lunedì 3 ottobre 2011

RITORNO AL PAESE NATIVO; RICORDI

Come ho scritto in un post precedente quando ripercorro le stradine del paese nativo lasciato nel lontano 1948 in ogni angolo mi ritornano alla mente episodi. Sul lato nor ovest del paese c'è una cappella al termine di un vialetto di cipressi. questa cappella in memoria dei caduti nella guerra 1915- 18 che alla inaugurazione venne in Castelnuovo la regina madre. Mi raccontò mia nonna che dove doveva passare la regina, dalla chiesa alla cappella era stato steso un telo, ogni cipresso rappresentava un caduto. Ma a me però quella cappella mi fa ricordare un episodio dell'ultima guerra. Ci fù una sparatoria fra partigiani e tedeschi in un bosco a Coiano un borgo vicino e i tedeschi fecero un rastrellamento. Un giovane fu trovato con una pistola in tasca, come l'abbia presa non si sà, tornava dal lavoro, forse per curiosità, l'aveva vista in terra chissà. Fu portato al comando tedesco e nulla valsero interventi di personalità e sacerdoti, i tedeschi volevano terrorizzare la popolazione e impiccarono il giovane al passaggio al livello di Granaiolo. Lo tennero appeso per tre giorni. Noi bambini andavamo alla cappella per vedere l'impiccato, terrorizzati e curiosi. Non mi toglierò mai dalla memoria quel corpo vestito di bianco che ondeggiava sotto i colpi della tramontana.
Anche ieri l'altro passando ho ricordato..........

6 commenti:

Costantino ha detto...

Ed è bene ricordare...

Ernest ha detto...

:)

Gingi ha detto...

Cosa saremmo senza i nostri ricordi?
il presente è precario e fuggevole, il futuro non ci è dato conoscere... l'unico nostro vero avere è il passato.

Luigina ha detto...

Anch'io domenica sono tornata in bici al mio paesello nativo nella bassa bresciana, alla ricerca delle mie radici e per portare un fiorellino sulla tomba dei miei nonni, Quanti ricordi, ma una cosa mi ha fatto piacere vedere che qualcuno proprio qui cerca di recuperare e proteggere la cultura rurale in un bel Museo che ha sede in un antico palazzo del paese ora restaurato. Gabriele gli ha dedicato un post nel suo blog giro in bici che potrai vedere cliccando QUI

maresco martini ha detto...

vi ringrazio del commento. La visione di quel giovane inpiccato innocente mi turba ancora, perchè lo sapevano tutti che era un ragazzo semplice, la pistola la raccolse come avrebbe raccolto un altro oggetto.
Lo dissero: prete e persone andate a parlare al comando tedesco per salvarlo,volevano una dimostrazione di cosa erano capaci, -- un esempio.
fù maggiore crudeltà.

maresco martini ha detto...

vi ringrazio del commento. La visione di quel giovane inpiccato innocente mi turba ancora, perchè lo sapevano tutti che era un ragazzo semplice, la pistola la raccolse come avrebbe raccolto un altro oggetto.
Lo dissero: prete e persone andate a parlare al comando tedesco per salvarlo,volevano una dimostrazione di cosa erano capaci, -- un esempio.
fù maggiore crudeltà.