In toscano i papaveri li chiamiamo rosoli, per il contadino era erba infestante, tanti rosoli poco grano. Sono arrivati le arature profonde ma soprattutto i diserbanti e piano piano i papaveri sono scomparsi dai campi, solo in alcuni cigli dove lo spruzzo del diserbo non arriva resistono quà e là il resto del coltivato e privo di papaveri che, infestanti sì, ma molto delicati.
Un amico, celebre fotografo a livello internazionale mi telefona sapendo il mio girovagare per campagne, se potevo insegnargli un campo di papaveri, disse: ho girato tutta la vald'Orcia nel senese, niente papaveri. Ma che vald'Orcia, a cinquecento metri da casa mia, nel campo di Mario C'è una fioritura di papaveri eccezionale.
Arriva dopo poco e andiamo al campo di Mario, un coltivatore vecchia maniera che concimava col letame. Una meraviglia!una splendida fioritura con sullo sfondo due cipressi monumentali. Mentre il fotografo scatta le foto arriva Mario arrabbiato e grida: cosa fate? fotografiamo i papaveri, all'ora sì che si arrabbia. Io che con Mario mi legava una amicizia da tempo le chiedo ma perchè ti arrabbi tanto?.
Mi rispose seccato: è capace che tu vada al circolo a raccontare che ho lavorato male il campo? Ecco, si vergognava dei papaveri.
Ieri sono andato al funerale di Mario, tanta gente tanta commozione, andavamo a seppellire l'ultimo contadino tradizionale, i figli facendo altre professioni hanno già venduto il campo. Insieme a Mario se ne andranno anche gli ultimi papaveri.
2 commenti:
Ricordo da piccola, la scoperta dei papaveri in un campo vicino casa.
Per fortuna nella domus maritale crescono in abbondanza sul poggio o ai margini del giardino.
Maresco, è triste pensare, che con la morte del tuo amico Mario, se ne va via anche la poesia più spontanea della Natura. ( anche se questa, lo faceva
in parte vergognare, perchè temeva di non avere fatto bene il suo lavoro)
Ciao.
Questo tuo post, mi piace molto!
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