venerdì 3 febbraio 2012

MONTE MAGGIO racconto


Imbocco la valle in macchina di primo mattino e subito il sole mi abbaglia, sempre così quando a Ponte a Elsa curvo a destra per immettermi nella valle nativa. E sempre una emozione mi prende, cosi è da sempre:si può andare a vivere nei posti più belli del mondo, ma dove sei nato è sempre il più bello.
Non c'è traffico, la macchina corre veloce,e lascia visioni di attimi a luoghi familiari:Castelfiorentino,Certaldo, Poggibonsi; ecco la superstrada per Siena: Colle nord, Colle sud,Monteriggioni.Esco un piccolo tratto di Cassia che aggira a sud la grande cinta muraria, poi svolta a sinistra e raggiungo il grande parcheggio.
Scendiamo, l'aria è frizzante, ci sono ancora nelle zone in ombra tracce di brina.
Il sole comincia a scaldarci quando indossiamo gli scarponi.L'enorme parcheggio è movimentato da tanti escursionisti, qualche cane gironzola felice di avere l'asciato l'auto e Trek il nostro cane approfitta per fare conoscenze.
Zaini e via, davanti a noi la scura molle del Monte Maggio. Lasciamo alle spalle le famose mura di Monteriggioni, attraversiamo la cassia e finalmente camminiamo sulla strada bianca in direzione del monte.La lunga fila degli escursionisti avanza verso il monte e si dirada prendendo i vari sentieri formando piccoli gruppi. Noi tre, io Chiara e Trek camminiamo diretti verso il monte a noi molto noto per le tante escursioni fatte negli anni passati, conosciamo a menadito tutti i sentieri, ma ripercorrerli è sempre una emozione.
Dopo il tratto in salita che porta alla deviazione della via Francigena, la strada spiana per poi cominciare la salita vera.Eccoci all'agriturismo il Mandorlo storica e bella residenza e all'altezza della casa ci viene incontro una cucciola di asino, docilissima,si lascia accarezzare, una signora dal terrazzo ci racconta che le è morta la mamma e le danno il latte col biberon, Ci prega di scacciarla, diverse volte l'hanno dovuta andare a riprenderla sul monte.
Ora ad una vigna la stradella finisce, comincia un sentiero tortuoso nel bosco, è roccioso, dal terreno emergono rocce calcaree bellissime, la poca terra di colore rossastro- terra di Siena- mostra il lavoro notturno dei cinghiali scampati alle cacciate invernali. Dopo una lunga salita eccoci ad una bellissima casa attorniata da lecci secolari, andiamo a destra in pari in un paesaggio da favola lecci e rocce dalle forme caratteristiche, per un km e raggiungiamo la strada che porta a casa Giubileo dove nel 1944 morirono 19 partigiani.Bellissimo questo luogo. una casa museo, che troviamo chiusa una lapide ricorda i giovani partigiani. Fu quì che il 23 Marzo del 1944 i partigiani furono sorpresi dai fascisti repubblichini di Siena guidati da un fascista del luogo, accerchiati combatterono, diversi tentarono la fuga due morirono, gli altri si arresero con la promessa di avere salva la vita, furono tolte loro le scarpe e caricati su un camion portati più in basso e in uno spiazzo fucilati, uno ce la fece a fuggire e benchè ferito gravenmente raggiunse un contadino e riuscì a salvarsi e raccontare.Io ricordo bene quell'eccidio, avevo 9 anni, la notizia di bocca in bocca commosse tutta la valle dell'Elsa.
Sostiamo sopra un muretto per pranzare poi ci mettiamo in cammino per scandere a Abbadia a Isola. Giungiamo allo spiazzo dove fucilarono i giovani partigiani.SOSTIAMO DAVANTI A QUEI 19 NOMI CHE ONORANO LA VALD'ELSA. Poi scendiamo ad Abbadia a Isola dove c'è la famosa pieve e l'ospitale della via Francigena, UN saluto ad un grande amico di San Miniato Giovanni Corrieri, guida famosa della via Francigena che è a guidare una comitiva del nord, poi i pochi km verso Monteriggioni. Saliamo ed entriamo dalla porta ovest, attraversiamo il paese e prima di scendere al parcheggio un ultimo sguardo al Monte Maggio, alto scuro e immenso dove terra, bosco roccia si fondono e fanno per valle
Elsa uno scrigno con dentro la sua natura, la sua storia. Uno scrigno aperto al mondo.

3 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Non hai pensato mai di dedicare ai partigiani della tua terra anche uno specifico blog?

maresco martini ha detto...

Se hai notato ho sempre parlato degli avvenimenti che conosco come se passando, quarda il caso, c'è stato quell'avvenimento cioè anche nei servizi televisivi parlo di una cosa e ci ritroviamo questi avvenimenti come per caso. Sia nei blog che in tv cerco di parlare a gente che non ne sà molto, e accennando intanto porto a conoscenza, Fare un blog tutto incentrato sù gli avvenimenti credo che avrei tanti commenti da gente che già conosce, invece parlando un poco di tutto cerco di creare curiosità per quel luogo poi visitandolo ci sono questi avvenimenti.Nel servizio tv che conoscono: alle sorgenti dell'Elsa faccio vedere dove ha combattuto e morto una medaglia d'oro della resistenza e credimi ho saputo che molti hanno percorso quel tragitto e sono passati da li. un servizio solo per quell'avvenimento avrebbe avuto visitatori che già conoscono gli avvenimenti della resistenza.

Sandra M. ha detto...

Bravo Maresco!!!