E chi si ricorda più a Castelnuovo il grande pino sulla spianata dove ora sorge lo stadio di calcio? Siamo certamente in pochi a ricordarlo, morì insieme alla vicina cipressa nel dopoguerra quando ad arare i terreni arrivarono i trattori.
Bello e colossale lo si vedeva da mezza vald'Elsa ma per noi Castelnuovini era il ritrovo in estate, nel piccolo spazio lasciato sodo- incolto prima o poi lo visitavamo quasi tutti.
Per primi, al mattino presto lo visitavano i calzolari, andavano a - prendere aria- prima di entrare nella bottega maleodorante fra decine di scarponi, zoccoli da riparare e pezzi di cuoio stagionato messi alla rinfusa sotto il banchetto, o nel tavolo. Erano due i calzolari a Castelnuovo: il Pannocchi Gelasio col figlio Beppino, e l'Ulivieri coi fuoi due figli e il Mancini un collaboratore. Li vedevi camminare lentamente, mai assieme, uno alla volta come in meditazione.
Noi ragazzi andavamo più tardi e se - tirava vento tutti dediti alla ricerca di pinoli in estate, perchè lassù non saliva nessuno a cogliere le pigne.
Era andare al pino come ora andare al giardino pubblico, e li ci trovavi fra i grandi i convalescenti a prendere aria buona, passanti a riposarsi, perchè al pino passava la - scorciatoia- il sentiero- per Castelfiorentino che distava da li un paio di km.
Era come il pino di Napoli .....
Un giorno, ero tornato via da Castelnuovo, passando da Cambiano vidi il poggio spoglio, tornando poi in paese seppi che il trattore arandoci vicino aveva tagliato molte barbe e il pino in un anno mori. sparì anche la cipressa... ora c'è lo stadio. Tanti ricordi si affacciano alla mente,un attimo poi accendo il compiuter o la tv e ritorno nel mondo frastornato di oggi.
Un pino? quanti ne viene distrutti per fare strade, zone urbane, quanti ne hai visti morire di piante, persone, cose, idee. Metti un disco di Guccini: i vecchi subiscon le ingiurie del tempo, non sanno distinguere il vero dai sogni........ e finisce: mi piaccion le fiabe, raccontane altre..........
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