Ci sarebbe da dire tanto, ma
si sa,il popolo delle pastiglie supera di moltissimo il popolo del
cammino e quindi i più vogliono abbellimenti nei paesi che piuttosto
avere cammini segnalati, ma si sa che i cammini un tempo li tenevano
attivi i piedi....Zitto e cheto quelli come tè sono minoranza e
cammina dove puoi e per fortuna ancora ce ne sono, poi i comuni
virtuosi: come Pontedera, e quelli turistici come Montaione i
sentieri li curano con una segnaletica perfetta, e arrivarci ancora
ce la faccio.
Peccato non posso votare in
quei due comuni, lo farei volentieri, così assisterò stancamente
alle dispute su argomenti che non mi attirano, poi diciamo la
verità:non dicevi che..... mi cheto.
Oggi ho camminato in un
comune che di bello naturalistico ha da vendere ma oimè: la
segnaletica è assente:Palaia.
Ma si sa da tempo che quei
due, i viottoli se non ci sono se li inventano, cosi tre ore di
bosco e strade bianche ce li siamo fatti.
martedì 29 gennaio 2019
lunedì 28 gennaio 2019
Parola in disuso: Nidiandolo.
Intorno una casa di contadini c'era una varietà di occasioni per le galline per nascondere le uova: loggia, fienile, pagliaio, poi nelle coloniche in poggio cigli o addirittura boschi.
Le galline a sera molte volte salivano a dormire in alto, al mattino scendevano e poi si sa che le uova alle galline servivano per incrementare la razza cercavano, essendo libere di nasconderle.
E Quì la furbizia della massaia: metteva cesti con un uovo dentro, Questo uovo era purtroppo andato a male da qualche covata.
Devo spiegare come funzionava una cova.Ad una gallina predisposta alla cova, detta chioccia, venivano messe in cova uova che potesse con le piume tenerle in caldo fino alla nascita, dopo pochi giorni di cova le uova venivano sperate: cioè guardate controluce se c'era il pulcino, se no finivano in una frittata. Ma da una cova un uovo non buono usciva sempre a fine cova, questo uovo veniva detto barlaccio, ma non si gettava veniva messo in un covo per invogliare le galine a farci altre uova, alla raccolta delle uova si riconosceva dal colore e dal suono. L'uovo messo per esca veniva chiamato < NIDIANDOLO.
E su quell'uovo come su altro si sbizzarriva la fantasia contadina, ne dico solo una: Me l'ai messo il nidiandolo, voglio andare a letto
Difficilmente il contadino parlava volgare in casa ma usava in materia di sesso mezze parole.
Intorno una casa di contadini c'era una varietà di occasioni per le galline per nascondere le uova: loggia, fienile, pagliaio, poi nelle coloniche in poggio cigli o addirittura boschi.
Le galline a sera molte volte salivano a dormire in alto, al mattino scendevano e poi si sa che le uova alle galline servivano per incrementare la razza cercavano, essendo libere di nasconderle.
E Quì la furbizia della massaia: metteva cesti con un uovo dentro, Questo uovo era purtroppo andato a male da qualche covata.
Devo spiegare come funzionava una cova.Ad una gallina predisposta alla cova, detta chioccia, venivano messe in cova uova che potesse con le piume tenerle in caldo fino alla nascita, dopo pochi giorni di cova le uova venivano sperate: cioè guardate controluce se c'era il pulcino, se no finivano in una frittata. Ma da una cova un uovo non buono usciva sempre a fine cova, questo uovo veniva detto barlaccio, ma non si gettava veniva messo in un covo per invogliare le galine a farci altre uova, alla raccolta delle uova si riconosceva dal colore e dal suono. L'uovo messo per esca veniva chiamato < NIDIANDOLO.
E su quell'uovo come su altro si sbizzarriva la fantasia contadina, ne dico solo una: Me l'ai messo il nidiandolo, voglio andare a letto
Difficilmente il contadino parlava volgare in casa ma usava in materia di sesso mezze parole.
domenica 27 gennaio 2019
....ora si mette a piovere...brontoli signora schizzinosa come se non ti
avessero fatto racconti nonne, mamme quanto era importante una piovuta
per una cisterna un pozzo una polletta nel campo vicino ad un orto,un
gozio sterrato dove non erano sorgenti, quelle lunghe Estati....Un
ricominciare maresco, l'hai scritto chissà quante volte, ora apri e
butta: o quanto ci stai a fare la doccia?
E te vecchio scuoti il capo rimurginando ricordi.
I miei ricordi... sempre più sbiaditi,confusi, per qualcuno risveglia ricordi ma ai più sono litanie lunghe, risapute.
Allora perchè scrivo?, perchè forse a qualche coetaneo serve come a te per stare in cervello,o perlomeno esercitarlo. Ora i racconti dei vecchi sono annullati dagli storici, più documentati e in grande, i vecchi raccontano di veglie, di amori da una vita,,di storie militari, fattarelli personali.
Hai mai visto un editore chiedere uno scritto, se paghi pubblichi, poi non ti provare a vendere..... Forse hanno ragione il racconto orale è morto e tu non ti lamentare, il tuo tempo è finito, morta la serpe spento il veleno, la storia non l'ha scritta contadini, loro l'hanno fatta da giovani e poi l'anno subita. Mi auguro solo di non essere di disturbo,ma se qualcuno riordinando libri nella libreria comunale troverà il mio, legga almeno che sono vissuto lavorando la terra e tagliando pelli senza mai avere sfruttato nessuno,
E te vecchio scuoti il capo rimurginando ricordi.
I miei ricordi... sempre più sbiaditi,confusi, per qualcuno risveglia ricordi ma ai più sono litanie lunghe, risapute.
Allora perchè scrivo?, perchè forse a qualche coetaneo serve come a te per stare in cervello,o perlomeno esercitarlo. Ora i racconti dei vecchi sono annullati dagli storici, più documentati e in grande, i vecchi raccontano di veglie, di amori da una vita,,di storie militari, fattarelli personali.
Hai mai visto un editore chiedere uno scritto, se paghi pubblichi, poi non ti provare a vendere..... Forse hanno ragione il racconto orale è morto e tu non ti lamentare, il tuo tempo è finito, morta la serpe spento il veleno, la storia non l'ha scritta contadini, loro l'hanno fatta da giovani e poi l'anno subita. Mi auguro solo di non essere di disturbo,ma se qualcuno riordinando libri nella libreria comunale troverà il mio, legga almeno che sono vissuto lavorando la terra e tagliando pelli senza mai avere sfruttato nessuno,
sabato 26 gennaio 2019
Dalla finestra di casa del Pucci si poteva vedere tutto il piano. E zio era scappato ma giunto a casa mia un centinaio di metri in discesa lui malato di cuore non ce la faceva più, ansimava.
Noi bambini e donne terrorizzati sentimmo i passi di corsa dei tedeschi e aspettavamo che bussassero alla porta ma andarono alla ricerca dei tre dietro la capanna.
Ore di pianto, mia nonna che diceva:< Che gli faranno a Torquato, un mio zio che dopo un grave disturbo nervoso era rimasto quasi muto, era già andato nel campo.
Dopo ore Vennero a casa i tre che erano scappati sani e salvi e dissero che gli uomini trovati eranoportati in piano e caricati sui camion.
Mi ricordo il pomeriggio andai con mia mamma in paese: era tutto un piangere di donne,bambini spauriti.
Poi uno alla volta ritornarono scappando mentre li facevano lavorare sulla linea gotica.
Mesi fa due motociclisti turisti tedeschi si fermarono a motore acceso al Cornocchio e parlavano ad altavoce: ebbi un brivido, per un attimo mi venne alla mente quando arrivavano in Castelnuovo e gli uomini scappavano: le s s.
Dalla finestra di casa del Pucci si poteva vedere tutto il piano. E zio era scappato ma giunto a casa mia un centinaio di metri in discesa lui malato di cuore non ce la faceva più, ansimava.
Noi bambini e donne terrorizzati sentimmo i passi di corsa dei tedeschi e aspettavamo che bussassero alla porta ma andarono alla ricerca dei tre dietro la capanna.
Ore di pianto, mia nonna che diceva:; Che gli faranno a Torquato, un mio zio che dopo un grave disturbo nervoso era rimasto quasi muto, era già andato nel campo.
Dopo ore Vennero a casa i tre che erano scappati sani e salvi e dissero che gli uomini trovati eranoportati in piano e caricati sui camion.
Mi ricordo il pomeriggio andai con mia mamma in paese: era tutto un piangere di donne,bambini spauriti.
Poi uno alla volta ritornarono scappando mentre li facevano lavorare sulla linea gotica.
Mesi fa due motociclisti turisti tedeschi si fermarono a motore acceso al Cornocchio e parlavano ad altavoce: ebbi un brivido, per un attimo mi venne alla mente quando arrivavano in Castelnuovo e gli uomini scappavano: le s s.
venerdì 25 gennaio 2019
4,43
Che levatacce che fai, direte, ma il troppo stroppia, dice il proverbio, ieri sera mi ero stufato della t v poi avevo sonno, alle 8 a letto, e subito sonno profondo, ma alla 4 mi sono svegliato, boia! O quanto ho dormito! Scendo e che ti vedo: 4, 43, la cucina sveva ancora tizzi ardenti , metto legna e subito scrocchi e caldo,il compiuter è ad un metro …. via! Mi sono vestito ed eccomi qui a buttar giù qualcosa,se viene letto bene, sennò ….fate voi è il bello di questo aggeggio. L'ho fatta già troppo lunga....:
Ieri soffiava una tramontanina da zizzolare, un c'è scelta, Tesorino, Montopoli Gabbiano, Tesorino. Un percorso quasi tutto riparato, poi quando sono mesi che non lo percorriamo riesce sempre ad essere piacevole.
Tutto l'anello neanche una persona,è l'ora del pranzo per i -normali- noi come solito anticipiamo perchè il mezzo del giorno in inverno è l'ideale.
Giù dal Tesorino al campo sportivo di Montopoli appena era smorzata dalla collina la tramontana, poi nella valletta dei Lavatoi e dietro le lunghe mura di Montopoli si sarebbe stati in camicia, un posto cosi bello e tiepido chissà quanta gente... neanche un cane, ci sediamo pochi minuti in silenzio ognuno di noi due assorti in pensieri e ricordi. Io coi miei, sempre gli stessi: voci, grida, contadini al lavoro,olivi mignoli e storie d'altri tempi.
Ripartiamo e fuori le mura la tramontana sbatacchia ma dopo un poco si cala in Gabbiano, muta, solitaria, non è più la valle del Martini, dei Monti, del Capecchi ora tutto è deserto, silenzio …...
Eccoci all'auto e a fine cammino: ritorneremo presto a metà febbraio, ci faranno compagnia i primi fiori lemoni e piscialletto.
Che levatacce che fai, direte, ma il troppo stroppia, dice il proverbio, ieri sera mi ero stufato della t v poi avevo sonno, alle 8 a letto, e subito sonno profondo, ma alla 4 mi sono svegliato, boia! O quanto ho dormito! Scendo e che ti vedo: 4, 43, la cucina sveva ancora tizzi ardenti , metto legna e subito scrocchi e caldo,il compiuter è ad un metro …. via! Mi sono vestito ed eccomi qui a buttar giù qualcosa,se viene letto bene, sennò ….fate voi è il bello di questo aggeggio. L'ho fatta già troppo lunga....:
Ieri soffiava una tramontanina da zizzolare, un c'è scelta, Tesorino, Montopoli Gabbiano, Tesorino. Un percorso quasi tutto riparato, poi quando sono mesi che non lo percorriamo riesce sempre ad essere piacevole.
Tutto l'anello neanche una persona,è l'ora del pranzo per i -normali- noi come solito anticipiamo perchè il mezzo del giorno in inverno è l'ideale.
Giù dal Tesorino al campo sportivo di Montopoli appena era smorzata dalla collina la tramontana, poi nella valletta dei Lavatoi e dietro le lunghe mura di Montopoli si sarebbe stati in camicia, un posto cosi bello e tiepido chissà quanta gente... neanche un cane, ci sediamo pochi minuti in silenzio ognuno di noi due assorti in pensieri e ricordi. Io coi miei, sempre gli stessi: voci, grida, contadini al lavoro,olivi mignoli e storie d'altri tempi.
Ripartiamo e fuori le mura la tramontana sbatacchia ma dopo un poco si cala in Gabbiano, muta, solitaria, non è più la valle del Martini, dei Monti, del Capecchi ora tutto è deserto, silenzio …...
Eccoci all'auto e a fine cammino: ritorneremo presto a metà febbraio, ci faranno compagnia i primi fiori lemoni e piscialletto.
bella camminata fra Gambassi e Volterra
Castagno, Terme di Mommialla, valle del Caprigliola, la Striscia, Castagno.
Facile capire perchè ci sono: nei pressi c'è un allevamento di bachi da pesca in un luogo gosì non ci fermavamo per il pranzo. resti di un mulino in un posto bello e selvaggio
Da un posto così non saremmo voluti venire via e una lunga strada in salita nel bosco di corbezzoli e lecci... sentiamo su in alto le poche auto che passano sulla provinciale volterrana.....peccato uscire da questo incanto
lunedì 21 gennaio 2019
Neve! Che ne venga un bel poco e che strugga in giorni, so in un mondo
moderno che si sposta a tutte l'ore quasi una bestemmia, ma io ormai
tifo solo per le campagne, per le sorgenti che solo una nevicata di
spessore può togliere un poco di siccità e poi la neve mi fa ricordare i
giorni di attesa sul canto del fuoco con quel bel proverbio: sotto la
neve il pane, sotto l'acqua la fame, non nevica bene, se dalla Corsica
non viene.
Ma quanto è che il meteo parla di bufere e poi se nevica al Cornocchio è un miracolo. I vari previsori prima e dopo sono accompagnati da pubblicità, mi fanno andare via la poesia della neve se prima reclamano prodotti per emorroidi e ragadi, poi la notizia meteo: voi mette quando non c'erano previsioni?
Arrivava quasi sempre di mattina dopo una gelata,prima si annunciana con goccioline ghiacciate poi con rari fiocchi sempre più fitti.
C'era sempre un vecchio che diceva: speriamo che si butti a dorco, o ci inzeccava quasi sempre nevicava per un ora poi frammista a pioggia, ora farà franà le piagge, allora pioveva molto
Ora quelli che sanno tutto parlano della valle del Rodano, della Groenlandia,dei ghiacci del polo , il tutto per uno sprizzolo di neve che cadrà al Poggio ALL'aglione, e a forsa di comunicati arriverà dalla Siberia. Si diceva: non nevica bene, se dalla Corsica non viene.
Un ci sono neanche più le nevicate di una volta....
la nevicata del 2010
Ma quanto è che il meteo parla di bufere e poi se nevica al Cornocchio è un miracolo. I vari previsori prima e dopo sono accompagnati da pubblicità, mi fanno andare via la poesia della neve se prima reclamano prodotti per emorroidi e ragadi, poi la notizia meteo: voi mette quando non c'erano previsioni?
Arrivava quasi sempre di mattina dopo una gelata,prima si annunciana con goccioline ghiacciate poi con rari fiocchi sempre più fitti.
C'era sempre un vecchio che diceva: speriamo che si butti a dorco, o ci inzeccava quasi sempre nevicava per un ora poi frammista a pioggia, ora farà franà le piagge, allora pioveva molto
Ora quelli che sanno tutto parlano della valle del Rodano, della Groenlandia,dei ghiacci del polo , il tutto per uno sprizzolo di neve che cadrà al Poggio ALL'aglione, e a forsa di comunicati arriverà dalla Siberia. Si diceva: non nevica bene, se dalla Corsica non viene.
Un ci sono neanche più le nevicate di una volta....
la nevicata del 2010
venerdì 18 gennaio 2019
Ma
te Maresco vai ad ascoltare dibattiti elettorali per le comunali, che
ne pensi di chi si è candidato, mi ha chiesto un amico.
Gli
ho risposto di nò, ormai io appartengo a un mondo che si estingue
piano piano e non per solo l'età ma per i numeri di persone.
Ormai
chi ama la campagna è sconfitto, e non perchè i candidati
vorrebbero, anzi due dei candidati del mio comune li conosco quasi
dall'infanzia: hanno capacità e umanità, ma difronte ai tanti
problemi dei centri abitati maggiori saranno costretti anche loro
malgrado a trascurare le campagne, i pochi sparuti contadini che
aspettano la pensione e il piazzamento di un figlio ormai laureato
per mollare anche loro.
Ci
sarà sempre precedenza per i tanti e la campagna ormai spopolata
aspetterà la morte.
Il
grano? Non conviene, viene dall'estero a meno, gli olivi che ornano
le nostre colline? Vengono abbandonati dai più, l'olio viene da
fuori, le strade? Quì ti voglio! Vengono rovinate da trattori
givanti,quelle di bosco, t cinghiali e caprioli fanno i loro comodi
..Potrei durare ore a descrivere la morte della campagna ma a chi
interessa?
Meglio
fare foto ad albe e tramonti …....
lunedì 14 gennaio 2019
Ma
certo che ti lascio passare! Caro ragazzo corriere, so quanto è
prezioso il tuo tempo, al primo slargo freccia a desta e rallento.
Strana
è la vita! ha furia e corre chi ha tanto tempo per vivere e tu
vecchio decrapito coi giorni contati? Vai piano.
Vorrei
fermarti ragazzo e parlarti di queste colline, ma oggi il parlare di
un vecchio cozza con i tempi veloci scanditi da macchine e
tecnologie.
Ecco
che il furgone ritorna indietro, veloce dopo la consegna, forse avrà
portato un acquisto di qualcuno di questo borgo magari una di quelle
cose che devono durare due anni
Ma
sei arrivato anche te su questa collina, ma tu caro mio porti i
ricordi al vento, oppure no, ti servono per mantenerti vivo
domenica 13 gennaio 2019
Era
un pezzo da museo quel fucile a spillo, cosi lo chiamava, forse del
1700 da sempre stato in casa dei Martini funzionante. Era tenuto in
granaio attaccato ad un chiodo, mio padre l'utilizzava per qualche ,
malestro, di notte perchè non era molto rumoroso, cosi diceva,
parlando con Culino, il Geri,ed altri tre o quattro Castelnuovini,
col vizietto di prendere di notte i fagiani del marchese Pucci che
gli beccavano l'uva di giorno, non facevano pari, a volte intere
pioppate non arrivavano alla vendemmia ma ogni tanto una coda di
fagiano si vedeva spuntare sull'armadio, in cucina poteva arrivare
gente non lo teneva, non essendoci frigo allora gia pregustavo il
buon sapore del petto di fagiano.
Ma
un amico di caccia venne un pomeriggio di corsa: ho visto una lepre
a covo e io non ho il fucile, i guardiacaccia gle lo avevano
sequestrato oltre che a bastonarlo, non lo denunciavano,era fratello
del maestro e considerato un poco ritardato, mi dai il tuo a spillo?
E
te lo pigliano i guardiacaccia! Nò, stò attento! Poi è li nella
piaggia di Ponsone.... Esitò mio padre, ma stai attento......
Così
chiavo lo vide il giorno dopo tutto segnato dalle botte e il fucile a
spillo era sequestrato.
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