mercoledì 29 gennaio 2014

LA TERRAZZA DI MONTAIONE

Siamo partiti presto per salire verso le colline di Volterra: In val d'Egola una volta sceso da San Miniato ho ritrovato la nebbia ma iniziato a salire c'era un bel sole e una volta arrivati in Montaione rallentando ho girato l'occhio verso la valle: uno spettacolo visivo da non perdere, ho parcheggiato in piazza e di corsa alla terrazza nord di Montaione, quella panoramica che tanto fa apprezzare Montaione ai visitatori, ecco la digitale come la documenta:
Nelle preme tre foto la nebbia nella valle vista dalla terrazza di Montaione, nela 4 San Miniato visto da montaione,nella 5 panorama di Montaione, nella sesta la cisterna Romana. Da li siamo entrati nel bosco, calati nel torrente Egola e saliti a Montignoso.
la lunga e dura salita fino a Montignoso, poi San Leonardo, Marrado ed eccoci a San Vivaldo visita al convento dall'esterno




Eattraverso il bosco siamo ritornati seguendo il sentiero 3 segnalato in modo perfetto, siamo rientrati in Montaione.



martedì 21 gennaio 2014

ALLA PRIMA
Eccomi quì a raccontarvi come sono bravo in tecnologia:
Sin da piccolo inparai le prime soluzioni tecniche: imparai a guidare i buoi. poi con gli anni mi sono evoluto: ho imparato andare in bicicletta, poi un salto enorme: ho imparato guidare la Lambretta, ho preso la patente, poi il compiuter, E questa è la riuscita migliore, ma come?, mi dicono i pochi amici contadini della mia stessa età, sai andare al compiuter? Mavea a sudà! un tira mia le cornate!.
Ma il capolavoro di tecnologia l'ho fatto stamattina.
Decido di compperare la digitale nuova e come dice il vecchio contadino se un gosta tanto la piglio un poco meglio.
Te la compro io, dice mia figlia, poi me la porta.
Babbo, te l'ho anche montata. Un c'era bisogno io con le cose tecniche mi ci sposo.
Stamattina dico: provamola,prima di portarla dietro, un si sà mai, vado alla finestra niente un vedo nulla. E' nova vediamo un poco, le provo di tutte poi mi arrendo: e un và! la vado a posare e che ti vedo: aveva il tappo all'obbiettivo!
accidentattè e a chi t'ha fatto smette di vangà! mi sono detto

venerdì 17 gennaio 2014

PARLARE: COME è DIFFICILE
Vi sarà capitato anche a voi di entrare in una casa e trovare la tv accesa, mica la spengono, rimane accesa come una lampadina, un frugorifero e tu cerchi di farti capire, ma soprattutto capire per la sovrapposizione delle parole. Suonano alla porta, ti affacci, ha sei tu: aspetta che abbasso la televisione...... Dicevi? .... Sei con amici a camminare e il cellulare non da tregua.... Dicevi?.... Non ricordo.... ha si parlava di quella... scusa, oggi non mi lasciano respirare.
Ho Maresco: ma ti ricordi quando eri bambino e la domenica mattina il babbo andava dal barbiere a farsi la barba, arrivava e ne aveva avanti 7 persone, si sedevano e giù conversazioni, battute racconti tragici,ore fino a che non aveva la barba fatta, la sera nel circolo di Castelnuovo, uguale, si discuteva anche mezzora se uno aveva giocato male una carta..... e i lunghi racconti di caccia: sciolgo il cane entra nel boschetto, li per
lì non mi sembrava......prima che avesse sparato al fagiano, alla lepre con miniziosi particolari spiegava il luogo quasi come un celebre scrittore: -era una notte tempestosa-
E le donne: si riunivano tre quattro e facevano la calza, o intrecciavano la paglia, ma sempre lavoravano e li lunghi discorsi su tutto: se erano giovani parlavano di amori, di corna di giovanotti, se errano anziane di disgrazie.
Eccomi quì! frastornato da migliaia di notizie, rumori, eterne indecisioni: sarà sul vero Renzi, sarà l'uomo giusto, ma lui, loro, con i loro tanti impegni, avranno il tempo di avere emozioni,riflessioni, serenità. O come me saranno bombardati da parole e avvenimenti che si susseguono .....
Sono vissuto tanto con una certezza: non ci ho capito niente dalla vita. Dell'altra?: un ho visto nessuno tornare a raccontarla.

giovedì 16 gennaio 2014


LEGNA FRASCA
Partivano da Castelnuovo col corbello a zaino dietro le spalle col pennato e una accetta in inverno i paesani che non avevano terre, operai di fattorie, fornaciai o di Castelfiorentino o di Granaiolo che immancabilmente in inverno non lavoravano, verso i boschi in cerca di legna, non era che non ce ne fosse ma se entravi in un bosco e tagliavi una pianta subito arrivava il guardiacaccia che aveva anche la funzione di controllare i contadini, i boschi altre alla selvaggina. Potevano prendere un ramo caduto , una ceppa essiccata, rovi e altri arbusti del sottobosco. Giravano setacciando i boschi intorno fino a Coiano e se andava bene portavano a casa una decina di kg di legna o un fascio di rametti, tornare a vuoto significava avere freddo in casa e non avere legna per il forno. Boschi ce ne erano diversi e a vuoto non tornava nessuno. Ma portare un corbello pieno di legnetti verdi con di traverso un fascio di ginepri, ginestre non era una cosa semplice.
Quando ai giorni stabiliti per legge si tagliava il bosco c'era la fila di persone a raccogliere le fettucce di legno che facevano le accette, erano fini ma era quercia legno principe per scaldate, la legna frasca veniva raccolta dai boscaioli stessi per fare la brace e venderla.

Questo pensavo mentre camminavo per i boschi nel vedere legna frasca di una certa consistenza lasciata a marcire, tronchi di traverso a torrenti.....
Penso a Otello, il pescatore d'Arno che durante le piene del fiume con un gacio abbordava i tronchi in Arno, rischiando, li portava a riva poi asciugati si scaldava.
Noi fortunati si distrugge tutto scegliendo per noi il meglio! Ma per quanto???

mercoledì 15 gennaio 2014

FINE TV

VOglio precisare ancora una cosa sulla fine di una esperienza grande come è stata per mè la partecipazione a Terra Nostra.
Dopo anni e tante trasmissioni eravamo giunti ad un bivio: bene hanno fatto loro ad interrompere, io devo tutti i giorni fare i conti con la gente che mi saluta, mi chiede, e per mè era più difficile interrompere un dialogo che in vita mia non mi sarei mai sognato di avere, ma io ero arrivato ad un bivio: nel circondario ho fatto vedere molto, dai luoghi della resistenza, dalla sorgente dell'Elsa ai monti Pisani, al volterrano, Allontanarsi e andare, come ho fatto in posti più celebri, altri cento volte meglio di me l'anno documentato, anche se io avevo dalla mia un operatore come Claudio Tamburini cento volte meglio di tanti operatori Rai, PERCHè OPERARE IN MACCHIE CALANCHI E POSTACCI VARI SOLO LUI POTEVA FARE RIPRESE ECCELLENTI. Ma il mio scopo era terminato: quello di far vedere che noi abitiamo in un territorio splendido, merita conoscerlo meglio. Questo è stato il mio compito disinteressato per uno che ama la terra e il nostro territorio. Io facevo faccio e farò camminate, confortato dal sostegno di mia moglie perchè è questa l'unica passione che ho. RINGRAZIO ANTENNA5 PER AVERMI PERMESSO TUTTO QUESTO E PER AVERMI AIUTATO A STACCARE DA VOI,
Ritorno ad essere quello che son sempre stato, un pesticciatore di viottoli con l'amore verso il nostro territorio.
HO MA UNE SPARISCO MIA: MI TROVERETE SUI TRE BLOG E SULLE DUE PAGINE DI FACEBOCH, E SE MI VEDETE GIRARE DIETRO CASA NON AIZZATEMI IL CANE, PASSA UN SOGNATORE DI TAMPI PASSATI CHE CERCA QUALCHE TRACCIA DI UN MONDO LONTANO: IL MONDO CONTADINO.

martedì 14 gennaio 2014

QUELLI LI' SPARISCONO.
Mi chiamano al telefono: sai .... ti rammenta, non sta bene....
Salutamelo, verrò a trovarlo.
E, uno alla volta scompaiono i cultori popolari, quelli che raccontavano, scrivevano poesie, leggevano tanto e poi recitavano per anni quello che avevano appreso, guardati con sufficenza dai sapienti ufficiali, dagli arrivati per carriera o per soldi, a volte derisi perchè loro vivevano in un altro mondo fatto di fantasie, senza odio, senza a volte pensare al domani.
Ne ho conosciuti di persone che vivevano fra le nuvole,fra sogni e fallimenti, ma loro erano i veri cultori e a loro insaputa colorivano il mondo grigio degli impegnati a sopravvivere.
Li trovavi e, senti questa: e ti raccontavano magari per la 3 volta la solita rima, la solita barzelletta, ma a volte divertivano con le loro fantasie, meravigliavano per sapere a memoria interi brani di poemi. Poi si commevevano per un gatto zoppo, correvano col cane, se ne fregavano dei preti, dei paradisi, dei politicanti. Loro non erano cattivi, non ne erano capaci .
Purtroppo uno alla volta se ne vanno rimpiazzati dal tritatutto dei mezzi tecnologici che non danno respiro.
Verrò a trovarti caro amico castellano che mi hai insegnato a essere diverso a fregarti del- chi ti vede, chissà che può pensare-
Anche se la tua lezione l'ho imparata a metà.

sabato 11 gennaio 2014

RICORDI E VITA REALE.

E al ritorno da una camminata si curvava verso la valle: con mio fratello si parlava di politica, con mio padre di lavori da fare nel terreno, con mia madre che era informata sui parenti e contadini vicini:sai chi stà male?. o sapessi chi è morto, sai chi si sposa?; era un contatto che mi dava serenità, rimani a cena? no!, torna quei ragazzi da giro.....
Si incallisce il cuore da vecchi, ma più per resistenza che per insensibilità:
Mi manca curvare per la valle, mi mancano le informazioni dei tre, a casa non troviamo nessuno.
Ieri l'altro passo dalla prima casa dopo la mia e ti vedo che un funerale stà per partire: Porca miseria è morto Rino! via in volata a portare a casa mia moglie e il cane, mi precipito in chiesa a Cigoli, dove un gruppetto di capibianchi assiste alla cerimonia funebre compreso il pievano, meno male che passavo, altrimenti mi restava sulla coscenza come gli altri 4 abitanti della via che non ho saputo......
Si vede il mondo da vecchi come essere alla tv, si cerca di seguire distrattamente le cose: poi spengi

lunedì 6 gennaio 2014

BELLA DORMITA E ORA...
eccomi di nuovo alzato, la legna brucia nella stufa, un calducino mi arriva alle spalle e da oggi si riparte nella vita normale, senza più clamori natalizi.
Si perchè il Natale, le befane e il resto non sono mai state la mia festa, forse non sono mai stato bambino, e poi non sono mai cresciuto.
In casa mia quando ero banbino c'erano due estremi: mia nonna troppo beghina: ti ossessionava con preghiere messe, peccati mortali, mio padre ateo nato e morto che smentiva tutto, mia madre nel mezzo che aveva da pensare al pratico poi la delusione delle benedizioni : per poco non ci lascio la vita per la benedizione della tosse canina col freddo.
Quindi sono cresciuto con distacco verso le tradizioni, poi gli spostamenti poderali la tanta lettura mi hanno allontanato da religioni e tradizioni.
Vedo gente felice a fare palio, presepi, befane, a volte vi partecipo per non sembrare un eremita- ma sono felice solo quando torno a casa.
Ecco perchè dico e scrivo che il mio mondo è la campagna, sì perchè girando per terreni di pianura, monte,collina, trovo la serenità e godo, godo come un porco quando mi sorprendo un calanco, un tronco particolare, un sentiero appena tracciato.....
Non giudicatemi male: non sono un -anti- sono uno venuto cosi, forse trombato durante un temporale o chissà cresciuto in una famiglia che prima di mè aveva tribolato per le tante ingiustizie, ed io e mio fratello volevamo riscattarle con la politica sociale.... lui è morto io sopravvivo.

OSPITE GRADITO

NELLA MIA PAGINA FACEBOCH HO L'ONORE DIOSPITARE LE POESIE DI  GIANCARLO FIASCHI NEL POST SOTTO ECCO UNA SUA POESIA.

Incontri

5 gennaio 2014 alle ore 8.58
Incontri per strada giusto la storia
del semplice senza retorica
e dello zelante arricchito
di buone maniere non condito,
sul piatto poggia il soldo
e ti lascia nello scosceso profondo.


Incontri gentili buone maniere
e chi ignorante affoga nel bicchiere,
mentre l'avido informato
non vuol mai restar incartato,
per quel suo braccino corto
alle regole fa sempre lo sconto.



Sul sentiero trovi anche il pio aiuto
in pieno conforto e fraterno saluto,
mentre raggirato notte tempo
in agguato anche dal brusco inciampo,
di chi tesse di frodo subdolo la rete
per metterti in scacco con oscure mire.



Galante fu l'incontro che ti mise al dito
un anello d'oro e un amore infinito,
mentre a un'altra stazione quel treno sbagliato
l'ossigeno e la dignità ingordo t'ha gabbato:
lasciandoti ignudo sul freddo giaciglio
a imprecare e sgambettare come un coniglio.



Sotto il sole non c'è mai lo stesso tepore
in ingegno esser attivi con onore
la pagnotta sudata ha tutt'un altro sapore,
lontani dall'astuzia truffaldina e ciarlatana
certe chiacchiere danno il filo alla solita sottana
e lasciano scoperto il riprovevole bubbone.



Incontriamoci in armonia col solito mezzi-no
anche se non siamo tutti figli del contadino,
allegri e cortesi nella giusta baldoria
lasciamo in disparte spranghe e coltelleria...
per una donna o una palla, non perdere i cervelli
lontani da atti indegni e nel farsi girare i corbelli.

giovedì 2 gennaio 2014

LAVORO SRANO:
O che un faccio nulla stamattina'
non so rimaner con le mani in mano
prendo pennato e sega , ho perdio!
mi vado a tagliare un vecchio fio.
Son quattro i fii in questo poggetto
e a Settembre è tutto un ronzio
ne fa tanti corbelli di dottati
li dò a cugini amici ed a cognati.
Ma il fio a settembre non dà tempo
li fà maturare tutti assieme
arrivan vespe mosche e calabroni
a passarci vicino son passioni.
Ne taglio uno e ne rimangon tre
speriamo che gli altri non la prendan male
e che un mi succeda come a pio
dapo la pianta un abbia neanche un fio!

mercoledì 1 gennaio 2014


INCOMINCIO UN ALTRO ANNO E NON DICO PROPOSITI DI SPERANZE: LE CAMPAGNE SARANNO UN POCO ALLA VOLTA ABBANDONATE, RIPULIRE FIUMI E TORRENTI COSTA, MANDARE UN FIGLIO A SCUOLA LONTANO ANCHE, GIRI PER PAESI DI COLLINA TROVI UNA INFINITA' DI CARTELLI: VENDESI CHE SBIADIRANNO E SI MOLTIPLICHERANNO, ALLE PERIFERIE DI PAESI I TANTI ORTI CON CAPANNI DEGRADANO APPENA CHI LI LAVORAVA INVECCHIA HO MUORE, OVUNQUE ABBANDONI: BATTERIE, ETERNIT, CESSI, AD OGNI COLONICA ABBANDONATA ARNESI DISMESSI, VECCHI TRATTORI, UN MONDO DI RUGGINE E FACCIO NOMI: SULLA FERROVIA DISMESSA DI VOLTERRA AD UN KM DA SALINE UNA FILA DI CAPANNI PER LO PIU' ABBANDONATI dove c'è di tutto, IDEN DIETRO LA DOGANA A CASTELFIORENTINO, LUNGO L'ELSA SOTTO IL CIMITERO DI POGGIBONSI.
SEMPRE PIU' DIFFICILE VEDERE IL BELLO. DIETRO TREGGIAIA, POTREI DURARE ORE A DESCRIVERE L'INCURIA E L'ABBANDONO.
I SINDACI CON I LORO IMPIEGATI SUPERDOTATI DI COMPIUTER FANNO PROCLAMI E RACCOLTE DIFFERENZIATE, IO ORMAI ASCOLTO DISTRATTAMENTE E PENSO A QUANDO PASSAVA IL LUCCHI A COMPERARE PELLE E CENCI, SI DOVRA' TORNARE INDIETRO DICE QUALCUNO... MA INTANTO SI CONTINUA AD ABBANDONARE OLIVETI, VIGNA, ORTI..... basta Maresco: tu parli al vento, ti faranno al massimo un - mi piace- se non ti rideranno dietro, hanno studiato loro, sono laureati.
Laureati a cosa? a vendere fumo nei convegni e a umiliare chi si è sempre interessato di ambiente: il contadino