martedì 14 gennaio 2014

QUELLI LI' SPARISCONO.
Mi chiamano al telefono: sai .... ti rammenta, non sta bene....
Salutamelo, verrò a trovarlo.
E, uno alla volta scompaiono i cultori popolari, quelli che raccontavano, scrivevano poesie, leggevano tanto e poi recitavano per anni quello che avevano appreso, guardati con sufficenza dai sapienti ufficiali, dagli arrivati per carriera o per soldi, a volte derisi perchè loro vivevano in un altro mondo fatto di fantasie, senza odio, senza a volte pensare al domani.
Ne ho conosciuti di persone che vivevano fra le nuvole,fra sogni e fallimenti, ma loro erano i veri cultori e a loro insaputa colorivano il mondo grigio degli impegnati a sopravvivere.
Li trovavi e, senti questa: e ti raccontavano magari per la 3 volta la solita rima, la solita barzelletta, ma a volte divertivano con le loro fantasie, meravigliavano per sapere a memoria interi brani di poemi. Poi si commevevano per un gatto zoppo, correvano col cane, se ne fregavano dei preti, dei paradisi, dei politicanti. Loro non erano cattivi, non ne erano capaci .
Purtroppo uno alla volta se ne vanno rimpiazzati dal tritatutto dei mezzi tecnologici che non danno respiro.
Verrò a trovarti caro amico castellano che mi hai insegnato a essere diverso a fregarti del- chi ti vede, chissà che può pensare-
Anche se la tua lezione l'ho imparata a metà.

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