giovedì 27 dicembre 2018

Lo spavento fu tanto quella mattina del 10 ottobre 43 quando i bombardieri alleati tornando da bombardare Firenze sganciarono una bomba a poche centinaia di metri da noi che stavamo vendemmiando un grande spavento,dopo poco fu bombardata Livorno e la colonna di fumo si vide anche da Castelnuovo.
Ormai gli allarmi aerei suonati dalle fornaci, dal Ferruzzino dallo zuccherificio di Granaiolo ci facevano correre nel fossone, si sentiva il tetro ronzare dei bombardieri ma puntavano oltre.
Quel S.Stefano eravamo a tavola e finire la minestra in attesa di quel rosbiff sentito nominare da giorni quando le sirene da Castello, g
Granaiolo, S Matteo cominciarono quel suono lento prolungato, lugubre in quei giorni.
Via! Gridò il mio babbo nel fossone: nel tempo che si scende il ciglione cominciò il bombardamento su Empoli.
In linea d'aria Castelnuovo da Empoli dista poco, lo scoppio delle bombe ci terrorizzava, se cadevano lì era finita. Io mi ero sdraiato con le mani sotto la pancia, come ci aveva insegnato il maestro Bagagli, chi ricorda quanto durò, mio padre disse: via andiamo a finire di mangiare e domani si inizia a costruire il rifugio nel masso.

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