domenica 28 aprile 2013

PRIMO MAGGIO. purtroppo si ripete.

E ci risiamo: centinaia, ho ragazzi! centinaia di morti in un solo colpo! la criminalità di padroni- chiamarli datori di lavoro è offendere le vittime! Quello che è successo in oriente è criminalità: migliaia di persone costrette per fame a lavorare in uno stabile pericolante in un paese non degno di essere nominato.
Si ripete altrove quello che in misura minore succedeva da noi: i lavoratori dell'abbigliamento, lavoro qualificato ma facilmente spostabile, costretti a lavorare in condizioni disumane. Non scordiamoci negli anni che ora esaltano nei convegni del cosiddetto- bum economico- in che condizioni lavoravamo e quante lotte per la difesa della salute abbiamo dovuto fare. Si è sempre parlato - di costo del lavoro- mai del costo della salute!
Quanta amarezza, che vergogna indossare camicie, scarpe  ed altro, e pensare da che mani di disperate persone sono confezionate.
PRIMO MAGGIO  MA CHE FESTA E?  DI DOLORE IMMENSO...............

lunedì 22 aprile 2013

L'ORTO.......E GLI ANNACCI!

Ho finito di vangare l'orto
non cammino più dritto
ma vado un pò storto
speriamo non mi succeda
come a Napoletano
a settantottanni
mi ridiano la vanga in mano.
Ma se un la riprendo
pensate un pò voi
 se i figli non vangano
son cavoli suoi.

sabato 20 aprile 2013

PASSEGGIATE COOP

Con la primavera, per il secondo anno, facciamo delle passeggiate e la prima si è svolta questo pomeriggio nella cittadina medievale di Montopoli in Valdarno, buona partecipazione e consenzo a questa iniziativa che si ripeterà sabato 27 con ritrovo al circolo arci la Catena per poi andare a percorrere un anello nella parte sud di San Miniato.
Camminare per conoscere il nostro territorio e stare assieme per conoscersi.
LE DUE FOTO DEL PERCORSO FATTO OGGI A MONTOPOLI IN VALD'ARNO
LE DUE FOTO DI SAN MINITATO


mercoledì 17 aprile 2013

MA ALLORA? CHE LEGGI SONO?

Vallo a capire le disposizioni di legge in materia di igene: uno trova un pastore che le dona concime naturale, non puoi trasportarlo senza avere adempiuto a norme sulla salute.... ti costerebbe una fortuna il trasporto, poi và subito interrato quando lo scarichi ecc. Un amico non ha finito di scaricare il concime di pecora che subito sono arrivati vigili e carabinieri,li non puole metterlo gli volevano fare un verbale, era in aperta campagna lontano da abitazioni. Li Vicino un trattore spruzzava diserbanti, su di un cereale concimato con la chimica, tutto normale.
Con questo accanimanto sui concimi, sui recinti, sui piccoli capanni ripostiglio viene definitivamente tolto a degli anziani o appassionati di ortaggio la sopravvivenza, cosa importa alla legge se centinaia di motocrossisti al vicino crossodromo inpestano l'aria con gas di scarico che ammorba l'aria.
Bei tempi, quando bambino vedevo il barbiere del paese arrivare al campetto che coltivava nelle ore che non era al negozio, arrivare col secchio delle merde di cavalli muli ed asini che avevano fatto per strada.
Aveva una concimaia quadrata che teneva con cura e coltivava ortaggi sani e non cancerogeni come quelli che ci fanno ingoiare oggi.

lunedì 15 aprile 2013

LA PENNA DI LUCCHIO

E stamattina zaini e via, di andare nel campo non avevo voglia, poi dopo due ore mi stanco e in casa mi arrabbio, ci arrabbiamo a sentire la litania dei politici. Via si parte dove? Si incomincia da un monte difficoltoso a scalare cosi' ci misuriamoci nel fisico. Ogni anno che passa si scala la penna di Lucchio e la pania della Croce. Finchè arriviamo in vetta possiamo stare tranquilli.
E in un'oretta rispettando i tanti autovelos abbiamo incominciato a risalire la Svizzera pesciatina una serie di paesi da favola purtroppo semiabbandonati. A Stiappa l'avantultimo paese abbiamo parcheggiato. Subito lasciato il paese si sale la frecciatura cai non è eccellente, difatti sbagliamo percorso ma ci è andata bene siamo finiti in una conca erbosa con una casetta e tante mucche al pascolo, dalla casa è uscito un uomo con un barbonebianco gentilissimo. Guardo questa conca magica e dico a Chiara: ci vivresti? sarebbe un sogno. Arriviamo in cima ai pascoli e subito vediamo la vetta della Penna.... ce la faremo. Quando siamo arrivati alle due querce ... ci siamo... si sente parlare dal sentiero basso arrivano due, una coppia Noi ritorniamo forza!
E siincomincia a salire mani alle rocce e su un ginocchio dolizzica: mi sembra la gamba dell'asino di Pipone, una storiella in ottava rima che cantava mio padre, ma dopo poco il ginocchio gira bene. Ametà salita troviamo una signora in scalata solitaria, ci siamo uniti e in 40 minuti eravamo in vetta a guardare Lucchio, il paese delle galline col paniere al culo e i freni.
Ora tocca alla pania quando sarà andata via la neve. Efinche saliamo lassù forza e coraggio!
 

mercoledì 10 aprile 2013

Sappiamo che dietro quella sbarra si scende dopo il villaggio turistico in un mondo immenso di piaggioni, calanchi e ruderi, si vedevano dal paese. Siamo entrati e come turisti stranieri abbiamo tirato dritto, oltre le piscine, il campo del tennis, cento metri altra casa vacanze, poi la strada è scassata segno evidente dell'abbandono da decine di anni. E scendiamo fra piagge seminate a grano, poi un rudere, la strada continua e da un poggetto vediamo diversi ruderi,un tempo casa coloniche.  Mi basta di rimanere in silenzio e vedermele col pensiero: i polli intorno casa, il cane alla catena che abbaia: ho chi c'è ora?uscire dalla stalla il vecchio capoccia: ho che girate buon  uomo? l'odore acre della concimaia......si fa alla svelta quando si è nati contadini a ricordare quel mondo.
Ma questa strada dove ci porterà, dice Chiara risvegliandomi alla realtà. Non c'è da temere ci sono ruderi di case, un tempo erano collegate fra loro, per gli scambi di lavoro, per appartenenza alla fattoria, saranno scassate ma vedrai che ci porteranno dove penso. Dove?dice Chiara, sulla strada che viene da Cedri.
e' mezzogiorno, dobbiamo mangiare: ecco che in fondo la valletta c'è una stalla abbandonata, metto due masselli a mo di sedie e pranziamo: ceci e tonno,due fettine di mortatella, una pera, un caffè bollente.
Il tempo di mangiare, di raccogliere i fogli, metto a posto i masselli e al ruscello a lavarsi, un rudere, poi salita in cima il rudere della foto pochi minuti
e la nota strada bianca che sale ad Iano.

lunedì 8 aprile 2013

COME TI VESTI?

C'è qualcuno che  mi ha con un pizzico d'ironia mi ha detto. per la tv ti vesti casual...... Io il vestire l'ho sempre considerato in base al caldo e al freddo, poi se la giacca pende, poi se va un colore o sene và un altro chi se ne frega,non devo essere perfetto io ma deve essere bello quello che mostro che non una cosa da poco: mostro nientemeno che la campagna, l'ambiente toscano. Come è difficile far capire a tanta gente  che ha case arredate con gusto, veste alla moda,poi a pochi metri da casa ha una frana perchè non si e preoccupato dove defluisce l'acqua del doccio, o in Estate bruciano le sterpaglie intorno casa.
Finchè avro salute non mi vedrai mai vestito alla moda, ma se passerai nel mio sentiero vedrai l'erba falciata, i fossi puliti, gli olivi potati, a questo ci tengo e molto.
Perchè ho scritto questo: In questi giorni si vedono le ferite che ha avuto il centro storico di molti paesi di collina dopo le tantissime piogge: ora i danni sono per miliardi in tanta parte di Italia. Anche San Miniato ha avuto le sua buona dose di frane, c'è chi dice:  è un paese storico ci deve pensare il governo.
Ci doveva pensare quello che la gente non vuole capire: prevenzioni.  Costerebbe tanto meno regimare le acque prima che facciano disastri. A nessuno viene alla mente, quando fa asfalto  cemento, tetti che non assorbono e quindi quando tutta questa acqua arriva veloce al terreno il terreno non ha protezione. l'acqua deve essere - accumpagnata a valle. Ma ci si preoccupa di come ci si veste, della riuscita di una sagra, di una mostra, mai di quello che abbiamo di più bello: la natura che abbiamo attorno.  SE GUARDATE INGRANDITA QUESTA FOTO DI SAN MINIATO A SINISTRA SOTTO QUEL PALAZZONE BIANCO SI VEDE UNA FRANA . E LA FOTO L'HO SCATTATA DA LONTANO.

domenica 7 aprile 2013

DAL MIO POGGIO

Eccomi quì dal mio poggetto ad osservare la valle, centinaia di tetti e di capannoni, dove erano filari di pioppi e viti, campi squadrati rettangolari seminati a grano, granoturco, barbabietole ecc, ho a riposo seminati a erba medica. ed io in questi 77 anni ho visto tutta questa trasformazione chiamandola progresso. Ora i tetti tetti dei capannoni rimangono svuotati senza lavoro a dimostrare la sconfitta di una generazione: la mia!