domenica 30 settembre 2012

venerdì 28 settembre 2012

IL VECCHIO E IL BAMBINO.

Verresti nella classe dove insegno a parlare di come eravamo? no! vaffanculo te  e i tuoi allievi.  Sono anni che parlando con insegnanti mi propongono di andare nelle scuole a raccontare il mondo contadino, poi l'anno dopo lo stesso insegnante credendomi di farmi un favore e dimenticando dell'anno precedente: bisognerebbe che una mattina...... Ooooo ma per chi mi hanno preso?  Un insegnante mi ha perfino chiesto chi erano i braccianti.  Proprio come canta Guccini, non voglio poi sentirmi dire che racconto favole!
Insegnanti Toscani, nipoti di contadini di braccianti, di - contadini smessi- cercate in famiglia, forse dovevate cercarlo prima in famiglia le vostre origini. Io da ora in poi non racconterò più il mio mondo:
è stato bisfrattato troppo. 

martedì 25 settembre 2012

SONO STANCO TANTO STANCO

Stanco di sentire discorsi, stanco perfino di camminare. Si perchè i piedi li vorrei adoperarli per altre funzioni! Ma chissà forse mi dovrei autocalciarmi in culo perchè ho avuto fiducia. Ora alla mia età mi tocca assistere a questa falsa commedia:
-Ma io non ho rubato, io li ho spesi in manifesti, propaganda, niente ostriche. Ma li hai spesi imbrattando i muri con foto ed altro.    Che benefici ha avuto la gente?.
Oggi non ho mosso un dito ma; sono tanto stanco, stanco a tal punto che vi chiedo di non fare commenti, speriamo che domattina mi svegli e almeno piova, ma piova davvero, sono stanco anche dei previsori del tempo: piogge sulla Toscana, avviso di criticità dalle 20 in poi, sono le 22,20 e non c'è una nuvola!  Mi verrebbe di dire come il cecconi quando nel 1922 vide sfilare i fascisti: -Dio voglia che venga un diluvio che le nane-oche per i non toscani- becchino le stelle!

lunedì 24 settembre 2012

RICORDI OCCASIONALI

Trilla il telefono è Paolo il figlio di un mio cugino: Maresco, sei libero domenica mattina? sì!. Facciano due ore di cammino sul Montalbano, se vieni tù siamo in otto. Va bene ci troviamo a Stabbia alla  casa del popolo. Arrivo per primo poi in pochi minuti arrivano tutti, conoscevo oltre a Paolo occasionalmente altri trè per una precedente camminata.
Ci mettiamo in cammino e comincia la conversazione, un poco con uno poi con altri.
C'èra un coetaneo, il barbiere del paese, approfitto  per chiedere di persone che negli anni 50 conoscevo per averci abitato 5 anni.
Appena domandavo riaffioravano i ricordi...... L'hai conosciuto Nandone? Diamine ma è morto da tempo. Muore anche i giganti dico.
-Era Nandone un colosso di uomo, faceva parte del gruppo dei vangatori e dei falciatori di fieno nel Padule di Fucecchio. Era un piacere vederli al lavoro, col falcione uno a fianco all'altro sembrava che la fine erba palustre fosse pappa, invece era durissima. Ad un ordine si fermavano tutti assieme davano - il filo - al  falcione con la pietra e ripartivano a tempo. Nelle soste Nandone raccontava le sue malefatte da ragazzo, era considerato il ragazzo più mascalzone di Stabbia.  -Aveva 12 anni quando una mattina lo chiama un contadino e le propone: oggi abbacchio le noci, mi aiuti a raccoglierle a terra? Sì.
Il contadino montò sul nocio e comiciò a scuotere e Nandone sotto le raccoglieva.  finita la raccolta il contadino le disse:  prendile un pò.....grazie , ma non mi piacciono le noci.
In quegli anni la casa del popolo alla sera era gremita di persone  e il contadino raccontava: Voi dite male di Nandone, invece oggi mi ha aiutato tutto il giorno a raccogliere noci e non ne ha volute nemmeno una.
Mentre il contadino raccontava  Nandone era sotto il noce con la balla a prendere le noci che aveva nascosto sottoterra.........    
LA CHIESA DI STABBIA.

sabato 22 settembre 2012

Camminare

Ieri pomeriggio terza passeggiata Coop  che la sezione del Valdarno inferiore la denominata- in cammino con Maresco- e puntuale con Bad il mio cane sono arrivato alla Serra frazione di San Miniato ritrovo per tutte le passeggiate. Grande sorpresa! già diverse persone erano in attesa e mancava mezzora alla partenza e a dimostrazione della riuscita molti nuovi partecipanti. E gradita sorpresa una coppia di peruviani che avevano trovato dell'iniziativa sull'informatore Coop Firenze. altra sorpresa il presidente del circolo aveva portato la moglie che non aveva mai fatto una passeggiata. il percorso, a Corrazzano, zona del tartufo bianco. dopo lo strappo della pieve romanica saliva dolcemente sino a Gello, il poggio più alto del comune 230lm, poi discesa in bosco fino all'auto. Anche la moglie del presidente ha fatto tutto il cammino e all'arrivo gli abbiamo fatto un applauso. Facce contente, ringraziamenti e, a Sabato, l'ultima passeggiata . Ma dopo?la domanda? Quì viene a galla la mancanza di iniziative locali malgrado ci siano nel nostro comune un gruppo trekking, e decine di società sportive. Si fanno iniziative organizzate per gente che fa sport da anni, si tessera, ma non si pensa che migliaia di persone non si muovono dal lavoro o dalla tv. Se qualcuno vuol iniziare deve andare singolarmente. Iniziative come queste andrebbero incentivate, io sono disposto ma solo ad una mia assenza ci sarebbe il vuoto. Speriamo dopo questa esperienza di organizzarci in più persone col semplice scopo di conoscere il nostro territorio e per conoscersi.

venerdì 21 settembre 2012

INVENTARSI UN PERCORSO

Ieri tutto il giorno a casa, ma quando si stà in campagna non si sta fermi, anche se abbiamo da fare poco come facciamo un lavoretto ci si stanca. Stamattina cielo sereno e fresco ho che si stava a casa?
Il problema è dove andare: vicino abbiamo girato e rigirato tutto,poi mi viene in mente....
Lasciamo l'auto a Camaioni un borgo industriale in riva all'arno nel comune di Montelupo e sul confine di Carmignano. Appena attraversato l'Arno abbiamo parcheggiato. E ora? dice Chiara? vedo una stradina che va lungo Arno in senzo contrario alla corrente. Bella stradina con piante e bosco , speriamo che duri. Sento abbaiare un cane, un pensionato lo porta al guinsaglio,buon giorno, buon giorno risponde. scusi noi vorremmo andare alla villa Cento camini.... E ma è lontano. Ma noi siamo per camminare tutto il giorno. Allora andate fino al ponte della ferrovia, sulla sinistra c'è una stradaccia che sale, scavalcate la catena e dritti arriverete a Poggio alla Malvia. Grazie.
Una salita e  poi davanti a noi le belle colline del Montalbano e le tante bellezze che descriverò con le foto.  

giovedì 20 settembre 2012

AVERE UN PAESE VUOL DIRE NON ESSERE SOLI.........

Quì sono nato, quì sono andato a scuola, poi via  da un podere all'altro, ho sempre avuto la fortuna di vivere ai margini di paesi, mai dentro. ora risiedo in un comune famoso: San Miniato ma senpre in campagna. 

mercoledì 19 settembre 2012

TERRA NOSTRA

Ormai sono diversi anni che presento i sentieri trekking nella trasmissione Terra  Nostra ma tutte le volte alla prima della serie aspetto con ansia di vedere la riuscita. La emittente mi ha dato carta bianca nello scegliere i percorsi e questa volta ad incominciare la nuova serie l'ho fatta col botto: i panorami mozzafiato del volterrano. Tante difficoltà per la ripresa per il forte vento di tramontana che soffiava nel microfono ma la bravura del nostro regista operatore ha permesso una riuscita buona.
E bella è risultata la scelta musicale: Eden Roc di Einaudi,  eseguita dell'autore al piano e da un complesso d'archi. 
Poi la scelta vincente  di Alessio Guardini come poeta per la  chiusura della trasmissione azzeccatissima.
Che dire: finchè potrò darò il mio contributo alla conoscenza del nostro territorio
SI PUO' VEDERE  TERRA NOSTRA VIA COMPIUTER CLICCANDO: ANTENNA5 TV CLICCARE AL PROGRAMMA- TERRA NOSTRA- IL PROGRAMMA E' LUNGO E PER VEDERE I MIEI SERVIZI ANDARE ALL'ULTIMO . potete conoscere angoli bellissimi della Toscana minore, che poi è la più bella!

martedì 18 settembre 2012

MIO NONNO GIUSEPPE: RIFLESSIONI

Non l'ho conosciuto, è morto molti anni prima che nascessi mio nonno paterno Giuseppe, e di lui ho saputo poco da mia nonna intenta solo a salvargli l'anima con  preghiere estenuanti, novene ed altro cosa che mi faceva andare - in bestia- che peccati avesse fatto un povero contadino morto tisico dopo essersi ammalato alla guerra. Mi sarebbe piaciuto saperne di più, ma mio padre aveva 15 anni quando è morto e poi quanto ci è vissuto vicino? il duro lavoro dei campi permetteva agli uomini di stare poco a casa, poi i quattro anni in guerra. Certo che fosse un lavoratore lo dimostra negli anni della malattia: malgrado la terribile tosse,la debilitazione fisica ha potuto reggere il podere e non farsi mandare via.
Erano tremende le leggi che regolavano la mazzadria: al 21 Luglio se non zappavi tutte le prode di viti e olivi ti potevano gli agrari mandare la disdetta e un mezzadro licenziato dal padrone difficilmente ritrovava il podere. E lui con due ragazzini o poco più ha resistito fino a che non lo anno portato a morire nell'ospedale ad Empoli.  Subito l'agrario non ha perso tempo disdetta per morte del capofamiglia.
Nessuno è andato a prendere la salma, neppure questo ho visto di mio nonno Giuseppe: una croce un cimitero. Nel 29 credo fu costruita una cappella monumento per i caduti nel viale c'erano tanti cipressi quanti erano i morti del paese e ogni cipresso portava un nome, ma a mio nonno morto tisico ammalatosi in guerra niente. neanche questo.
Ho cercato nel carattere di mio padre, degli zii una ricostruzione della personalità di mio nonno Giuseppe: sarà stato deciso come mio padre, ho determinato come lo zio Angiolo, ho fragile come zio Torquato?
Mi sarebbe piaciuto saperne di più da mia nonna che le è vissuta molti anni a fianco, Per me se invece di invitarmi a pregare per un nonno sconosciuto mi avesse parlato di lui avrei forse pregato con più convinzione.

lunedì 17 settembre 2012

FAI L'UMMARREL

Mi scuso con i bolognesi se non è esatto il titolo, l'ho copiato da un blog ormai famoso che mostra i vecchietti- gli ummarrel- che osservano di tutto: lavori stradali, incidenti, muratori, spazzini ,ecc. Stanno lì da ore guardando e criticando, parlando fra loro di come farebbero loro.
Il primo ummarrel della politica è lui Berlusconi ormai vecchio di idee guarda i nuovi emergenti dal suo angolo come per dire: se ci fossi io, peccato che sull'angolo degli ummarrel politici ce ne siano ancora pochi e lui ancora non crede di essere il primo ummarrel della politica a scuotere la testa e a recarsi alla bocciofila dove li troverà chi gli crede ancora per farlo contento?

domenica 16 settembre 2012

Il giorno del paiolo

Ma che dura salita dalla chiesa di Samminiatello fino lassù oltre il cimitero. oltre i tanti vigneti. Finalmente in cima alla collina e all'inizio del bosco, una radura e tre grandi pini, posto ideale  per pranzare. Posto ideale, un panorama mozzaiato, fresco e in lontananza una musica continua, ma la distanza non permetteva di distinguere che musica fosse, arrivava a tratti appena, quando iil vento di tramontana rallentava il fruscio delle foglie. Ci deve essere un agriturismo o una casa con dei giovani intenti a sentire musica prima del pranzo, dice Chiara.
Terminato il pranzo e un breve riposo ci rimettiamo in cammino, una lunga strada di bosco in pari ci avvicinava a quella musica e più ci avvicinavamo ci rendevamo conto che non era musica nota, era una musica orienteggiante solo strumentale anche piacevole.
Ecco una radura, sul lato due tende al centro della radura due pali e una catena sorreggevano un paiolo e due uomini  conversavano fra loro in una lingua sconosciuta mentre alimentavano un fuoco, due donne con bimbi più distanti sedute.
Il paiolo, quel recipiente di rame che attaccavamo alla catena del camino per fare polenta, quanti ricordi, le cantilene prima di dormire- fummo- fummo vai in catena- c'è tu mà che ha fatto cena, che l'ha fatto un bel bambino- che si chiama Piccinino,- Piccinino andette in Francia- con la scure e con la lancia- ad ammazzare il capitano. Il capitano corri, corri buttò via la sacchetta- Santa Barbara benedetta!--
Basta un niente, a volte, per riaffiorare ricordi.....
Mi sarebbe piaciuto fermarmi parlare con quella gente raccontare la senzazione che ho avuto alla vista del paiolo, farmi raccontare a loro le tradizioni i modi di dire.
Non c'era cani fra loro, forse se avevano un canino come Bat ci avrebbero aiutato loro a solidarizzare, gli animali sono più ,pratici di noi.......
Siamo passati e via, mi sarebbe piaciuto scattare una foto al paiolo ma potevo disturbare........
Siamo scesi fino all'Arno e l'abbiamo atraversato sul ponte di Camaioni zona nota negli anni 70 perchè vi abitava Franco Bitossi il grande campione ciclista detto -cuore matto- e da lì per raggiungere Capraia non conoscevamo la strada, domando ad un cacciatore: per andare a Capraia....  mi dice: salite lassù a Paiolo........  

sabato 15 settembre 2012

CONOSCERE, CONOSCERSI.

Ieri pomeriggio abbiamo fatto la seconda camminata Coop e questa volta siamo andati a passeggiare nella campagna samminiatese nella zona agricola di Pilerno e di San Quintino. Pilerno è una valletta trasformata in parte a giardino dai Bellesi una famiglia venuta dalle Marche molti anni fà. Dico giardino per la bravura  con cui coltivano la terra, con che cura allevano il bestiame.
San Quintino è una collina, anche essa coltivata bene a olivi e vigna, con qualche calanco e boschetto, ma e la collina che  confina con la vald'elsa, benche di modesta altitudine180 mt  ha dei panorami mozzafiato su molta Toscana.
I partecipanti: famiglie con bimbi e persone non abituè del trekking sono rimaste molto soddisfatte del percorso e dello stare assieme.
Bella iniziativa ma fra due settimane finisce. Sarebbe bello continuare ma allora occorre formare un gruppo, avere una sede poi fare corsi obbligatori di guide....... Ho ITALIA   quanto si complica anche le cose semplici. Come sarebbe bello ritrovarsi al mattino in un posto, darsi il buon giorno e camminare nelle nostre zone due ore e scambiarsi opinioni, conoscere il nostro ambiente e poi ritornare a casa più sereni.

venerdì 14 settembre 2012

SCRIVI SU SAN MINIATO

La consulta di San Miniato ha indetto un concorso : scrivere su San Miniato- e io che vi abito dal 1960 dovrei scrivere qualcosa, data - la fama di scrtttore- scherzo- ma io che nei paesi ci passo e raramente mi ci fermo i' che scrivo? Cosa posso dire, del paese storico    macchè. dei personaggi famosi? neanche.
Quarda caso di un grandissimo personaggio che San Miniato ha avuto e nessuno si guarda da ricordare.
Faceva allora - lo stradino-  era un dipendente comunale che curava la manutenzione delle strade. Allora li chiamavamo stradini.
Come si chiamasse di nome e cognome non l'ho mai saputo e credo che in paese lo sapessero pochi, aveva un soprannome: Tavarnelle. Cosa aveva di particolare: appariva, dove? Dappertutto, nei convegni nelle cerimonie,in chiesa come ad una festa comunista. sulla Nazione o sul tirreno se c'era una fotodi San Miniato con un personaggio in prima fila c'èra lui Tavarnelle.Non  c'è una foto Gallerini che non appaia lui. Quante volte sarebbe apparso ora con la tv? E lui Tavarnelle aveva classe non appariva come un incluso ma sembrava lui il personaggio delle foto, Una foto di una cerimonia  c'era lui, come la rocca, i loggiati, il duomo. Era nelle foto un pezzo di San Miniato.
Ma il capolavoro Tavarnelle lo fece in occasione della visita di un superministro di allora : Osò: quando all'arrivo del ministro con l'auto blu fece uno scatto e si sostituì al presidente della banca  aprì lo sportello e diede il benvenuto al ministro stringendogli la mano.
Il fotografo Gallerini conoscendo il personaggio si gurdò bene da scattare la foto privando Tavarnelle di uno scupp eccezionale.

giovedì 13 settembre 2012

FARE LEGGI DA TAVOLINO

Più uno studia e più umilia la pratica, l'esperienza di anni di lavoro vengono molte volte distrutte da disposizioni di leggine stupide fatte a tavolino da gente con titoli di studio, ma che per tutta la vita non hanno alzato il culo dalla sedia. Con disposizioni del cavolo si distrugge un tessuto sociale spicciolo patrimonio di secoli.
Mi diceva giorni fà un contadino piccolo che per tutta la vita ha lavorato un terreno  su una collinetta resa magica dal suo lavoro: devo abbandonare , non riesco a far pari, anzi  mi stò distruggendo quel piccolo gruzzoletto che mi mettevo da parte per la vecchiaia.
Leggi, disposizioni: dovrò tagliare la vigna, abbandonare gli olivi, le tante imposizioni cosiddette di legge impediscono di proseguire il lavoro. Alla vendemmia venivano parenti, pensionati amici, al Sabato anche giovani,  si vendemmiava in allegria, pastasciutta e nana. Insomma era una festa. Ora non posso nemmeno assumere uno altrimenti dovrei fare un lungo corso ...... Insomma ho dovuto dare la vendemmia in -appalto a una ditta di stranieri. La concimaia anche se lontana da casa no!, se sciaqui una damigiana..... hooo ma basta! chiudo!
E una infinità di piccole realtà spariscono, fabbri che le viene negata la possibilità di lavorare perche il soffitto e qualche centimetro sotto la norma.
Provate ad aprire una attività da piccolo artigiano e vedrete quando l'usl i vigili del fuoco, e tutta quella frattaglia chiede cose stupide ad un povero diavolo prima che incominci a lavorare?
Andai a trovare un parente che vendemmiava, ti do una Mano per oggi? magari mi disse ma se passa l'elicottero e mi manda l'ispezione..... capisco.
Rinpiango, certo che rimpiango un mondo non lontano per me quando arrivava la massaia - col Ciottolo- un involucro voluminoso con baccalà e patate in umido e vendemmiare era una festa
Vaffanculo a tutti i leccaseggiole degli uffici che fanno leggi e disposizioni del cavolo, che rovinano il piccolo mondo agricolo.


martedì 11 settembre 2012

Lutto al Cornocchio

Tante, tantissime volte vi ho parlato del Cornocchio un poggione nel comune di Volterra dove facciamo molta camminate. E' Il Cornocchio nel centro fra San Gimignano e Volterra, terra nel dopoguerra abbandonata dai contadini a mezzadria e rimasta per anni abbandonata fino a che i turisti nordici, l' hanno apprezzata come meta turistica visto i due centri turistici famosi, le fattorie. i luoghi da incanto come il paese abbandonato Castelvecchio, il castello del Voltraio, Pignano ecc. oltre alla vicinanza dai due colossi medievali, c'è di tutto compreso un ambiente naturale favoloso. Cominciarono le due Chesler molti anni fà, ora il Cornocchio e i suoi agriturismi  invisibili dentro bosco, calanchi, ho in piagge sterminate hanno visto di tutto. Ma soprattutto i Tedeschi, dapprima mi dava fastidio quella parlata sentita in guerra, poi incontrandoli spesso con zaini e digitale, un saluto e via, al Cornocchio i tedeschi ora in bici o a piedi sotto il sole cocente fanno parte del paesaggio. Moltissimi prendono le bici a noleggio e a grandi gruppi li vedi pedalare rossi come peperoni, sudati sorridono felici, io a volte li incito in Toscano: forza Franze! dai che smaltisci patate e birra!. Loro naturalmente non capiscono ma intuiscono che non sfotto ma solidarizzo a modo mio.
Ieri sulla salita del Cornocchio un turista tedesco in bici si è accasciato al suolo e una macchina l'ha travolto.
Non so che nome abbia, non mi importa saperlo, ciao  FRANZE,e' morto uno di noi, uno come me che per amore di un luogo a volte esagera, spinge troppo sui pedali ho cammina fino a soccombere. 

lunedì 10 settembre 2012

TERRA NOSTRA

Eccoci di nuovo per ripartire con -Terra nostra- la fortunata trasmissione di Antenna 5 canale 72 la tv ormai vista in tutta la Toscana e via compiuter ovunque. Naturalmente il mio compito è quello di presentare, per mia scelta, angoli fantastici , meno noti ma belli delle nostre campagne e borghi storici.
E nelle otto puntate della serie autunnale spazierò dall'alta  vald'Elsa, al volterrano sino ai monti pisani  alla Valdinievole non trascurando la vald'Elsa.
Andremo in quelle belle campagne da dove partirono migliaia di abitanti cacciati dalle condizioni in cui erano tenuti dagli agrari: case senza luce, senza acqua. strade fangose. Tornare nei paesi della valle: Pontedera, Santa Croce, Castelfranco, Ponte a Egola, Empoli, Fucecchio, Castelfiorentino, Poggibonsi ed altri, lungo sarebbe l'elenco dei paesi di valle sviluppatesi indistrialmente, era uscire dalla arretratezza.
Ma non scapparono i mezzadri Toscani, lottarono a lungo, ma la loro lotta era sociale:la -terra a chi la lavora- e in quel periodo il sociale faceva paura ai democristiani che scelsero la fuga dalle campagne e l'abbandono. Faremo vedere posti magici come la Gola dello Strolla dall'alto del dente di Montenero, o le piagge infinite di Cozzano,o la magica campagna di san Gimignano, il Chianti fiorentino, la bellezza dei castelli della valdinievole. Sfiorerò Volterra, San Gimignano, non sò entrare in posti celebri come sono a disagio in società, mi squazzo bene nella campagna, nel mio mondo al quale dedico tutto quel poco che sò fare.

domenica 9 settembre 2012

un tartufo bianco alla Merigliani,

Avrei preferito dare il tartufo agli operai scesi dalla torre dell'alchea come sentimento di solidarietà e di ringraziamento che i tanti sardi  immigrati nelle nostre terre hanno dato e danno un contributo perchè il samminiatese avesse pastorizia e non abbandono.
RAI UNO FINALE DI MISS ITALIA .

RACCONTO PER BIMBI

Mi ha chiesto un bambino: mi porti nella valle a trovare l'asina Maia?  ma cammini un poco? io sempre a cavalluccio non ti posso portare? ma  perchè non mi porti col passeggino? Bravo!, ottima idea. Appena abbiamo iniziato a scendere abbiamo sentito la ghiandaia gracchiare: la giandaia della valletta di bronconaia e l'uccello più curioso di tutti, appena c'è una novità comincia ad avvertire tutti gli abitanti del boschetto, unico che non si smuove e il ghiro, a voglia di gracchiare..... e mentre passavamo non si vedeva nessuno ma sono convinto che una novità così non sia passata inosservata. la ghiandaia quando siamo arrivati in fondo al sentiero la abbiamo sentita gracchiare di brutto, vedrai a brontolato quel gruppo di cinghiali che stanotte hanno scavato buche nel sentiero. la somara Maia quando ci ha visti ha ragiato contenta, le avevamo portato delle piantine di spargini. E subito sono arrivati le caprette con il maschio un caprone puzzolente dalle corna ricurve, ma noi erba ne avevamo poca. Salutato Maia abbiamo fatto ritorno  ma ormai un passeggino per bronconaia non era più una novità non si è visto ne sentito nessuno tranne che il ghiro che dentro alla macchia brontolava: non si può più dormire, questo bosco è diventato più chiassoso di un paese.

venerdì 7 settembre 2012

Cane bastionato:

Quando uno fatica più delle possibilità fisiche se le domandi: come ti senti: come un cane bastonato!
Questa condizione l'avevo io ieri sera.  Avevo da segare la legna  per l'inverno e la sega andava..... Ho segantino! quanto sega la tù sega? sò una sega quanto sega la mia sega! un legno tira l'altro e a sera ho finito, ma a caldo è una cosa quando ti fermi....... mi sono seduto e quando ho tentato di rialzarmi una serie di doloretti. Ma chi ti rincorre! ha sentenziato la moglie, potevi finirle di tagliare un altro giorno!  Non le ho detto, ai ragione, ma l'ho pensato. Poi stamattina mi sono alzato ho fatto qualche passo ed eccomi di nuovo in forma. Ma starò buono, questo pomeriggio -si cammina con Maresco-  passeggiata organizzata dalla Coop , devo essere quell'omino che cammina svelto in tv.

mercoledì 5 settembre 2012

SAN GIUSTO E SAN CLEMENTE replica

Come si sà Castelnuovo d'Elsa è nella diogesi di Volterra e negli anni intorno il 1900 il patrono della diogesi erano San Giusto e San Clemente e era giorno festivo.
La mattina della ricorrenza il Dei un burlone di Castelnuovo messo accetta e pennato nel corbello a mò di zaino partì per il bosco. All'uscita dal paese incontra il Biondi che le dice preoccupato: o Dei!  'on dò tù vai? Il Dei rispose:  a tagliare legna in bosco! O che un lo sai che oggi è San Giusto e San Clemente?.
Il Dei rispose: San  Giusto e San Clemente sono santi che non contano niente!
Il Dei arrivato in bosco le incominciò un dolorino allo stomaco che aumentò fino a diventare una colica.
Raggiunse casa a malapena. Le beghine di Castelnuovo capeggiate da mia nonna lo raccontarono ai bambini per tutta la vita: scherza coi fanti, ma lascia stare i santi.
Credo che nessuno, tranne che a Volterra dove i due santi sono patroni , si ricordi più di loro.

PASSEGGIATE COOP conoscere e conoscersi

Ri prendiamo le passeggiate che la sezione Coop  DEL Valdarno inferiore ha denominato- In cammino con Maresco-   Ieri pomeriggio ho verificato il percorso: circa 6 km da percorrere nel pomeriggio. Il percorso è perfetto tutto bosco nella zona del tartufo bianco Baconevisi Si parte dal più bel borgo di San  Miniato: BALCONEVISI per fare un anello tutto in bosco con visita alla tomba Etrusca
Ecco ALCUNE FOTO DEL PERCORSO.
SABATO 8  SETTEMBRE RITROVO  SERRA San  Miniato    PRESSO TENDONE
ORE 16 PER POI PARTIRE CON L'AUTO PER BALCONEVISI. PUNTUALITA' MI RACCOMANDO.
SCARPE TENNIS O SCARPONI, UNA BORRACCIA DI ACQUA.  CANI AL GUINSAGLIO, E   BUONUMORE. 

martedì 4 settembre 2012

Paglia per cappelli

Ero piccolo ma ricordo bene quando per qualche annata mio padre  trebbiava a- mano-  per vendere la paglia ai produttori del famoso cappello di paglia di Firenze.  Il grano veniva falciato con cura: senza erbe  con le spighe tutte alla stessa altezza, legato con cura e anche falciato in Giugno. Appena il grano indorava partivano al mattino presto mio padre lo zio Torquato e mia madre e con cura scuotevano leggermente appena falciato , reggendolo alla spiga , per far cadere erbe, poi legavano i covoni, piccolo fascio e lo depositavano in terra. Dopo due giorni lo voltavano, e dovo lo ammucchiavano.
La - trebbiatura era detta - a banco- una tavola spessa che finiva all'altezza della cinta di mio padre, con due pioli che la reggevano. Mio padre sollevava sopra alla testa il fascio del grano e lo sbatteva forte, prima da un lato, poi dall'altro e lo passava a mia madre che con un paletto di legno percuoteva la spiga, lo scuoteva e depositava la paglia con cura in un angolo. Al pomeriggio mio padre quando si alzava il venticello pomeridiano lo mondava: scagliava il grano in aria  per pulirlo dalla pula. Se c'era vento il grano più pesante cadeva più vicino, la pula volava più lontano.
Per fare i cappelli di paglia, si stendeva la paglia alla sera per farla imbiancare: la rugiada della notte bastava a rendere quasi bianco il filo di paglia.  Poi la paglia veniva - sfilata- cioè troncata al primo nodo dopo la spiga. Mio padre la vendeva così appena - sfilata, il rimanente della paglia serviva da letto al bestiame.
Il costuttore di cappelli la portava a delle donne che facevano la treccia. Intrecciare la paglia è semplice: l'intreccio va fatto in dispari: a tre, a cinque a sette a nove  ecc, facendo scorrere il filo di paglia da destra a sinistra. ritirata la treccia veniva portata in fabbrica per costruire quei capolavori che erano: i cappelli di paglia di Firenze.

domenica 2 settembre 2012

PIOVE

Tutta la notte è piovuto: fresca e buona, senza vento, senza toni....... Sembra un sogno, ora non c'è più da temere siccità, carenze idriche, incendi.  e tuttora piove. Nasceranno funghi, tartufi, nuovi motivi per camminare nei boschi, peccato per il castagno divorato da quell'insetto terribile..... e ci avvieremo nella stagione da me preferita: l'Autunno.

IL LUPO , IL CAVOLO , E LA CAPRA.

Immaginatevi in una stanza due bimbi piccoli e un cucciolo di cane: Il più tremendo è il cucciolo di cane: si vedeva espropiato dalle coccole giornaliere e non seguendo le regole della favola ho lasciato capra e cavolo e mi sono portato via il lupo.
E dopo le piogge camminare in zona è stato piacevole: niente insetti e la campagna ricomincia a vivere.
Mi sono fatto un piacevole giro in zona: ecco la valle di bacoli sopra il rudere di una casa dove un tempo abitavano due mezzadri che ho conosciuto, ora verrà costruita più in alto e diventerà residenza con tanto di recinzione e cane da guardia, brutta fine di una casa contadina, la preferivo rudere che abitata dal solito arricchito.
in compenso ecco uno che ancora coltiva bene: zucche! in quantità .
la valletta di bronconaia. in alto casa mia. e da casa ecco la valletta

sabato 1 settembre 2012

IL MAIALE DI TONINO,

Non c'era tv, ci si doveva arrangiare per divertirsi a volte con battute a volte con scherzi, a volte pesanti:
Sulla collina in prossimità di San Miniato abitava tonino un omino che credeva di sapere tutto, un gruppetto di amici architettarono uno scherzo:  Uno di loro con un bel fiasco di vino rosso passando da dietro la capanna raggiunse lo stanzino del maiale e versò nel trogogo il fiasco del vino. Il maiale se lo bevve in un attimo. Dopo una mezzoretta circa la moglie di Tonino passando vicino allo stallino sente dei grugniti strani: ho che ha il maiale? pensò, aprì lo stallino e il maiale fuggi grugnando e traballando. La donna sapendo di avere una bestia docile tentò di rimetterlo dentro, il maiale si inferocì grugnando da far paura: allora spaventata a gran voce si mise a gridare : toninoooo, e impazzito il maiale...... Tonino corse a perdifiato dalla valletta dove lavorava e visto il maiale in quelle condizioni  prese la bicicletta e via dal veterinario che abitava in paese: Suona alla porta e lui: venga via mi è impazzito il maiale. All'arrivo del veterinario il maiale si era un poco calmato e il dottore capì subito: ando al trologo passo un dito e fiutò: hai dato del vino al maiale?
Tonino per sere non andò a veglia in San Miniato, ma si ripropose di sapere chi gli aveva fatto uno scherzo  simile per farglela pagare. Quando lo seppe dovette stare zitto: un omone di un metro e novanta dal pugno micidiale lo temevano tutti.