Ma io lho sempre detto, prima o poi ci mette nei guai!! E difatti eccolo lì! e noi ora abbiamo da andare al lavoro....
Tante volte ho sentito questa amara canzone quando per qualche circostanza avviene l'imprevisto: da persone sufficenti a noi stesse, per un caso, una imprudenza, una caduta un incidente sottovalutato il fisico cede e abbiamo bisogno di assistenza.
E allora? che fare? rallentare, avere prudenza, accettare il declino fisico e mentale?
E'capitato ieri ad un mio conoscente che per una imprudenza è in terapia intensiva, i figli sono passati da un genitore che le forniva olio vino e ortaggi a doverlo assistere in ospedale e oltre alla giusta preoccupazione per la salute del genitore sono preoccupati per il lavoro.
Ma chissà, dico io, cosa penseranno di noi che ancora scaliamo monti. Male facciamo? Ho forse dovremmo stare nell'ovatta ad aspettare un malanno che ci porti sottoterra?
Hooooo, per ora e si regge! via!, via!, via e sia come vogliono, ma non mi si chieda di rallentare, che sarà sarà. Non faccio scongiuri: un credo neanche a quelli!
3 commenti:
Chi si ferma è perduto! Ti sei dato da solo la risposta Maresco. Continua così che resterai in gamba fino a 100 anni.
Anche di più :D
Dirai, come disse un vecchio conoscente di quel paese dove finirò a fare il campanaro.
Ecco cosa disse: - mi ha morso una vipora, ma è morta lei!
Vipora, così chiamano la vipera in lucchesia.
Ciao, Maresco
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