Una sera osservo: la querce davanti casa sta seccando, eppure fino a ieri era rigogliosa al centro del cortile con i pini a destra e la magnolia a sinistra.
Quando poco più di trenta anni fà tornai di casa in collina solo un ulivo e un fico potevano fare ombra in estate. Di fichi ce ne erano altri più lontani da casa, quindi lo abbattei per fare posto a diversi pini, Chiara volle una magnolia, al centro rimase uno spazio che destinai ad una querce.
Perchè la querce e non altre piante più da giardino?. La querce rappresentava per me la pianta comune nei territori agricoli tascani e non solo. Sotto la querce si ripareva il contadino dalla calura nelle ore di riposo durante i giorni della mietitura, si raccoglievano ghiande per alimentare il maiale, si faceva legna da ardere. travi per tetti ecc. O forse l'immagine della querce mi riportava a quel periodo di lotte per migliori condizioni di vita nelle campagne.
L'avevo sradicata in bosco e piantata li al centro del cortile e l'ho vista crescere fino a diventare imponente, ci parlavo, a volte brontolavo quando cadevano ghiande e foglie, era un brontolio come quando un bambino fa innocenti marrachelle....
L'ho abbattuta, legna da ardere è diventata, in campagna non dobbiamo gettare niente, ma quel vuoto lo vedo come il vuoto lasciato da idee e sogni svaniti................
La ripianterò anche se io avrò poco tempo per vederla imponente, la vedranno altri come è nel naturale passaggio delle stagioni ...........
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