giovedì 21 marzo 2019

Ma tè Manesco, così mi chiamava Nazzareno, uomo di 45 anni ma col cervello rimasto bambino in quella tana di volpe per un gioco crudele, ci sei mai stato 'ner Vignale?, non potevo dire di nò, l'avrei deluso, e parlando di case col pagliaio, di cipresso dietro casa, di querce e lecci lo facevo contento
Era Neno, nella sua infermità un grande poeta, descriveva a modo suo e con parole semplici la vita vista dalla sua infermità.
...e negli inverni di quel tempo passavano ore e ore a conversare mentre fuori l'inverno dava il peggio di se....
Ma allora se sei stato ner Vignale avrai visto Teresina del Quarguagli? belle è ... certo! come era bella! dicevo e lui: è bella ancora, per Neno il tempo era rimasto lassù in quel borgo attivo allora la messa la domenica, le battiture, il mulino....

Sono ormai passati quasi settanta anni, anche a me ora il tempo si è fermato,non sogno più il moderno come quando conversavo con Neno, ma ogni tanto scendo ner Vignale: tutto rovine e silenzio solo lo sbatacchiare degli alberi dalla tramontana, ma camminando in silenzio ho sognato ad occhi aperti quel mondo lontano le voci dei bifolchi,le vacche ruminanti al mulino in attesa della macinatura:
Quest'anno non piove, la gora avrebbe poca acqua.....ma il mulino è un rudere come mè che ormai biascico ricordi

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