venerdì 25 settembre 2009

DAI MIEI RICORDI.......

. . . .Il prete di Castelnuovo aveva il capanno di caccia in un terreno di proprietà della chiesa davanti casa mia, era un capanno murato la parte interrata,la parte alta era in legno tinta di verde e ricoperta da ginepri, con un finestrino lungo sul davanti,e ai tre lati,dei piccoli finestrini quadrati, molto spazioso. All'esterno piante spoglie a distanza di tiro.
Al mattino in Ottobre il prete quando apriva la caccia, lasciava a don Giovacchino il compito di intrattenere le tre beghine del paese: mia nonna, Telene, e l'Affricana e aiutato da Cecco di Paghino si recava al capanno di caccia. Piazzavano le gabbie degli uccelli per richiamo, poi entravano in capanno in attesa che attirate dagli uccelli di richiamo si posassero le prede.Quando il lavoro ho la salute lo permetteva, li raggiungeva Bruno Buti un falegname cugino di mio padre. Bruno non nascondeva ai due amici la sua avversità al fascismo,Cecco era simpatizzante fascista. Fra uno sparo e l'altro Bruno e Cecco cominciavano a discutere, quando i toni della discussione si alzavano il prete furbo esclamava: . . . . zittiiii, anche se dagli uccelli di richiamo non giungesse alcun cinguettio.
Bruno Buti è stato oltre che cugino, colui che ha fatto nascere in mio padre l'idea comunista, portandolo a riunioni segrete nei capanni intorno a Castelnuovo. Aveva una discreta cultura ed era un falegname bravissimo,purtroppo non aveva salute, Della sua vita lavorativa e politica l'ho saputa dai racconti da grande da mio padre che non lo ha dimenticato mai
Io ricordo quando bambino mio padre mi disse:vieni con me, andiamo a trovare Bruno? Andammo e appena salite le scale ci venne ad aprire sua sorella Primetta,disse: oggi ha finalmente mangiato, ha voluto la polenta fritta, l'ha mangiata, ora stà meglio.Entrammo in camera, ci accolse con gioia, sembrava che volesse fare a noi coraggio.
Al ritorno a casa mia madre domandò? ho come stà? come vuoi che stia, disse il babbo, ha detto il dott Papucci che è daurtimo.
Dopo poco tempo Buno Buti morì. Mio padre perse un fratello, anche se era cugino, Castelnuovo d'Elsa perse un bravo falegname e un grande antifascista.

Meleto: emozione e ricordo

Oggi per la prima volta, registrando per Antenna 5 un percorso treking nella zona sono entrato nello studio storico della fattoria di Meleto,in quello studio, di Cosimo Ridolfi,grande innovatore in agricoltura.E'da Meleto che iniziò la trasformazione delle nostre colline e in poco tempo trasformò il lavoro nelle nostre campagne. Che emozione! Per uno come me che per 25 anni ha lavorato nelle nostre colline col sistema creato da quella scuola.Nella mia vita da contadino ho zappato prode, ho ricavato fossi rispettando alla lettera questo modo di lavorare la terra. Non entro sul sistema mezzadrile superato dal tempo, ma a volte rimpiango la distruzione del sistema creato da quella scuola per permettere la meccanizzazione delle campagne, vedendo come la vertilizzazione dello scorrere delle acque quanti danni crea ai fondo valle.Sono un nostalgico? ebbene per certi versi si!Il sistema delle colmate aveva un compito molto frenante alle acque piovane.Io nel mio piccolo ho strutturato il mio poderino, molto scosceso, col vecchio sistema facendo fossi con limitata pendenza, ho ottenuto risultati eccezionali, in più di 20 anni non si è mai verificata una ben che piccola frana.E' Chiaro che chi deve vivere ora in agricoltura deve lavorare con mezzi meccanici. ma nei piccoli appezzamenti vicino ai paesi di collina con notevole pendenza non sarebbe male ridisegnarli anche dando piccoli incentivi per salvaguardare una parte delle nostre colline.

giovedì 24 settembre 2009

martedì 22 settembre 2009

domenica 20 settembre 2009

lunedì 14 settembre 2009

letto: le terre del sacramento

Dopo avere letto questa estate diversi libri di autori moderni che mi hanno deluso, ho riletto un libro che parecchi anni fa mi era piaciuto molto ma del quale ricordavo solo il tragico finale.L'autore, Francesco Jovine ha narrato molto bene la vita dei contadini meridionali negli anni venti e la loro tremenda vita contro tante avversità e soprattutto la prepotenza di latifondisti e la violenza fascista.
Ma soprattutto ha narrato un fatto tragico facendo alta poesia:- L'aria si era fatta frizzante;dalla valle le ombre salivano sulle ali della brezza; dietro il sellaio
era rimasto, appena, un fiato morente di luce.....- INVITO A LEGGERLO.

sabato 12 settembre 2009

UN GIORNO , FRA BALZE E CALANCHI




Siamo ritornati dopo il grande caldo a camminare nel volterrano, questa volta abbiamo percorso l'itinerario detto < dei calanchi e delle balse< Abbiamo lasciato la macchina al km 93 della strada Sarzanese- Valdera,precisamente fra il bivio di Orciatico e il bivio per Montecatini val di Cecina. Non conoscevo questo percorso. Una lunga camminata, che segue i vari passaggi fra calanchi boschetti nei punti a nord, ho macchia lungo i rii per poi salendo fra enormi piagge, molte gia arate,calanchi e pascoli, ora essiccati dalla calura. In alto vediamo un grande cerchio, quando lo raggiungiamo vediamo che è uno dei punti espositivi del maestro scultore Mauro Staccioli, dentro al cerchio appare il paesaggio delle balze e la chiesa.
Come sanno chi mi conosce io sono ben lontano da dare giudizi, sono e sarò sempre -un contadino smesso-però posso vedere, e come mè chi passa di lì,che l'opera è bene integrata con l'ambiente.
Abbiamo camminato sino a Volterra, poi entusiasti abbiamo ripercorso anche al ritorno la stessa strada bianca.
Una giornata meravigliosa,è impossibile descrivere un ambiente simile, lo segnalo per chi ama i grandi panorami

martedì 8 settembre 2009

CAMMINO E VEDO LA ROCCA, DA SUD EST


Dal centro di Sam Miniato si oltrepassa il comune,piazza Buonaparte,via Maioli. Al palazzo Migliorati,sede vigili, andare a destra, oltrepassare l'arco e scendere fino a trovare una scalinata con passamano che conduce al parcheggio ,e a ritrovare la strada asfaltata,salire sino a via Scacciapuce, destra continuare ammirando il più bel panorama del paese. ALL'ultima abitazione sulla sinistra continuare nella viottola che senza bivi scende rapidamente in valle, andare a destra fino a incontrare la strada che conduce in Gargozzi a destra per poche decine di metri, poi a sinistra. Dopo una abitazione sulla destra comincia la strada a salire, una colonica a sinistra e diventa sentiero.Si sale rapidamente fino al castello di Marsana.ritrovato l'asfalto a sinistra dopo una breve ma dura rampa sulla sinistra troviamo la strada bianca panoramica che per un bel tratto, fra ulivi e boschetti passando per via Ranci ci conduce a Calenzano. dopo via Ranci a destra,al bivio sempre a destra si ritorna al paese di partenza.

E CAMMINAVI.......

E camminavi Nazzareno verso casa
sotto il peso del fascio d'erba,
era stato difficile trovare in Agosto
spargini sfiorite nella calura.

E camminavi stanco Santi verso casa
con la zappa in spalla
dopo avere dissodato la vigna

E camminavi Adelmo verso casa
al ritorno dalla guerra
cosa vi attenderà a casa?

Strade bianche, sentieri,
percorse da sempre dal contadino.
Domani all'alba
una nuova giornata vi attenderà
nella lotta dura fra voi e la natura
poche volte amica,
molte volte ostile.
Fra voi e il mondo
che mai ha saputo apprezzare
quanto importante è il vostro lavoro.
Malgrado tutto sopravviverete

per raccontare di quanta fatica,
e quante ingiustizie
avete dovuto sopportare
voi e le vostre genti.---- in ricordo di tre amici

lunedì 7 settembre 2009

Camminando intorno alla rocca

Ci incamminiamo da San Miniato: via Roma, via Dalmazia,alla fine via Sforza Continuare sino aL borgo di Cigoli, entrare nel borgo, salire al santuario,visitarlo e ammirare il panorama eccezionale dal muro, scendere dalla scalinata e ritornare indietro. appena usciti dall'arco andare a destra nella stradina che dopo poche decine di metri scende in diretta in valle. All'asfalto andare a sinistra per qualche km fino a via Paesante a sinistra, dopo duecento metri continuare sull'asfalto e incomincia la salita,dura in principio, poi spiana e attraversando un bel bosco e dopo diverse abitazioni sulla destra si ritorna in via Sforza, a destra e ritornando indietro si ritorna in San Miniato.
Che dire; Oltre alla bellezza del ccapoluogo, Cigoli è un terrazzo sul Valdarno,Oltre alla bellezza del piccolo borgo. Poi il bosco di Paesante un piacere camminarci

IL masso di bronconaia

.....racconta ancora Cosimino: << Eravamo nel rifugio quando una prima cannonata esplose nel campo sopra il masso. Pochi attimi e la tragedia: una cannonata esplose proprio all'imboccatura del rifugio, io con i miei familiari eravamo nell'altra imboccatura. allo scoppio seguì il fumo, gli urli strazianti dei feriti. Scappammo con mia madre sù per il sentiero, attraversammo la collina fino a raggiungere il rifugio del Marchi, che era esposto a sud, sicuro dalle cannonate Tedesche, mentre gli uomini soccorrevano i feriti. I corpi straziati dei poveri morti. che furono sette, non poterono recuperarli, venne una pattuglia Americana e non potere fare altro che minare il rifugio. Quando il fronte di guerra si allontanò fù possibile recuperare le salme. Andarono alcuni infermieri con i familiari e con bende alla bocca e tanta difficoltà recuperarono i poveri resti. Io a distanza vidi salire dal sentiero di Bronconaia due bare portate a spalla, era tutto quello che restava di sette corpi<<

Sono passati più di sessanta anni,nessuna lapide ne una croce ricorda queste sette vittime. Una atroce dimenticanza??????

il cammino, val Germagnana, e Stibbio



La valle germagnana è una stretta valletta fra due boschi. Da essa parte il torrente Vaghera, affluente dell'Arno.
Stibbio San Miniato
Come si raggiunge Stibbio: dalla FI-PI LI. uscita Santa Croce,prendere indicatore Ponte a Egola al semaforo seguire indicatore Montaione, appena attraversato il paese fare attenzione sulla destra indicatore Stibbio, dopo un km circa sulla sinistra c'è il parcheggio del cimitero.
Da quì inizia il cammino: si sale di poco nel piccolo borgo e quando si ridiscende dall'altra parte andare a destra nella ripida discesa e si raggiunge la valle Germagnana. Si procede a sinistra nella viottola lungo il rio. Più andiamo avanti e sempre in pari la valle si restringe e dopo due abitazioni procediamo lungo il rio in un bel paesaggio, avendo ai lati due colline boscose, in primavera molti fiori di viole,dopo molto camminare arriviamo in fondo alla valle, quì fare attenzione: andare a sinistra nel sentiero che si addentra in mezzo al bosco con al lato sinistro molti noccioli. Non c'è deviazioni, seguire sempre il sentiero che girando a destra comincia a salire. Bello e selvaggio è questo passaggio, si sale fino a raggiungere la strada asfaltata Montebicchieri- Montopoli Valdarno, si continua a sinistra e da quì si gode di un bel paesaggio: Il paese di Marti, la campagna del Palaiese, sino alle colline di Montaione.
Dopo due km circa arriviamo al bivio per Montebicchieri a sinistra e fra bosco, uliveti, vigne,con sullo sfondo Sam Miniato, e Cigoli si ritorna a Stibbio.
Percorso facile, anche per inizianti, si può percorrere in qualsiasi tempo.

domenica 6 settembre 2009

iL Cornocchio e la Nera


Che cielo sereno, solo nuvole bianche
appena sovrastano le Cornate
sotto i pennacchi di Larderello
intorno a noi boschi scuri di leccio
arrossati dalle foglie di querci
mischiate quà e là dal giallo delle foglie del sorbo,
E' autunno, le piagge di argilla dormono
non è la loro stagione
loro sono in letargo fino a primavera
per poi esplodere
col verde del frumento
il bianco e rosa tenue della rosa canina,
il giallo della ginestra.
Ma ora è autunno
solo alcuni cacciatori inseguono la poca preda
Si ode ogni tanto uno sparo,
poi ritorna il silenzio.
Noi due soli, appassionati del cammino
camminiamo senza mete precise
ricercando fra bosco e piagge
le poche tracce
di quella civiltà contadina
sepolta ormai da tempo
dalla frenesia industriale.

La chiesa dal tetto franato
i casolari da tempo abbandonati
E tù, borgo della Nera
attendi un imminente restauro,
verrà dopo gente straniera!
Non vedrai più quei contadini
fuggiti nelle valli industriali
frastornati dal rumore di macchine
con la pelle sempre più bianca
con la tristezza nel cuore.
Sarebbe stato bello vivere alla Nera
ma senza miseria,
senza padroni e fattori tiranni,
le veglie, i funghi,le campane a mezzogiorno,
bere alla fonte del latte.
Ma eri niente per agrari e fattori
Hanno preferito l'abbandono
prima di renderti la vita più umana.
Ora trovano l'acqua,
fanno case da sogno per facoltosi stranieri.
Non sarà più campagna rurale
ma ritrovo per facoltosi stanchi
di avere tutto in città.

Noi due, vecchi nostalgici
guardando dal Cornocchio
questo mondo immenso fatto di bosco e piagge,
casolari sperduti, distanti fra loro e dai paesi,
non rimpiangiamo la vita grama,
ma il vivere semplice di questa gente
che un tempo abitava questi luoghi,
che ha saputo lottare con tenacia
prima di lasciare questo mondo magico
fatto di cielo, bosco e argilla.

Riflessioni


Eccomi quì, appoggiato al vetro della finestra a guardare il cielo, comincia a rosseggiare l'alba a oriente dietro alla rocca,è una mattina serena, l'alito che mi esce dal naso basta per appannare il vetro della finestra. Ancora nella stanza è buio, ma non accendo la luce, posso così ammirare meglio il sorgere del sole. Ecco che piano il giorno avanza, il cielo si rischiara,un primo raggio di sole appare all'improvviso da dietro la rocca, poi ecco che avanza il giorno.
Guardo nella stretta valle brillare la brina, e sù in collina rosseggiare i mattoni del borgo di Cigoli,
Perchè mi sono alzato?, mi domando. Nel letto caldo potevo stare fino all'ora di colazione?
Ma quante albe mi resteranno?
Quante volte potrò ammirare questa magia!
Bello è vivere nella magia che la natura ci offre.
Albe,tramonti, il mutare del tempo: nuvole, cieli scuri, temporali, lampi nella notte, arcobaleni,, il vento col suo mutare di intensità, di direzione, vento che rincorre le nuvole creando chiaroscuri fantastici,il freddo inverno la calda estate........