martedì 6 novembre 2018

No!dopo la raccolta delle olive, dopo qualche giorno da nonni, gli zaini fremevano: ma che siamo rincoglioniti?
Pioveva con insistenza ma la previsione era buona: via!
Fino a Moriolo pioggia, poi più niente. Sughera? Bene!
In cima alla salita si parcheggia e ci si incammina, un fresco venticello da sud est ci invitava al cammino
Giunti al Castellare di Tonda mi è venuta una idea: invece del solito giro da Castelfalfi, siamo andati in direzione di Piaggia , poi giù nella discesa verso l'Egola. Strada ripida ma calando con attenzione siamo arrivati al fiume: attraversarlo ora che non piove è stato facile di pietra in pietra.
E ora dico! siamo nel fondo, gambe e via il giacchetto la salita è molto ripida e lunga . Ametà salita mi saluta scendendo in auto un contadino che abita nella vicina casa:Era uno che mi seguiva sempre a Terra Nostra.
Attraversato Montaione giù verso i tre ponti, l'Egola E poi via Cerroni all'altezza del sentiero dell'alto carfalo siamo entrati nel bel sentiero del bosco Ameno, poi per strade di vigna a fianco di via Cerroni siamo ritornati all'auto.
Un poco i muscoli tiravano all'ultimo km ma dopo la forzata lunga sosta, siamo andati bene.
Fra poco ci faremo gli spaghetti provate ad immaginare con cosa?

lunedì 5 novembre 2018

Oggi è proprio una brutta giornata, sarà il tempo o sono io che ho la giornata di traverso, un me ne va' bene una, è proprio vero se rallento col cammino mi si accorcia il vedere Un ora per ritrovare la vanga, poi tutto il giorno per trovare la voglia di vangare, l'ho trovata al tramonto, o che dovevo fare, ho rimandato anche per cosa dovevo vangare: agli, cipolle , poi dico, il seme? Lo compro Sabato. Da qui a sabato sono attempo! Quindi dimorte ciance, polemiche giretti intornocasa, ma che fai invecchi?
Come farebbe presto a chiudersi il mondo stando nel piccolo, domani non c'è caccia, si può spaziare perinsù dove comincia l'autunno a colorare il bosco, solo lì nel cammino mi ritrovo io,lontano da tentazioni letterari e protagonismi, troppo piccino sono e mi ci perdo,invece la fra piagge dove l'argilla ti trattiene e sembra che dica: raccontami.... ma fra i mattoni e gli intonaci il mio raccontare si perde invece là è tutta un'altra cosa: posso fantasticare un mondo diverso fino a quando ritorno e mi suonano e par che dicano: o quell'omino o vai più sodo o ci lasci passare: li lascio passare.

Nomi altisonanti dati ai sentieri più storici: via Francigena o il sentiero di Sigerico. Il cammino di Santiago, sui sentieri di San Francesco, si danno nomi ai sentieri a personaggi celebri, ma vi siete domandati quanto è difficile mantenere un sentiero? Una lotta giornaliera con la vegetazione, rovi, erbe, piante infestanti. In primavera dopo una settimana tutto si chiude, in inverno, neve, frane,piogge che creano ristagni di acqua.
Nel passato quando i sentieri erano le uniche strade di comunicazione venivano mantenuti dal passaggio delle persone, più si calpestava e più percorribile era un sentiero, solo rare correzioni venivano fatte, tante volte: c'èra una frana; si deviava, c'era un ristagno di acqua lo stesso, e il nuovo camminamento veniva tracciato dal passaggio: più persone o animali passavano, più tracciato era il sentiero.
E gente ne passava nei sentieri tutti i giorni, e quelli erano i veri viandanti non i pochi nobili, papi, santi, pellegrini! Quelli son passati una volta sui sentieri battuti da gente varia, ma il vizziaccio storico è sempre quello: di esaltare gli emersi. Quante volte i contadini, i braccianti , i mendicanti, che erano loro che col loro camminare tenevano in vita il sentiero, dovevano mettersi ai lati e inchinarsi a vescovi, nobili, guerrieri, ecc che dopo essere passati una volta non si sono più visti.
Ecco perchè io non dò tanta importanza ai nomi dei sentieri. anzi gli cambierei volentieri nome, perchè se non ci fosse passata tanta semplice gente non ci sarebbero i sentieri dal nome altisonante.
O povero mè, con l'età come si può immaginare modifica un poco tutto, quindi anche i sogni si adeguano: in gioventù cominciai a sognare di baciare ragazzine, poi da grande ragazze e non mi limitavo a baciarle, poi per tanti anni i miei sogni si sono adeguati all'età, ma quelli erotici erano sempre gli stessi.
Poi una triste notte sarà stato le cipolle crude ho fatto un sogno sconvolgente: mi trovavo nel letto e chi ti arriva?: una vecchina sdentara con le tette sui ginocchi, gli puzzava il fiato da svenire.
La mattina dopo mi sono detto: addio Maresco! Neanche nei sogni.......
Perchè dico questo: ieri sera ho mangiato un bel pezzo di lesso, ma di voglia, poi sono andato a letto, e ho fatto un sogno sconvolgente: ero nell'orto a concimare e venuto uno e mi ha detto, mi presti la carretta ci metto le lasagne e il sugo per la sagra e ha incominciato senza pulirla: una sfoglia di lasagne e un boccale di sugo:quando ha finito galleggiavano alla pari sulla carretta.
Per fortuna mi sono svegliato! Uno stomaone che non vi dico, per un pezzetto di lesso.
Ho belle visto! Sono alla frutta non solo a cena, ma anche coi sogni!

domenica 4 novembre 2018

All’amico Maresco

Grazie Maresco detto con il cuore
ci hai regalato una bella serata
insieme si è trascorso un paio di ore
distesi e pronti a far qualche risata
ci ha coinvolti tutti il tuo calore
e la tua verve molto appassionata.

Sei forte te lo dico in poesia
e sprigioni una grande fantasia.

Un animale sei da compagnia
arzillo, molto allegro e scoglionato
c’hai raccontato con grande ironia
le cose di famiglia e il tuo passato
hai maneggiato con grande maestria
zappa, vanga, rastrello ed il pennato.

Un grande amore il tuo per la cultura
E una forte passione “l’avventura”.

Innamorato sei della natura
andar per boschi “che soddisfazione”
scegli i percorsi con attenta cura
vedere una farfalla “che emozione”
continueremo a farlo finchè dura
qui ci si ferma a fare colazione !

Con Chiara, gli scarponi ed il canino
pane, formaggio, spalla e niente vino.

All’ombra del fratello il tuo passato
Non voglio esagerare “l’hai eguagliato”!

Caccianello <
Oggi anello a sud di San Miniato

la prima è zummata da gargozzi, La seconda dalla vigna sotto Marzana
da cima marzana
da via Ranci
calanco dei Cappuccini
Da Scacciapuce


sabato 3 novembre 2018

Come sempre la malinconia del luogo di origine mi prende; si perchè quando scendo fra la gente del posto poi mi sento estraneo, eppure tutti mi vogliono bene, c'è un qualcosa di intimo che mi rattrista: è come se questo bene sia dovuto, l'ho notato l'altra sera, stanzata di gente, ma quelli lì del podismo, delle camminate non c'erano, mi avrebbe fatto immenso piacere, anche sé quello che facevo o dicevo era scontato. Vedo nei paesi accalorarsi per uccede altrove, ma qui in questo comune dove sono piovuto per sbaglio e vissuto una vita non c'e l'ho fatta a diventare uno di loro, eppure in momenti ho dato, ma forse il mio dare è artificiale , dovuto.
O forse ho sbagliato tutto affezionandomi alla terra e non ai luoghi.
Ormai sono segnato: tornare indietro diventerei una patetica minestra riscaldata, meglio il cammino li sono nel mio mondo e finchè ce la farò va bene così.