mercoledì 4 aprile 2012

UOMINI, MA QUANTO SIAMO ANIMALI


Leggo in questi giorni i diversi appelli per salvare gli agnellini dalle fauci spalancate dei riti pasquali. In questi giorni migliaia di agnellini vengono strappati dalle loro mamme per essere ingozzati da noi sante persone purificate dai riti cristiani. Candidi agnellini forse per commozione non vi mangio ma mi mangio magari un tacchino, si un tacchino reclamizzato da quel signore che dopo avervi invitato in tv a mangiare i suoi polli o tacchini si firma dicendO: .......... Si quasi quasi risparmio l'agnellino che fino a pochi giorni fà faceva pirolette nel campo.
Nelle mie strampalate escursioni, una volta mi sono trovato a passare vicino un allevamento di tacchini, proprio di quel- signore lì- In un capannone immenso migliaia di tacchini piazzati sopra mezzo metro di sterco fitti da non potersi muovere,una puzza che toglieva il respiro. questa è la condizione di tacchini, polli, conigli nei reclamizzati allevamenti. Nessuno dice niente, nessuno si commuove delle migliaia di maiali che nello sterco vivono una vita.
Scusatemi: da disumano come tutti, mi mangerò l'agnello trattato almeno con cura dai bravi pastori sardi.

10 commenti:

Giada ha detto...

Mi ricordo che da piccola ci portarono in gita ad un allevamento di polli, ed era impressionante il modo in cui erano stipati uno sull'altro, le gabbie erano strapiene fino all'inverosimile.
Purtroppo negli allevamenti industriali la situazione è quella... almeno quando si allevavano gli animali nei propri pollai e stalle, venivano trattati un po' meglio.
Io comunque capretti e agnellini non sono mai riuscita a mangiarli... è più forte di me! Mi vengono subito in mente quegli occhioni dolci...

Buona Pasqua Maresco!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te. O si sceglie di essere vegetariani (e anche in quel caso perchè mangiare un essere vivente come l'insalata o il cavolo) o mi sembra inutile stare a dire quello sì e quello no.

Alberto ha detto...

Eh, sì, forse per ignoranza, forse per ipocrisia, anche gli animali hanno due pesi e due misure.

Sara ha detto...

La questione verte sul metodo d'allevamento intensivo, noi non comperiamo il tacchino, comperiamo il nome, perché l'animale vero è un altra cosa. Come quella tipa a cui mio marito diede un pollo dei nostri , ma a lei non gli piacque perché sapeva troppo di pollo.

Ernest ha detto...

eh si mi sa che anche li la giustizia ha due misure...

stefanover ha detto...

io non mangio l'agnello.
ma neppure il tacchino.
del resto neppure Gesù lo faceva.
al massimo si dava da fare con le reti.
ma a prescindere, perchè mangiare carcasse, mica sono una iena.

stefanover ha detto...

@Primo Ultimo... non sapevo che ti paragonassi ad una cicoria.

credo che "essere vivente", sia un concetto difficilmente applicabile a chi non possiede dei neuroni.

patrizio spinelli ha detto...

Oh Maresco, assai vegano
io ti stringo ben la mano
perchè negli allevamenti
gli animali non son contenti
i tacchini che tu dici
povere bestie, son infelici!

silvia ha detto...

E io mi mangerò gli ossibuchi della mucca allevata con cura dal mio amico Alberto.

Agricoltore Anacronistico ha detto...

Sagge parole!!!
Non sai quante volte mi arrabbio proprio per questo motivo: trovo tanta ipocrisia dietro a tutto questo, e sopratutto la classificazione di animali che possono e animali che non possono vivere male.
Tutti gli animali devono vivere bene...tutti.
Non destinarli alla propria mensa non riduce le sofferenze di quanti non vivano bene, anzi...