E ritorno spesso lì su quel poggio di argilla bruciato dal libeccio in estate, ora flacido dalle tante piogge.
Perchè ritorno? il panorama è sempre lo stesso, piaggioni incolti, case diroccate ho abbellite per ricchi stranieri, giù nella valle Castelfiorentino, sù in collina Montaione, tu collina di Santo Stefano nel mezzo, recintata come un carcere indicata come: case vacanze. più avanti tu collina dei ricordi. Santi, Ivan, il Costagli, il Bertucci, Damiana, Gostina, Ida, Piona, Neno! .... l'odore acre delle stalle, le voci: vai al coltro gina, le vacche o i buoi a coppia trainavano l'aratro stancamente, il pagliaio tagliato verticale a spicchi, Gli strilli del maiale che con il buaciri nel cuore tardava a morire, gli stornelli: se tù vo fà con me agli stornelli- ti dò guinta Barbialla e Collegalli- Ti dò giunta Barbialla e Collegalli: e poi si fà a chi li canta più belli..... Comincia una nebbiolina intorno alla vecchia collina di argilla, più in alto non si vede più il poggio Allaglione, mi incammino verso la valle con la testa confusa da tanti ricordi sbiaditi tempo. Troppi fine anno Maresco! AUGURI.
2 commenti:
Maresco, io boia, che bei ricordi però....
in campagna, sì, che si stava bene...
Me lo ricordo anch'io come stridevano i maiali, povere bestie, prima di finire in rocchetti di salsiccia, intrecciate sul trespolo in cucina.
Buon' anno, vecchio mio a te e Chiara.
Grande, Maresco!!!
Questa è poesia!
AUGURI a te e Chiara!
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