Era il 1943 dopo l'otto Settembre a Milano fra i militari ci furono giorni di sbandamento:nessuno dava ordini, chi trovò abiti civili tentò di sfuggire ai tedeschi. Lui non ce la fece, abitava in Toscana,non era facile in abiti militari sfuggire ai tedeschi, cadde in una retata alla stazione mentre tentava di salire sul treno. Fuù portato in una caserma prigioniero per essere spedito in Germania.
Dentro di se pensava: prima di farmi deportare mi faccio ammazzare, tenterò la fuga.
Erano due anni che era partito dalla sua terra senza potere far ritorno. Aveva a casa una famiglia,una fidanzata, lui mezzadro di una fattoria in vald'Elsa fra Montaione e Castelfiorentino.
Mentre osservava e pensava, si accorse che diversi prigionieri nei momenti non controllati si introducevano in un tombino. Non stette a pensarci un attimo, al momento giusto aprì il tombino e si calò senza sapere dove andava. Camminò carponi fra lo sterco umano, cosi piegato senza voltarsi mai sperando che andasse al naviglio o qualche altro canale. procedette per quasi un km poi le forse cominciarono a mancare, vide sopra di se uno spiraglio di luce, spinse con una mano il tombino e lo spinse per uscire, quando si affacciò si accorse che era ad una fermata del tram. Subito una voce gli disse di calarsi di nuovo che vicino passava una pattuglia di tedeschi. Si sdraiò sfinito nella melma, nel frattempo arrivò un altro militare che aveva seguito il suo gesto.
Passò 15 minuti circa il tombino si aprì e una voce disse ; sali.
Provò a salire ma si svenne, fu tirato sopra non vide che tragitto e dove arrivò si accorse di essere in un giardino e che mani amiche lo lavavano. Le diedero una camicia e pantaloni e un uomo rivolto ad un ragazzo disse, lui e lui, l'altro militare, portali a casa tua. Seguirono il ragazzo e dopo 10 minuti erano a casa sua. A sera arrivò la madre del ragazzo. Una madre? un angelo! una donna bellissima. Li fece cenare e dopo seppero che col sistema del tombino avevano fatto fuggire una cinquantina di militari aiutandoli a fuggire e a trovare per loro abiti civili.Era una organizzazione antifascista spontanea.
La donna disse che il marito era prigioniero degli alleati in Sicilia, lei lavorava alla Breda.
Il ragazzo andò a dormire dallo zio che abitava nello stesso palazzo, uno degli uomini che lo avevano tirato sù dal tombino, e loro due li mise a dormire in un letto a due piazze, lei dormiva nel letto del figlio. Adolfo, il nostro Castellano resistette un'ora, ma quanto era che non vedeva una donna? Non poteva sentirla respirare, si fece coraggio ed entrò nel letto della donna.Adolfo rimase in casa della donna consigliato dal cognato perchè i tedeschi accortisi delle fughe intensificarono i ratrellamenti
Lei tornava alla sera e portava il mangiare quello che trovava e il poco pane della tessera,la notte dormivano assieme. Nei momenti tragici nasce in fretta l'odio ma anche l'amore, il sentimento, la passione.Adolfo si innamorò di questa donna stupenda che oltre ad amarlo rischiava la vita.
Un bombardamento alla Breda per poco la donna non ci lascia la pelle, ma il lavoro sì.
Notizie giungono dal fronte: gli alleati sono all'Arno, Adolfo decide: tento di tornare a casa, lei dice: cosa ci faccio quì a Milano a morire di fame? ho parenti in Garfagnana vengo con te in tre è più facile viaggiare sembriamo una famiglia. Una mattina i tre partono da Milano e tutto fila liscio fra allarmi, cambi di treni arrivano a Reggio Emilia e con passaggi di fortuna, passando per sentieri, scendendo da Pradarena raggiungono Soraggio un borgo di pastori. Lo zio di lei lo accoglie e lo nasconde. Ora il fronte è vicino i tedeschi rastrellano dopo ogni scontro con i partigiani. Adolfo non viole far rischiare quella brava gente, decide di andare via e passare le linee. Lei sempre più innamorata vuole andare con lui ma Adolfo la convince a restare, lei lo supplica a guerra finita di tornare a prenderla lui innamorato promette
e attraversando il fronte raggiunge casa trova tutti salvi la fidanzata le corre incontro. A guerra finita, il lavoro,l'essere tornato nel suo mondo, la grande passione svanisce si sposa i figli....
Ora il vecchio Adolfo mi racconta, le lacrime agli occhi. Quella donna è apparsa nella mia vita come un angelo, mi ha salvato la vita, mi ha dato l'amore e io... Ora nelle lunghe ore mentre attendo che mi assistino, i ricordi tornano alla mente e penso come sono stato fortunato.
Arriva l'infermiere a cambiarlo si interrompe, lo saluto.
Riassunto dal racconto il Fuggiasco dal mio libro- Radici Contadine
4 commenti:
Bellissimo che dire di più??
storia vera,era un cugino di mia madre.
Me lo ha raccontato sottovoce una domenica pomeriggio.non ho fatto altro che scriverla come me la ha raccontata.
Una storia da film!
Un racconto intenso e commovente.
Chissà se quella donna/angelo ci aveva creduto davvero nel suo ritorno.
Posta un commento