giovedì 20 maggio 2010

Pallerino,fra presente e memoria.


E passo a sinistra del grande recinto
Non gente, solo un cane abbaia
tutto e lindo, tutto è restaurato,
all'ingresso prima del cancello
rocce e erbe aromatiche.
Come sei bella e finta,Pallerino
Intorno a vista d'occhio
campagna desolata,
solo sui cigli, nei calanchi
sei rimasta come allora,
rose canine e ginestre fiorite
a ricordare che anche nelle argille
si raccoglieva.
E le coloniche franate,
coperte a metà da rovi ed edera
ultimi residui di un mondo lontano.
Da questo mondo provengo
e in quel mondo
cerco qualche traccia, ma è silenzio.
Dovè il Pallerino di allora
popolato e vivace
giorni di fatiche, sere di racconti.
Niente è rimasto,
era tutto da cancellare
o qualcosa andata salvato?
E io solitario proseguo il cammino
comincio a salire a Quercecchio
Il bel filare di cipressi
mi accompagna in cima al colle
Quanti fiori nei cigli, nel calanco
anche qui niente, solo rovine
Il più bel colle della zona
è deserto, incolto, abbandonato.
Mi affaccio al calanco e guardo:
giù nella valle dell'Elsa c,è Castello.
Mentre ricordo e cerco nella memoria
una traccia del tempo lontano
una coppia di poiane
sembra gridare dall'altro: intruso!!!!!!!
il tuo mondo è lontano,
forse svanito per sempre...............

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