LA CIVETTA.
Siamo già a Settembre e mi mancava, sono ormai 35 anni che abito sopra
Bronconaia e puntualmente a metà Agosto si faceva sentire: non col
classico -chiucchiomio- ma con secchi e corti striduli parlo della
civetta, uno dei rapaci più familiare intorno case di contadini, ecco
che stamattina l'ho sentita con i suoi tradizionali richiami ai piccoli.
Non l'ho sentito prima forse direbbe Chiara:
dormi come un - grotton-, grotta in carrarino, sì perchè la civetta
pascola di notte, e si avvicina alla casa - brontolando continuamente i
piccoli. Certo deve avere da fare molto da come continuamente li
richiama, daltra parte non può metterli alla tivù con una cassetta della
Pippa o peppa come facciamo noi, deve insegnargli un sacco di cose:
come cercare cibo, stare lontani da strade e soprattutto non fidarsi
dell'uomo e della sua imbecillità.
Da sempre la civetta è
considerate un uccello iettatore; mi ricordo mia nonna: eccola!!! ora
che succederà???? diceva terrorizzata e se si ammalava uno, se moriva un
vicino: lo dicevo! ha cantato quell'uccellaccio! e giù a raccontare di
quella volta......... Senza parlare dei cacciatori: gli sparavano solo
per spregio. era tutta penne e ossa e immangiabile.
Invece uccello
delicato, come tutti i rapaci devono tenere duro per sopravvivere ai
nostri veleni di ogni genere e per trovare il poco cibo che le occorre
deve lottare: sempre meno prede, sempre meno spazio per cacciare....
Ecco il giorno, la civetta si è zittita, ma anche se cantasse chi la sente più col frastuono terribile del traffico...
Bentornata civetta! fin che ti sento è segno di ambiente buono anche
per mè e se un giorno canterai prima che chiuda gli occhi non ti
odierò: è la natura che fà il suo corso
1 commento:
Bellissimo!! Maresco questa lode alla civetta mi è proprio piaciuta.
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