giovedì 23 dicembre 2010

MONTI PISANI

Come facciamo a restare in casa:
aspettare il postino con la solita bolletta,
o la telefonata della solita pubblicità,
ho la tv che parla solo di sciagure?
quando il richiamo della campagna è forte.
Come possiamo resistere?
Guardo dalla finestra, la lontano
i monti Pisani,barriera naturale
che fa Pisa diversa per carattere e clima.

Eccoci quà, a camminare in quei sentieri
a tratti boschivi, a tratti cesellati dall'uomo
dove strappare un poco di terra al monte
èra fare capolavori di ingegneria.

E da sopra Uliveto guardo la ferita
inferta al monte
come il morso ad una mela.
E lo sguardo va giù nella piana:
Dove sono spariti i campi di ortaggi?
le immense distese di cavoli e spinaci?.
Solo case e capannoni ora,
strade e centri commerciali
che vendono verdure e prodotti di altre terre.

E lassù, posata su alte rocce
ultimo ruggito pisano
prima della sconfitta,Verruca:
guardi da lassù fino a Livorno,Pisa,
fino a Volterra, fino al Chianti.
O Verruca, un tempo temuta dai guerrieri
ora setinella di ricordi,di pace,
meta ambita del camminatore.

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