lunedì 30 aprile 2012

VIENI O MAGGIO TI ASPETTAN LE GENTI......

COSI INIZIA IL CANTO DI PIATRO GORI SULL' ARIA DEL NABUCCO. Camminando in uno dei tantissimi sentieri sotto le case di Castelnuovo d'Elsa era il settembre del 1944 si era allontanato il fronte di poco dall'Arno, sulla mia aia i militari americani ballavano il bughi bughi. Mentre correvo vidi un foglio arrotolato, mi fermai e srotolandolo lessi le prime frasi: vieni ho Maggio ti aspettan le genti... Già lo avevo sentito cantare, lo portai a casa e lo tenni finchè lo imparai a mente. IN QUANTI CORTEI L'HO CANTATO,TANTE VOLTE AD ALTA VOCE MENTRE LAVORAVO NEI CAMPI. allora si cresceva rapidamente eravamo braccia da lavoro appena finivano le elementari. E ho lavorato duro tutta la vita, che è stata fortunata: ho vissuto sul mio lavoro tutta la vita, senza sfruttare il lavoro altrui. BUON PRIMO MAGGIO!!!

sabato 28 aprile 2012

Se la cavano sempre.

Ma rompono i troppi santoni delle previsioni del tempo, ora si scannano fra loro sull'anticiclone affricano, cominciano col parlare di anticipi d'Estate, parlano di temperature torride. E hanno satelliti, stazioni metereologiche moderne per dire quello che cento anni fà si diceva: che afa? non dura. Difatti a giorni afosi seguiva la pioggia o un brusco cambiamento del tempo. E io povero uomino comune che da giorni seguo le previsioni con ansia per il Primo Maggio, diversi giorni fà annunciavano il sereno,ora piogge sparse.... Facile la vita! vi pagano comunque, vendete un prodotto buono, non va a male, come certi prodotti deperibili, il vostro va sempre bene. Io cari previsori vi pagherei - a cottimo! quando la previsione è esatta molto, quando è così così: un poco meno, quando sbagliate non vi darei niente: moriresti di fame. Facile cavarsela con- piogge sparse, e io che abito a San Miniato che devo fare? Osservare il cielo e seguire il proverbio: se i nuvoli attraversano l'Arno è segno che piove. Ma se vanno verso Roma,prendi i buoi e vai a lavorare. Sarà meglio il proverbio?

venerdì 27 aprile 2012

Falce e martello....

Non faccio rivoluzioni, per taqgliare l'erba di un ciglio devo adoperare la falce e per renderla tagliente adopero come ai vecchi tempi incudine e martello, si proprio quello appuntito per battere sul taglio. Non credete che battere sul taglio sia facile, basta un colpo sbagliato e la falce si- avventa- cioè si incurva. Il martello apposito non è facile trovarlo, ne ho uno da decine di anni. COMUNQUE QUALCOSA DI SINISTRA C'è: LA FALCE.

giovedì 26 aprile 2012

I CANTI.........E NOSTALGIE.

Ebbene si! ripensandoci è stato bello! Mentre mi avvicinavo ad una cappella solitaria in mezzo alla campagna proprio in cima ad un colle ho sentito un suono, si il suono di una tromba. Mi sono avvicinato è ho visto un uomo seduto che suonava e alla mia vista ha finito il pezzo poi mi ha salutato.Non mi sono dopo posto il perchè era lì a suonare troppo bella è stata la sorpresa, dopo i tanti rumori di trattori nelle tante vigne del Chianti intente a spruzzare non verderame come una volta ma chissà che antiglittogramico, un suono. Stamattina come al solito mi sono alzato appena albeggiava e giù nella valletta di Bronconaia era tutto un canto degli uccelli, poi è incomiciato il traffico nella vicina strada a imporsi e annullare tutto. Ripensando a ieri a quel suonatore di tromba, e stamattina al canto degli uccelli mi è ritornata alla mente quando anche noi cantavamo lavorando. Nella valletta di Castelnuovo da bambino sentivo canti e fischi: -Il merlo l'ha perso il becco, firulin firulan cantava il Geri,- Fior di gaggia....... il pascano....... Era duro lavorare la terra a braccia, ma si cantava...... Faccio la cosa più naturale al mondo: invecchio, mi basta un suono di tromba per farmi ricordare che comincio ad essere fuori posto.

CHE BELLO IL CHIANTI MA.....

Mattinata serena e mite devo fare le riprese di due percorsi per Antenna5 e ho scelto Il Chianti fiorentino, una sicurezza i percorsi in quel bellissimo panorama: stradine bianche con casali da sogno, ormai ogni ex colonica e un agriturismo a 4- 5 stelle. Unico neo a potare gli olivi c'erano neri. Hoo un dite che sono razzista, sono solo abituato a vedere potatori di una certa età, mio padre non me li ha fatti potare mai quando ero in famiglia, ho avevi esperienza altrimenti guarda e impara. Questi ragazzotti potavano con la motosega e li scapavano ad altezza d'uomo, tutta una collina che un tempo aveva i più begli olivi di Toscana è stata -scapocchiata- in compenso l'ignaro turista cittadino trova un bell'arredamento, la piscina e qualche boschetto e si accontenta. Poi per fortuna il Chianti, essendo in passato zona di confine fra Siena e Firenze molti castelli, torri, case fortezza sono rimasti.

mercoledì 25 aprile 2012

IL MIO PRIMO MAGGIO. 1945

Ci avviciniamo al Primo Maggio e voglio raccontarvi la prima volta. Ero preparato a questa festa dai racconti di mio padre che festeggiava i Primi Maggi con pochi compagni e non sempre, il rischio era tanto, se scoperti rischiavano galera e a volte la vita. Questi racconti li ha fatti dopo la liberazione avvenuta nel Luglio del 1944. A scuola quando si avvicinò Maggio, 1945, il maestro, anche lui antifascista ci fece una bella spiegazione sul significato della festa,poi ci fece fare il tema: presi dieci ma non fù novità, nei temi andavo forte. Poi il maestro organizzò la partecipazione al corteo a Castelfiorentino daccordo con gli altri insegnanti prenotarono il camion del Falorni un autotrasportatore che conoscevamo bene, passava spesso da Castelnuovo carico di concimi per la fattoria di Coiano. I pochi giorni che mancavano non passavano mai. Al mattino del Primo Maggio, 1945, Fui il primo ad arrivare davanti alla scuola, e abitavo la casa dietro, ma anche gli altri non si fecero attendere,solo la possibilità di montare in camion..... E il camion del Falorni partì stracarico di bambini nel cassone ondeggiando alle curve. E Castelfiorentino e le sue strade erano stracolme di gente e tante bandiere rosse e partigiani col fazzoletto rosso al collo. Partì un lunghissimo corteo dal paese verso le colline dei Praticelli la dove nel ventennio fascista venivano issate le bandiere rosse dagli antifascisti. Tanti canti, prima fra tutte Bandiera Rossa, L'Inno dei Lavoratori, fischia il Vento. Poi slogan: si inneggiava a Togliatti, Nenni, Stalin, Lenin, che in Toscano veniva chiamato Lenì.....,Il camion del Falorni ci riportò stanchi ma entusiasti. A pranzo c'era anche il dolce: la pasta reale, che mia madre aveva fatto nel ventennio a metà aprile senza sapere a cosa servisse, mai mio padre gli aveva detto niente. Questa volta sapeva e la mangiammo tutti per festeggiare finalmente il Primo Maggio.

martedì 24 aprile 2012

ORA E SEMPRE RESISTENZA

lunedì 23 aprile 2012

Le vittime della guerra

Siamo alla vigilia del 25 Aprile, una data storica che sento col cuore ancora di più per aver vissuto in quel periodo e più ne parlerò domani, ma questa mattina voglio parlare dei tanti morti ho dei tanti mutilati a fine o durante la guerra da mine o ordigni nascosti e colpiti durante lavori. A ricordarmelo è questa foto sopra: Morto da ordigno bellico nell'Ottobre del 1944 nel Chianti fiorentino quando già si era ballato sulle aie in queste zone, si c'era la guerra in molte zone del nord ma nel comune di Barberino d'Elsa si lavorava nei campi, nelle cantine. Ma quel nemico subdolo era sempre lì nascosto, lo potevi colpire accidentalmente. Ogni volta che uscivo di casa mia madre mi si raccomandava; non raccogliere niente, non entrare in cespugli, erbe folte, ma dove era la mina o l'ordigno non si poteva sapere. Quell'operaio lavorava, una lapide non dice tanti particolari, ricorda e basta. Non passava giorno che non arrivasse una brutta notizia,e allora le notizie giravano di bocca in bocca. Domani sarà il giorno che onora uomini che hanno combattuto, sono morti perchè quasta guerra finisse, oggi ricordo loro. le tante vittime ignare di quella cosa crudele che si chiama guerra.

SEMIFONTE

Mattinata serena: via nel Chianti fiorentino. Nei comuni di Certaldo e Barberino d'Elsa. Quì ci sono vigneti pregiati e tanti olivi. Zona nel medioevo di confine fra Firenze e Siena: Ovunque storia e nel punto più alto sorgeva Semifonte una città che faceva paura a Firenze che la distrusse nel 1202, di una città non è rimasto niente, solo nei dintorni e rimasta la torre del castello di Pogni alleato a Semifonte. Dopo moltissimi anni di divieto è stato permesso la costruzione di una cappella a ricordare tanta storia. E fattorie dal nome dei castelli come Petrognano Semifonte. Pometa, Poppiano ecc danno il nome a vini Chianti pregiati. Un bell'anello in una giornata dal clima mite.

domenica 22 aprile 2012

ORA RICORDI

A volte si ritorna al paese nativo per un funerale di una persona cara, magari trascurata per anni e poi alla notizia della morte, un sussulto misto di dolore, dovere e ricordo ci fà partire per l'ultimo addio. E questo primo pomeriggio sono corso a Castelfiorentino per dare l'addio ad una persona cara. Era l'ultimo di tre fratelli e due sorelle di una famiglia di Mezzadri cugini di mia madre. Sono quelli del racconto Tresanti, per chi ha letto il mio primo libro. Cugini di mia madre che nel 1947 in un bruttissimo periodo per la mia famiglia non esitarono a venirmi a prendere e tenermi da loro dei mesi, lontano da miseria e desolazione e fù da loro che ritrovai serenità e essendo contadini mezzadri con bestiame imparai come si tratta una vacca, come si mette il giogo e tante cose che mi sono servite poi nella vita. Tanto ho imparato da loro e proprio da quella esperienza è nato l'amore per il lavoro più bello e più difficile al mondo: lavorare la terra.

venerdì 20 aprile 2012

VENTO DI MAESTRALE ricordi.

Era Febbraio primo pomeriggio di molti anni fà, ci incontrammo vicino il locale da ballo, bellissima, era la seconda volta che ci vedevamo,ci salutammo ed entrammo, fuori soffiava un violento maestrale, ci sedemmo in attesa dei - lenti-, non parlavamo ci mangiavamo con gli occhi, ecco che l' orchestrina cominciò a suonare,il chitarrista attaccò le prime note di - mare incantato- den- den den den ....... che ricordi........ Dal letto ora mi dici: senti che maestrale..... si?.... Oggi asciuga si può piantare le cipolle!!!!!! Così và la vita.

Che bello la valle della Chiecina

Avevamo un inpegno pomeridiano e visto il sole siamo usciti in escursione per tre ore .Un anello nella zona più incontaminata vicino: la valle del torrente Chiecina che segna il confine fra San Miniato e Palaia. Quì siamo nel regno del tartufo bianco.

giovedì 19 aprile 2012

IL CAMPO BRUCIATO

Giorni di pioggia, giorni favorevoli per dare il diserbante, sì povera terra, ho visto dei campi passando bruciati, ingialliti alla periferia di Santa Croce che faceva pena vederli ridotti in quel modo.Uno in particolare l'ultimo poi un parcheggio e i giardini pubblici con le aiole curate in ogni particolare. Passando e guardando dall'argine dell'Arno si vedeva le nostre contraddizioni, da un lato i campi bruciacchiati dal diserbante dall'altro lato le villette con i giardini ben curati. Quanto siamo ridicoli, ci puliamo il naso e teniamo la merda al culo. Ho Maresco! guardi un campo a Santa Croce? la capitale mondiale del pellame che da lavoro a migliaia di persone? Non ti preoccupi se il commercio - tira?, ma cosa vuoi che sia un campo bruciato dal diserbante alla periferia di una cittadina industriale.

Quando andammo a Sovicille

A volte mi sembra di bestemmiare quando nel blog -i sentieri di Maresco- indico i percorsi. Noi ci piace andare dove? boo dico: a vedere il mondo. Una mattina ci prepariamo: zaini superforniti e via:direzione Colle Vald'Elsa. Superato Colle si continua verso Grosseto quando vedo un cartello stradale che indica: Sovicille: e il nostro, non eravamo mai stati a Sovicille, era inverno e trovammo la nebbia, andrà via, e ci incamminammo. Seguivamo le indicazioni stradali e a mezzogiorno eccoci a Sovicille. Bel paese piccolo ma bene conservato, finito la visita dovevamo pranzare e lo facemmo ai giardini vicino la banca, si proprio la sede centrale, Sovicille ha una sua banca vizio dei senesi avere banche. Appena pranzato si deve ripartire avevamo percorso 15 km, ho che non si fà un giro?, tornare indietro piace a pochi, fuori dal paese vediamo un indicatore Tegoia! va in sù, si prende poi si vedrà. Strada e bosco e si sale, dopo due km troviamo un cacciatore di cinghiali domandiamo e gentile ci incomincia ad indicare un sacco di incroci,che secondo lui ci porterebbero alla statale dove avevamo lasciato l'auto. Lo ringrazio e via si raggiunge Tegoia nemmeno un cane sulla strada, ma il cacciatore ha detto... e si continua fino ad un cancello con scritta bestiame richiudere, ci sono le freccie bianco rosse, torna l'indicazione. Si entra in una boscaglia di castagni, troviamo un grande recinto con certe cinte, maiali senesi, che sembravano volerci mangiare. Dopo una cava di Marmo comincia una discesa ripida e in fondo una stradina piena di fanghiglia mista di merde di pecora. Si avvicina il tramonto, un battito di ore e vediamo un campanile torre, Chissà dove saremo? entriamo nel borghetto una curva in discesa ed ecco la macchina li ad aspettarci. Eravamo arrivati nel punto giusto senza accorgerci. Nelle campagne del senese è l'ospitalità la gentilezza e l'accoglienza il loro primo pregio.

mercoledì 18 aprile 2012

PULIZIE DI PRIMAVERA

Da ieri ho iniziato a pulire il sentiero che partendo da casa scendefino a valle. Sono 900 metri attraverso il bosco di pini e macchia mediterranea. Una faticaccia ma una volta pulito fino all'anno prossimo si passa bene, escluso qualche caduta piante. Ecco una panoramica del lavoro fatto e metto anche una bella fioritura di papaveri. La roccia di tufo, nella prima foto l'ho dovuta portare per 150 metri in salita rotolandola. Premio arrivato a casa: Chiara ha detto: ti sei preparato la lapide? quando si dice di una moglie affettuosa.....