Sappiamo che dietro quella sbarra si scende dopo il villaggio turistico in un mondo immenso di piaggioni, calanchi e ruderi, si vedevano dal paese. Siamo entrati e come turisti stranieri abbiamo tirato dritto, oltre le piscine, il campo del tennis, cento metri altra casa vacanze, poi la strada è scassata segno evidente dell'abbandono da decine di anni. E scendiamo fra piagge seminate a grano, poi un rudere, la strada continua e da un poggetto vediamo diversi ruderi,un tempo casa coloniche. Mi basta di rimanere in silenzio e vedermele col pensiero: i polli intorno casa, il cane alla catena che abbaia: ho chi c'è ora?uscire dalla stalla il vecchio capoccia: ho che girate buon uomo? l'odore acre della concimaia......si fa alla svelta quando si è nati contadini a ricordare quel mondo.
Ma questa strada dove ci porterà, dice Chiara risvegliandomi alla realtà. Non c'è da temere ci sono ruderi di case, un tempo erano collegate fra loro, per gli scambi di lavoro, per appartenenza alla fattoria, saranno scassate ma vedrai che ci porteranno dove penso. Dove?dice Chiara, sulla strada che viene da Cedri.
e' mezzogiorno, dobbiamo mangiare: ecco che in fondo la valletta c'è una stalla abbandonata, metto due masselli a mo di sedie e pranziamo: ceci e tonno,due fettine di mortatella, una pera, un caffè bollente.
Il tempo di mangiare, di raccogliere i fogli, metto a posto i masselli e al ruscello a lavarsi, un rudere, poi salita in cima il rudere della foto pochi minuti
e la nota strada bianca che sale ad Iano.
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