sabato 30 marzo 2019

E un giorno poi ci trasferimmo da grandi, bel podere ma il posto, la Catena di San Miniato finalmente un podere buonissimo, uno dei migliori, la proprietà era un ente diretto da un fattore che a sua volta essendo un'ospedale pubblico aveva un consiglio di componenti politici. Lo scopo nostro era una riforma agraria che ci permettesse l'acquisto. Prima di noi ci stava una famiglia molto all'antica: casa fatiscente niente strada.... Ottenemmo una sistemazione della casa e della strada ma ormai avevo amici altrove, abitudini che cozzavano col contadino precedente, mio fratello ultratrentenne con una esperienza politico sindacale immensa, io invece sui vendicinque cominciavo a raccogliere pischelle in città, facendo anche sbagli, tutto mi sdubbio di San Miniato e la Catena in particolare quando un cognato, che aveva un amico in luogo venne al circolo della Catena ad informarsi: fecero tutti a gara a dire male di mè, non ho mai capito perchè. Poi ho risieduto in ambienti migliori di questo comune ma quel chiodo di qualla frazione lì non l'ho digerito più.Poi ci si adatta: forse i primi tasferimenti mi hanno segnato, c'è chi si adatta subito ad un luogo io col tempo mi disamoro sempre di più, mi immagino che provino gli immigranti veri......Avere un paese.... ma quando ritorni, mi hanno invitato alle mostre sulle due guerre, ma mio nonno è morto a castello.....Essere abitante disadattato ti fa girare attorno a vuoto....chi si adatta e chi: come me aveva un paese in collina molo tempo fa.....

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