Trilla il telefono è Paolo il figlio di un mio cugino: Maresco, sei libero domenica mattina? sì!. Facciano due ore di cammino sul Montalbano, se vieni tù siamo in otto. Va bene ci troviamo a Stabbia alla casa del popolo. Arrivo per primo poi in pochi minuti arrivano tutti, conoscevo oltre a Paolo occasionalmente altri trè per una precedente camminata.
Ci mettiamo in cammino e comincia la conversazione, un poco con uno poi con altri.
C'èra un coetaneo, il barbiere del paese, approfitto per chiedere di persone che negli anni 50 conoscevo per averci abitato 5 anni.
Appena domandavo riaffioravano i ricordi...... L'hai conosciuto Nandone? Diamine ma è morto da tempo. Muore anche i giganti dico.
-Era Nandone un colosso di uomo, faceva parte del gruppo dei vangatori e dei falciatori di fieno nel Padule di Fucecchio. Era un piacere vederli al lavoro, col falcione uno a fianco all'altro sembrava che la fine erba palustre fosse pappa, invece era durissima. Ad un ordine si fermavano tutti assieme davano - il filo - al falcione con la pietra e ripartivano a tempo. Nelle soste Nandone raccontava le sue malefatte da ragazzo, era considerato il ragazzo più mascalzone di Stabbia. -Aveva 12 anni quando una mattina lo chiama un contadino e le propone: oggi abbacchio le noci, mi aiuti a raccoglierle a terra? Sì.
Il contadino montò sul nocio e comiciò a scuotere e Nandone sotto le raccoglieva. finita la raccolta il contadino le disse: prendile un pò.....grazie , ma non mi piacciono le noci.
In quegli anni la casa del popolo alla sera era gremita di persone e il contadino raccontava: Voi dite male di Nandone, invece oggi mi ha aiutato tutto il giorno a raccogliere noci e non ne ha volute nemmeno una.
Mentre il contadino raccontava Nandone era sotto il noce con la balla a prendere le noci che aveva nascosto sottoterra.........
1 commento:
Eh, ma allora, dillo, anche a quei tempi, i compagni che frequentavano la casa del popolo, erano farabutti.....
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