Lo chiamavano Chiappino, e aveva un mestiere che ora in tenpi di alimenti per animali fa ridere, ma che negli anni prima del 1945 era indispensabile per allevare fagiani. Nella riserva del marchese Pucci i fagiani venivano allevati come i pulcini. Se la fagiana covava le uova li allevava lei nel bosco, ma si sà che prima che i fagianini arrivino ad essere autonomi corrono molti rischi, le serpi, i ratti, i predatori in genere decimano la nidiata. Per avere tanti fagiani si ricorreva a tacchine e galline in covo.: chiocce. le uova venivano prelevate da nidi e messe a cova in luoghi sicuri.
Il fagiano appena nato è molto delicato, specie nel primo mese di vita, per alimentarlo si ricorreva a uova di formiche. Questa per tutta la vita fu la professione di Chiappino, ed era insostituibile.. Chiappino conosceva tutti i terreni dove era facile trovare formicai, Da Poggibonsi- Siena- al padule di Fucecchio. Partiva al mattino prima dell'alba col secchio di alluminio e una vanghetta e tornava a secchio pieno prima o dopo a secondo la distanza. Lui conosceva a menadito il territorio ed era conosciuto da tutti i contadini. Certo che allevare tutti i i fagiani della riserva del marchese solo a formiche ci sarebbero volute tutte le formiche della Toscana. Le venivano date un poche in base all'età dei fagianini per farli sopravvivere nel primo mese.
Alle due e trenta del pomeriggio in primavera inoltrata all'ombra dalla mia casa c'era il ritrovo obbligato di diverse persone: il babbo batteva le falci prima di andare nel campo, e in quell'ora passava il Belloni guardia caccia addetto anche all'alimentazione dei fagianini, e molte volte dava appuntamento a Chiappino, che arrivava col secchio pieno di uova e formiche. Dopo la rituale chiacchierata con mio padre partivano per il bosco di Grignana dove avevano i fagiani da alimentare. - Dal mio libro: Alla grazia di quarda chi c'è !--
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