E passiamo da Valdicastello
dove è nato il grande poeta.
E subito il cuore si stringe
nel leggere nomi sul marmo.
E saliamo sul ripido sentiero
fiori finti sulla roccia,
non nomi, non scritte.
Vediamo sù in alto fra i castagni il campanile,
ultimi tornanti del lungo sentiero.
Arriviamo a S.Anna ed entriamo in chiesa:
tante foto sbiadite di infanti negati alla vita
da crudeli belve con la faccia da uomini.
Saliamo su all'ossario e sostiamo commossi
davanti a seicento nomi stampati sul marmo
strappati alla vita da crudeli assassini.
Eccoci poi sù a passo S.Anna
vicino alle rocce del monte Lieto
guardiamo dall'alto le case il campanile
i castagni, i bei prati
diciamo: come è bella questa montagna!
come è potuto succedere, in un posto così bello
che un uomo diventi belva
con sacerdoti, bambini, donne
miti pastori e contadini?
Ricominciamo il cammino del ritorno
svoltiamo a destra
il paesaggio non cambia
sempre bei monti, ma scendiamo.
A Capezzano Monte altra lapide,altri nomi.
Eccoci giù a Pietrasanta
il treno ci riporterà sulla nostra collina
ma ora abbiamo più motivi
per continuare a lottare per la pace.
Il grido dei martiri
quelli che subiscono ignari
le crudeltà delle guerre,
in passato come a S. Anna
ora in altre parti del mondo
dice: di non mollare!
la pace non è una utopia
lottiamo per averla tutti per sempre
1 commento:
Bellissimo questo componimento, ricco di intenso lirismo, che esalta la bellezza di quel luogo quale è Sant' Anna di Stazzema, macchiato dal sangue innocente di tanti, tantissimi martiri e che ancora oggi nel silenzio dei suoi boschi grida giustizia e pace per tutti i posti del mondo in cui tuttora imperversa la guerra, la sopraffazione e l' odio.
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