Verresti nella classe dove insegno a parlare di come eravamo? no! vaffanculo te e i tuoi allievi. Sono anni che parlando con insegnanti mi propongono di andare nelle scuole a raccontare il mondo contadino, poi l'anno dopo lo stesso insegnante credendomi di farmi un favore e dimenticando dell'anno precedente: bisognerebbe che una mattina...... Ooooo ma per chi mi hanno preso? Un insegnante mi ha perfino chiesto chi erano i braccianti. Proprio come canta Guccini, non voglio poi sentirmi dire che racconto favole!
Insegnanti Toscani, nipoti di contadini di braccianti, di - contadini smessi- cercate in famiglia, forse dovevate cercarlo prima in famiglia le vostre origini. Io da ora in poi non racconterò più il mio mondo:
è stato bisfrattato troppo.
3 commenti:
Maresco, maddai, ritorna in te. Tu sei uno dei pochi testimoni viventi, di quando i polli si spennavano a mano, di quando si castravano i capponi. Ma vuoi mettere, col mondo dei giovani di oggi, che cononoscono solo la playstation NIntendo....
E,no Patrizio, i nonni zii babbi contadini li hanno avoti tutti, magari si sono vergognati di essere di origine contadina e cercano altri. Ma che una maestra con cariche elettive inportanti quando mi incontra mi dice: una volta devi venire in classe dai miei alunni, sono passati sei anni e ogni volta ripete il ritornello. Come lei alcuni professori. Ma spero che leggano e sappiano: Che a me di andare a raccontare non me ne importa un fico secco!
Ma vergognarsi di cosa? Io rivendico con tutto l' orgoglio che posso che provengo da una famiglia di sana e robusta stirpe contadina. Quasi, quasi, mi faccio fare lo stemma di famiglia con vanga, zappa e forcone.
Falce e martello, ce lo metterei, ma è stato preso da gente che non se lo meritava...
Ciao, grande.
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