domenica 3 agosto 2014

LA TREBBIATURA

RIEVOCAZIONI
Ci vado ma...non è che di trebbiature ne abbia bisogno, ne ho fatte talmente tante nei più svariati compiti. Da ragazzotto appena arrivavo mi dicevano: nini te vai alla loppa- -pula- con cestoni capienti e forca di legno più pesa di me: polvere e fatica, i moccoli non si lesinavamo, quando finivamo si sputava polvere per ore.
C'è da andà a batte da... io un ci vò, mi mettono alla loppa! Fatti furbo, e incominciai alla massa, cioè a buttare su i covoni sulla trebbiatrice, li era un lavoro senza tregua ma era regolare, un poco più di fatica quando la massa era bassa e si doveva sollevare il , -covone- il covone era un fascio di grano legato, quando veniva legato a mano con il grano ci volevano due persone al lato dell'imboccatore, poi venne l'elevatore e tutto veniva in automatico eravamo noi che si regolava il getto dei covoni. Quella divenne la mia posizione lavorativa nelle trebbiature, arrivavo e prendevo il forcone. Ma tutte le trebbie erano - mangiapaperi- cioè si guastavano: o si rompeva una cinghia e subito grappe e si ripartiva, ma se era un guasto serio che ci impediva di finire, si doveva ricominciare e il contadino doveva fare anche cena , da qui il nome di - mangiapaperi- alle trebbie più sottoposte a guasti.
Ma passavano spesso col bere, con vinsanto e cantuccini: famosi quelli del Volpi della Catena: erano una colazione l'uno ma un tizio imgordo ne mangiò 19 ma a pranzo arrivò alla minestra e vomitò tutto. potrei durare all'infinito ma termino quì. Grazie agli amici di Isola che tutti gli anni tengono vivo il ricordo....

3 commenti:

patrizio spinelli ha detto...

IL POETA SULLE 23

Maresco, anche se mi firmo Piesse, son sempre io.
Di loppa ne avrai mangiata tanta, ma i famosi desinari che le massaie facevano ai battitori, non ne valevano la pena?

maresco martini ha detto...

Se me li ricordo! ho i cantuccini, che poi erano certe fette!

Sara ha detto...

io ho assaggiato solo quelli "compri",sigh!