, un tavolone che già aveva servito per battere il grano; questo tavolo era largo e arrivava alla cinta di un uomo. Come era la trebbiatura a mano: Al mattino stesero i -Covoni- piccoli fasci di grano con le spighe tutte alla stesso livello, per essere essiccate, più il grano era stato al sole più facilmente usciva. Verso le undici mio padre cominciò a sbattere le spighe del grano sul tavolone, prima da un lato poi dall'altro, lo passava a mia madre che con un randello di legno faceva uscire tutti i chicchi di grano. Quando al pomeriggio si alzò il venticello il grano venne mondato per togliere la pula.
Il mattino dopo col sacco di grano sul manubrio della bicicletta mio padre partì per il mulino sull'Elsa, mulino che le macine erano azionate dall'acqua per macinarlo. Al ritorno con la farina subito al lavoro le donne per fare il pane, una stacciava, e l'altra impastava. c'era da sfamare noi fmiliari e altri parenti sfollati oltre l'Arno dove ancora c'erano i tedeschi.

La guerra alla campagna

Io stò dalla parte dell'anti Tav per un motivo semplice: Ci si sciacqua la bocca col dire che c'è bisogno che la campagna deve essere abitata, ripopolata per esigenze di controllo del territorio ed altri discorsi, poi se alcuni facendo sacrifici immensi restano nei borghi, nelle campagne dopo decine di sacrifici per viverci gli si impianta una discarica vicino e non può più vendere prodotti.Si costruisce una superstrada e zacchete il meglio terreno te lo espropriano per quattro soldi e quando ti arriva.....
Ci sono sempre motivi per ostacolare chi abita in campagna, le scuole vengono accorpate e i pochi alunni devono sottostare a trasporti estenuanti. Ora ci sono le scandalose chiusure di centinaia di uffici postali. Vivi in campagna se ci riesci!.
Se poi protesti botte. Non è cambiato molto da quando nel dopoguerra se chiedevamo qualcosa arrivavano i carabinieri sulle aie. Questo lungo mortificare le campagne quando finirà?

RINGRAZIAMENTO

VI RINGRAZIO TUTTI PER AVERE CONDIVISO CON ME LA GIOIA DELL'ARRIVO DEL NIPOTE.
NON C'ERA BISOGNO DI DUBITARE: QUESTA DI NOI BLOGGER E' UN'ALTRA FAMIGLIA CON LA QUALE CONDIVIDIAMO I NOSTRI SENTIMENTI,LE AMAREZZE E LE GIOIE COME QUESTA. GRAZIE.

lunedì 27 giugno 2011

UN POLLO....... CHE SCHIFO!!!!!!!!!!!!!1


Mi venne a trovare una cittadina e ci sedemmo davanti casa al fresco dei pini.
Noi abbiamo a cento metri da casa un recinto con 5 galline e un galletto piccolo.al pomeriggio apriamo il recinto e i polli pascolano nei campi.
Una gallina, coccolona, viene a trovarci e lo fà anche quella volta,la signora esclama: una gallina!...e piano che schifo!
Che dovrei dire io quando, raramente vado in città! CHE CASSONETTI COLMI.......CHE SCHIFO!, ALTRO CHE UNA SANA MERDA DI POLLO!

TIRO ALLA FUNE

Proposta sensata alla lega: Tutti a Pantelleria a fare un massi tiro alla fune: così se la fune si strappa mezzi cadono in mare a destra.e mezzi in mare a sinistra: NIENTE RISCHI, LI SALVERANNO I MIGRANTI!

MI E' NATO UN NIPOTE BOLOGNESE

Vi sarete accorti che da diversi giorni non parlo di camminate. Ebbene sì, aspettavo che nascesse il figlio di mio figlio che abita a Bologna. Non si può avere tutto nella vita, dovrò sentirmi dire scìì. Speriamo che venga un pò più perfetto del suo sgangherato nonno.

domenica 26 giugno 2011

Indorava

Primi giorni di giugno,
fra le prime sparate di sole
indoravi.
Prima nei punti del campo
dove la terra era argillosa
poi, comiciando dalle foglioline alla base
indoravi.
La spiga per ultima si essiccava.
metà giugno, era ora di cominciare
Incudine e martello
colpi secchi e precisi
e la falce diventava tagliente.
Al mattino prima del sole
falce e pietra serena
e si cominciava.
Era secco e deciso
il colpo dato sugli steli
con la falce.
Poi i mucchi di covoni
con le spighe rivolte in alto.

Dopo ore la schiena in tensione
era tutta un dolore
ma dovevamo resistere;
tutto l'anno era l'attesa
di potere finalmente mettere a sicuro il grano.

Alla campana di mezzogiorno
a casa, una fresca panzanella
col secondo spalla salata
con pane raffermo.
un'ora di riposo
incudine e martello
abilita estrema, ne và del taglio.
Poi via di nuovo
sotto il sole cocente.
Fatica e sudore,
polvere e mal di schiena.
questa era la mietitura per il contadino
lasciamo ai poeti le lodi del grano indorato.

ALLE SORGENTI DELL'ELSA,


QUESTO SERVIZIO OLTRE A FARE VEDERE DOVE INIZIA IL CORSO DELL'ELSA -FIUME AFFLUENTE DELL'ARNO MA CHE NELLA SUA VALLE HA PAESI FAMOSI PER ANTICHITA' E BELLEZZA:CASOLE, COLLE, MONTERIGGIONI,POGGIBONSI, BARBERINO, SAN GIMIGNANO CERTALDO, GAMBASSI, MONTAIONE, CASTELFIORENTINO,MONTESPERTOLI PARTE DI SAN MINIATO ED EMPOLI. CONOSCIUTA IN TUTTO IL MONDO- PROPRIO QUI IN UNA BATTAGLIA FRA TEDESCHI E PARTIGIANI MORIVA DA EROE ENRICO RAMPINELLI MEDAGLIA D'ORO DELLA RESISTENZA.

sabato 25 giugno 2011

RICORDI: IL CAMMINATORE


Ieri sera in occasione di una sfida podistica, ho incontrato tanti amici, per del tempo anche io ho fatto podismo. Uno mi dice: ma ti ricordi del mio cognato? come no! che personaggio, che straordinaria persona che era....:
-L'Agostini, chiamato da tutti il camminatore, lo vedemmo apparire fra noi vestito elegante col giornale piegato in tasca, le scarpe lucide, abbigliamento certamente non idoneo a uno che si reca ad una gara podistica. Questo è il mio cognato è venuto a correre, lo guordammo tutti come si guarda un cane in chiesa, piacere, fece il tesserino e partecipò camminando.Pensammo tutti: questo figurino non lo rivedremo più.
La domenica mattina dopo lo vedemmo arrivare salutò tutti e questa volta con tuta e scarpette da corsa. Camminava e annotava i nomi delle strade dove passava leggendoli e fissandoli nella memoria: dopo a casa li scrivo, mi disse. Ogni domenica migliorava le prestazioni e faceva disfide con amici, e di amici ne fece tanti fra i mille partecipanti al trofeo provinciale pisano di podismo. Lo avemmo soprannominato il camminatore ma correva, eccome se correva uno alla volta, benchè anziano e grassoccio, ci pagò tutti, e se ci sorpassava in corsa si voltava e faceva un sorrisino innocente ma ci feriva. la sera al circolo: ti ha battuto il camminatore.........
Lui quasi si scusava ma uno alla volta i pancetta anziani li pagò tutti.
E tuccò anche a me in una maratonina del Natale a Firenze me lo vidi a fianco e poi sorpassarmi con quel risolino di sfida.
Lavorava alla provincia di Firenze e spesso faceva il porta gonfalone. Mi raccontava che scriveva ma purtroppo non ho mai letto niente.
Una brutta malattia c'e lo ha portato via. Sono passati molti anni ma il ricordo di una persona brava e particolare è sempre viva in noi.-

Nella foto i partecipanti di san Miniato alla maratonina del Natale di Firenze 1985

venerdì 24 giugno 2011

detti e proverbi contadini

Fare la pesca del Giunti: Acqua sino ai coglioni e pesci punti.

Ombra del noce e ombra del padrone, son due ombre buggerone.

Siete cristiano: dice testimone di Geova al contadino che gli rifiuta il volantino.
NO! Sono il Marrucci, Cristiano sta alla casa più avanti.

Fritta è buona anche una ciabatta

ricetta antizucchini: Si lessano bene, poi li metti in un calzino e strizzi bene, il rimanente lo butti via.

Al Funerale si accorgono che la salma è stata messa sul carro al contrario, uno lo sussurra all'autista del carro funebre, l'autista sussurra al prete: -è stato messo
al contrario, il prete che aveva un altro funerale dice: e viene lo stesso!

PRETE E CONTADINO COMUNISTA:
Passa il prete in bicicletta e vede il contadino a dare il ramato:
Ho Rino ho che fai? dai il ramato col beltempo?
Priore! noi comunisti siamo per la medicina preventiva!

LA VERRUCA


Questo fimato trasmesso da Antenna5 di Empoli nella trasmissione-Terra Nostra- i sentieri di Maresco, Si mostra i ruderi della fortezza pisana della Verruca sita sui monti pisani a 530mt sul monte omonimo a cavallo dei due Gioielli: Vicopisano, e Calci con la valle graziosa. Posto panoramico eccezionale, da lassù si vede fino al Chianti, fino alla montagnola senese, le colline metallifere, Livorno, Pisa e alcune isole dell'arcipelago toscano. Non per nulla la repubblica pisana costruì la fortezza su quello sperone di roccia di Verrucano. Bisogna arrivarci e vedere.
COME SI ARRIVA ALLA VERRUCA:nel filmato la dò da Vicopisano, il più facile approdo: Si raggiunge Vicopisano da Pontedera seguendo l'indicatore Lucca, poi subito l'indicatore Vicopisano, giunti a Vicopisano seguire indicatore Buti e dopo il ponticino prima del cimitero di Vicopisano a sinistra seguire indicatore trekking Verruca la strada è in asfalto e in salita quando l'asfalto finisce continuare seguendo le freccie bianco rosse -Cai-. per chi và con l'auto dovrà fermarsi quando la strada non permette di proseguire, a piedi ma da lì si vede già la fortezza raggiungibile in mezzora.
Per chi fà trekking si può raggiungere da: San Giovanni alla Vena FACENDO TUTTO IL SENTIERO 0-0 FINO ALLA VISTA DELLA FORTEZZA.
Dalla valle di Noce- Uliveto Terme- fare tutta la stradina fino a villa Chiara poi seguire le freccie e addentrandosi nel bosco - bello questo passaggio- si raggiunge la Verruca.
Da Caprona - lungo tratto a piedi seguendo la apposita stradina.
-Per mè il più- bello Da Calci Convento di Nicosia diretta sino alla fortezza
Da MONTEMAGNO: A PIEDI: SEGUIRE LA STRADA BIANCA CHE PORTA VICINO ALLA FORTEZZA.

giovedì 23 giugno 2011

Memorie: orgie nel capanno

Bè un tempo ormai datato gli innamorati si dovevano arrangiare, niente auto,in casa guai, boschi, capanni di campagna erano i rifugi amorosi. Un contadino ciarliero raccontava al circolo che nel suo capanno, aveva un capanno senza porta per ricoveri di emergenza tipo pioggia improvvisa, paglia ecc, trovava la paglia scomposta. Nel mio capanno, diceva, la notte ci fanno tante di quelle orge.....Se il capanno potesse parlare.....
Noi 18enni mangiammo la foglia e una sera ci recammo nel capanno con dei profilattici ci sputammo dentro e scomponemmo la paglia come se vi fosse stata un'orgia.
La sera dopo arrivò il contadino il primo al circolo e appena arrivava uno gli raccontava di orge fatte la sera prima da sconosciuti nel suo capanno, naturalmente tutti sapevano e quindi gli chiedevano i particolari e lui raccontava con fervore.

IL MIO MONDO




















Non ho grandi cose, ma questo sentierino fra ulivi e tanta macchia, tanto sevaggio rappresenta per me un mondo fantastico, anche se mi fà faticare non poco per il mantenimento. Il sentiero l'ho tracciato alla maniera montanara cioè a tornanti. è lungo 700 metri e nella prima parte fra gli ulivi poi si addentra nel bosco,e principalmente fra acacie, pini, poi nella forra da acacie edera e tantissimi rovi. E sono questi ultimi i miei nemici, Li taglio e loro implacabili rispuntano. Poi i tanti abitanti con i quali c'è competizione: l'istrici: devo recintare tutte le coltivazioni.
Gli storni quando arrivano do l'addio a ciliege, susine, albicocche. Ma i più tremendi sono gli scoiattoli, da pochi che erano sono diventati nel tempo una moltitudine, belli a vedersi ma addio nocciole!. C'è perfino una coppia di poiane, bellissime quando volteggiano sulla valletta. C'è anche un bell'esemplare di biacco , a tenere lontana mia moglie dal sentiero in Estate, se ne stà quasi sempre al sole su una delle rare curve assolate.
Stamattina non avevo voglia di faticare, l'ho percorso e fotografato:

mercoledì 22 giugno 2011

LA TRACCIA NEL SENTIERO


Nomi altisonanti dati ai sentieri più storici: via Francigena o il sentiero di Sigerico. Il cammino di Santiago, sui sentieri di San Francesco, si danno nomi ai sentieri a personaggi celebri, ma vi siete domandati quanto è difficile mantenere un sentiero? Una lotta giornaliera con la vegetazione, rovi, erbe, piante infestanti. In primavera dopo una settimana tutto si chiude, in inverno, neve, frane,piogge che creano ristagni di acqua.
Nel passato quando i sentieri erano le uniche strade di comunicazione venivano mantenuti dal passaggio delle persone, più si calpestava e più percorribile era un sentiero, solo rare correzioni venivano fatte, tante volte: c'èra una frana; si deviava, c'era un ristagno di acqua lo stesso, e il nuovo camminamento veniva tracciato dal passaggio: più persone o animali passavano, più tracciato era il sentiero.
E gente ne passava nei sentieri tutti i giorni, e quelli erano i veri viandanti non i pochi nobili, papi, santi, pellegrini! Quelli son passati una volta sui sentieri battuti da gente varia, ma il vizziaccio storico è sempre quello: di esaltare gli emersi. Quante volte i contadini, i braccianti , i mendicanti, che erano loro che col loro camminare tenevano in vita il sentiero, dovevano mettersi ai lati e inchinarsi a vescovi, nobili, guerrieri, ecc che dopo essere passati una volta non si sono più visti.
Ecco perchè io non dò tanta importanza ai nomi dei sentieri. anzi gli cambierei volentieri nome, perchè se non ci fosse passata tanta semplice gente non ci sarebbero i sentieri dal nome altisonante.

martedì 21 giugno 2011

O IO IN DOVE ERO?

Mirabella stamani in tv ha affermato che prima si prendevano tre mesi di vacanze, io che ho quasi settantasei anni dove sono stato quando c'era da usufruire di così tanto benessere. Tre mesi di vacanze neanche i miei figli quando andavano a scuola le prendevano,anzi cercavano un lavoretto per andare 10 giorni a Rimini! Eppure ho lavorato duro ma le ferie le facevo dai suoceri a Carrara e mi ritenevo fortunato ad avere suoceri in riva al mare altrimenti con due figli, le paghe di allora potevo si e no guardare dalla finestra il padule di Fucecchio. In gioventù contadino altro che vacanze. Fa male sentire certe affermazioni in tv anche se in una trasmissione leggera.Un tempo si andava tre mesi in vacanza? ditelo ai milioni di persone che negli anni con quindici giorni di ferie approfittavano per recarsi al sud per rivedere genitori, parenti, amici, il paese nativo e parte del tempo lo passavano nei lunghi ingorghi. Non sputate parole offenzive a chi ha lavorato duro una vita, ci vuole più rispetto!

eccoci all'estate. sensazioni e ricordi


Prendo spunto dall'amica e brava Lara - che ci regala sempre chicche di saggezza- per parlare della mia estate e dei tanti ricordi che mi ha lasciato.
Per mè l'estate mi fà ricordare tempi duri della mia gioventù, tempi lontani. Il ventuno si iniziava la mietitura,giorni dove ci alzavamo prima del sole, poche ore di riposo nelle ore più calde, poi di nuovo al lavoro e smettevamo con le stelle. Il ricordo più piacevole dell'Estate era il camminare scalzi immergere i piedi nella polvere di argilla. Era dura l'infanzia dei figli di contadino, a tredici anni lavavamo quanto i grandi ma il fisico esile ci faceva arrivare alla sera distrutti dalla fatica.
Ora che da tanti decenni faccio una vita normale non gioisco mai all'arrivo dell'estate. Mi ricordo una notte di fine giugno, avevamo il grano a terra, cominciò un temporale verso gli Appennini, io e mio fratello lavorammo al lume della luna e dei lampi fino alle due del mattino, quando finimmo il temporale svanì e non cadde una sola goccia, ma se fosse piovuto col grano a terra?. Cantava Bruno Martino: odio l'estate, io la modificai così: O DIO L'ESTATE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lunedì 20 giugno 2011

DAL DOTTORE racconto

Meno male e sono il primo; a, l'ambulatorio è gia aperto. Leggiamo un poco....Oggi è finita la guerra 15- 18. Un cambiasse mai le riviste!
Buongiorno Beppe! Guarda chi si vede, Masino, o come stai?.Un ci lamentiamo ma sai quando e si viene dal dottore c'è sempre qualcosa che non và. O te come stai?, un ci lamentiamo, ma sai anchio un son mia dell'erba d'oggi. Sei se un mi sbaglio del 31, te sei del 33 due anni più giovane di me!. Noe, diciamo due anni meno vecchio di te, sarebbe meglio che tu dicessi.
Ma ti ricordi, sembra ieri, quando si andava a ballare a Lucca? Se me lo ricordo....
A proposito, sai chi ho visto un mese fà?,O chi hai visto?. Carla, quella biondona che tu ci ballavi sempre e poi sposò uno di Santa Croce coi sordi. Ma senti! un l'ho più vista, o come stà?
Ora bene, ma ne ha passate tante, il marito gle morto,il figliolo è fallito e lei mentre e rincorreva le nane è cascata e si è rotta il femore. Ne succede un pò a tutti. La rivedresti volentieri? No!, io Carla voglio ricordarla comera allora: Bella,bionda,occhi azzurri,un fisico da modella. E lei, se mi ricorderà mi deve ricordare come ero allora non come sono adesso.
Bà, eccolo e c'è anche Tonio, ora siamo a posto, si può fare il treppiedi.
Manca un'ora oll'orario e siamo già in tre! E se un camminavi svelto quando mi hai visto eri il quarto.Ho che eri te, Giovanna? O chi volevi che fossi Valeria Marini?
Magari!
Sie e vù gli faresti qualcosa! E.... si fà per dire...
Ma dimmi piuttosto,o alla tu socera l'hanno dato poi l'accompagnamento? e.... in pompa magna! ma al cimitero!
E' morta? ho che ha avuto?
L'ha affogata la balia, un mi fà dì bischerate, aveva 96 anni!
Guarda chi arriva Tosca! o unn'eri tornata a Empoli dalla figliola?
Ma sai in Estate e ritorno in poggio, c'è aria meglio e poi lascià la casa vota tutto l'anno e mi dispiace, e va tutto in rovina.
Perchè un tù l'affitti?.
A chie, e c'è più case che persone, oggigiorno i giovani e fanno il mutuo e la comprano.
O I Tù figliolo s'è sposato?
Sì ma ora è separato.
oggigiorno i matrimoni un durano... Durano invece i mutui, al mio figliolo la casa è stata data alla moglie perche è madre e lui è dovuto ritornare con noi.
E' un gran mondaccio,prima si tibolava in casa perchè eravamo troppi,ora si tribola perchè siamo in pochi.
Il peggio và alle creaturine poverine.
Mamma mia, o quanti c'enè? o che danno quì per esserci tutta questa gente?
Fumo, e ci danno fumo, si spera di guarire e invece ci rattoppano in attesa di andare a portainferi.
Mamma mia, e ci fò mezzogiorno.....
Chissà i che tu avrai da fare a casa?
A da badare la moglie.
Sie e me la rubano... un ci monterebbe nemmeno un gatto anche se gli mettessi il prosciutto sulle puppe!
Ma questo dottorino Giovanna e ti garba?
Un lo devo mia sposà, un mi piglierebbe ho settantaquattro anni!, poi l' hai visto che mogliettina c'ià!
Bella davvero poi e si tiene....
Mamma mia... eccolo!
Ochi c'è
Chi voi che ci sia un rappresentante
E si mettono a parlare delle ferie.. in do sei stato,chi c'èra, un la finiscono mai.
Appunto è anche in ritardo..... a eccolo:
Buongiorno dottore
Buongiorno.
Avanti il primo

O o quanto ci stà!.
Lui c'è spesso dal dottore, poi chiacchiera tanto....
Un nè a falli entrà, è a falli uscì.
Eccolo
Ho fatto una ricetta, arrivederci.
Se lo visitava e ci faceva buio.
Venga prego
Ecco il momento del rappresentante, o quanto ci starà
Poi dicono che si chiacchiera noi donne!

E uno alla volta i pazienti escono con la ricetta in mano per andare in farmacia.......

......... VENDITORE DI FUMO............

Per ricambiare un favore ricevuto, sono apparso per caso in tv in una rubrica: -Tu che fai tanto trekking verresti a presentare un percorso?. E così da due anni presento una rubrica su i sentieri. Ora mio malgrado mi trovo ad essere fermato per strada dalla gente, ricevere complimenti, chiedere ulteriori informazioni sui luoghi da me segnalati. Ma il mio girovagare in boschi,borghi lontani dalle onde della emittente non mi ero ancora reso conto della popolarità acquisita. Ieri andando come tanti ad una festa popolare con migliaia di persone mi sono reso conto da dentro cosè la tv. Gente che ti ferma che ti addita, praticamente mi sono trovato di colpo da terricolo riservato a personaggio pubblico, anche se in una zona. Ero inpacciato come un cane in chiesa. Sono tornato stordito, ancora mi domando: ma cosa ti sei messo a fare Maresco? il venditore di fumo.... Ci sono persone che volontariamente puliscono sentieri, assistono ammalati, fanno cose utilissima e nessuno le caca. tu, Maresco in pochi minuti di tv ti guardano come una persona importante? Dovrò riflettere su cosa dovrò fare da grande............

domenica 19 giugno 2011

GRANAIOLO

Mentre seduto aspettavo che passassero le burlesche imbarcazioni dall'argine guardavo intorno molti scheletri del mio mondo giovanile: La ciminiera dello zuccherificio, chiuso da decine di anni, la piana di Granaiolo perla e vanto per la fertilità: ora cassa di espansione per eventuali piene. A sud ovest la fattoria di Meleto: un tempo scuola di agraria a livello Europeo: ora terreno incolto. E sopra Castelnuovo d'Elsa il mio paese natale. A nord subito lì dilà dal fiume la fornace di San Matteo. Ricordi flasc di un mondo un tempo operoso ora sacrificato ad altri scopi. Solo il paese si salverà dall'abbandono, anzi con la nuova superstrada che farà raggiungere Empoli in pochi minuti avrà un imcremento di abitanti perche è bello, accogliente, intorno boschi e colline. Mentre osservo mi si avvicina un uomo, mi chiama per nome: mi riconosci? dice, lo guardo, niente mai visto. Sono, e dice il nome, ricomincia nel mio cervello la ricostruzione di frammenti di ricordi, sempre più nitidi col proseguire la conversazione e comincia come sempre quando incontriamo persone non viste da tempo: ricordi di amici d'infanzia,di episodi lontani, una lunga lista di scomparsi.....
Da un pomeriggio di allegria sono ritornato ora nel mondo dei ricordi, non si può fuggire alla realtà ed ai ricordi quando si è vissuto per tanti anni.

POMERIGGIO AL RIVER TROPHY ELSA.








La folla delle grandi occasioni lungo la riva dell'Elsa a Granaiolo- Castelfiorentino-
nel pratone del campo pesca per assistere all'arrivo degli strani e coloriti galleggianti, Tanta gente in bici, molti hanno seguito parenti e amici impegnati nel lungo percorso che li portava da Certaldo a Granaiolo. Partiti alle ore 9 da Certaldo e forse gli ultimi equipaggi dei 42 partiti saranno arrivati alle 19.
C'era di tutto, il bunga- bunga- un matrimonio che diceva:- Volevamo sposare a Venezia. ma per la crisi ci sposiamo sull'Ersa con tanto di sindaco e sposa in velo coi baffi.METTO ALCUNE FOTO

sabato 18 giugno 2011

proverbi toscani meteo

Quando il sole va sotto in giove non arriva a Sabato che piove!
traduzione: quando al tramonto di giovedi c'è nuvolo si prevede pioggia a breve

luna rossa, o piscia o soffia!
traduzione:luna rossa o piove o tira vento

quando i nuvoli attraversano l'Arno è segno che piove!
traduzione: se le nuvole attraversano l'Arno provengono da scirocco. quindi piove

vento senese, tira un giorno e piove un mese!
traduzione: scirocco. porta pioggia. Siena è a sud est di San Miniato.

quando il tempo fa gallora non è tempo di stà fora!
traduzione: quando cadendo la goccia forma una bolla e segno di rovescio e quindi entra in casa

quando i nuvoli vanno verso Roma prendi i buoi e và a lavora!
traduzione: nuvoli verso Roma: maestrale,aria fresca ma verso il sereno

Attualmente quì a San Miniato i nuvoli vanno verso Roma: uscirò più tardi per andare a lavorare al vicolo carbonari: recupero antico sentiero dietro le mura.

MONTE SERRA monti pisani

Sempre lì vai, vu direte, ma sono i monti più vicini, i più ombreggiati e con tante sorgenti.
Appena abbiamo inziato la salita dopo l'abitato di Buti una macchina che proveniva in senso contrario mi suona il classon e l'autista mi dice di fermarmi. Appena lo affianco mi comunica che la strada è interrotta: ad una curva c'è un camion di traverso. Ringrazio e dico a Chiara: che facciamo? semplice risponde, si lascia l'auto al primo spiazzo e si procede a piedi. Zaini e in cammino,è asfalto ma senza traffico e dentro il bosco si cammina bene. Dopo seicento metri si arriva al luogo dell'incidente, molto serio ma per fortuna niente feriti, Ad una curva stretta si è spostato il carico: tronchi di castagno. Siamo passati salendo un ciglio, alcuni lavoratori taglialegna dell'est e l'autista del camion erano disperati mentre uno sul carico con una motosega tagliava.erano le nove, alle 15,30 al ritorno avevano sempre da riaprire al transito. Abbiamo passato la giornata pensando a quei lavoratori che lontani dal suo paese, fanno un lavoro rischioso per pochi soldi. Chissà se dovranno avere conseguenze, carico eccessivo, spese per i danni.
Quanti li incontriamo nei boschi assordati dal rumore delle motoseghe senza avere soste neppure la domenica, tagliando e trasportando legname in condizioni di massimo rischio pagati a cottimo con tre palanche.
Ho lottato tutta la vita per migliori condizioni di vita, e ora da pensionato vedo i lavoratori meno protetti ritornare allo sfruttamento selvaggio.

venerdì 17 giugno 2011

bandiera rossa, racconto

Al Poggio Tempesti il prete brava persona ma parrocchia senza grandi risorse, viveva modestamente delle poche entrate, si arrangiava a dire uffizi nelle parrocchie vicine e quando c'era la svinatura mandava la sorella dai contadini e tutti riempivano volentieri la piccola damigianina di vino.
Ma la damigianina era motivo di commenti: aveva un collo fine come un fiasco ma quando si riempiva non veniva mai piena. La preta come la chiamavamo, la teneva coperta in un borsone lasciando scoperto solo il collo finale.
Un pomeriggio la preta si recò con il solito recipiente da Carlone un contadino burlone il quale le disse: se mi fai vedere la damigianina ti do il vino altrimenti niente. La sorella del prete si arrabbiò talmente che depositò la borsa a terra e scappo via. Arrivata a casa disse al fratello: da Carlone ci vaqi Tù.
Il prete conosceva bene Carlone e le sue burle disse, va bene ci andrò io.
Carlone quando vide arrivare il prete si scusò tanto e poi le disse: Ora priore deve rimanere a cena con noi, il prete tergiverso un pochino ma Sunta la moglie di Carlone era una cuoca famosa, accettò.
Si mettono a tavola, il prete a fianco di Carlone il quale aveva una brutta abitudine: diceva una parola e una bestemmia.
Appena seduti a tavola Carlone versò il vino nel bicchiere del prete e disse: beva priore midonna porcona. Carlo non bestemmiare. dopo poco Carlone versa dell'altro vino dicendo: beva priore midonna porcona, Carlo non bestemmiare.
E la cena ando avanti fra midonne porcone e bevute. Il vino del poggio era ed è ancora un vino speciale e il prete diventò molto allegro.
Ora priore si canta bandiera rossa!noooo esitò il prete ma poi si adeguò al canto. la sapeva tutta!

UNA VITA IN TRANSUMANSA


Dico a mia moglie facendola arrabbiare: Sai a cosa penso? O se noi si cambiasse casa tornando in paese? C'è più comodità, vicino alla ferrovia, ai supermercati.....
Ma mi dici dove vuoi andare?_ esclama lei.
Ha ragione, siamo quì da più di trenta anni, su questa collina una delle più belle della Toscana, dove sono conosciuto e accettato dalla gente che perfino mi hanno eletto in consiglio comunale, dove sono nati i miei figli, ho il meglio che si possa desiderare.
Ma ogni tanto mi prende una punta di malinconia, un desiderio incoscente di cambiare, di andare a cercare chissà cosa, sono attimi, poi ritorno alla concretezza.
Le radici che speziamo da ragazzi cambiando luogo, rimangono intatte, non crescono più, rimangono lì essiccate nel pensiero. Non puoi rimuoverle, ma neanche rinverdirle.
Bello sarebbe poter vivere dove si nasce, senza mai cambiare luoghi, abitudini,amicizie, lavoro. Bello sarebbe vedere all'orizzonte lo stesso paesaggio e dire : io sono sempre stato quì.
E' difficile ogni volta dovere ricostruire abitudini,amicizie, lavoro, ma quando la transumanza comincia diventa una abitudine, non ti affezioni più come al paese nativo, anche se la gente ti accoglie come uno di loro.
Quante volte mi sono sentito dire: ma come? ora che stavamo bene assieme torni via?
Anche io ho sofferto a lasciare amicizie,compagni sinceri, posti bellissimi.
Sono andato via a cercare quello che con un poco di volontà avrei trovato lì.
Ora che da più di trenta anni abito quì quando mi chiedono dove abiti, rispondo San Miniato. Quando mi chiedono di dove sono, rispondo: di Castelfiorentino.
Non sono tutto io che rispondo, ma sono quelle radici tagliate una mattina di Gennaio a rispondere.
Vivo bene, ma dopo una vita in transumansa rimane dentro me una punta di nostalgia che ogni tanto mi fà pensare a luoghi e posti che non avresti voluto lasciare, ma dove non puoi più ritornare.
DAL MIO LIBRO: RADICI CONTADINE.

giovedì 16 giugno 2011

A BOCCE FERME

Eccoci quì a diversi giorni dal voto sconvolgente dei referendum e sentiamo riprendere fiato, anche se ansimamdo, ia vecchia politica: -Siamo in attesa di quello che dirà la lega a Pontida.- Casini che farà?- la riforma fiscale ecc. -le primarie.... Sempre peggio! Sono molti anni che manovrano il nostro destino, e soprattutto il vostro giovani! Il tempo è scaduto, non prendete soste, quelli lì tentano di resistere si attaccherebbero anche al fumo prima di non mollare.
Bossi non dirà niente di nuovo, come altri non diranno niente di nuovo. Siete voi giovani che dovete prendere in mano il vostro destino fatelo subito sull'onda del successo prima che ve lo prendino, io non vi dò consigli, non potrei, faccio parte della categoria che vi ha portato a questa situazione. Mi siederò su di un ciglio e se mi chiamate vi seguirò. E VOI, colleghi di una certa età, non solo anagrafica, smettete di sputare sentenze, guardate indietro e fate qualche volta il mea culpa! e fate come faccio io, cammino per combattere il colesterolo, e racconto ricordi lontani a volte cnfusi e logorati dagli anni.
Giovani: è il vostro tempo, non sprecatelo!

SCHERSI DA PRETE

Chi in campagna non è stato a fregare cocomeri? I contadini di un tempo oltre che alle produzioni tradizionali come cereali, vigna, ulivi granoturco...e quì mi fermo perchè al centro del campo di granturco nascosto al centro venivano seminati i cocomeri, un pezzo ad uso familiare. Ma a noi ragazzi era facile scovare: campo di granturco? era lì che dovevamo cercare. Non facevamo danni, ne prendevamo due e dopo andavamo a mangiarli con gusto sui gradini della chiesa perchè era l'unico posto dove c'era la luce. Ma dovemmo fare il conto con la sorella del prete che origliava alla finestra e il giorno dopo raccontava tutto, facendo nomi e cognomi. Una sera si unì a noi mio fratello benchè giovane aveva una stima di persona seria. Dopo la presa di due cocomeri in un campo di un certo Michele andammo a mangiarlo sugli scalini della chiesa e guardando in sù vedemmo far capolino la sorella del prete. Allora mio fratello esclamò: ma come hai fatto tù Papetti a venire a rubare i cocomeri ad un amico come Michele? Non era vero ma la sorella del prete ci cascò e al mattino dopo andò da Michele e disse: c'era anche il Papetti a rubarti i cocomeri... Michele parti e andò a trovare l'ignaro amico e lo trattò come un cane. Poi si seppe della beffa e la preta non fece più spie.......

mercoledì 15 giugno 2011

UN LAVORO FINITO


Stamattina dopo una occhiatina alla posta, sono in attesa che il nipote nasca in quel di Bologna, niente, scendo le scale e via: zappa e al lavoro, ultimi ulivi da zappargli il terreno attorno, due ore e anche questanno è fatta: tutti gli ulivi sono col terreno lavorato. Ora allo zappone verrà la ruggine perche fino ad Ottobre lo lascerò in - ferie. Dovete sapere che io adopero una zappa speciale col manico in ferro, sono ormai 30 anni che le zappe me le costruisce un artigiano fabbro venuto dal Cilento, sono perfette basta mettere olio di gomito e si lavora che è una meraviglia. Mentre zappavo e venuto a trovarmi Trek il mio vecchio canino amico di tante escursioni, ora molte volte mi segue con lo squardo fatica molto a seguirci ma stamattina l'ho visto arrivare e seguire gli odori di qualche topo nel terreno e al ritorno è arrivato a casa prima di me. Forza! ho pensato, resistiamo ancora un poco anche noi: Rivolto a me stesso, al cane e alla zappa, perchè anche il fabbro è malandato e non lavora più.

TV PER CONOSCERE ,TV PER RICORDARE

Nel post precedente ho commemorato un eroe della resistenza, l'ho fatto perchè stasera ANTENNA 5 DI EMPOLI nella trasmissione TERRA NOSTRA ha trasmesso il mio servizio- nei sentieri di Maresco- la visita al luogo dove cadde Enrico Rampinelli medaglia d'oro della resistenza e nell'occasione il bravo regista ha messo in sottofondo- Bella Ciao-
E nel servizio ho presentato l'ambiente da dove inizia il corso del fiume Elsa, affluente dell'Arno. Una valle come diverse valli toscane ma che ha di speciale la bellezza dell'ambiente, la storia e un popolo straordinario. La valle dell'Elsa oltre paesi a castelli torri dai nomi ormai celebri in tutto il mondo: Monteriggioni,Casole, Poggibonsi, Barberino, San Gimignano, Certaldo, Castelfiorentino, e tanti altri.
Ha un paesaggio stupendo, una campagna bellissima e tante altre cose. Ma soprattutto
ha avuto ed ha una popolazione che ha dato tanto per il riscatto sociale.

MEMORIA



Il 24 giugno 1944 a Campo Molli Tegoia Sovicille Siena un gruppo di partigiani furono intercettati e accerchiati dai tedeschi nacque un conbattimento e caddero subito due partigiani uno di essi Enrico Rampinelli per salvare i compagni col fucile mitragliatore sparò fino all'ultima cartuccia permettendo ai compagni di salvarsi, finite le munizioni e benchè ferito prima di essere ucciso scagliò la bomba a mano gridando viva l'Italia. PREGO DI LEGGERE LA MOTIVAZIONE CLICCANDO: ENRICO RAMPINELLI MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

RIECCOMI!

Che settimana di passioni! Non potere condividere con voi la tanta goduria per i referendum, ma mi si è bloccato internet, storia di virus, ora ci risiamo sempre pinpanti, e finchè i virus li prende il compiuter pazienza.

mercoledì 8 giugno 2011

POSTO SOSTA

Non occorre chiedere alle amministrazioni, le cose che si possono fare fra cittadini facciamole. E' di esempio un gruppetto di pensionati di Montopoli in Valdarno che nella giornaliera passeggiata fra Montopoli e Montebicchieri hanno trovato la necessità di fare qualche sosta. In uno spazietto a meta percorso l'anno attrezzato con panchine di fortuna, alcune costruite da loro con tavole, sedie e panchine trovate da privati, hanno abbellito con fiori. Oltre a quel posto sosta ne hanno costruiti altri.
Sono ormai diversi anni e la passeggiata Montopoli- Montebicchieri fà proseliti. Ora c'e anche dei posti macchina per chi vuol raggiungere il posto sosta e non cammina molto.
Io e Chiara andiamo spesso a camminare in quel luogo: uno dei più belli della campagna Toscana, il percorso è appena ondulato in cima ad una collina magica fra ulivi,boschetti dalla vegetazione intenza quasi inpenetrabile, e panorami spettacolari.
Anche questo pomeriggio siamo passati da lì e al ritorno abbiamo incontrato il gruppetto dei montopolesi: un saluto e -forza gambe leste!

martedì 7 giugno 2011

I SANTI NON ASCOLTANO COMUNICATI STAMPA MA PREGHIERE......

Ieri -una Bolla d'acqua- nuova definizione di:- pioggia a catinelle- ha colpito Firenze. Il sindaco Renzi se la rifà con i metereologi che secondo lui sbagliano previsione. Loro, i previsori danno la colpa al clima. Ma nessuno dice di chi è la colpa vera. Con tutto rispetto alle cose ultraterrene, nessuno affronta il problema.
Si suppone che- lassù ci sia un santo predisposto alla pioggia, è i santi non ascoltano comunicati stampa ma preghiere,,. Che succede?: succede che il santo della pioggia non sa che sulla terra si sfornano santi per tutte le occasioni, ma lassù non lo sanno che c'è -san tombino-,san sottopasso e mandano acqua come quando c'erano campi di carciofi. Se Renzi vuole far carriera deve pregare il santo giusto: -non santarcore- quello li ci fa venire un'altra alluvione su Firenze!

Ieri sei morti a lavorare

Quasi disturba la notizia di sei vittime del lavoro. C'è di che parlare per giornali e tv. Il vertice, l'ennesimo fra berlusconi e Bossi, che non prendono l'unica decisione giusta: dimettersi, e poi l'ansia per tanti tifosi di calcio per la propria squadra e quì giù colonne sui giornali, molto spazio nei telegiornali.
Solo il misero spazio per dare una notizia scarna, sei vittime sul lavoro.
Ma in che mondo da voltastomaco viviamo? Sei lavoratori sono partiti da casa, e loro potevano sembrare fortunati, un lavoro c'e lo avevano, nei confronti dei tanti senza lavoro, ma a che condizioni e in che ambienti lavoravano? Non solo non si riesce ad aumentare i posti di lavoro, ma si rende precari anche quelli esistenti.
Poi ascolto di un giocatore, poverino, che non potra andare alla comunione di suo figlio perche in galera.
Nessuno parlerà dei figli di quegli operai deceduti ieri,i loro genitori non giocavano al calcio,poveretti, uscivano di casa per andare a prendere se gli andava bene 1100 euro al mese, mica le cifre dei calciatori!
Questa è una vergogna che deve finire. BASTA!

lunedì 6 giugno 2011

E RACCONTAVANO........

Stasera vengo a veglia, diceva un vecchio vicino di podere. Alle nove in punto arrivava e bussava alla porta: -un siete mia a cena- diceva mentre saliva lentamente le scale. -Sìe, diceva la mì nonna- è dù ore fra poo chessè cenato, glomini appena hanno finito di governà le bestie sono saliti in casa e hanno incominciato a guardà i' tegame.
Vieni siediti su i' canto di foo, tu avrai freddo. Il vecchio confinante si sedette vicino al fuoco. Che bellezza, avello avuto nel 17 sul Carso...... e cominciava il racconto del soldato, nominava per nome e cognome i commilitoni in ogni episodio che raccontava. Faceva una descrizione minuziosa e noi bambini aspettavamo con ansia la fine del discorso per sapere come era finita quella storia. Via ora si beve e mentre beveva noi bambini ne approfittavamo per fare domande: hai ucciso un nemico?
- Che vuoi sapere, diceva, si andava all'attacco con la baionetta in canna di notte che voi sapere cosa si faceva, era tutto un gridare mamma in tanti dialetti, passavamo sui morti camminavamo a tastoni, e approfittava per raccontare la preparazione dell'attacco, il tenente maggiore..... ma noi bambini ridomandiamo: ma ai ucciso qualcuno.... e ricominciava a nominare zone, tenenti, commilitoni. Così ad ogni veglia che veniva raccontava del freddo della fame dei morti lasciati lì sul terreno congelati...... Ma mai il vecchio contadino confinante ammise di avere ammazzato qualcuno. Allora non vedevamo l'ora che se ne andasse via lui e i suoi racconti di guerra.

Ora vorrei poter ricordare quei racconti minuziosi rimasti nella memoria di un mite contadino mandato in guerra il 24 maggio del 1915.

LA MEMORIA HA LE GAMBE CORTE ?

La memoria è necessaria per l'avvenire, e giusto ma a noi pochi rimasti fateci raccontare tutto, non solo quello che al momento fa comodo.
Fateci raccontare cosa faceva la polizia di De Gasperi, fateci raccontare dei preti di allora. Avevo 16 anni quando ad una pacifica manifestazione mentre cantavamo si scaggiò la polizia contro e mi brucia ancora il calcio del moschetto di un carabiniere. Fatemi raccontare quando chiedevamo da mezzadri una migliore ripartizione dei prodotti, il proprietario chiamò i carabinieri a presidiare l'aia. Bruciano ancora i comizi che la totalità dei preti facevano in chiesa contro gli scioperi e contro i sindacati e le tavolate alle trebbiature con il prete seduto accanto al fattore o al padrone. Se volete che si racconti fateci raccontare tutto. Ora si intitola strade a De Gasperi fatelo pure, siete nati in periodi migliori, anche grazie alle nostre tante lotte, noi persino ci adeguiamo, ma se ci chiedete di raccontare lo faremo e racconteremo la verità anche quella che non fà comodo!

domenica 5 giugno 2011

FINALMENTE PIOVE

Hooooooo era ora! sono settimane che innaffio per far sopravvivere le piantine. Erano giorni che ci provava: una -spisciacchiata- e via ritornava il sereno. Si diceva un tempo quando viene solo una pioggerellina lieve: che pisciano i ragni. Ma questo pomeriggio preceduta dal vento: vento senese, tira un giorno e piove un mese, e cominciata una pioggia vera, accompagnata da qualche tuono, una pausa e poi altra pioggia.
E tuttora piove, leggermente, ma è quella che il terreno arso da mesi di siccità vuole.

sabato 4 giugno 2011

RIFLESSIONI ALL'ALBA

Come tutte le mattine mi alzo prima della levata del sole, apro la finestra e ascolto il canto dei diversi uccelli che nidificano sui pini. C'e ne sono diversi molto ciarlieri, vedo gli scoiattoli già indaffarati a sbucciare pigne per la mia disperazione! quando dobbiamo spazzare i tanti gusci, passiamo la scopa diverse volte prima di toglierli. Vu direte, e qualcuno lo dice, ma dove abiti? sei fortunato tù a vivere in un posto simile.E'vero, ma quando senza soldi e con tanto di mutuo comprai questa casa, vicino ad un cimitero e in aperta campagna molti storgevano il naso, era di moda l'appartamento, il paese con -i comodi,supermercati, bar, negozi, chiese ecc.Ci furono diversi parenti e amici che credevano di consolarmi: intanto hai comperato quì, poi in seguito tornerai anche tù in paese.
Sono passati ormai più di trentanni e sono sempre quì su questa magica collina, che nessuno voleva, vicino un cimitero dove forse la dentro si ritorna umani?, e non la lascio.

Ma può l'uomo permettersi di togliere l'ultimo piacere che c'è rimasto, quello di godere della natura, di toccare le cose, di sedersi su un ciglio, di cogliere un frutto? Nella mia lunga vita ne ho viste di cose brutte ma visibili, ma la più brutta è stata quella che non vedi.Quando c'è stata la esplosione di Cernobil era una primavera rigogliosa, avevo un orto favoloso, non potere mangiare quel prodotto così bello, cresciuto con concimi naturali, avere paura a toccare le piante,a sedersi per terra fù tremendo.

PER QUESTO ANDRO' A VOTARE SI IL 12 GIUGNO!

LE DISAVVENTURE DI UNA CUOCA

Belli e freschi gli zucchini, dice la cuoca di famiglia, li raccoglie, li porta in cucina e si prepara a cuocerli, mentre li fà a pezzetti pensa a come sarà felice suo marito a pranzo: stravede per gli zucchini. Dopo averli preparati e preparato gli ingredienti si accorge che in casa non ha del vino bianco, corre alla cantina, distante qualche decina di metri, vi arriva trafelata e nella penombra guarda controluce fra le bottiglie e vede una che contiene vino bianco, la prende e di corsa ritorna in cucina, il marito uomo preciso tappa tutte le bottiglie con tappi di sughero, la signora stappa il vino a mette la dose negli zucchini. Arriva il consorte e lei tutta felice mostra gli zucchini bene rosolati. Ma l'occhio del marito va verso la bottiglia che ha usato per gli zucchini, diventa prima verde, poi rosso in viso e dà in escandescenze: la bottiglia usata era una bottiglia di un'annata speciale che conservava da decine di anni!!.

venerdì 3 giugno 2011

Aspettando la pioggia!

Da cima il colle vedevamo la scia della pioggia cadere più in basso nella vallata dell'Elsa. Eravamo a quattro km dall'auto giù a Poggibonsi nord. Vai è la volta che facciamo il bagno, invece il nuvolo continuò a scaricare pioggia nella vald'Elsa e noi ci avvicinavamo all'auto. Arrivammo asciutti. Partimmo e dopo poco avvicinandici a Certaldo raggiungemmo la pioggia. Ma se venisse la sul nostro terreno? Speriamo. Castelfiorentino giù acqua a catinelle, Chiara fa la spiritosa: è uno dei paesi più di sinistra d'Italia, lo lavano....... Più ci avvicinavamo a San Miniato e più pioveva e quando siamo giunti ad iniziare la salita, gli ultimi 1200 metri la strada era tutta un torrente, già eravamo allegri, questa volta piove sui nostri ortaggi assetati. A trecento metri da casa non era piovuto quasi niente, eppure sono di sinistra! ho capito! non devo fare la doccia prima di un viaggio!

ANELLO DI VICO PISANO

Pubblico anche questo video trasmesso da Antenna 5 nel programma -Terra Nostra un quindicinale che racconta il nostro territorio, la mia rubrica fa, o cerca di far conoscere parti note o meno note del territorio camminando.
Per i non Toscani Vicopisano è un paese ai piedi dei monti pisani che nel medioevo ha avuto un ruolo importante -basta consultare il compiuter- Ben conservato come vedrete. Poi il percorso che descrivo è spettacolare. Si cammina sul lato sud est dei monti pisani e l'occhio spazia sulla pianura di Pontedera, Livorno e Pisa. Buona visione.

giovedì 2 giugno 2011

Chianti: bellezza e solitudine












Oggi ci siamo regalati una passeggiata nel Chianti. Bello davvero, case da sogno, vigneti, uliveti, una miriadi di colline che fanno a gara per mostrare la loro bellezza,le caratteristiche case con la colombaia,le splendide fattorie, i castelli le case torri, alcune le farò vedere nelle foto. Tutto bello ma case morte, abitate da stranieri che ti scandiscono il -buonciorno- giardini ordinati e tutti uguali a mostre della floricultura. Ai bivi il classico cartello: Azienda agrituristica. Malgrado la bellezza di tutto quello che ho detto sopra mi sembra tutto prefabbricato.
Era quel mondo il mio mondo, il mondo di migliaia di contadini che hanno lottato duro per superare la mezzadria , poi ci anno cacciati nei fondovalle in case che sembravano prigioni, a lavorare in fabbriche malsane.Ora ritorniamo a vedere le nostre abitazioni dalla strada perchè recinzioni e divieti vari ce lo impediscono.
Anno abbellito il Chianti ma sarà sempre meno accogliente, le piscine, le recinzioni non renderanno quella gaiezza che avevamo sulle nostre aie, nelle nostre veglie, non ci saranno più le cantate del contadino mentre lavorava, non senti più un gallo cantare o un cane abbaiare, tutto è silenzioso, ordinato, sembra la campagna un ospedale per gente stressata.
E, malgrado tutto vi voglio tanto bene colline toscane.

mercoledì 1 giugno 2011

2 GIUGNO

Oggi è un giorno su cui non occorre fare polemiche e partigianerie, oggi è la ricorrenza di tutti, anche di quelli che nutrono perplessità e sentimentti regionalistici. Ogni periodo ha i suoi momenti qualche volta di entusiasmi, molte volte di difficolta , come adesso,ma l'amore verso questa nostra patria oggi ci deve unirci.
Per festeggiare degnamente questo qiorno faccio vedere un minuscolo e bellissimo angolo, uno dei tanti della nostra bell'Italia.
QUì siamo a Colle in Vald'ELSA Siena. Nell'attraversare la cittadina la natura le ha fatto questo regalo. I Colligiani hanno costruito un percorso di 4 km bellissimo e usufruibile a tutti, buona visione.

MONTERIGGIONI

A sud di Monteriggioni c'è la Montagnola senese, montagnola perchè la cima più alta della catena che è a ovest di Siena, la vetta più alta non arriva a settecento m l m, però è montagna con rocce, marmo e bosco, molto leccio e castagno. Il colore è rosso di Siena e le rocce calcaree sono incantevoli, dalle forme bizzarre. Ora nel bosco ai tanti cinghiali ci sono molti allevamenti del famosissimo maiale Cinta senese.

Un ambiente cosi boschivo e selvaggio fu rifugio di gruppi di partigiani, nel servizio sotto parlo dei 19 martiri, più avanti realizzerò un servizio su una medaglia d'oro della resistenza.
Brevemente ricorderò l'eccidio: A casa Giubileo casa colonica di mezzadri si era rifugiato una brigata partigiana. furono accerchiati nella notte dai fascisti senesi guidati da un fascista del luogo. Come si svolsero i fatti li racconto nel servizio.
Dico solo della commozione quando al monumento e si nota l'interruzione, anche se il regista ha tagliato, mi sono messo a piangere. Avevo nove anni quando un amico lo raccontò a mio padre, lo ricordo come fossero passati pochi giorni. Poi i tanti racconti fatti da partigiani della Valdelsa, la la prima commemorazione che ho assistito c'era a parlare Arrigo Boldrini presidente dell'a.m.p.i. Poi sono tornato molte volte a Monteriggioni senpre passando dal sentiero della memoria.

monteriggioni

LEGGETE SU: I SENTIERI DI MARESCO IL PERCORSO DEL 12- 13 GIUGNO