venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI DI BUON ANNO

Come faccio da decine di anni vado a letto presto, dopo avere cenato alle 18,30. Non è una rinuncia: domattina partiremo presto e grazie al dormire di molti viaggerò tranquillo. Ci aspetta una escursione speciale desiderata da molto.

BUONA FINE E BUON PRINCIPIO A TUTTI GLI AMICI!

giovedì 30 dicembre 2010

LA GIOSTRA DELLA VITA

Eccoci alla fine anche di questo anno che bilancio fai Maresco di questo 2010? Annata buona, ancora ci sono, poi nella mia mente confusionaria se provo a mettere ordine ai ricordi di un anno, buonanotte! forse il bello della mia vita è che vivo in un mondo tutto mio, fra fantasia sogno e realtà mescolando tutto.Dici bene vecchio Guccini: CI VUOL COSTANZA, CI VUOL PAZIENZA AD INVECCHIARE SENZA LA MATURITà. Ed io sono invecchiato rincorrendo un mondo a parte andando sempre sempre controcorrente.

mercoledì 29 dicembre 2010

la voce del padrone: ricordi

Era giornata festiva quel 4 novembre e successe il finimondo. L'alluvione a Firenze e tutto il vald'Arno. Io lavoravo come tagliatore di tomaie in una azienda calzaturiera di un paese in provincia di Firenze. Tutto il paese fù devastato ma la fabbrica dove lavoravo io rimase fuori per poco dal disastro, pochi giorni e la produzione riprese anche perchè il pellame veniva da una zona non alluvionata. Dopo pochi giorni il padrone ci chiamò e ci disse: quì c'è un viavai di gente a chiedere lavoro bisogna che aumenti la produzione altrimenti provvedo. Non sono queste una minaccia? altrochè.
Passarono poche settimane e la magia dei lavoratori toscani fece si che la produzione riprese più di prima. Cercai e a quel prepotente diedi gli otto giorni, vado in ufficio e come nulla fosse il padrone mi disse: tu mi pugnali, dove lo trovo un tagliatore ora? O un c'era un viavai a cercare lavoro? Vuoi l'aumento? no! voglio avere più dignità. Non capiva o faceva finta di capire. Erano tempi che di lavoro ce ne era a bizzeffe si poteva anche levare un sassolino dalla scarpa. Ma ora non possono farlo gli operai di nessuna fabbrica, troppo importante è un posto di lavoro. Ma diamine, ma non facciamo mettere a terra chi già è in ginocchio.
Io non sono niente sono vecchio ma nel tempo che mi resta fatemi stare dalla parte di chi lavora!

martedì 28 dicembre 2010

MANGIARE LE ERBE: A SAN MINIATO

Principalmente noi raccogliamo queste 4 specie di erbe nei cigli. Sono buone dopo i primi freddi, inteneriscono. Nelle foto sono dall'alto in basso: radicchio sevatico o radicchiella,tenarepolo, spargina, cicerbita. Il tenarepolo è una ghiottoneria ad insalata. Ci sono altre erbe nei campi ma le erbe di ciglio è più sicura da inquinamento da diserbanti.

erbe da cuocere

lunedì 27 dicembre 2010

s

Monteriggioni, Memorie



Arrivò la notizia passata di bocca in bocca anche a Castelnuovo,a Monte Monte Maggio 19 giovani partigiani sono stati ammazzati dai fascisti repubblichini.Dolore fra la gente della vald'Elsa. Io avevo nove anni mi trovavo in paese, ricordo bene la faccia sconvolta delle persone che commentavano sottovoce questo episodio.
Mi sono recato la prima volta a Monte Maggio poco distante da Monteriggioni a rendere omaggio a quei giovani catturati con inganno e trucidati pochi mesi prima della Liberazione. Ora sono anni che ritorno su a Casa Purgatorio, giù alla Porchereccia dove furono fucilati.

MONTE MAGGIO
Erano giovani con tante speranze
sicuri che sarebbe finita
questa guerra e questa dittatura
certi che combattendo avrebbero anticipato
la fine del terrore nazifascista.
Dentro il grande bosco,
intorno gente solidale.
Lassù a Casa Purgatorio
solo il tradimento fascista
ultimo ruggito di una belva moribonda
spense le vostre vite.
La valle dell'Elsa
fu tutta un grido di dolore
furono momenti di smarrimanto
ma poi la lotta riprese fino alla vittoria.

Ora passo commosso
davanti ai vostri nomi
davanti a quello spiazzo
deposito della legna del monte
deposito della nostra libertà.

domenica 26 dicembre 2010

ADDIO MARINELLA

Solo oggi ho saputo della morte della professoressa Marinella Marianelli.
Molte saranno le personalità illustri che la commemoreranno perchè Marinella era una personalità della cultura nella nostra zona.
Io da modesto ex contadino, ex calzaturiere, la voglio commemorare alla mia maniera, quella della gente lavoratora che da lei ha avuto emancipazione e tanta solidarietà. Donna di cultura e donna di lotta, ci ha aiutato molto per la nostra emancipazione culturale, e sempre l'abbiamo avuta a fianco in tante lotte.
Addio Marinella e scusami se ti ho fatto tante volte scuotere la testa nel sentire il mio linguaggio rozzo e approssimativo, forze Tu non ti sarai mai accorta quanto tu ci hai aiutato.

sabato 25 dicembre 2010

Memoria lontana: IL ROSBIFFE

Era il 1943 io abitavo a due passi dalla scuola. Anno di guerra, erano cominciati i bombardamenti aerei su Firenze e Livorno,la scuola chiuse,per gli scolari e si riempì di sfollati dalle grandi città. Un giorno mia madre, che aveva fatto amicizia con diverse sfollate,arrivò in casa e disse: mi ha insegnato una sfollata come cuocere il magro, deve essero buono..... il giorno dopo Natale lo cucino. Non è che di magro ne circolasse nei tegami di casa mia, poi cotto alla francese... per una settimana non si parlava d'altro. La mattina in cucina, un odorino..... finalmante a tavola. Arriva la minestra e mentre noi mangiavamo mia nonna tagliava a fettine il rosbiff< la e la aggiungiamo noi toscani<.Appena il vassoio arriva in tavola suona l'allarme aereo, mio padre mi prende per mano e dice agli altri: via giù nel fossone sotto casa. Si corre, non facciamo il tempo a sdraiarsi a terra che si sente il rombo degli aerei e poco dopo gli scoppi delle bombe su Empoli.dopo il cessato allarme vedemmo in direzione di Empoli il fumo. terrorizzati ci avviammo a casa, per strada mio padre disse : domani cominciamo a costruire un rifugio sotto il masso di tufo.... e lentamente ci avviammo a casa per manciare questo rosbiffe: le fettine raffreddate erano diventate come suola da scarpe.......

AMORI NEGATI, ANCHE A NATALE

Il mio canino Trek e la sua vicina cagnetta Tea vorrebbero incrementare la specie, ma Tea è un cane di razza e Trek è un bastardino, i padroni di Tea si oppongono. Natale triste per i due. RAZZISMO? Si potrebbe dire, citando il famoso films: Indovina chi viene a monta!!

venerdì 24 dicembre 2010

Mattina di Natale

Anche oggi Natale, mi sono alzato presto, direte non potevi stare a letto un poco di più almeno per Natale? Ho! non è da tutti alzarsi e vedere arrivare il giorno per 76 anni di fila!Mi sono già fatto la barba,niente dopobarba sono un rude, mi lavo sempre col sapone di bucato. Oggi tavolata con i figli, Chiara ha già fatto i tortelli, sua tradizione, dopo farà i crostini, tradizione nostra, poi il resto. io naturalmente mi ingozzerò in barba al colesterolo, specie a dolci, che posso fare? a tavola l'ammetto: ebbene sì sono un debole. AUGURI E BUONA INGOZZATA A TUTTI.

giovedì 23 dicembre 2010

monte Verruca

Monti pisani: la fortezza della Verruca

MONTI PISANI

Come facciamo a restare in casa:
aspettare il postino con la solita bolletta,
o la telefonata della solita pubblicità,
ho la tv che parla solo di sciagure?
quando il richiamo della campagna è forte.
Come possiamo resistere?
Guardo dalla finestra, la lontano
i monti Pisani,barriera naturale
che fa Pisa diversa per carattere e clima.

Eccoci quà, a camminare in quei sentieri
a tratti boschivi, a tratti cesellati dall'uomo
dove strappare un poco di terra al monte
èra fare capolavori di ingegneria.

E da sopra Uliveto guardo la ferita
inferta al monte
come il morso ad una mela.
E lo sguardo va giù nella piana:
Dove sono spariti i campi di ortaggi?
le immense distese di cavoli e spinaci?.
Solo case e capannoni ora,
strade e centri commerciali
che vendono verdure e prodotti di altre terre.

E lassù, posata su alte rocce
ultimo ruggito pisano
prima della sconfitta,Verruca:
guardi da lassù fino a Livorno,Pisa,
fino a Volterra, fino al Chianti.
O Verruca, un tempo temuta dai guerrieri
ora setinella di ricordi,di pace,
meta ambita del camminatore.

mercoledì 22 dicembre 2010

BUONE FESTE

CHE DOPO LE FESTE
MI SI TROVI IN CAMMINO
PER CAMPAGNE E SENTIERI
QUESTO E IL MIO DESTINO.

GIRAR LA CAMPAGNA
GUARDARMI ATTORNO
E DIRE CHE BELLO
ESSERE AL MONDO.

NON CHIEDO MOLTO
NEL MIO CAMMINO
VEDERE SUL COLLE
FUMARE UN CAMMINO.

SALUTARE CON UN CENNO
IL BUON CONTADINO
CHE ACCUDISCE IL BESTIAME
DI PRIMO MATTINO.

AUGURO A TUTTI BUONE FESTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!






















martedì 21 dicembre 2010

Pannocchi Gelasio.il testamento è lungo ma vale leggerlo

TESTAMENTO DI PANNOCCHI GELASIO POETA
Per volontà di Dio e della Nazione
e Re Vittorio Emanuele terzo
fra chè mi trovo in buona condizione
per l'età avanzata che attraverso
da oggi in avanti mi avvedo di esser perso
ho pensato prima di andar via
di scriver il testamento in poesia

Padrona dell'uso frutto chiamo Maria
Spadoni nei Pannocchi entrata,
questa sarebbe la consorte mia
che la vita con mè l'ha logorata.
Voglio che niente toccato gli sia
finchè la vita non gli è passata.
O lasci quattro, o lasci cinque o sei
dell'usofrutto la padrona è lei.

Quand'ella avrà finito i giorni bei
chiamo Giuseppe, è naturale
padron di tutto esser tu dei
lo dichiaro l'erede universale;
tu fosti attivo agli interessi miei
forte a parte del ben come del male;
tanto te, che tua sposa e ogni bambino:
eppoi seguirai il tuo cammino.

Ora alle mie bambine mi avvicino
A Merope, ad Emma e ancora a Gina
a tutte e trè vò dare un contentino
che piglino un caffè qualche mattina
e il pagator devessere Beppino;
se un pagasse il mio scritto và in rovina,
ma Beppe è buono e mi vorrà obbedire:
lascio a ogni figlia diecimilalire.

Bambine più in alto non poteo salire
Ho dovuto pensare un pò a Beppino
ei ci ha due vecchi quì da costudire
e un si sà quanto sia lungo il cammino
anche lui ci ha da fare e ci ha da dire
un'ha tanta salute, poverino;
di già meglio di mè voi lo sapete
che figlio lascio, e che fratello avete.

La mia benedizione ricevete
si di padre oppur di genitore
e d'amore e daccordo resterete
e i più deboli sempre soccorrerete;
salvate l'onestà,morale e onore
che possan dir quando son passato
che uomo onesto sono stato.

Beppino tu lo sai son battezzato
messo a cresima ed anche a comunione
dai genitori miei mi fù insegnato
che questa era la via di salvazione;
ma il mio cervello non si è mai stancato
di cercar la vera religione
studiai giorno e notte anche alla luna
ma vere non potiedi trovar una.

Allora cavai l'ago dalla cruna
e dissi ormai quando Gelasio muore
vedo che un gran mistero mi raduna
presi la mia e l'appuntai sul cuore
la girai bianca,rossa,verde e bruna
ma tutte false mi venian fuore,
fatta d'arte,di studio e idolatria
false per false vò tener la mia.

L' ultimo addio dò alla mia Maria
a Beppino, a Rosina e a ogni bambino
a Merope ad Emma e Gina mia
a Marcello,a Franchina e Gelasino;
poi dò l'addio a Carlo e vengo via
per salutare Ilario e ancora Gino,
do l'addio a Dosolina e al mi fratello
SE IL Cresci non li ha chiusi nel cancello.
NOTA: IL CRESCI ERA IL CUSTODE DEL CIMITERO DI cASTELNUOVO D'eLSA


Ora del mio trasporto fò il modello
chiamate il prete e mezza compagnia
ceri un nevoglio e quì mappello
bastano i lumi della sacrestia;
se vien la banda tanto di cappello
e in sulle spalle fammi portar via
mettimi sotto terra nella fossa
e lì riposeranno le mie ossa.

Prima di far questa faccenda grossa
parenti e amici voglio ringraziare
acciorchè lamentarsi nessun possa.
Io precedenti non ne vò lasciare,
tanto questa sarà l'ultima mossa
poi con la morte ci ho da dì e da fare
e quando i conti l'ho fatti con lei
cantino pure il misereredei.

Pannocchi Gelasio: calzolaio poeta

Le poesie di Gelasio sono state scritte molti anni fà devo spiegazione per la situazione di allora e per il luogo.Cercherò di spiegare qualche parola che, fuori Toscana sono poco comprensibili. Purtroppo moltissime poesie sono andate perdute.
LA CACCIATA DEI RICCI IN BALLA
Popolo che una volta vi cantai
della grande cacciata di Grignana
poi quella di Meleto ti la sai
Ma quella è un pochino più lontana.
Poi vi cantai la cacciata di Barbialla
ora vi canterò quella dei ricci in balla
Un forzista-artista di piazza- a Brusciana avea insegnato
ed or che hanno imparato e loro sanno
vuol dir che a noi insegneranno.
-Cosa avviene che un piccolo circo composto di poche persone arriva in quel borgo e alla sera il principale attore va nella bottega dove sono a veglia i paesani,offre da bere e dopo quando entra in confidenza dice: Ma a voi piacciono mangiare i ricci,eccome rispondono. Io so un sistema per catturarne balle piene, e spiega. prendete una balla ' un campanello, bisogna essere tanti, accerchiare il bosco e quando io sul punto più alto suono la tromba aprite le balle e suonando un campanello gridate : riccinballa! fù convincente a tal punto che andarono in molti. Il circenze li schierò e lui dall'alto suonò la tromba, tutti gli uomini cominciarono a gridare riccimballa, ma di ricci nemmeno uno, quando finalmente si accorsero della beffa andarono inferociti a cercarlo ma niente, aveva predisposto la fuga. Lo cercarono invano in mezza Toscana.
CONTINUA LA POESIA:
Pagherei a vedere come fanno
dice portaron balle e campanelli
e tutti uniti al bosco se ne vanno
tutti d'accordo che parean fratelli.
Dicevan tutti in dò si metteranno
disser portiamo balle e dei corbelli
disse Gigi del Bianchi io non voglio incagli
cento li metto sul portabagagli
Giovani forti e svelti come l'agli
il forzista li mette alla passata
per poter fare una grande cacciata
e, quando la tromba sentite suonarla
suonate e gridate riccimballa.

lunedì 20 dicembre 2010

RICORDI : LA DISFIDA

Ogni borgo,contrada, paesetto, aveva qualche personaggio che per il lavoro che svolgeva era il riferimento di contadini,braccianti,e paesani stessi. Nel mio, Castelnuovo d'Elsa il n1 del paese era Pannocchi Gelasio calzolaio e grande poeta. Si grande poeta, purtroppo moltissime sue poesie sono andate perdute. Qualcuna in seguito la scriverò. Ma in questo scritto voglio parlarvi di una disfida. Quando pioveva in inverno molte persone si radunavano per passatempo nella bottega di Gelasio fra questi due amici inseparabili vecchietti: uno gobbo, troncato dalla fatica come ne vedevamo allora fra chi lavorava in campagna, dicevo era talmente gobbo... bè immaginatelo voi.... E l'altro era paralizzato e camminava strascicando i piedi. Usando il linguaggio odierno: erano messi male tutti e due. Ma il buonumore l'avevano eccome! Nacque in bottega, stimolati da Gelasio una disfida: se si parte dalla cisterna- 20 metri, io ti batto,ma nemmeno per sogno mi faccio battere da tè.
Cosi una mattina fra le decine - di tifosi- i due messi in fila da Gelasio che diede il via e corse alla bottega ad aspettare l'arrivo. Frà l'incitamento dei presenti i due si impegnarono e trafelati arrivarono in bottega quasi alla pari. Vinse il gobbo, ma il paralizzato contestò. tu eri avanti con la testa ma con i piedi eri dietro a mè!

memorie di un padre antifascista

Mio padre mentre lavoravamo nei campi ci raccontava come festeggiava il Primo Maggio quando c'èra il fascismo. A mia madre chiedeva verso il 20 di Aprile: quando fai il pane fammi una pasta reale, un dolce, devo mangiarlo insieme a degli amici, lei ignara lo faceva. La sera del Primo Maggio ognuno attraverso i campi al buio raggiungeva il capanno di un contadino e al lume di candela gli antifascisti del paese festeggiavano col dolce e il vinsanto, cantavano L'internazionale e bandiera rossa sottovoce.Il giorno dopo alcuni amici le dicevano: ho Martini un tù sei venuto a veglia ieri sera? e lui:avevo fissato con mia moglie.....Tù A FATTO BENE!.

domenica 19 dicembre 2010

HO RIPRESO IL CAMMINO

Finalmente! oggi abbiamo ripreso a camminare, cammino obbligato: siamo partiti da casa e camminando al lato di strade innevate abbiamo camminato per 13 km. Non ho fatto foto, aspetto di poter fare camminamenti in sentieri e zone non note.

sabato 18 dicembre 2010

Neve il giorno dopo

Diceva un proverbio: sotto la neve il pane, sotto l'acqua la fame. Dopo ogni nevicata il grano rimaneva gagliardo, mentre un inverno piovoso aveva le foglioline ingiallite dalla troppa umidità e dal lavaggio del terreno. Altri tempi, ora il grano viene da altri paesi, poco importa se ai superstiti contadini piove ho nevica, basta che l'industria produca,neanche tanto, c'è la Cina, basta che vada avanti il mondo della finanza, della pubblicità,degli speculatori ecc. Ora ci si accorge del tempo metereologico solo quando eccede: alluvioni, nevicate eccezionali, venti forti.
Ecco in Toscana ad intralciare il convulso muoversi in qualsiasi modo e tempo, che arriva una- avrebbe detto un poeta d'altri tempi candida nevicata, un poeta nostrano imprecherebbe perchè non può viaggiare con l'auto. Insomma arriva la neve, prevista da tempo, ma non previsto che le temperature scendessero e la neve ghiacciasse, e soprattotto che ne venisse 10 cm più del previsto. Addirittura c'era chi prevedeva alle ore 16 neve mista a pioggia e dopo lo scirocco. Tanti disagi,tante sofferenze ha causato la candida neve. di chi è la colpa? la colpa morì fanciulla, dice un proverbio. E allora con chi prendersela? Diceva un proverbio antico: il tempo e le donne pregne non si indovinano mai.Ora c'è l'ecografia e il servizio metereologico. Bè a un mio conoscente hanno detto che era maschio ed è nata una femmina,Hanno detto che venivano scirocco e 10 centimetri meno invece ne è venuti 10 di più. Di chi sarà la colpa? per mè è di Renzi! non doveva andare a pranzo da Berlusconi, il cielo l'ha punito!!!
Che bello, la macchina in garage aspetta lo scirocco perchè Maresco di spalare i più di 20 cm di neve per uscire e raggiungere la strada comunale non può, è troppa,il pane l'abbiamo, la farina a volontà, Aspettiamo lo scirocco e se dobbiamo partire GAMBA E VIA!!!!!!!!!!!!!!!

neve e sole

venerdì 17 dicembre 2010

neve

Sono le 16,30 e nevica ancora saranno 20 cm. Ho chi aveva visto a san Miniato tanta neve. Io non ricordo, ho goduto quanto un porco,mi piace vedere fioccare la neve, che posso fare, si vede che in qualche angolino delle mie vecchie membra è rimasto un residuo di gioventù. Ho sarà come canta Guccini:- ci vuol costanza, ci vuol pazienza ad invecchiare senza la maturità- Ora devo andare a vedere se le galline sono andate a dormire nel capanno. Unica cosa che temo è che stanotte geli la neve su gli ulivi.

giovedì 16 dicembre 2010

NONNI AL LAVORO:

Staccia buratta
Mattina della gatta
la gatta andette a Colle
tornò tutta molle
fece un ciaccino
con l'olio e con il sale
Buttala, buttala nel mare!!!!!

Me la cantavano a mè da piccino.
Ebbene sì, un secolo fà sono stato bambino anche io!!!

Per i non toscani: il ciaccino e la focaccina. Colle, è Colle Vald'Elsa.

GEGIO E SOCI

--INCISIONE DEL GLOBO

Approfittando dei giorni dei tempo asciutto ho vangato il terreno per la semina delle patate primole che seminerò, tempo permettendo intorno al 15 Gennaio.
Il terreno prescelto è molto esposto a sud e riparato dai venti freddi.
compererò il seme dopo il primo dell'anno e lo metterò vicino un radiatore per farlo germogliare.

martedì 14 dicembre 2010

un pensiero: Montemarcello

MONTEMARCELLO
Siamo in cielo
e sotto il mare
tutto intorno corollari di monti.
Viene dal nord la Magra
e si scioglie in mare ai tuoi piedi
dopo avere raccolto le acque
di terre antiche e gloriose
degli Appennini, delle Apuane.
Terra arida e magra
dove nel passato
lavorare e vivere
e per ogni pezzo di pane
tanta fatica, tanto sudare.
Intorno a te
bosco campagna,scogliere
dagli odori forti
di pepolino, origano e rosmarino
e giù, nelle aspre insenature
spumeggia il mare.
E laggiù, la spiaggia di Punta Corvo
bella e solitaria
nei giorni di mare mosso,
i miei preferiti
giù, per la lunga scalinata
fino alle roccie bagnate dal mare
odore di salsedine
e solitario pensare......

Riprenderò


Forse Giovedì riprenderemo il cammino. Sono già molti giorni che sono in casa o dintorni per impegni di famiglia. Mi sono goduto la nipote, ma randagi come noi stare nello stesso luogo senza vagare in boschi,monti, colline, manca certamente qualcosa. Noi non siamo- stanziali- ma gente in movimento, troppi luoghi abbiamo abitato, troppe volte ci siamo affacciati a finestre di orizzonti diversi, ora sono moltissimi anni che ci siamo -fermati-di residenza, ma non sarà mai come chi è nato e vissuto nello stesso luogo, a volte parlo con supercialità non capendo appieno i paesani nati, mi perdonerenno, se capiscono come è difficile mettere radici ad -una pianta vecchia.

lunedì 13 dicembre 2010

STRAMBERIE

Disse la lumaca:mentre andava:
un vò mia piano, poi faccio la bava.
La stette ad ascoltà
il vigile rospo e la multò
per eccesso di velocità.

L'ULIVI E IL MODERNO

Mi convocano all'ufficio tecnico: dobbiamo allargare la strada di poco all'altezza del tuo terreno soltanto pochi centimetri. La via dove abito conduce al complesso scolastico di San Miniato: Liceo, ragioneria magistrali. un complesso scolastico che esiste da sempre, altrochè per esigenze di locali è stato spostato dal centro storico sulla via dove abito quindi esigenze di viabilità c'era bisogno di una strada più larga per permettere ai tanti pulman di salire e scendere comodamente. Arrivano le ruspe e poi arriva un tecnico del comune: gli ulivi creano ostacolo per i pulman vanno abbattuti. Mi cadono le braccia. vado a vedere, si è vero i tanti rami di due ulivi secolari ostacolano con l'allargamento della strada. Che posso fare? Niente,oppormi,carte bollate avvocato sentenze? Niente sò che mi guasterei il sangue e ostacolerei un'opera necessaria. Abbatteteli!Addio a tre ore a pianta di potatura, il parlare con la pianta,ebbene sì io ho anche quel vizio lì, il raccolto: 150 kg di olive ben maturate a pianta, ma non è solo il raccolto seppur importante, erano la bellezza delle piante, l'orgoglio di poterle assistere..... Una notte insonne: che hai dice Chiara, niente dico, ma mi rigiravo nel letto imprecando perchè gli studenti di quelle scuole venivano tutti dal basso, hanno costruito in alto solo per campanilismo o clientelismo. La collina non ha bisogno di costruzioni mastodontiche, e soprattutto centinaia di studenti non avevano bisogno di essere sballottati sulle curve della collina. Sono passati anni, ora il liceo è andato in pianura, le altre scuole forse faranno la stessa fine, rimarrà sulla collina costruzioni degradate e irrecuperabili, e collina più spoglia.

domenica 12 dicembre 2010

CAMMINARE COL G. A. T. T. O

Sono passati moltissimi anni che siamo amici col gruppo trekking di Firenze G.A.T.T.O Gruppo Ambiente Trekking Torri e anche IL 2011 ho il piacere e l'onore di ospitare il gruppo a San Miniato. Notizie per i partecipanti: le fave sono nate bene e sono rigogliose, si prospetta una baccellata eccezionale per il PRIMO MAGGIO. Arrotate denti e dentiere e gamba lesta per attraversare le mie colline.
PER VEDERE LE PASSATE bACCELLATE ED ESCURSIONI DEL GRUPPO CLICCARE: gruppo Trekking Gatto

venerdì 10 dicembre 2010

oggetto pelle


Non potevate indovinarlo, e mi riferisco agli amici lontani, ma i locali sì. bè il gioco è bello quando dura poco.
IO LO USO DA PORTAPENNA O PENNARELLI. Dove è il mistero? l'oggetto in questione è la pelle conciata del testicolo di vitellone.Insomma pelle di palle,un vitallone gagliardo e l'oggetto è venuto bello. certo se conciassero quelle del sottoscritto: bè lasciamo andare........

giovedì 9 dicembre 2010

IN VIAGGIO NELL'ALDILA'

Sentivo parole confuse appena sussurrate: è daurtimo,dio mio quanto patisce. Ma il prete l'avete chiamato? Sie gli chiamo il prete: un l'ha mai potuti vedere.Ma con la banca... si! sono daccordo col direttore, appena e -succede- gira tutto sul mio conto, e..sennò le tasse.... Ma il trasporto lo vuole civile? Diceva sempre: quando e son morto fate come credete di meglio, se un vù volete sentire puzzo arrangiatevi, per mè potete sotterrarmi anche sotto il fico.....arriva una fitta nebbia e muoio.
Appena morto un branco di bachi cominciano a rosicchiarmi, quelli del cervello fanno subito una manifestazione: l'hanno trovato vuoto.
E l'anima li vicino ad aspettare, non la richiede nessuno, pensa se un mi muovo io, Parto. Hoo, che bellezza e si vola, senza peso, senza patente, codige fiscale, senza il coprirsi che prendi fresco, senza la paura di ammalarmi, di morire.......senza quelli che si stava meglio prima... un finisco di fare queste riflessioni che arrivo al compiuter di scelta. Sceglierò il limbo un granchè religioso un sono mai stato. Premo il tasto limbo e arriva una scermata con una scritta: chiuso per ampiamento da quando Darvin, carlo marx sono triplicate le anime che scelgono questa dimora e meno male che i comunisti da quando si sono uniti alla Margherita vanno in paradiso con i punti della coop. Spengo limbo e scelgo il purgatorio,Quante anime da depurare sembra di vedere la spazzatura di Napoli, Ma la faranno la raccolta differenziata? i moccoli da una parte, le trombate estra da un'altra, i rifiuti speciali: come i peccati dei preti,ecc. Niente, anche li non c'è posto.Anderò all'inferno: pigio il pulsante inferno: Milioni di anime aggrappate al precipizio, ma non vedo le fiamme del fuoco, una scritta:potete fare domande: Dico, ho le fiamme... mi interrompe lo spicher: Il diavolo si è fatto convincere dalla pubblicità: il metano ti da una mano, ha convertito l'inferno a metano e ora sconta le bizze delle anime ucraine che non lasciano passare il metano. Ho il diavolo un lo vedo, e andato sulla terra perchè da quando ha vinto Hobama non c'è guerre.... Ho quei tre frati li in mezzo che peccati hanno?hanno violentato qualche suora.E tu gli vorresti bene, un c'è in tutti i conventi una suora decente.Sono stati mandati dal papa a far bruciare monsignor melango, stai zitto da quando è quaggiù da benedizioni alle dannate e tromba, ho e ci ha la fila. Niente, andrò in paradiso. Premo in tasto paradiso, una musica che è uguale a forza italia e una voce mi dice: ora non puoi più scegliere,fai rifornimento al distributore di spirito, fra poco si parte,il rifornimento consiste in battute di Berlusconi.E vola vola si paradisiaca. appena si scende Maroni ci prende le impronte, davanti al paradiso c'è schifani che fà domande: tu che religione hai? mussulmana, avanti a oriente. E questa anima elegante che religione hai; sono testimone di geova. Devi ritornare per parecchio in purgatorio, hai preso tanti accidenti a suonare i campanelli al mattino... Dico ad un guardiano: ma in paradiso si và tutti? Si andava tutti, ma da quando è stato dato in gestione a berlusconi fa passare chi gli pare e gli altri li distrugge con la potente trinciaanime. Ora l'ha guasta, l'ha guastata Fassino troppo secco... Arriva maroni e mi spinge in una spianata e dal paradiso arriva un rumore ..... arriva la macchina trincia anime e sopra berlusconi.... la macchina comincia a trinciarmi....URLO, SUDO, SALTO SUL LETTO E MIA MOGLIE MI GRIDA: LE CIPOLLE CRUDE ALLA SERA NON PUOI MANGIARLE, FAI BRUTTI SOGNI..........

mercoledì 8 dicembre 2010

QUIZ: COSE'?

Qeusto oggetto in pelle se vi và indovinate!!!!

sabato 4 dicembre 2010

memorie: la raccolta delle ghiande

Passando in autunno dentro il bosco sentiamo scriccchiolare sotto i piedi le ghiande, il frutto della querce, e ogni pianta ne ha di diverse misure, rimangono lì a terra per un bel pò, poi ho mangiate da cinghiali e molti altri roditori, le più germogliano e in estate essiccano e muoiono, nessuno ci fà caso quando passa sotto le querce, io sì, le guardo e a volte ne raccolgo una, poi scrollo la testa e la getto.
Mi viene alla mente quando bambino dopo l'uscita da scuola raggiungevo mio padre in bosco per autarlo nella raccolta delle ghiande, che poi essiccate, macinate alimentavamo il maiale.
Mio padre era un uomo magrissimo e senza difficoltà si arrampicava sulle querce e con una pertica le faceva cadere, noi poi le raccoglievamo, a fine pomeriggio ne raccoglievamo un sacco.
C'era in bosco una querce secolare, difficile era salire, le aspettavamo a terra sperando nel vento. Un pomeriggio il babbo decise di salire, le porgemmo da sotto una lunga pertica con la quale ne fece cadere tante. Alla fine quando si decise di scendere dalla querce si accorse che era inpossibile ridiscendere, allora mandò Renzo, mio fratello gia grande, a prendere una fune, le venne gettata, la mise ad un ramo e si calò a terra.
Ora passo, vedo,ulive non raccolte, non solo ghiande, castagne, ed altri prodotti lasciati marcire. DICE UN PROVERBIO: A CAMPA' TANTO SE NE VEDE!!!!!!!!!

I MIEI DUE GATTI: PIPPO IL BIANCO, E IL BACCELLA QUELLO CHE MANGIA, VA PIANO A MONGIARE HA UN DENTE SOLO.

venerdì 3 dicembre 2010

Giorni di pioggia






Piove sempre, perciò --escursione-- dalla finestra, lavoretti domestici, e nonnite.

mercoledì 1 dicembre 2010

TENTAZIONI

Fuori piove, in ci và.
sempre in casa bisogna stà
al compiuter o alla tv
non ne posso proprio più.
Ora è tardi, devo stare
c'è qualcosa che mi tien sù,
c'è mia moglie a cucinare,
il profumo del ragù.
La rima non è un granchè
ma in quanto a mangiar:
mangio per tre!!!!!

lunedì 29 novembre 2010

IL CAMMINO: Montopoli- Stibbio, dintorni


Finalmente un pomeriggio senza pioggia, dove andare?. Decidiamo: Tosco Romagnola,dopo Ponte A Egola salita e a sinistra bivio Stibbio si parcheggia. Ci mettiamo in cammino in direzione San Romano, pochi metri e giù in via Vaghera, un maestrale freddo ci morde la faccia sino in fondo alla valletta: dove il piccolo torrente scorre, piccolo ma famoso per la battaglia di San Romano resa celebre da il trittico di Paolo Uccello. Terra questa di storia,San Romano e Montopoli, terra nel medioevo di confine e di battaglie fra Pisa, Lucca e Firenze. Montopoli.
Appena giunti sottovento nella lunga valletta che conduce vicino Montopoli il clima è cambiato, è stato piacevole raggiungere e oltrepassare la strada per Montalto agriturismo e prima di incontrare l'asfalto siamo andati a sinistra per duecento metri per poi salire a via Pineta. Da quì ripida e breve salita e siamo in uno dei paesaggi più belli della Toscana: gli spendidi ulivi e la bellezza di Montopoli visto da oriente: l'Arco di Castruccio Castracani con la torre, il poggio della Rocca: la rocca fu distrutta dai tedeschi,poi arrivati in cima a via pineta la marginetta a tre lati, più avanti la chiesetta del soccorso-1700- e poi via Montalto. Ulivi bosco, Parco Vaghera- montalto- meraviglia in tutte le stagioni, e dall'alto la vista di Stibbio un borgo bellissimo. più lontano San Miniato con la rocca che domina il vald' Arno. Siamo discesi nella valle del Vaghera e passando sotto il borgo di Stibbio abbiamo continuato nella valle fino all'altezza di via Costa per ritornare all'auto. Che dire: Anello per noi straconosciuto ma quando si cammina in un territorio così bello basta il cambiare delle stagioni a farlo apparire diverso.

domenica 28 novembre 2010

piove, mondaccio schifo!!!!!!!!

Diceva un contadino affacciato alla finsttra vedendo piovere: meglio che piova ora che quando è beltempo. Sono diversi giorni che trastullo la nipote, o lei trastulla me! piove, che c'è di meglio essere inpegnato nel lavoro più piacevole: fare il nonno a una nipote; è molto difficile perchè devi sbrogliartela con domande difficili, che poi le risposte passano al vaglio dei genitori. Come faccio senza cantare bandiera rossa, o le canzoni anarchiche, quella me le ricanta subito e poi sono brontolii....Io sono restio a cantare canzoncine del tipo tu scendi dalle stelle o giù di lì. Sono contadino Toscano e come dice Margherita Hag ...... se quando ci alziamo non tiriamo un moccolo un ci si alza bene. Mia per offendere cosi per onorare la mia ignoranza.
HOOOO sarà meglio che smetta di scrivere e pensi a quando ritornerà il beltempo e andrò in cammino e fra poco a visitare presepi e chiese. Sono fatto così, con argilla e sputi.

sabato 27 novembre 2010

Skype

sempre più tecnologico, adesso ho anche skype: maresco.martini

giovedì 25 novembre 2010

Benozzo Gozzoli

Un mese fà mi sono riattraversato il mio paese di origine: Castelfiorentino. Quando si ritorna al paese c'è sempre qualche novità. Sopra al palazzo comunale non vedo Membrino, l'omino che batte le ore e il suo nome dice dove le batte. Già una delusione. scendo la costa, tutto uguale, prendo la traversa che era secondaria e che ti trovo? Il museo a Benozzo Gozzoli nel quale hanno portato gli affreschi che erano nella cappella della Madonna della Tosse. Sono passato dritto, non li voglio più vedere: spiego perchè. Da bambino mia nonna mi portò a benedirmi perchè avevo la pertosse- tosse canina- Mi diceva: vedrai ti faccio benedire da don Giovacchino alla Madonna della Tosse e guarirai. Era un gran freddo, mi tennero a dire rosari due ore risultato: al ritorno mi buscai il broncopolmonite, per un pelo non ci lascio la pelle.
Le immagini affrescate erano di Benozzo Gozzoli e io agli affreschi presi fresco. Da allora non credo più ai miracoli.

letture

Ho finito di leggere il libro: STABAT MATER di TIZIANO SCARPA, MI è PIACIUTO MOLTO. Il libro fà parte della lettura di questo mese della biblioteca di San Miniato.

lunedì 22 novembre 2010

IL FUNERALE memorie.

Sono seduto davanti al televisore quando d' un tratto trilla il telefono, vado a rispondere: pronto? Sono Giuliano,un mio cugino di Castelfiorentino,c'è una brutta notizia, è morto Mario il cugino delle nostre madri, io non lo conosco, mi hanno detto di telefonarti, il funerale c'è domani pomeriggio alle 15 partendo dall'ospedale di Castelfiorentino dove è morto.
Mario! io sì me lo ricordo bene. Come non ricordarsi di una persona così affettuosa con tutti e con mè in particolare.
Quando ero ragazzo venne a trovarci e mi propose di andare per qualche settimana da loro a Tresanti, grande fattoria nel comune di Montespertoli, fù per mè come uscire da un incubo dopo un anno molto difficile per la mia famiglia. Salii sulla canna della bicicletta e da loro conobbi mesi di serenità.Rimasi tre mesi circa, fui coccolato, nutrito bene e nello stesso tempo ho imparato da lui e da i suoi fratelli il mestiere di contadino.
Ci siamo visti, dopo negli anni,sempre più raramente, di recente sapevo da parenti dove abitava, come stava, ma non ho preso mai il tempo di andarlo a trovare. Non ci sono scuse: abbiamo perso con gli anni quella umanità che un tempo avevamo, per rincorrere-il progresso fatto: di macchina,televisore,,telefono, mobili e altro. abbiamo avuto il moderno per comunicare rapido,ma siamo diventati con l'animo più distanti di quando andavamo a piedi o in bicicletta.
Molte volte fra parenti ed amici ci sappiamo vivi solo perchè ci troviamo al funerale di qualcuno. Allora in quelle poche ore riaffiorano i ricordi,i rimorsi,ci commoviamo e ci proponiamo di vederci più spesso.Poi riprendiamo il nostro rincorrere la vita fatta di necessità del momento.
Eccomi entrare nell'obitorio dell'ospedale di Castelfiorentino: Lo vedo nella bara, è sempre uguale, con il viso sereno anche da morto, cerco di trattenere le lacrime non riesco! Intorno gente a mè sconosciuta, i figli le nuore, i nipoti. Mi vengono attorno, mi ringraziano di essere venuto a rendergli l'ultimo saluto. Tu saresti Maresco, mi dicono i figli, ti rammentava spesso, specie dopo che aveva letto il tuo libro. Già il libro,i ricordi di una vita, tanti brevi racconti, anche quello che descrivevo i tre mesi trascorsi con loro.Una vita passata a rincorrere il moderno rimanendo travolto e restando ancora attaccato al mondo contadino come si starebbe sopra un ciglio per non cadere aggrappati ad un ciuffo di erba.
Conosco in pochi istanti i familiari di Mario e i passaggi tristi che lo hanno portato alla morte.
Parte il mesto corteo di macchine verso Montespertoli dove a Montagnana ci sarà la cerimonia in chiesa e la sepoltura.
Vedo seguendo il mesto corteo scorrere davanti a mè le belle colline dove Mario insieme a migliaia di contadini hanno lavorato e fatto belle queste colline ricavando scarsa ricompensa a tanta fatica.
Dopo la sepoltura saluto i parenti col solito proposito di sempre:vediamoci più spesso.
Salgo in macchina e parto. Ora sono solo, posso piangere una persona tanto cara lasciata nel dimenticatoio per rincorrere il fumo del vivere convulso.
Ci rivredremo più spesso fra parenti o amici lontani?Chissa! Ho forse un giorno riceveranno una telefonata: è morto Maresco. Qualcuno forse verrà al mio funerale e dirà le stesse parole di circostanza: bisogna vederci più spesso.
La macchina corre veloce,sono ormai a Ginestra, entro in superstrada, accelero, poi accendo la radio per sentire i risultati del calcio.
Ci commoviamo con facilità,scordiamo con più facilita.
Un dubbio?: noi si sarebbe gli umani???????

domenica 21 novembre 2010

IO, LA NOTTE E I RICORDI

Eccomi affacciato alla finestra a scrutare nel buio della sera, una notte di Luglio, calda. Vedo nel buio immagini in movimento, i fari di una macchina, un aereo con i suoi lampeggianti, una luce che si accende nella casa della valle e su in cielo poche stelle offuscate dalla luce, laggiù in basso,sempre più luci che illuminano la pianura, dove a dismisura crescono appartamenti e capannoni industriali.
Ma la sera affacciato alla finestra, mentre una leggera fresca brezza mi da sollievo,io solo,si accendono i proiettori della mia memoria, vedo chiaro lo scorrere dei miei ricordi.
Eccomi bambino sull'aia a spannocchiare il granturco. Ora mi rivedo a scuola, il maestro che legge agli altri alunni il mio tema sul primo Maggio.
E ritorna alla mente il mio Primo Maggio a Castelfiorentino, le bandiere rosse, il canto della gente finalmente libera:
Vieni o Maggio
ti aspettan le genti
ti salutano i liberi cuor......

Vedo poi il camion per il trasloco una parola che dice tutto: lontano dalla tua valle, via da amici e parenti e da affetti.
Vedo le tante lotte sindacali, politiche per una vita migliore, per la pace.
La sconfitta e l'abbandono del mondo contadino, vedo la mia famiglia.
Vedo mia madre, sempre vigile,sempre in angoscia per la precarietà del portafoglio, quel rincorrere i bisogni della famiglia.
E mio padre umile contadino, ma animato da un grande senzo di libertà, da padroni,da persone, e nello stesso tempo rispettoso verso la gente.
Ecco,mi rivedo zio Torquato, sempre attivo, sempre al lavoro, in silenzio, un silenzio che gridava di quanta ingiustizia fosse stato vittima in gioventù. Lui grande lavoratore ha subito la più grande ingiustizia che un padrone agrario potesse fare ad un giovane mezzadro: la disdetta dal podere il giorno del funerale del padre, e lui ancora 17 enne era il maggiore dei figli.
E ricordo la sua morte, la morte di un uomo solo dentro una famiglia che le voleva bene. Ricordo il suo ultimo respiro, colpito nel dolore più profondo non volli che lo toccassero mani estranee,lo vestii a festa, lui che non aveva mai fatto feste sempre occupato nel podere o nella stalla; lavorare era la sua festa.
E mia nonna, grande cuoca, sempre presa dalla necessità di riempire bocche, con la poca disponibilità della mensa.
E Renzo, mio fratello: molti mi rimproverano, hai scritto un libro di ricordi e non parli mai di Renzo, eppure è stato oltre che per voi Martini una guida, un riferimento per tanta gente. Come facciamo a descrivere la vita di un familiare, e come può un contadino che oltre all'affetto ha condiviso lavoro insieme,compagnia,pensiero, difficoltà di ogni genere....Io posso scrivere del vuoto, del vuoto immenso che mi è rimasto alla sua scomparsa;e mi accorgo, giorno dopo giorno, che non potrò avere più consigli, discussioni,a volte scontri verbali.Ma sempre lo trovavi lì sotto la vettrice in Estate o alla stufa in inverno, a parlare con la sua pacatezza e competenza.
E il trascorrere la vita,ogni tanto lieta, molte volte amara, sempre vissuta con tanta passionalità,molte volte ingenuamente, ma mai con rinuncie preventive. la vita e una battaglia, dove non arrivi tù arriverà un tuo compagno, un amico, un tuo simile.
E' ora di chiudere la finestra e i ricordi, domani sarà un altro giorno e se ci sarò, sarà un altro regalo alla mia vita
Dal libro: radici Contadine maresco martini

venerdì 19 novembre 2010

ARRESTI DOMICILIARI E MANGANELLI

Come fà uno come mè che per tutta la vita ha fatto il precario a non essere solidale con gli operai di Massa,e, come loro ho conosciuto le prepotenze degli agrari prima e i soprusi degli industriali poi. Infine la precarietà del lavoro artigianale.
Sò quando l'incertezza del domani può creare tensioni verbali, al massimo occupazioni simboliche, ma scagliare la polizia con manganelli e lacrimogeni è un trattamento indegno di un paese civile.
E quì faccio una riflessione amara: se un industriale o banchiere commette un reato, a volte vengono coinvolte migliaia di persone, come alla Parmalat c è l'arresto domiciliare e quarda caso in ville sontuose. Se operai, come le operaie della omsa licenziate per rincorrere il profitto,devono stare bonine, altrimenti se invadono pacificamente una strada scatta subito i reati:blocco stradale, associazione a delinquere,radunata sediziosa ecc. LA GIUSTIZIA E UGUALE PER TUTTI. quelli che hanno gli avvocati pagati bene coi soldi di chi perde il lavoro.

mercoledì 17 novembre 2010

Da -RADICI CONTADINE,

Il treno appariva sbuffando da dietro Granaiolo lasciandosi dietro una scia bianca di fumo nella valle fredda in inverno, poi traversando la valle davanti alla mia vista scompariva dietro le prime case di Castelfiorentino lasciando in cielo una nube di fumo biancastro che si scioglieva lentamente. Io bambino col naso schiacciato al vetro della finestra della mia casa in collina a Castelnuovo restavo incantato, poi davanti a me rimaneva la valle col lungo serpente del fiume Elsa e difronte Cambiano e la grande villa. Poi traslocammo e portimmo per altri luoghi, altri panorami, altre abitudini, altra vita ma sempre lavoro duro, sempre gente uguale a te, dapprima diffidente, poi amica.
Sono passati moltissimi anni da quando lasciai la valle dell'Elsa,ma quando parlo ancora di lei sento che ancora qualcosa è rimasto dentro di me, sento che sono ancora uno di loro. E ora, avanti con gli anni torno sempre più spesso dove ho lasciato le radici, la valle mi attira sempre più.
I suoi sentieri,le sue colline,i suoi boschi,i suoi calanchi, le sue rocce,i suoi borghi, i tanti castelli,le fattorie, torri, chiese antiche,i paesi di fondo valle con il loro grande sviluppo e la loro operosità. Infine la gente, quella che non scorda e ti accogle come se fossi partito ieri.
Mi................. -da in giro a Cambiano e Catelfiorentino. maresco martini

martedì 16 novembre 2010

Ma come siamo diventati?

Dopo tanti anni a volte mi domando? ma come siamo rincoglioniti!Non sappiamo neppure più indignarci, si,quella sana arrabbiatura quando sotto gli occhi ci fanno ingiustizie sotto il naso e noi lì fermi, brontoliamo un poco e via, anche perchè sono tante le ingiustizie, ma sono di più le distrazioni che arrivano al cervello per intorbidirlo: dalle televisioni, dai giornali, che non danno il tempo di rifletterci sù. E ci - distraggono-e ci fanno commuovere per un fatto di cronaca nera, mesi di ciance, giornalisti come sciacalli a cercare di documentare cosà? Come mai ad un funerale di un disgraziato che ha lavorato tutta la vita, una messuccia e via, Quando c'è la tv ecco il vescovo a celebrare. Anche nel rito religioso si compiono ingiustizie, figurarsi in tutti gli altri campi.Ci vuole una riflessione profonda: ma perchè si subisce e si brontola un poco fino alla prossima?, che arriverà presto così non avrai il tempo di pensare. Ci vuole una scossa di carattere, una sana arrabbiatura, nei termini della legge, ma indignarsi e uscire di casa, stare assieme e non dare colpe, siamo noi che siamo rincoglioniti.

Memorie: l' altoparlante.

Bè, stasera mi ritorna alle mente episodi e storie degli anni dal 60 al70. In quegli anni tutta la pubblicità di spettacoli, di prodotti, di serate danzanti, di scioperi ecc, venivano fatti con altoparlanti piazzati sopra auto. Quanti aneddoti,si potrebbe raccontare. Molte volte sono andato ad annunciare scioperi, serate danzanti alla casa del popolo. non c'era registratore , si annunciava di continuo girando per i paesi se era il ballo, girando per il comune se erano scioperi.Una volta dopo avere detto per mezza giornata: Questa sera alle ore 21 serata con l'orchestra Allegra brigata ecc ecc. mi ero stufato e dissi in piazza: questa sera alle ore 21 è buio!!Poi il microfono, non sapevi mai quando era spento a volte dicevamo cazzate e vedevamo la gente ridere.
Eri in casa e sentivi di continuo altoparlanti. Il più ganzo era il venditore di pesce: diceva: è straripato il Tirreno! E le donne accorrevano a comperare il pesce, lui puliva il pesce e dava ai gatti, che oramai abituati accorrevano, gli scarti del pesce. I gatti a volte sentivano in lontananza un altoparlante credevano che fosse il pesciaiolo, magari annunciava uno sciopero non facevano distinzione, correvano sulla via.
Ma il ricordo più emozionante che mi si è stampato nella mente fù quando per solidarietà ai contadini mezzadri in lotta fù proclamato lo sciopero generale. Io annunciavo e al mio passaggio vedevo uscire operai dalle fabbriche, bottegai tirare giù le saracinesche per accorrere su un'aia. Che solidarietà, tutto un comune accorse, un episodio di solidarietà così non si è più ripetuto.

domenica 14 novembre 2010

Cesere Marconcini


Quando io l'ho conosciuto aveva sessanta anni. Lo conobbi quando le tornai vicino di casa.
Cesare era nato con la bici nel sangue. Lavorava in una ditta che inpiantava possaggi a livello e ne curava la manutenzione,un lavoro duro che comportava continui spostamenti per tutta la Toscana.Cesare non si spostava mai in treno, che avrebbe avuto gratis, ma prendeva il suo biciclettone con la borsa del mangiare al manubrio e via, a volte 30 km anche oltre Firenze. Batteva il marzuolo tutto il giorno e poi ritornava a casa in bici.Alla domenica si alzava presto, prendeva la bici da corsa e percorreva i suoi 100 km, al ritorno al primo pomeriggio raccontava al bar - il giro- che aveva fatto. Quando annunciai a Cesare che avevo comperato una bicigletta da corsa fu felice e mi disse subito:ora la domenica andiamo assieme, ti insegno io come si inizia una salita, che cambio ecc. Al bar mi avvertirono: quarda che Cesare ha un caratteraccio non và daccordo con nessuno.
Cominciammo ad uscire e lui mi insegnava i tanti trucchetti per stare in bici.
Per sei anni quando potevamo siamo sempre usciti insieme, è nata una amicizia profonda. Siamo rimasti amici anche quando io sono tornato in collina e lui è tornato col figlio a Certaldo. Poi un giorno mi arrivò la notizia della sua morte.
Ma chi era Cesare? Era figlio negli anni avanti guerra di un mezzadro di una fattoria a S Miniato Basso. Fin da bambino si appassionò alla bici, e con una senplice bicicletta cominciò ad andare con ragazzi che correvano e lui li staccava tutti. Allora con risparnmi comprò una bici da corsa,e subito si mise in evidenza: staccava tutti in allenamento. Prima che facesse la prima corsa il fattore chiamò il padre di Cesare e le intimò: se tuo figlio corre ti mando via dal podere.
Tornato a casa il poveruomo chiamò il figlio e le disse: Pensaci, se ci mandano via dove andiamo? Allora un mezzadro licenziato difficilmente ritrovava un altro podere. Cesare non ebbe esitazioni, portò la bici da un parente lontano e quando poteva senza tornare in zona saliva in bici e staccava tutti sulle salite, ma corse nò.
Nel dopoguerra quandoi mezzadri in lotta potevano fare come volevano per Cesare era già tardi per correre, e nel cuore gli è rimasto sempre il rimpianto di non avere potuto correre. Gli domandai una volta. quando è stato il giorno più bello per tè? mi rispose: quando è morto quel fattore. Questa è la storia di uno dei tanti soprusi che facevano gli agrari in quel tempo.
stralcio del mio libro: AllaGrazia di Guarda Chi C'è.
NELLA FOTO IL PASSAGGIO DELLA TIRRENO ADRIATICO DA VICINO CASA MIA

sabato 13 novembre 2010

Un raggio di sole, fra collina e ricordi.


Ecco finalmente un pomeriggio senza pioggia, anzi dopo le 14 e arrivato un poco di sole ad illuminare le Colline fra Fucecchio e Cerreto Guidi. Zona a me nota per avervi abitato negli anni dal 1952 al1957. Ho erano gli anni d'oro della mia gioventù, certo allora le colline erano tanto più belle, le coltivavamo manualmente, con tanta fatica, ma che bellezza i vigneti e gli uliveti di allora! Ora viene curata più la vite mentre gli ulivi ne abbiamo visti tanti abbandonati.Da cima al colle una casetta ora circondata da nuove costruzioni mi ha fatto venire in mente un episodio: andammo 17 enni io e un altro ragazzo ad aiutare un contadino, allora ci aiutavamo nei lavori, arrivammo di prima mattina e lo trovammo nella stalla. Ci salutò e ci disse: voi che siete contadini grandi, nel senzo che avevamo parecchio bestiame, ditemi: questa mucca ha finito il tempo quando mi figlierà? Va il mio amico la tasta e dice: per mè va avanti qualche giorno poi figlia. Vado io: per mè cè tempo tre, quattro giorni.
Levetevi dai piedi tutti e due che devo far poppare il vitello che è nato tre mesi fà!!
Si dice guardiamo avanti, ma ogni passo, ogni posto fa ricordare, cose o episodi del passato.

venerdì 12 novembre 2010

TARTUFO: DA DOMANI SI INIZIA.


Comincia da domani le tre settimane della mostra nazionale del tartufo bianco che per tre settimane richiamerà migliaia di persone nel paese della rocca.Sarà una occasione oltre che per il tartufo conoscere le bellezze di San Miniato, dei suoi prodotti, e delle sue belle colline.Io abito a ottocento metri dal centro storico e avrò tutti i Sabati e le Domeniche la strada a senzo unico. Avrò qualche disagio a risalire a casa, ma il piccolo disagio speriamo che sia premiato dal beltempo per potere dare, in questa occasione ai tanti espositori dei prodotti locali di farsi conoscere, c'e ne è bisogno specie per il mondo contadino che malgrado abbia prodotti eccezionali vive momenti di difficoltà. Abbiamo nel nostro territorio coltivatori eccezionali che cesellano le nostre splendide colline già belle di suo lavorandole con bravura, e lo dice uno che da 40 e più anni percorre anche negli angoli più remoti i sentieri e le strade bianche della zona. QUINDI TANTI AUGURI PER LA RIUSCITA.

LA STAGIONE DEL TARTUFO

Cani riccioluti cercano odori familiari fra macchie di rovi e lungo torrenti negli irti calanchi di tufo, nei boschi di querce,incitati dal padrone e dalla fame. Ogni tubero, anche il più piccino rappresenta un biscotto, piccola ricompensa al tanto valore trovato.Cerca: col terreno bagnato,in macchie imprenetrabili,con l'umidità che ti rende flacido, per cosa? un biscotto,e, dopo tanto cercare dentro un casotto umido che non ti permette di asciugare il pelo.
Mostra nazionale del tartufo bianco: ecco arrivare migliaia di persone, ben vestite a venerare quel tubero che passato di mano in mano costa un patrimonio, che fà, per una o più volte ce lo possiamo permettere. Il cane riccioluto aspetta nel gabbiolo che le portino il cibo, ma invano, stamani non si mangia, si và alla cerca e sperare di trovare subito il tartufo per calmare il morso della fame.

mercoledì 10 novembre 2010

La via francigena- San Pierino- San Miniato basso


Questo pomeriggio ho percorso un breve tratto della Francigena Sull'argine DEll'Arno prima di San Pierino un erbaio che non dico, abbiamo dovuto scendere e risalire diverse volte e fra l'erba il simbolo del fratino. Ecco perchè vedo a volte qualche pellegrino camminare al lato della ultratransitata strada e rischiare, perchè non c'è banchina. Sono anni che segnalo questo disagio, mi è stato risposto: li mandiamo sull'argine. Stasera ho visto come è ridotta l'argine per duecento miseri metri.
Perchè visto i disagi non si sceglie un percorso alternativo: bene l'argine ma farla percorrere fino alla fattoria di Scaletta, poi in via Casale, sottopasso ferrovia e sempre dritti fino a san Miniato Basso, posto tappa.Facile, quando si fanno rievocazioni percorrere la strada scortati da vigili e protezione civile, poi quando arriva il pellegrino vero deve rischiare, poi racconterà cosa trova nel percorso e dirà come lo scrittore bolognese che manca tante cose nel percorso.

martedì 9 novembre 2010

PIOVE

Ogni volta che piove è all'arme maltempo, e ad ogni pioggia si vedono le conseguenze.
Ma prima, quando non piove perchè nessuno si allarma a vedere tagliare i boschi e lasciare la legna minuta per terra, nessuno si domanda quando arrivano a valle come fanno tutte le frasche, le foglie cadute a passare nelle strette fognature delle urbanizzazioni,nessuno pensa che il terreno lavorato da aratri, frese quando piove va verso valle con l'acqua.Perchè nei fondo valle non facciamo dei laghetti per depurare il materiale solido: terra,rami, foglie prima che raggiungano i fiumi? Si spende il doppio per ripristinare ma si continua a non pensarci prima.

sabato 6 novembre 2010

Ho finito di raccogliere le olive


Sì, proprio questo pomeriggio ho finito il raccolto, grazie all'aiuto di familiari, ora le olive sono distese in due solai in attesa di portarle al frantoio, ultimo atto di un lavoro che mi affatica e mi affascina tutto l'anno.
Per un contadino nato sulla collina Toscana, l'ulivo e la vite sono due piante che ti occupano tutto l'anno, ma mentre la vite ha solo momenti di bellezza alla vendemmia,e durante l'anno si trasforma fino a spogliarsi completamente l'ulivo lo vedi lì sempre vivo svettare in tutte le stagioni, ti affacci alla finestra, lo guardi e sembra che ti dica: non sarai mai solo.
Ho messo quel video del mio- collega- Voglia di Terra - il quale fa la raccolta manuale, come faccio anche io, ci scherza sù, deve sopportare il fastidioso rumore del trattore di un vicino che fà la raccolta con i vibratori.

venerdì 5 novembre 2010

IL FARO SULLA ROCCA

Ci sono diversi inviti a ripristinare il faro sulla rocca. -Io da ospite- di San Miniato da quasi cinquantanni, ma nativo di Castelfiorentino, e del quale paese mi sento ancora virtualmente abitante, provo a dire la mia anche perchè di San Miniato sono innamorato della canpagna,che credo di conoscere molto bene. Sì il faro era moltissimi anni fà una attrazione, ma ora con tutto l'inquinamento delle troppe luci si rischia di aggiungere un'altro elemento di disturbo. Chi viene per turismo nei nostri agriturismi ha bisogno di trovare quiete,e ambiente naturale, vedere le stelle o a maggio le lucciole, vedere i paesi in lontananza, non un faro che a intermittenza disturba. Teniamole così come sono e ancora sono belle le nostre colline. Guardate questa foto di San Miniato fatta prima dell'alba e ditemi cosa cambierebbe a una bellezza simile metterci un faro? quella foto in testata al mio blog
Ecco come si coglie un ulivo in 50 secondi.

Suggerimento del mio amico Voglia di terra.
Seguite l'esempio.

lunedì 1 novembre 2010

SAVERIO STRATI

Leggo su di un giornale locale che Saverio Strati, il grande scrittore Calabrese vive in Toscana e precisamente a Scandicci vicino Firenze e che dopo essere stato scaricato dalla Mondadori ha vissuto molti anni con difficoltà economiche abbandonato da tutti.
Prendo dalla libreria un suo libro che ho letto e riletto. Gente in Viaggio,un libro di racconti che mi ha commosso, l'apro e mi ritorna alla mente uno alla volta i racconti.
Poi faccio una riflessione amara, come è possibile che uno scrittore come Strati che ha dato alla nostra cultura libri indimenticabili possa essere abbandonato e vivere in ristrettezze di ogni genere? Ho!Siamo in Toscana,a Firenze città dell'arte, della cultura. Ma come è stato possibile che si lasci per parecchi anni nell'indegenza un uomo simile?

sabato 30 ottobre 2010

IL rottamato felice

Il sindaco di Firenze a detto col suo linguaggio che non prende scorciatoie ai dirigenti del suo, e anche il mio partito, di fare una -rottamazione-
Finalmente uno che parla diretto. C'è bisogno ora di fare - largo ai giovani, non a parole, ma tirarsi da parte senza dire: io sono stato, io ho fatto, i giovani d'oggi ecc, ecc.Basta con le bizzette, le lungaggini, i gruppetti di sapientoni che aspettano che un giovane sbagli per dire: lo dicevo io!. Chi è giovane ha il diritto anche di sbagliare per formarsi. Sono al mondo da 75 anni e per più di 50 anni sento la stessa litania: largo ai giovani, ma se uno si adegua bene sennò gli si piscia addosso.
Vu direte, ho te che cerchi? Io da tempo mi sono rottamato, resto iscritto, ma me ne guardo bene di accettare il tran tran delle cene, dei balli lisci, dei sorrisi se sgobbi, ho delle scuotere delle teste se sei contro. C'è troppa gente vecchia che non vuole rendersi conto che la società è cambiata, che ci vuole un impulso da parte di chi ha davanti a se una vita. Rottamarsi è un linguaggio diretto che vuol dire a chi è sordo,tirati da parte, non ti sputa addosso nessuno, fai quello che puoi ma la politica ha bisogno di cervelli giovani che ragionino col loro cervello senza veti e senza i censori sopra la testa. Io sono un rottamato felice, perchè sò quello che sono e i limiti che il mio tempo impone. AUGURI AI RENZI, AI CIVATI E A TUTTI I GIOVANI. Io vi seguirò, guardandomi bene dal criticarvi.

mercoledì 27 ottobre 2010

memorie e presente

Mi invitano ad un trekking nel paese nativo, vado il titolo era: sulla via Castellana.
Si inizia il cammino facendo un giro e uno degli accompagnatori spiegava che: questo percorso serviva ai contadini per andare al mercato di Castelfiorentino. Salimmo ad una casa che io ho abitato dal 1947 al 1952, bel posto dicevano i partecipanti, ma io pensavo ai disagi che avevamo in quel tempo quando contadini mezzadri oltre a subire le prepotenze del padrone che senza far niente si pappava metà raccolto, in estate mancava l'acqua e per procurarcela dovevamo fare km col carro botte trainato dai buoi. Ora le case dove i contadini hanno sofferto sono diventate tutte agriturismi, con piscine favolose.Poi piano piano divento io la guida con i miei ricordi: le tante storie di una vita fatta di sofferenze per sopravvivere, i fattarelli per comunicare. Quando moriva un vicino, due si incaricavano di dare notizia ai contadini della zona.Quando da lontano vedevi due persone venire verso casa non sbagliavi,chi sarà morto? Quando c'era da comunicare si gridava da colle a colle: era difficile quando c'era vento. In estate quando c'era il giro d'italia io ragazzo ero incaricato di sentire la tappa alla galena, un marchingegno a cuffia saputo il risultato correvo sul poggetto e gridavo: a vinto e dicevo il nome e subito la notizia di podere in podere si diffondeva. Quanti ricordi mi è ritornato in quel giorno. Contadini si nasce e si muore contadini. Naturalmente dopo tanti anni i colli sono spianati dai trattori, le case sono agriturismi, tutto è cambiato, resta a me e a pochi altri il ricordo della castellana sentiero percorso il Sabato giorno di mercato a Castelfiorentino da gruppi di contadini con cesti e panieri con polli e conigli da vendere all'andata, con i pochi acquisti al ritorno. Mi sembrava raccontando a giovani. di raccontare favole......

martedì 26 ottobre 2010

anello del Cornocchio.


Stamattina, apro la finestra: tramontana. Dopo la pioggia di ieri cosa ci facciamo a casa?. Decisione rapida: oggi si cammina? dove? Volterrano? si va bene! L'aria è fresca ma il cielo a sud è sereno. Saliamo a Montaione, è il grande panorama, continuiamo a salire: poggio all'Aglione, Bosco Tondo, scendiamo di poco e dritti verso San Gimignano, poi a Camporbiano indicatore Volterra!Si sale nel bosco e siamo lassù in cima al Madonnino del cornocchio. Che panorama: a oriente il senese, davanti a sud Volterra, più lontano i pennacchi dei soffioni di Larderello, a ovest la valdera e giù lontano il mare fino ai monti dello spezzino. Prendo la macchinetta e scatto niente non funziona, pazienza ho tante foto di queste zone... Scendiamo verso Senzano, poi giù fino a Ulignano. Ma il monte nero ci attira come una calamita. Cominciamo a percorrere il bellissimo sentiero che prima costeggia il monte in modo circolare poi scende in valle viperaia e giù fino alle cascate dello Strolla. Giunti alla cascata la saltiamo. una volta dilà ci siamo seduti su una roccia e pranzato. Poi siamo risaliti alla fonte del latte - ho bevuto un si sà mai- e subito dopo eccoci alla Nera il borgo ora disabitato con la chiesa del milleccento, da li siamo passati dal cimitero, ora abbandonato per salire ai pochi ruderi del castello. Abbandonata la Nera siamo saliti a Canestricci luogo di addestramento cani da caccia. Lunga traversata nella boscaglia fino al Cornocchio. Bellissima escursione guastata solo da un calabrone che mi ha punto sul ciglio.

domenica 24 ottobre 2010

NOVEMBRE


Ci avviciniamo a novembre, il mio mese preferito per camminare nei boschi. I sentieri cominciano a ricoprirsi di foglie e, anche se cammino a testa bassa, riconosco nelle foglie cadute, dal colore dalla dimenzione, la pianta che le ha lasciate cadere: ecco il giallo tenue del carpine.il più delicato, il primo a lasciarle cadere, poi il giallo acceso della foglia del sorbo, il marrone scuro e la forma frastagliata della querce. Sono finite le scorribande dei cercatori di funghi,a Novembre solo alcuni cacciatori incontri ogni tanto,e dico molto rispettosi, quando ti vedono mettono in sicura il fucile, un saluto e via ognuno per il suo scopo. A Novembre ti fa compagnia il lieve frusciare delle foglie che cadono quando aumenta la folata del vento poi il clima fresco ti invoglia a camminare. Le giornate accorciano, non importa, pranziamo alle 11 e via in cammino. Al ritorno, nel lungo buio pomeriggio che ci separa dalla sera accanto alla stufetta rievochiamo il cammino appena terminato. Non è dimenticarsi del mondo reale, ma cercando attraverso il cammino di riorganizzare fisico e mente per superare i tanti danni che una lunga vita di sacrifici e le tante lotte ha prodotto.

venerdì 22 ottobre 2010

DANTE CON COLLANA

scherzi goliardici

O DANTE ALIGHIERI!!!!!!!!!!!

Ti ci metterei ora a camminare nella selva oscura!
Troveresti altro che -lonze-Appena arrivi trovi pattone sul ciglio, entri e inciampi in decine di rifiuti d'ogni genere, dopo poco senti stridere una motosega, legna tagliate per terra, al posto di grandi querce hanno lasciato un ramoscello. Allora dici: -vado sul monte che i pisani Lucca veder non ponno- chè ti trovi? I discepoli del conte Ugolino a cercare asparagi,o funghi,o castagne a seconda della stagione.
E Paolo e Francesca che si fanno chiamà: Poul E Frenzi ora convivono e abitano una cascina ristrutturata dalle parti di Volterra e se ci passi vicino ti sciolgano 4 cani maremmani.......
Nella foto la statua a Dante - sul monte che i pisani lucca veder non ponno! -truccata da un gruppo di studenti.

giovedì 21 ottobre 2010

CACCIATORI

Girate, per bochi
campagne sperdute
cecando animali
di razze pennute
Ne tentate di tutte
capanni paretai
ma uccelli vaganti
non si vedono mai
portate richiami
uccelli ruffiani
ma niente non passa
provate domani.
Di aspettare uccelli
non siete stufi?
ma mettetevi tutti
a cercare tartufi.

mercoledì 20 ottobre 2010

TERRA NOSTRA

PER GLI AMICI FUORI ZONA CHE VOGLIONO VEDERE I MIEI SERVIZI NELLA TRASMISSIONE -TERRA NOSTRA-CLICCARE A GOOGLE: ANTENNA 5 TV ANDARE AD ARCHIVIO, CLICCARE -TERRA NOSTRA-POI CLICCARE UNA DATA. IL MIO SERVIZIO RIGUARDA I SENTIERI DEL TERRITORIO ED è INSERITO QUASI AL TERMINE DELLA TRASMISSIONE. INTERESSANTISSIMO è LA CONCLUSIONE FATTA DAL PASTORE POETA REMO MASSAINI

martedì 19 ottobre 2010

STRADE BIANCHE IN VALD'ELSA




Ieri mattina mi affaccio alla finestra: sereno. Chiara mi dice andiamo? dove dico. Basta di non stare tanto in macchina e che siano strade bianche. E tu ai detto nulla!
Poi decidiamo. Un quarto d'ora di macchina ed eccoci a parcheggiare a Granaiolo,Castelfiorentino, vicino al mulino.
Si incomincia il cammino per 150 metri lungo la 429 in direzione di Siena,poi a sinistra nella strada bianca che attraversando la valletta sale a Pallerino. Arrivati sulla collina ecco il grande panorama: a sud la valle dell'Elsa con le colline della via Francigena dove fà mostra di sè Castelnuovo d'Elsa,villa meleto, la pieve antica di Coiano, piu lontano il parco benestare con Montaione e Gambassi con al centro il Poggio Allaglione, a nord le magiche colline di Montespertoli. Oltrepassiamo la fattoria di Pallerino dove un cane maremmano ci accompagna lungo la recinzione, abbaia più per solitudine che per difesa, quando siamo al cancello, aperto ritorna indietro, Eccoci ora dopo 400 metri a lasciare la strada in ghiaia per la stradina semiabbandonata che sale a Quercecchio. Bello il filare di cipressi che ci accompagna alla bellissima collina dove un gruppo di case abbandonate e diroccate contrastano con la bellezza del luogo. Camminiamo un'ora senza incontrare nessuno in colline di una bellezza quasi selvaggia, ma eccici dopo la fattoria di Vallecchio sulla rumorosissima via Volterrana in direzione di Montespertoli, 500 metri e a destra in una strada bianca in direzione del borgo di Renai.Lo attraversiamo e via nella stradina che ci porta fino al Poggio al Cielo. Un nome che dice tutto sù la più bella collina del comune di Castelfiorentino: tre case in cima ad un cucuzzolo circondate da ulivi bellissimi e carichi di frutti. Scendiamo in una stradina da sogno, che uliveti e che bel raccolto si presenta....
Eccoci in Castelfiorentino: saliamo fino alla piazza del comune, guardo in alto: non c'è Membrino l'orologio, è in restauro,avrà la prostata a forza di battere le ore lì.......Una amica mi chiama, entro a vedere i lavori che fà con le argille, scendo giù in basso, quanti ricordi,il teatro del popolo, quanti comizi nella piazza del comune più rosso d'Italia, passo dal museo - Benozzo Gozzoli ,è chiuso ma chissà se ci entrerei, mia monna quando gli affreschi erano nella cappella mi portò a farmi benedire per la -tosse canina- ci presi il broncopolmonite, si vede che come pittore era bravo ma con i santi ........ Lasciamo il paesee ci incamminiamo lungo lo scolmatore prima poi lungo l'Elsa e ritorniamo a Granaiolo.Sei ore di piacevole cammino.

lunedì 18 ottobre 2010

Ecco l'Autunno, finalmente.



Questo pomeriggio alla solita camminata a sud di San Miniato l'aria era da tramontana, non fredda ma soffiava abbastanza per restare col maglione. Cominciano a cadere le prime foglie, quelle che resistono ingialliscono, è la mia stagione preferita l'autunno, sono i giorni in campagna della semina e della raccolta delle olive. Lasciata la collina e discesi in una valletta ecco venirci incontro due cani riccioluti, non si sbaglia, dice Chiara, sono da tartufi, ecco sul ciglio del rio il cercatore. Si bua- si buca- e il linguaggio per dire: si scava tartufi?, sicuro di vedere scrollare il capo, difficilmente un cercatore ammette di avere trovato i tartufi, invece l'uomo mi ha risposto: comincio ora ma stamattina ho bucato 4 volte. arrivederci le diciamo e lui ricambia.Rientriamo presto a casa, anche noi ci prepariamo per raccogliere le olive estirpando l'erba
Colgo l'occasione per annunciare dal 07 novembre e per tutto il mese c'è in San Miniato la mostra nazionale del tartufo bianco che richiama gente da tutta Italia e anche da fuori. chi vuole informarsi: San miniato promozione.

domenica 17 ottobre 2010

LETTURE

Ho terminato di leggere -A VOCE ALTA- DI BERNHARD SCHLINK romanzo. che dire bel libro.Un amore strano ma intenzo, la tragedia dell'olocasto,mi è piaciuto tanto da consigliarlo.

mercoledì 13 ottobre 2010

REGALO DI COMPLEANNO.

Daccordo con mia moglie mi sono fatto un regalino per il mio settantacinquesimo compleanno che -ricorre-Sabato prossimo. Scesi dal treno a Poggibonsi meta Siena. Siena km 20 recita il cartello stradale, ma camminare cercando sentieri... state a sentire.....Ci siamo incamminati dalla stazione e subito in salita verso la grande fortezza.Bello il camminamento che porta alla fortezza e alla chiesa di s. Lucchese, ma che salita... E dopo la zona archeologica e san Lucchese che ho visitato in altre occasioni, ci siamo incamminati sulla collina in direzione di Colle Vald'Elsa, bellissima collina e dopo diverse stade bianche siamo arrivati in Colle. l'intenzione era di fare il magico sentiero lungo l'Elsa ma c'era troppa acqua e gli attraversamenti erano impossibili. Quindi marciapiedi e tanto rumore sino al ponte di Gracciano da dove abbiamo potuto osservare la cascata e il dibordato - la conca magica, altro marciapiedi e altro km rumoroso fino a trovare finalmente il fratino della via Francigena. ora è campagna vera quella senese che tanto adoro. Eccoci a mezzogiorno a Strove, poi subito Castel Pietraia, bello maestoso. Da lì e bosco e sentieri rocciosi, pietra giusta e pranzo. Passa una pellegrina francese un salutone ci crede pellegrini anche noi. Riprendiamo il cammino, luoghi noti e sentieri noti saltiamo Monteriggioni e passiamo più alto,siamo in ritardo e conosciamo bene quanta difficoltà rimane. Dopo il lungo salire fra rocce sconnesse in cima ecco ricomincia la strada bianca e la discesa verso Pian del Lago zona conosciutissima da noi la saltiamo altrimenti non arriviamo in tempo a Siena. Comincia una pioggiarella e troviamo il cartello Siena km6. Finiti i sei km ne facciamo altri due e finalmente la Stazione. QUANTI KM AVREMO FATTO ? booooo. Otto ore di cammino, forza Maresco! altri settantacinquanni così, poi- che sarà sarà................................

lunedì 11 ottobre 2010

IL NON RITORNO



Quanta amarezza, quanto dolore provo nel sentire che giovani vite sono spese nel nome di cause a me incomprensibili vecchio settantacinquenne stordito dagli anni e dalle tante verità fasulle.
So di un giovane che ritorna morto ai piedi del Castellare, ritorna in quella terra a me adottiva per le tantissime escursioni e proprio con partenza da San Giovanni Alla Vena da dove inizia lo 0-0 il sentiero che attraversa i monti Pisani e salendo alla chiesa del Castellare hai davanti a te il paese, poi la grande piana con Pontedera,e giù fino a Livorno, a sud Cascina e giù fino a Pisa. E Vico Pisano il comune con le sue torri, terra di fabbriche, mobili, piaggio, uliveto con le sue acque famose, e il monte,uliveti a terrazza sù fino a campo dei lupi, poi il magico bosco di pini sù fino alla Verruca........ Sono troppo modesto per capire il perchè si lascia un posto simile per andare a morire lontano. Ma più incredulo rimango difronte a certe scelte dei governi. Come possano portare pace gente in armi, e come si manda in terre lontane allo sbaraglio giovani vite. Ritornerò un giorno a camminare sù al Castellare, ma con il pensiero verso quella giovane vita, che forse ho incontrato in un paese tanto ospitale,e ora riposerà giù nel cimitero in riva all'Arno, e da lassù,dal Castellare vedrò forse un paese in modo diverso

LA SEMINA DEGLI AGLI

Detto contadino: GHIAGGHI, FRA VANGAGGHI,CONCIMAGGHI, SEMINAGGHI, ZAPPAGGHI, CAVAGGHI, E ARRESTAGGHI GOSTAN PIù CHE CONPRAGGHI.
Traduzione DAL VECCHIO DIALETTO FIORENTINO: L'AGLI:FRA VANGARE IL TERRENO, LA CONCIMAZIONE, LA SEMINA,LA SARCHIATURA DEL TERRENO, TOGLIELI DAL TERRENO, POI -ARRESTARLI- SAREBBE INTRECCIARLI, COSTANO DI PIù CHE COMPERARLI.
OGGI LI HO SEMINATI.