mercoledì 25 aprile 2012

IL MIO PRIMO MAGGIO. 1945

Ci avviciniamo al Primo Maggio e voglio raccontarvi la prima volta. Ero preparato a questa festa dai racconti di mio padre che festeggiava i Primi Maggi con pochi compagni e non sempre, il rischio era tanto, se scoperti rischiavano galera e a volte la vita. Questi racconti li ha fatti dopo la liberazione avvenuta nel Luglio del 1944. A scuola quando si avvicinò Maggio, 1945, il maestro, anche lui antifascista ci fece una bella spiegazione sul significato della festa,poi ci fece fare il tema: presi dieci ma non fù novità, nei temi andavo forte. Poi il maestro organizzò la partecipazione al corteo a Castelfiorentino daccordo con gli altri insegnanti prenotarono il camion del Falorni un autotrasportatore che conoscevamo bene, passava spesso da Castelnuovo carico di concimi per la fattoria di Coiano. I pochi giorni che mancavano non passavano mai. Al mattino del Primo Maggio, 1945, Fui il primo ad arrivare davanti alla scuola, e abitavo la casa dietro, ma anche gli altri non si fecero attendere,solo la possibilità di montare in camion..... E il camion del Falorni partì stracarico di bambini nel cassone ondeggiando alle curve. E Castelfiorentino e le sue strade erano stracolme di gente e tante bandiere rosse e partigiani col fazzoletto rosso al collo. Partì un lunghissimo corteo dal paese verso le colline dei Praticelli la dove nel ventennio fascista venivano issate le bandiere rosse dagli antifascisti. Tanti canti, prima fra tutte Bandiera Rossa, L'Inno dei Lavoratori, fischia il Vento. Poi slogan: si inneggiava a Togliatti, Nenni, Stalin, Lenin, che in Toscano veniva chiamato Lenì.....,Il camion del Falorni ci riportò stanchi ma entusiasti. A pranzo c'era anche il dolce: la pasta reale, che mia madre aveva fatto nel ventennio a metà aprile senza sapere a cosa servisse, mai mio padre gli aveva detto niente. Questa volta sapeva e la mangiammo tutti per festeggiare finalmente il Primo Maggio.

1 commento:

Alberto ha detto...

Certo che giornate così rimangono impresse, mi viene da dire scolpite, nella memoria.