mercoledì 14 ottobre 2009

IL PENDOLARE racconto

Eccomi quì, seduto vicino il finestrino del treno a quardare svogliatamente il paesaggio che scorre veloce davanti hai miei occhi, immagini familiari,sempre le stesse di tutte le mattine:colline,il fiume, l'argine, i campi. Ecco il ponte sul fiume,il rumore delle rotaie cambia per un attimo, ora il treno scorre dall'altra parte. La valle si restringe,il fiume,campi e subito collina: ulivi, poi bosco misto di cipressi e pini. Dopo una stazione la piana sempre più invasa da Capannoni industriali e case.Ecco la grande stazione, il treno ha sempre dei ritardi, di corsa all'autobus, forse farò in tempo a timbrare alle otto, passo svelto,entro in fabbrica timbro e subito il lavoro. Pausa mensa e di nuovo al lavoro.All'uscita dal lavoro stessa trafila: autobus, treno casa tardi.
Chi sono io?, sono un operaio pendolare, che si alza presto al mattino e corre assonnato verso la stazione, un cenno di saluto ai soliti -forzati del lavoro-. C'è chi tenta appena salito sul treno di recuperare un poco di sonno perso col figlio piccolo o per qualche suo problema.Io nò, non riesco a dormire al mattino, guardo dal finestrino lo stesso paesaggio di sempre che scorre davanti ai miei occhi. Vorrei che, almeno per una volta, che il treno si fermasse, scendere e camminare sù quelle colline, parlare con la gente, vedere la campagna nei particolari, girare per boschi e sentieri.
Ma uno che si alza alle sei del mattino e torna tardi alla sera, cosa le rimane per guardare intorno a se? Solo attimi!, in famiglia, con gli amici,nel tuo paese. Quando passo nel mio paese la gente dice dopo: quello che lavira a....Il Sabato cerchi di dormire ma l'abitudine ad alzarmi presto lo impedisce. Poi le cose rimaste in sospeso per tutta la settimana vanno fatte.

Arrivo al lunedì e mi rimane solo il tempo libero che posso permettermi: Guardare dal finestrino e sperare di giungere davanti alla fabbrica e non trovarla chiusa.

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