E
un giorno poi ci trasferimmo da grandi, bel podere ma il posto, la
Catena di San Miniato finalmente un podere buonissimo, uno dei
migliori, la proprietà era un ente diretto da un fattore che a sua
volta essendo un'ospedale pubblico aveva un consiglio di componenti
politici. Lo scopo nostro era una riforma agraria che ci permettesse
l'acquisto. Prima di noi ci stava una famiglia molto all'antica:
casa fatiscente niente strada.... Ottenemmo una sistemazione della
casa e della strada ma ormai avevo amici altrove, abitudini che
cozzavano col contadino precedente, mio fratello ultratrentenne con
una esperienza politico sindacale immensa, io invece sui vendicinque
cominciavo a raccogliere pischelle in città, facendo anche sbagli,
tutto mi sdubbio di San Miniato e la Catena in particolare quando un
cognato, che aveva un amico in luogo venne al circolo della Catena
ad informarsi: fecero tutti a gara a dire male di mè, non ho mai
capito perchè. Poi ho risieduto in ambienti migliori di questo
comune ma quel chiodo di qualla frazione lì non l'ho digerito
più.Poi ci si adatta: forse i primi tasferimenti mi hanno segnato,
c'è chi si adatta subito ad un luogo io col tempo mi disamoro sempre
di più, mi immagino che provino gli immigranti veri......Avere un
paese.... ma quando ritorni, mi hanno invitato alle mostre sulle due
guerre, ma mio nonno è morto a castello.....Essere abitante
disadattato ti fa girare attorno a vuoto....chi si adatta e chi: come
me aveva un paese in collina molo tempo fa.....
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