Altre
giornata in casa e fra la gente, comincio ad essere pieno del sapere
altrui, Si mi piace per un breve tempo sentire opinioni,vedere gente,
ma se mi addentro scatta quella molla salvatica di repulsione,è
sempre stato così da quando sono nato: Lui è un sarvatio! Diceva la
mi nonna, ma era vero, ho intelligenza da vendere, ma e il carattere
che me lo tira in culo e per vivere con la gente ce ne vuole. Allora
cerco e trovo sempre un compromesso: via per campagne, monti, boschi
e li mi riconcentro lontano da interminabili cene, chiacchiericci a
mezzasta, politiche di convenienza, gente in cerca vana di felicità
in un viaggio di 10 ore d'aereo ecc
Ma
poi nessuno è felice, figuriamoci io con questo cervello a bischero
che mi ritrovo.
E
mi assale sempre ogni volta che mi raccontano di viaggi, di posti
lontani un dubbio atroce: Era più appagato di gioia un fucecchiese
dall'andare alla festa della madonna di Cigoli nell'ottocento che
uno che va ora alle Sescel? E' la sorpresa, ma poi il mondo se
diventa abitudine è uguale?
Stamani
dà di fora! Diranno tanti, non sono peggiorato, sono così da
sempre, anche se ho resistito in periodi di più lunghi.
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