sabato 4 dicembre 2010

memorie: la raccolta delle ghiande

Passando in autunno dentro il bosco sentiamo scriccchiolare sotto i piedi le ghiande, il frutto della querce, e ogni pianta ne ha di diverse misure, rimangono lì a terra per un bel pò, poi ho mangiate da cinghiali e molti altri roditori, le più germogliano e in estate essiccano e muoiono, nessuno ci fà caso quando passa sotto le querce, io sì, le guardo e a volte ne raccolgo una, poi scrollo la testa e la getto.
Mi viene alla mente quando bambino dopo l'uscita da scuola raggiungevo mio padre in bosco per autarlo nella raccolta delle ghiande, che poi essiccate, macinate alimentavamo il maiale.
Mio padre era un uomo magrissimo e senza difficoltà si arrampicava sulle querce e con una pertica le faceva cadere, noi poi le raccoglievamo, a fine pomeriggio ne raccoglievamo un sacco.
C'era in bosco una querce secolare, difficile era salire, le aspettavamo a terra sperando nel vento. Un pomeriggio il babbo decise di salire, le porgemmo da sotto una lunga pertica con la quale ne fece cadere tante. Alla fine quando si decise di scendere dalla querce si accorse che era inpossibile ridiscendere, allora mandò Renzo, mio fratello gia grande, a prendere una fune, le venne gettata, la mise ad un ramo e si calò a terra.
Ora passo, vedo,ulive non raccolte, non solo ghiande, castagne, ed altri prodotti lasciati marcire. DICE UN PROVERBIO: A CAMPA' TANTO SE NE VEDE!!!!!!!!!

5 commenti:

Adriano Maini ha detto...

E dappertutto é così! Speriamo nel ritorno dei giovani all'agricoltura non invasiva, come dice ed intravvede Carlo Petrini.

Sandra M. ha detto...

Anche qui, Maresco, tanto marcisce sugli alberi. Davvero insensato.

maresco martini ha detto...

Bè, caro Adriano, bella sarebbe l'agricoltira proposta da Petrini, ma si cozza ora coi costi più alti dei prodotti e con la crisi la gente compera nei supermercati i prodotti a minor costo.
Diversi giovani si sono messi in gioco lavorando la terra ma ora fanno i conti con tante difficoltà: vino, olio invenduti, latte a prezzi irrisori. Finchè l'agricoltura viene considerata dai governi - secondaria- non sarà possibile rivedere la nostra terra produttiva e non violentata.

maresco martini ha detto...

Sandra:Questo anno oltre alla semina non eseguita, piove sempre, il vino invenduto, le olive non raccolte- chi le ha raccolte con le foglie bagnate ne soffrirà il prossimo anno-L'olio in vendita a metà prezzo nei supermercati, da dove proviene? è la disperazione per chi lavora la terra per vivere, poi gli alti costi pensa che per frangere un quintale di olive c'è il costo di 15 euro,i trattori, la manutenzione, tutto a costo industriale. Se viene la grandine, il gelo primaverile,la siccità ecc. Malgrado tutto c'è chi resiste, ma per quanto?

Anonimo ha detto...

Oh Maresco, hai ragione
ormai è tutto un buglione...
e la gente beve e mastica
un mangiar tutto di plastica...