Sentire
le canzonette alla Galena non era come alla radio, ma a Montauto non
avevamo la luce elettrica e credetemi era un tribolare, la cuffia
faceva bruciare le orecchie poi il filo che in qualche modo
alimentava la galena era attaccato alla rete del letto, poi
gracchiava di continuo, molte volte le cose noiose mi facevano
addormentare al mattino mi bruciavano le orecchie.
Dissero
le mie due cugine che abitavano vicino la fornace dei Praticelli:
vieni da noi a sentire il festival della canzone, loro avevano la
radio.
E
mi ricordo facemmo tardi ma c'era la luna e salire a Montauto fu
facile.
Non
sono novelle: il mio sogno di adolescente era potere avere la luce
elettrica, magari una bici tutta mia usata.
Mi
ricordo le discussioni: io già adoravo il gezze, le mie cugine come
i più adoravano Luciano Taioli, ma San Remo lo faceva l'orchestra
Angelini con Nilla Pizzi, Gino Latilla e Achille Togliani.
Dopo
5 anni tornai lontano da Castello ebbi luce e Lambretta, ma mai
scorderò quei 5 anni su quel poggio, anni molto duri ma mi ci sono
formato ripagando con la tanta lettura la mancanza di luce elettrica.
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