Lo
spavento fu tanto quella mattina del 10 ottobre 43 quando i
bombardieri alleati tornando da bombardare Firenze sganciarono una
bomba a poche centinaia di metri da noi che stavamo vendemmiando un
grande spavento,dopo poco fu bombardata Livorno e la colonna di fumo
si vide anche da Castelnuovo.
Ormai
gli allarmi aerei suonati dalle fornaci, dal Ferruzzino dallo
zuccherificio di Granaiolo ci facevano correre nel fossone, si
sentiva il tetro ronzare dei bombardieri ma puntavano oltre.
Quel
S.Stefano eravamo a tavola e finire la minestra in attesa di quel
rosbiff sentito nominare da giorni quando le sirene da Castello, g
Granaiolo,
S Matteo cominciarono quel suono lento prolungato, lugubre in quei
giorni.
Via!
Gridò il mio babbo nel fossone: nel tempo che si scende il ciglione
cominciò il bombardamento su Empoli.
In
linea d'aria Castelnuovo da Empoli dista poco, lo scoppio delle bombe
ci terrorizzava, se cadevano lì era finita. Io mi ero sdraiato con
le mani sotto la pancia, come ci aveva insegnato il maestro Bagagli,
chi ricorda quanto durò, mio padre disse: via andiamo a finire di
mangiare e domani si inizia a costruire il rifugio nel masso.
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