L'anno scorso il 25 Aprile io e mia moglie ci recammo come è ormai di tradizione a S. Anna di Stazzema e ci recammo in treno. Così facendo percorremmo tutti i sentieri che fecero i tedeschi per compiere la strage.
Scendemmo a Pietrasanta e ci avviammo dalla stazione a destra, dopo un km all'altezza del cimitero di Pietrasanta andammo a sinistra inoltrandoci nella stretta valle che porta a Valdicastello- paese natale di Giosuè Carducci. quì comincia la traccia del passaggio dei tedeschi: uccisione di giovani scelti a caso: come recita la lapide.
Alla chiesa la lapide in ricordo del parroco che dopo avere salvato dalla deportazione centinaia di persone fu deportato, torturato e fatto morire: medaglia d'oro alla memoria. Da Valdicastello inizia una lunga mulattiera fino a s. Anna, ad una roccia l'autore della poesia che è anchessa nella foto. Non stò a descrivere l'emozione che si prova, in chiesa, al museo, all'ossario, ma il cuore si stringe quando a mezzogiorno le campane: ogni tocco una vittima, 600 suoni che fanno rabbrividire.
Era la terza volta che facevamo questo percorso, altre tre volte ho partecipato alla corsa podistica: un fiore a S. Anna.
Al ritorno facciamo il sentiero per Capriglia, Capezzano, e discesa su Pietrasanta.
1 commento:
Quanti eccidi...tanti da fare un pellegrinaggio al giorno!
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