lunedì 28 febbraio 2011

Il cammino: Vico Pisano e dintorni






Fino alle 9 del mattino pioveva a tratti poi il cielo si è aperto a piccole schiarite. Decisione rapida: pranzo alle 10,30 e dopo via. Mezzogiorno meno dieci già in cammino sulla stada bianca che collega Cascine di Buti a Vico Pisano, raggiunto il bellissimo paese medievale lo abbiamo aggirato e proseguito per San Giovanni alla Vena, prima di raggiungere il paese siamo saliti alla chiesetta panoramica del Castellare che domina la piana di Pontedera, senza ridiscendere siamo andati a sinistra nel bellissimo sentiero, prima pari , poi in salita verso Campo al Lupo. Costeggiando verso nord dopo un lungo tratto pari dove due cani a pelo dritto ci hanno fatto temere il peggio poi fiutandomi ci hanno accompagnato per un bel tratto lasciandosi accarezzare,è cominciato una dura salita nella folta pineta che ci ha portati ad incrociare la strada per la fortezza della Verruca località Mandria di Sopra , breve tratto in essa e dopo siamo andati a destra nella panoramica in direzione di Buti. A fonte Lupina punto più alto 480mlm è cominciata una lunga discesa fino a Termine, e da lì in due km siamo ritornati all'auto. 4 ore di cammino ma in un paesaggio meraviglioso.

domenica 27 febbraio 2011

Il campo di papaveri

In toscano i papaveri li chiamiamo rosoli, per il contadino era erba infestante, tanti rosoli poco grano. Sono arrivati le arature profonde ma soprattutto i diserbanti e piano piano i papaveri sono scomparsi dai campi, solo in alcuni cigli dove lo spruzzo del diserbo non arriva resistono quà e là il resto del coltivato e privo di papaveri che, infestanti sì, ma molto delicati.
Un amico, celebre fotografo a livello internazionale mi telefona sapendo il mio girovagare per campagne, se potevo insegnargli un campo di papaveri, disse: ho girato tutta la vald'Orcia nel senese, niente papaveri. Ma che vald'Orcia, a cinquecento metri da casa mia, nel campo di Mario C'è una fioritura di papaveri eccezionale.
Arriva dopo poco e andiamo al campo di Mario, un coltivatore vecchia maniera che concimava col letame. Una meraviglia!una splendida fioritura con sullo sfondo due cipressi monumentali. Mentre il fotografo scatta le foto arriva Mario arrabbiato e grida: cosa fate? fotografiamo i papaveri, all'ora sì che si arrabbia. Io che con Mario mi legava una amicizia da tempo le chiedo ma perchè ti arrabbi tanto?.
Mi rispose seccato: è capace che tu vada al circolo a raccontare che ho lavorato male il campo? Ecco, si vergognava dei papaveri.
Ieri sono andato al funerale di Mario, tanta gente tanta commozione, andavamo a seppellire l'ultimo contadino tradizionale, i figli facendo altre professioni hanno già venduto il campo. Insieme a Mario se ne andranno anche gli ultimi papaveri.

sabato 26 febbraio 2011

Questa è la mia rubrica che faccio in TERRA NOSTRA ALLA TV ANTENNA5 DI EMPOLI


Siamo nel parco Benestare nel comune di Montaione una zona collinare fra la vald'Elsa e Volterra. Zona a vocazione agrituristica, collina che va dai 200 mlm a 600. Il servizio l'ho realizzato al santuario Madonna della Pietrina, posto su di una rupe da dove si vede il panorama del volterrano e di Volterra stessa. Vicino c'è il convento di San Vivaldo detto anche la Gerusalemme di Toscana, Gambassi Terme,e non lontano San Gimignano, Volterra stessa, e tante fattorie storiche, castelli ecc.

venerdì 25 febbraio 2011

MEMORIE: ENRICO RAMPINELLI

..Eravamo in cammino da due ore, mancavano pochi minuti a mazzogiorno. Guarda che bel prato la oltre quel cancello, bel posto per pranzare. Sul cancello c'era scritto: chiudere dopo il passaggio, entrammo e dopo pochi metri ai piedi di alcune querci ed una roccia c'era un monumento. Leggemmo il nome:Enrico Rampinelli medaglia d'oro al valor militare. Ai piedi del monumento una corona di alloro col nastro tricolore.
Per rispetto andammo più avanti.... Arrivato a casa cerco su internet e trovo, senza non poche difficoltà, come si svolsero i fatti: Un gruppo di partigiani fu accerchiato dai tedeschi alcuni furono uccisi Enrico Ravanelli era l'unico che aveva il mitragliatore, rimase appostato e fece mettere in salvo gli altri. Sparò fino all'ultimo proiettile e benchè ferito si lanciò con le bombe a mano gridando viva l'Italia e fu falciato da una raffica.

PRESENZA TV

Quando ho pubblicato i due libri la prefazione la fece una giovane giornalista della tv locale,molto brava la quale dopo del tempo, sapendo la mia conoscenza dei sentieri mi chiese di presentarli in tv. Conoscendomi nella mia timidezza all'apparire non volevo andare, poi per ricambiare il favore,feci coraggio credendo che la cosa finisse. Sono due anni che presento la rubrica del trekking e presto ripartirò con altre otto puntate. Cerco insieme al regista di apparire e parlare il meno possibile e far narrare alla telecamera le tante bellezze dei nostri territori. Forse la ricetta giusta è questa: raccontare il nostro bel territorio.

giovedì 24 febbraio 2011

Potatura

Le forbici le ho prese dall'arrotino, sono pronte, domani se non è freddo incomincio la potatura degli ulivi. Mio padre grande potatore, diceva che per potare gli ulivi bisogna essere matti. Cioè togliergli tanto legno, io un pò matto sono, ma con gli ulivi scendo sempre a compromessi. mi spiace tagliare molti rami e tutti gli anni quando finisco la potatura non mi piace come l'ho fatta. insomma, non sono uno stilista.

mercoledì 23 febbraio 2011

RESISTENZA: IL PADULE DI BIENTINA

Dietro i monti pisani- quelli che Pisa lucca veder non ponno- a dirla con Dante, c'è una palude in parte bonificata e in parte ancora per molti mesi sommersa. Nella parte bonificata c'erano molti poderi di una fattoria. Dal 1941 vi fù istituito un campo di concentramento per prigionieri di guerra Inglesi. I prigionieri lavoravano dai contadini e vivevano in semilibertà e venivano trattati bene sia dai militari preposti al controllo che dai contadini. Dopo pochi giorni dall'otto settembre quando già i prigionieri sentivano imminente la liberazione, arrivarono i tedeschi i quali imposero ai militari italiani la consegna dei prigionieri. Il comandante Italiano negò la consegna dicendo che lui rispondeva al governo italiano. Fù disarmato insieme ai suoi uomini e fucilati. Una sbiadita lapide su una curva in una strada secondaria, ricorda l'inizio della resistenza in provincia di Lucca.

martedì 22 febbraio 2011

IL RIFUGIO

Non posso oggi parlare della primavera in arrivo o della solita passeggiata, il mio pensiero và a quella popolazione vicino a noi che soffre.
Racconterò un episodio accadutoci al passaggio del fronte nel 1944: Erano giorni che cadevano le cannonate e noi eravamo in un rifugio scavato in un masso di tufo.Sentivamo il sibilo dei proiettili del cannone ed avevamo inparato dal sibilo più o meno lungo dove cadevano i proiettili. Nel rifugio scavato da mio padre eravamo più di cinquanta persone ammucchiati ognuno vicino alla propria famiglia. Ogni giorno che passava era diventato impossibile resistere al caldo, alla puzza, ai pidocchi, alla prepotenza di diverse persone che avevano approfittato, non avevano scavato un solo cm e pretendevano il posto più sicuro,cioè al centro. Scoppiò una lite verso mezzanotte e mio padre perse la pazienza e ci disse: andiamo fuori, lo seguimmo e andammo a sdraiarci in un fossato. Era del tempo che non cadevano cannonate. Preciso era Luglio, il cielo sereno, ci trovammo a respirare quell'aria pulita. Dopo una mezzora sentimmo arrivare uno di corsa, saranno i Tedeschi?, saranno gli alleati? eravamo in una linea di fronte, si sparava a qualsiasi cosa che si movesse.Il passo si allontanò e ritornò il silenzio. rimanemmo in silenzio per un poco poi il babbo forse pensò: Meglio i pidocchi e la confusione che rischiare di essere ammazzati da una raffica.

lunedì 21 febbraio 2011

VENTO DI CAMBIAMENTO

Quando le piazze si riempiono, quando la gente irrompe prepotente nei palazzi, rischia la vita, altri ce la lasciano, ci sarà un motivo?
Io non faccio analisi del dopo, io penso a quelle genti che protestano e si vedono sparare addosso, penso alla rabbia di chi non ha niente,e il calcolo freddo di chi ha tanto, il cinismo dei servi. La disperazione di chi perde un figlio, un amico, un compagno. Poi si ripulirà le piazze, si festeggerà se ci sarà la vittoria. Ma non ti rilassare umile, ci sarà una nuova casta pronta a metterti il giogo se tu te ne starai in disparte.

domenica 20 febbraio 2011

CAPRE

Molti anni sono passati da quando con i figli piccoli andavamo per le campagne per vedere animali. Mi venne un'idea: se comperassi una capretta di quelle piccole? La vendeva un conoscente e la acquistaì. La caricai col Renault 4. Non vi dico la gioia dei miei figli. La chiamarono Zizza. era talmente docile che la tenevo nel laboratorio.A suo tempo partorì nacquero Bianchina e Braghè,loro sì che erano di famiglia, poi arrivarono Marcantonia, e Marcantonio. primo guaio: tutti i frutti li fecero morire mangiando la scorza. Recinto ma ogni tanto: poverine venivano aperte e loro docile scappavano a casa. Marcantonia mangiò un foglio di plastica e dovetti chiamare il veterinario che le ordinò iniezioni. Dare le iniezioni ad una capra: la prima volta la prese, poi quando vedeva mia moglie rampicava sul muro dalla paura che aveva. Malgrado le cure peggiorò e stette in agonia 10 lunghi giorni . la tenevo in garage, che era a fianco del laboratorio, la sentivo lamentarsi, una cosa tremenda, poiuna mattina mori alle ore 11. piangemmo io e Chiara, poi mia moglie mi disse: sotterrala prima che tornino i bambini. Scavai nella pineta una buca, la depositai e prima di ricoprirla piansi, piansi come un bambino.
Dopo una settimana dissi ad un pastore: domenica mattina dopo le sette noi siamo a correre, vai e portale via, non mi dare niente: portale via!

sabato 19 febbraio 2011

.

E io che temevo i cani


Questi enormi cani Maremmani quando ci hanno visto sono corsi dal centro del gregge verso di noi che camminavamo nella strada bianca,abbaiando, sono arrivati alla recinzione ci hanno guardati e sono usciti da un passaggio venendoci vicini, un poco temevo,ci hanno fiutato e scodinzolando ci hanno seguiti. Li abbiamo accarezzati, gran begli esemplari, fino a fine pascolo e si sono fermati. Se fossimo entrati nel campo recintato sarebbero guai. ecco la grandezza e l'intelligenza di questi cani che sanno far paura al lupo ed essere docili fuori dal territorio da loro protetto.

IL CAMMINO: TORRE DI MONTEMICCIOLI BADIA A CONEO







Bella mattinata, decisione rapida: Senese. Arrivati al bivio per Casole d'Elsa abbiamo lasciato l'auto e siamo saliti a Montemiccioli.Ridiscesi all'auto siamo scesi a Castelsangimignano e parcheggiato. Ci siamo incamminati verso la fattoria Palagio e oltrepassandola siamo discesi attraverso pascoli, agriturirismi e una zona archeologica, fino alla Badia a Coneo la bellissima chiesa romanica sulla via Francigena. Facendo un giro a vista nel bosco siamo ritornati alla fattoria Palagio e da li a Castelsangimignano. Bellissimo percorso nelle strade bianche senesi,e poi per scorciare il percorso abbiamo attraversato un bosco andando di viottoli in viottoli e poi uno di questi e finito abbiamo atraversato un bosco roccioso chi ci ha riportati alla fattoria 'Palagio.

venerdì 18 febbraio 2011

-

il cammino: oggi camminata a vista.


Oggi nella solita camminata abbiamo fatto un percorso bello ma strano nel senzo che sapevamo dove eravamo, ma il percorso era sconosciuto. Mi spiego meglio: eravamo in una zona fra due fattorie abbastanza conosciute ma non avevamo mai percorso le stradine che di colonica in colonica, attraverso una valletta, bosco, vigne ci ha portato a conoscere una zona a noi sconosciuta e in parte selvaggia.
Tre ore di cammino inventando, quando finiva una stradina, un percorso che ci riportava su una stradina. Per due volte abbiamo dovuto scavalcare una rete metallica perchè in questa zona ci sono riserve di caccia. Non descrivo il percorso ma faccio delle considerazioni: Dove il proprietario è stato un industriale famoso si è pensato solo a recingere e allevare fagiani fregandosene delle tante case in posti meravigliosi e a pochi km da Pontedera, fregandosene delle coltivazioni.Mi immagino come sarà stata bella questa campagna quando c'erano i contadini. Abbiamo visto molte coloniche franate ulivi abbandonati, invece ogni cento metri un luogo per il mangiare dei fagiani con tanto becchime fresco. Basta che si diverta il signore..........

giovedì 17 febbraio 2011

L'AMICO MERLO

A febbraio i merli appaiono come usciti dal nulla. Non li vedevi e non li sentivi e lui, un merlo maschio apparve mentre vangavo io le uccidevo i vermetti e li lasciavo li sul terreno; poi quando mi allontanai se li mangiò. Altri giorni continuò così, ma un giorno fece coraggio venne nel vangato e a distanza sicura beccava gli insetti che le gettavo. Io avevo una attività artigianale in un fondo a casa, una mattina mentre tagliavo la pelle vidi il merlo sù di un ulivo a pochi metri dalla finestra, sembrava dicesse: ma oggi non vanghi?. In febbraio col cambio di stagione lavoro c'e ne era poco e spesso andavo nel terreno a lavorare,col merlo sempre pronto a catturare un insetto appena lo trovavo. Non son mai riuscito a porgergli un insetto, non si fidava, ma veniva sempre più vicino. Durò un mese questa amicizia , il merlo veniva intorno casa a cercarmi e quando arrivava si faceva sentire con una cantatina. Scomparve: guardai sugli ulivi niente, poi un mattino sotto l'ulivo dove si posava trovai le penne.
Non ho mai odiato i gatti, ma quella volta per una settimana, sì.

mercoledì 16 febbraio 2011

La gallina e l'uomo: scherzosa risposta ad un prof

Ho letto una poesia scritta da una professoressa, e dal basso della mia formazione culturale mi permetto di dissentire riguardo le galline.Chi mi conosce sà che io mi schiero sempre dalla parte dei più deboli. Dice in pratica la poesia che la gallina non vede oltre il cortile,insomma ha un cervello limutato. Io che di galline sono pratico, avendole viste razzolare intorno casa, mi sono reso conto che sono superiori a noi. Cominciamo dalla nascita:escono dal guscio e sono già in piedi,anno le loro piume, subito sono autonome nel mangiare. Prendiamo l'uomo:deve stare parecchio tempo rinvolto nel pannolone a pisciarsi addosso,e per camminare ci vuole tempo, per mangiare poi...fra puppate, pappine ed altro ci vuole tempo.La gallina inpara subito il mestiere che consiste nel procurarsi il cibo.Noi per essere autonomi ci vogliono decine di anni e dobbiamo andare a scuola ecc. la gallina inpara subito quale è l'insalata più tenera,il becchime migliore. Il problema è la libertà.
Poi facciamo il confronto sulla sessualità: con un culo fa tutto e poi non orina, il maschio,oo e il gallo. Quando un uomo è chiamato un -gallo- è un grande complimento ma se consideriamo le prestazioni sessuali dei due non c'è paragoni: il maschio della gallina dopo una prestazione scrolla le piume e riparte all'attacco mentre l' uomo dopo due prestazioni al massimo lo vedi camminare a -ginocchi in avanti-Gallina e uomo è solo questione di libertà: lascia la gallina libera e vedrai che sceglierà il mangime migliore, volerà e dormirà in alto.
Priva l'uomo di libertà e ti accorgi cosa diventa: nelle carceri,nelle dittature,nelle guerre, altro che galline diventa!
E per carità non mi si parli del gabbiano- vola nell'immenso azzurro- ma poi si posa nelle discariche, nostra nefandezza.Come nella vita mi sono schierato dalla parte dei più deboli, lasciami , o professoressa, difendere la gallina!

Storie lontane: il prete burlone?

Nel primo dopoguerra le dispute politiche erano a volte verbalmente feroci ed un mattino sul treno che portava ad Empoli strapieno di pendolari sale un prete burlone, conoscendolo le si misero attorno coinvolgendolo nella discussione. Noto che in Valdelsa il partito comunista aveva la maggioranza assoluta. Il prete, anticomunista si difendeva dal coro dei pendolari, Quando uno accalorandosi le disse: deve votare comunista perchè se vinciamo noi diamo moglie ai preti. Il prete lo guardò con sufficenza e le disse: me ne avanza delle vostre!

-nella foto: Castelnuovo d'Elsa

UN MONDO LONTANO : BRUSCOLO


Da bambino mi ricordo di Bruscolo, un omino piccolo che in Estate vendeva gelati con la classica bici a cui era applicato il carretto da gelati.Ad autunno vendeva caldarroste, semi, addormentasuocere, noccioline americane e caramelle.In estate girava per strade e borghi,nelle stagioni fredde sostava col banchetto vicino il teatro del popolo di Castelfiorentino. Io da bambino abitavo a Castelnuovo d'Elsa paese in collina che distava qualche km da Castelfiorentino, a al primo pomeriggio d'Estate Bruscolo arrivava in fondo la discesa, un gruppo di ragazzi grandicelli lo aspettavano per aiutarlo a spingere il carrello, premiati all' arrivo con un gelato.
Era quasi un rito aspettare BRUSCOLO per prendere un piccolissimo gelato. Avrei voluto avere diversi anni di più per potere essere fra quelli che spingevano il carretto di Bruscolo.

martedì 15 febbraio 2011

Chiudo l'hocchi e penso a tè.

Lo dice una canzone, ma si potrebbe dire anche a te che ti arrabbi perche il signore è stato -disturbato- nella sua vita privata . Chiudi gli occhi e non pensi a chi non sà come sbarcare il lunario, senza lavoro. chiudi gli occhi e non pensi a chi rischia la vita per fuggire dalla fame salendo su una barca. Chiudi gli occhi e non vedi le sofferenze dei poveri.Ma la coscenza dove l'hai?

lunedì 14 febbraio 2011

schherzi a San Valentino?


Oggi festa degli innamorati ho fatto a mia moglie , che adoro, un regalo da terricolo: 21 pali di acacia regolarmente segati e sbucciati per fare un recinto per polli.
Speriamo che apprezzi e che non si aspettasse fiori. e speriamo che non li usi diversamente............

domenica 13 febbraio 2011

Empoli: grande manifestazione

Siamo arrivati io e Chiara mezzora prima, già un gruppetto stazionava in piazza della repubblica. Il tempo di salutare una parente della vald'Elsa che già cominciavano ad arrivare molte persone. Allora stabilità, cosa che non succedeva da molto,era un fiume di persone che affluivano da tutte le strade. Aperto da un gruppo di violiniste un imponente corteo ha sfilato per le vie di Empoli, tantissime donne e molte giovani. Spero che domani il fazioso giornale di Firenze non scriverà che eravamo 500 persone sarebbe come dare uno schiaffo alle altre 2000 e più persone.

Corpo mio fatti capanna!!!!!


sabato 12 febbraio 2011

la Firenze siena. pedaggio alla cultura


Bella trovata per far cassa.La Firenze Siena a pagamento, ultima legnata ad una zona della Toscana che ha saputo dopo decenni di abbandono riscattarsi presentando al mondo la bellezza dei suoi borghi, casolari,castelli campagna e tantaltro. La campagna del Chianti fiorentino,dell'alta vald'Elsa e giù oltre Siena è tutta un museo che il mondo ci ammira, perchè accanirsi per tre soldi contro questa risorsa turistica?

Ripropongo.: STRADE BIANCHE


Una strada bianca in Estate, camminare scalzosulla polvere d'argillasotto il caldo sole,sentire il fruscio delle lucertole nei cigli. Ammirare il giallo grano nelle piagge. Presto sarà da trebbiare.Odore di fieno di lupinelle e di ginestre fiorite, nella forra e rose canine.
Cosa può volere di più un uomo che è nato in campagna, che ha visto giorno dopo giorno il trascorrere delle stagioni?
Inverni nelle calde stalle seduto sopra una pressa di paglia a conversare e a preparare i salici per la vigna mentre fuori l'inverno dava tutto di sè.
Come in primavera preparare con cura le prime semine e assistere i primi germogli.Poi l'Autunno con il colore dei pampini che ingialliscono o diventano rossi prima di caderesotto lo sferzare della tramontana.
Poi chiuso dentro fabbriche, ritmi di lavoro estranei al tuo mondo, orari scanditi non dalle stagioni ma dall'uomo che cerca profitti.
Strade bianche: quante ne ho viste scomparire nel nome del progresso e del moderno. una volta ricoperte d'asfalto e percorse da macchine veloci con sopra gente frenetica che non sà cosa vuole.
Bastava uscire di casa ed eri li: strada bianca.
Ora c'è gente che per vederti percorre migliaia di km per stare in tua compagnia.
Strada bianca: in vald'Elsa, nel Chianti,nel senese, nel volterrano in Maremma resisti! e come altri luoghi della regione diventerai patrimonio dell'Unesco perchè sei rara.
Io,che tanto ho camminato sulla tua polvere per tanti anni, mi auguro chetu viva ancora e che qualcuno cammini come ho fatto io sulla tua polvere senza temere. L'argillaè saluteai piedi e li rafforza. Prova anche tù, bambino moderno.

Con questo racconto ho avuto l'onore di vederlo pubblicato nella rivista di poesia e letteratura ATAPUALCA di Firenze.

venerdì 11 febbraio 2011

STORIE DI GUERRA

Quando arrivarono le truppe tedesche cominciarono per i contadini i sequestri di polli, asini cavalli ecc. Tutto quello che c'era da mangiare andava nascosto bene altrimenti arrivavano e ti portavano via tutto,e zitti altrimenti portavano via anche uomini.Questo è risaputo, dovevano nascondere tutto; il bestiame veniva nascosto nelle forra e lì i sequestratori che agivano in pochi non entravano, avevano il terrore dei partigiani, ma a volte li sentivano nitrire, belare, ragliare a secondo le bestie, allora entravano e portavano via.Chi nascondeva un orcio sotterrandolo chi usava per nascondere altri ingegnosi trucchi.
Arriva una colonna di soldati tedeschi per accamparsi in una valletta ma un fosso impedisce loro di passare, subito un maresciallo comanda a due soldati di prendere le accette e di tagliare un grande cipresso, i due ci danno alla grande finchè il grosso cipresso cade, l'intenzione era quella di fare col tronco un ponticello.
cominciano a tagliare i rami del cipresso e sorpresa: un contadino nella chioma del cipresso aveva nascosto un prosciutto.La felicità dei tedeschi fu tanta ballarono, cantarono, il povero contadino assistè da lontano alla fine del suo bel prosciutto.

giovedì 10 febbraio 2011

Rudere nella campagna: Dal racconto.mentre calavo giù da Montaione


......una colonica grande col tetto franato. Guardo, poi dico a Chiara: eccola là; quante vite del mio mondo sono vissute in questa casa! Nascite, matrimoni, morti. Una vita di fatiche, di rinunce; gente umile,. ma orgogliosa di resistere alla fatica, alle intemperie, alle prepotenze di padroni, di fattori guardie; lontani dai paesi, dal medico,dall'ospedale,mercati ecc. Per raggiungere Volterra occorreva mezza giornata di cammino. Ma gente ospitale: bussavi e ti accoglievano a cena, dormivi e al mattino un arrivederci e via.
Alla sera si riunivano a veglia in una casa a giocare a carte o a raccontare -fatti- storie di militare, di trebbiature di parti a vacche durati tutta la notte, storie di fidanzamenti, di matrimoni, di fiere, di eccezionali nevicate ecc...Tanta cultura orale andata perduta nei capannoni della Piaggio di Pontedera..........
Ora passano davanti a questo rudere e questa campagna senza voce turisti stranieri in cerca di tranquillità ..... che un tempo è stata negata ai contadini.....

Storie: il barbagianni e il pettirosso




Sul tetto della mia casa nidificavano molti passeri, ogni due anni un muratore doveva salire sul tetto per ripulirlo da nidi ed escrementi, poi un anno i nidi diminuirono e un giorno un muratore entrato in soffitta del mio vicino fece fuggire due barbagianni.Ecco la risposta alla sparizione dei passeri. E cominciò la coesistenza con quello straordinario e bello uccello notturno. Non era facile la sopportazione dei barbagianni, quando non hanno nascite sono silenziosi, ma quando ci sono piccoli nel nido fanno un rumore rauco e continuo e venendo imbeccati la notte ci voleva molta sopportazione averli vicino alla camera. Ma tutto passava in secondo piano nel vederli volare. Chiamai un un amico, famoso fotografo e l'ha fotografati, come fotografò il nido di pettirosso in una ceppa di ulivo senza minimamente disturbare gli uccelli.
LE FOTO SONO TRATTE DAL LIBRO ATTIMI DI NATURA DI CLAUDIO CALVANI

domenica 6 febbraio 2011

Ricordi: San Miniato- Genova Lanterna 15 tappe : tappa Carrara La Spezia

Arrivammo a Carrara Avenza alle otto poco più il termometro segnava-3, ci incamminammo Verso Marinella di Sarzana e continuammo oltrepassando la Magra andando in direzione di Amelia e prendemmo il lungo sentiero che porta sopra Lerici, bello e a tratti, quando la vegetazione permetteva,panoramico sulle Apuane e la valle della magra. Da cima Lerici a Lerici Discesa ripida con molti scalini. E da Lerici abbiamo camminato fra signore impellicciate ed eleganti che ci guardavano come appestati, pieni di fango, per un km sino a San Lorenzo a Mare poi siamo saliti al campo sportivo e trovato uno spiazzo per pranzare. Siamo ripartiti sicuri di arrivare presto alla Spezia, difatti mezzora di cammino e subito il cartello:La Spezia. Il dramma viene quando domandiamo della stazione. Dall'altra parte della città, già avevamo nelle gambe la fatica per giungerci. Seguendo le indicazioni e domandando abbiamo attraversato buona parte della città, poi non trovavamo più segnalazioni, domando a tre persone della stazione, uno mi dice questo e indica il cartello del bus, quando le dico che volevamo raggiungerla a piedi mi fà uno ee, saranno due km, allora dico io non è lontana, questo mi guarda, io le dico che veniamo a piedi da Carrara. I tre fanno in coro: porco can!! E così dopo mezzora eravamo già in treno per il ritorno.

sabato 5 febbraio 2011

Punta Corvo a Santo Stefano.

Eravamo invitati a pranzo a Carrara, ma sapevamo che prima delle 13 non si andava a tavola. Partimmo presto da San Miniato e in 50 minuti eravamo all'uscita di Carrara ore 9 quindi Marinella, Bocca di Magra Montemarcello. Una mattinata ventosa ma serena, imboccammo subito il sentiero per punta corvo preceduti da Trek il nostro cane. Più ci avvicinavamo più sentivamo sbettere le onde. Arrivati a pochi metri dalla spiaggia vedemmo per la prima volta la spiaggia scomparire dalle enormi onde. In una pausa di attimi l'onda si ritirò lasciando libero un pezzo di spiaggia e trek si precipito giù. Lo chiamammo ma subito l'onda lo travolse, Io e Chiara urlammo dalla disperazione ma appena l'onda si ritirò riapparve trek verso di noi, una provvidenziale roccia l' aveva salvato.

OLIO


Un amico mi aveva scritto diverso tempo fà chiedendomi di vedere l'olio della mia modesta produzione. Eccolo appena preso ghiacciato dalla cantina.

venerdì 4 febbraio 2011

Montecatini val di Cecina










Oggi grande escursione, la più faticosa di questo anno 7 ore di faticoso cammino.
Abbiamo lasciato l'auto sulla Sarzanese valdera nel volterrano, niente carte, percorso sconosciuto nella parte bassa. Abbiamo cominciato a salire: per duecento metri asfalto poi strade in ghiaia fino all'ultima abitazione dentro la boscaglia poi avanti dietro le ruotate dei fuoristrada, sempre salendo abbiamo trovato uno spiazzo e li finiva le ruotate solo una moto aveva continuato. Siamo finiti nel folto e li finiva tutto, abbiamo proseguito in una boscaglia folta quasi inpenetrabile,fino a trovare una traccia di una strada fatta per il taglio della legna. Arrivati in cima uyno spiazzo, ci siamo fermati a pranzo, se fosse arrivato il lupo non c'era da meravigliarsi. Siamo ridiscesi e finalmante la strada frecciata che saliva nel punto giusto. Un'ora di salita ed un' altra per raggiungere le pale eoliche sul monte. Tutta la fatica era ricompensata dal panorama del mare e dell'isola d'Elba, più sfumate le montagne della Corsica. Dopo la visita al bellissimo paese che ha dato i natali e il nome al colosso industriale montecatini e poi montedison siamo ridiscesi a valle passando per piagge e guadando un torrente e ritornati all'auto, era già tramontato il sole.Tutte le volte diciamo: diamoci una regolata, poi lo spirito di avventura ci porta a fare cose da grulli.

mercoledì 2 febbraio 2011

CHIANTI FIORENTINO: BARBERINO D'ELSA.
















Oggi bellissima escursione in vald'Elsa nel comune di Barberino. Lasciata l'auto sulla statale 429 a tre km da Poggibonzi, Siamo saliti a Vico d'Elsa, poi fra fattorie, vigne boschi siamo arrivati a Barberino D'Elsa, il più bel paese del Chianti fiorentino, tornando indietro siamo passati da Sant'Appiano dove c'è una delle più belle chiese romaniche della via Francigena, anche se il tracciato di Sigerico è dall'altra parte dell'Elsa ma i pellegrini andavano a cercare ospitalità dove la trovavano, Da li abbiamo percorso i tre km di collina boschiva, una meraviglia, fino al castello di Poppiano. in breve siamo ridiscesi in valle all'altezza della zona industriale. Si costruisce camper per il 50 per cento della produzione nazionale. Duecento metri e l'auto. Zona di confine fra Siena e Firenze in antichità sono sorti castelli in abbondanza purtroppo diversi distrutti come la città di Semifonte, rasa al suolo dai fiorentini, ma tanti sono rimasti.

martedì 1 febbraio 2011

Ricordi: il sostituto

Il medico di famiglia deve andare in ferie e annuncia ai suoi pazienti: vi lascio in mani buone, mi sostituirà un giovane e brillante medico appena tornato dall'Inghilterra per specializzarsi. Al mattino dopo i pazienti bisognosi di cure recatisi all'ambulatorio trovano un medico Giovanissimo. Avanti il primo. Entra una giovane signora e quando dopo un bel pò esce dalla visita è sconvolta, lo stesso capita a quasi tutte le persone, poi il perchè si viene a sapere un poco alla volta col passare dei giorni:il dottorino come nel frattempo viene chiamato, a molti pazienti diagnostica un grave esaurimento nervoso. Poi col passare dei giorni si comincia a dubitare, possibile in un paesino tranquillo di gente che lavora ci sia tutta questa gente dal sistema nervoso fragile a tal punto? La cosa degenera quando il dottorino visita alcuni malati di mente,conosciuti da tutti tranquillissimi, e li classifica pericolosi da ricovero urgente. Subito allora si informa il medico in ferie al paese nativo che subito ritorna ed il paesino ritorna alla normalità. Come mai è possibile, fù detto poi al medico,che un giovane e preparato medico abbia fatto errori simili? La mancanza di esperienza della zona fù la risposta. Il giovane non si rendeva conto che visitava lavoranti a domicilio che lavoravano anche la notte, calzaturieri che lavoravano 10 ore, ecc... Lui figlio di papà ci riteneva tutti stressati.