Mi ricordo quando arrivarono i primi siciliani a sostituire i tanti contadini che abbandonavano le compagne e la miseria, per le fabbriche. Scendevano, e parlo del1949, dal treno a Castelfiorentino con fagotti e valige di cartone, stravolti dopo un viaggio su treni di terza classe; uomini con giacca di velluto, donne spaurite ed infagottate e bambini, tanti bambini, venivano da zone interne della Sicilia, Là avevano venduto tutto per potere comperare un poderaccio. Come è stato duro l'inserimento per loro,parlavano un dialetto impossibile a capirsi, avevano usanze diverse, eppure ce l'hanno fatta.
Hanno lo stesso squardo i tanti che arrivano dall'affrica ed anno ancora le stesse difficoltà dei siciliani di allora.
Dove voglio arrivare per concludere. Oggi Castelfiorentino ha un sindaco figlio di uno dei tanti siciliani scesi dal treno e nessuno ha da ridire, mi auguro che i miei nipoti possano avere se avrà capacità, un sindaco venuto o nato figlio di uno venuto dall'Affrica SARà BUON SEGNO DI CIVILTà.
3 commenti:
Maresco, bisticci sempre con l' acca, eeehh!!!!
Suvvia, metticela, come poi l' hai messa sotto, nel post.
Già in Toscana, ci mangiamo la lettera C. Tu, però, sei ghiotto anche delle acca. Va bè, che talvolta si dice, ce non vale un' acca....però, suvvia, non esageriamo......
Ciao, e scusami, se mi permetto di riprenderti. Sò bene, quanto è grande il tuo valore.
Sì, sarà buon segno di civiltà. Ed è proprio vero che hanno lo stesso sguardo.
Porto questo testo sulla mia pagina di face-book, ovviamente,ti linko....spero non ti di spiaccia.
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