Mi invitano ad un trekking nel paese nativo, vado il titolo era: sulla via Castellana.
Si inizia il cammino facendo un giro e uno degli accompagnatori spiegava che: questo percorso serviva ai contadini per andare al mercato di Castelfiorentino. Salimmo ad una casa che io ho abitato dal 1947 al 1952, bel posto dicevano i partecipanti, ma io pensavo ai disagi che avevamo in quel tempo quando contadini mezzadri oltre a subire le prepotenze del padrone che senza far niente si pappava metà raccolto, in estate mancava l'acqua e per procurarcela dovevamo fare km col carro botte trainato dai buoi. Ora le case dove i contadini hanno sofferto sono diventate tutte agriturismi, con piscine favolose.Poi piano piano divento io la guida con i miei ricordi: le tante storie di una vita fatta di sofferenze per sopravvivere, i fattarelli per comunicare. Quando moriva un vicino, due si incaricavano di dare notizia ai contadini della zona.Quando da lontano vedevi due persone venire verso casa non sbagliavi,chi sarà morto? Quando c'era da comunicare si gridava da colle a colle: era difficile quando c'era vento. In estate quando c'era il giro d'italia io ragazzo ero incaricato di sentire la tappa alla galena, un marchingegno a cuffia saputo il risultato correvo sul poggetto e gridavo: a vinto e dicevo il nome e subito la notizia di podere in podere si diffondeva. Quanti ricordi mi è ritornato in quel giorno. Contadini si nasce e si muore contadini. Naturalmente dopo tanti anni i colli sono spianati dai trattori, le case sono agriturismi, tutto è cambiato, resta a me e a pochi altri il ricordo della castellana sentiero percorso il Sabato giorno di mercato a Castelfiorentino da gruppi di contadini con cesti e panieri con polli e conigli da vendere all'andata, con i pochi acquisti al ritorno. Mi sembrava raccontando a giovani. di raccontare favole......
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