Chi mi segue su facebook ha gia letto dell'invito che mi è pervenuto dal comune che per celebrare i 150 anni dall'unità di Italia. Sono stati invitati tutti gli amministratori viventi e i familiari di quelli che si sono susseguiti in cento anni nel nostro comune, io per cinque anni ho fatto il consigliere. Dico subito che non ci andrò perchè so già quello che diranno i quattro, dico quattro oratori per una cerimonia, commemorazione commossa di quelli che non ci sono più, elogi per quelli come me che sono trentanni che ho finito i miei cinque anni, e nessuno si ricorda più. Quelli che ci loderanno dal parco sono quelli che la gente critica, poi toccherà anche a loro fra anni delle lodi, ma ora vengono criticati come eravamo criticati noi quando amministravamo.
Mi ritorna a mente quando dal mio paese nel 1944 dopo pochi giorni dal passaggio del fronte alcuni giovani partirono con l'esercito di liberazione nazionale per combattere, si disse dopo, per la libertà, ma quando quel camion pieno di volontari partì ci furono molti che dissero che erano vagabondi, che non pensavano alla famiglia. Dopo furono rivalutati in parte perchè molti furono discriminati, non trovarono il lavoro.
Io nella mia piccola esperienza non ho bisogno di essere rivalutato a posteriori. Troppe notti insonni e il giorno dopo a lavorare, riunioni e allora fumo passivo, un polipo alle corde vocali senza percepire un centesimo. Grande e duro sacrificio per cinque anni sopportando le critiche delle gente, quella che faceva i suoi comodi, murando case, mettendo attività. A questo punto dico grazie ma non voglio lodi a posteriori, è tutta la vita che sento criticare chi sgobba, per lodarlo da morto, o quasi. RINGRAZIO MA NON CI VADO.
1 commento:
Eh, no, coemex notabile, ci devi andare. Chi fa, o chi ha fatto il consigliere, insieme agli onori, ha anche gli oneri.
Scherzo, ovviamente Maresco. Fai, come ti pare e piace!
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