mercoledì 23 giugno 2010

Montagna e campagna: da sempre depredate

Prendo spunto dalle riflessioni sulle api, che condivido pienamente, fatte su Terra e Dintorni, per allargare il problema campagna e special modo le zone di montagna, ma anche le zone agricole depredate prima di manodopera per guerre e industrializzazioni, poi abbandonate a se stesse da tutti. Ora che si scopre che in campagna si vive meglio ma soprattutto c'è una pur timida nuova fonte di guadagno ecco rispuntare i falsi campagnoli, magari i figli di quei responsabili dello spopolamento e dell'abbandono delle campagne. Quanti contadini hanno dovuto lasciare la terra per l'imgordigia dei proprietari terrieri che prima di concedere qualcosa hanno preferito l'abbandono e il degrado. Ecco i marchi dop, l'interesse verso i prodotti genuini che subito c'è gente che si butta a capofitto cercando guadagni. L'agriturismo doveva essere una integrazione al contadino per vivere in campagna e subito Ville, fattorie interi villaggi diventano agriturismi, si reclamizzano vini e olio dop, le danno nomi di casate antiche fregando il contadino a conduzione familiare. Caro amico della Lunigiana, mia moglie e nata a Casola, ha dovuto lasciare da bambina quella magica terra, come altre migliaia di montanari, di contadini, Solo nei ricordi vive il loro paese, il sapore della Marrocca di Casola ora viene esaltata nei mercati del gusto, il miele è genuino non solo in Lunigiana ma anche in tutti quei territori costretti all'abbandono, perchè dove c'è da mordere tutto è stato stravolto. E appena c'è da mordere ecco avanzare un esercito variegato, a cercare funghi, a prendere castagne ed anche ad appropiarsi dei marchi di qualità

1 commento:

Anonimo ha detto...

Maresco, sempre più filosofo, con una spiccata capacità di elargire tutta la sua saggezza in pillole.
Bravo!!!
Patrizio