mercoledì 19 ottobre 2011
EREMITI DEL CAMMINO
Mi piacerebbe venire a camminare con voi, è il discorso che mi dicono tante persone dopo i miei interventi in tv, ma malgrado io dica che tipo di trekking si pratica noi due da moltissimi anni,sono quasi cinquanta, che scorraziamo per sentieri, strade di campagna, boschi,senza molte volte una meta, pranzando al - sacco- mai un pranzo nei ristoranti, lo zaino per noi è tutto.Una volta ci seguono ma poi tanta è la diversità fra noi e la gente normale.- Ma via, un pranzetto con i piedi sotto un tavolo via...... Non si può spiegare quello che si prova camminando, guardando una querce un pioppo, i colori i tramonti ecc le tante senzazioni che proviamo, Molti decidono di camminare ma poi non lasciano durante il cammino il mondo reale con le sue beghe.
Proviamo, ma poi non ce la facciamo, camminare e socializzare con tante persone ci è impossibile e ritorniamo coppia perfetta di eremiti del cammino.
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4 commenti:
Bravo,l'andare ha i suoi tempi interiori, e aver trovato e coltivato una osmosi di interiorità vedendo anche la natura con gli stessi occhi..è un percorso difficile e rarissime coppie lo hanno raggiunto, figuriamoci un estraneo...
La mia felice solitudine..è colta da invidia solo in questi casi...
Un sorriso
dividere una camminata è bellissimo
Bravo, ottima definizione! Potrebbe essere un bel titolo per un tuo prossimo libro, pensaci Maresco!
Certo, ti capisco: è sempre un emozione camminare per solitari sentieri di campagna, dove i solinghi e i pochi superstici rustici rurali, riportano alla memoria degli anziani giovincelli, squarci di vita agreste della loro gioventù.
Non credo sia solo una questione del ristorante. E' che in generale il cammino è un piacere elitario: condividerlo è già un po' perderlo, perché inevitabilmente ci si porta dietro il compromesso: di stile, prestanza, obiettivi. E poi bisogna parlare di tutto senza veli e non a tutti ci si può sempre mostrare "nudi".
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