lunedì 9 novembre 2009

FRA FUCECCHIO E CERRETO. TREKING.

Pomeriggio nuvoloso ma non freddo, ideale per fare una lunga camminata oltre l'Arno.
Abbiamo lasciato l'auto a Fucecchio dopo il semaforo di via delle Fornaci all'incrocio delle due strade che vanno nelle due direzioni ma sempre verso la collina del cerretano: via Valbugiana e via Valpinzana. Abbiamo iniziato il cammino in via Valpinzana asfaltata e in pari per un km, poi la strada si impenna verso la collina e in trecentometri siamo in cima alla salita. Quì diventa bianca e spiana, siamo già nel comune di Cerreto Guidi. Per un km si cammina sul crinale e passando rievoco a Chiara i tanti ricordi di quando abitavo a Poggio Tempesti negli anni 50 ogni casa un episodio, un personaggio,vedi dico: là ci stava la famiglia Tinacci, grandi amici, abitavamo vicini a Castelfiorentino e quando dicemmo che tornavamo lontano dissero a mio padre: c'è la possibilità di tornare vicini a voialtri? mio padre si informò e seppe che c'era un podere vicino dove ancora non era allogato,si diceva così di un podere senza mezzadro, a farla corta nello stesso anno ritornammo vicini. Mi ricordo, dico a mia moglie, quando sposò Ivan uno dei Tinacci il pranzo di nozze lo fecero in casa. Che pranzo! i cuochi della televisione impallidirebbero a sentire il sapore delle tante pietanze cucinate da un cuoco contadino di allora.
Altra casa e poi il terreno che coltivavamo noi, ecco ora la madonnina, prima c'era un cipresso, -altro ricordo, venne a me e ad un altro compagno l'idea di mettere una bandiera rossa il 21 gennaio sulla punta del cipresso, portammo a mezzanotte una scala per salire sino ai rami, poi a bandiera arrotolata cominciai a salire fra i rami, arrivai quasi alla punta del cipresso, svolsi la bandiera la issai in alto, legai l'asta e soddisfatto cominciai la discesa. Il cipresso è fatto a ombrello, salire è facile ma a scendere si chiudono i rami. A farla corta ci misi due ore a trovare il passaggio. Arrivai a terra ero spogliato e sudato malgrado fosse sotto zero. Ma al mattino la bandiera sventolava, vennero i carabinieri la guardarono e scuotendo la testa andarono via, così mi dissero. nessuno seppe che ero stato io,certo si diceva deve essere stato uno bravo a salire fino lassù. Ma che bravo, rischiai di rimanere a fare compagnia alla bandiera. Ora il cipresso non c'è più, come le bandiere rosse.....-
Eccoci arrivati nel punto più alto in via val di Nebbia da quì il panorama più bello che il cerretese ha! basta guardare girandoci;a oriente si vede sino alla montagnola senese a sud san Miniato e le colline di Montaione, a ovest il monte Serra , vicino tutto il padule di Fucecchio, poi a nord dalle Apuane, tutti gli Appennini settentrionali, sotto vicino la Valdinievole da Montecarlo, Collodi, Montecatini, Monsummano. Poi tutto il montalbano con sotto Vinci. basta! bisogna andarci e vedere. Siamo scesi alla Capra,dove incontriamo la strada asfaltata per Cerreto, bel camminare nell'ampia banchina fino al bivio a destra che segnala Corniano avanti sino all'indicatore villa Petriolo a destra per questa indicazione in un paesaggio di ulivi, vigne cipressi, magia della collina toscana, ecco la villa fattoria Petriolo bella, secolare, circondata da cipressi favolosi,con intorno vigneti moderni e oliveti. Poi da li si scende fino in valle e per un km pari siamo alla macchina. Due ore e mezzo di cammino, osservando senza forzare, camminare e vedere, questo è il nostro motto condiviso anche da trek il nostro cane, lui fiuta e si sofferma quando incontra un cane della sua taglia, se è grande fila dritto ai miei piedi. Lo consiglio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel racconto, e che bei ricordi ci descrivi, Maresco