sabato 5 maggio 2012

IL VOTO

Ricordo la gioia di votare del dopoguerra, finalmante anche le donne, per questo io andrò sempre a votare, anche se tappandomi il naso, come diceva Montanelli, sì perchè per la prima volta nella mia lunga vita di elettore e anche di attivista, di rappresentante di lista sono molto turbato da quando ho saputo che il mio voto è servito a quel cassiere della Margherita truffatore, da quando ho votato una nullità come Rutelli,da quando ci siamo mescolati con certi beghini e tutto nel nome di certi valori che nessuno rispetta. Ancora non si vota, ma quando andremo a votare spero che ci sia un sussulto di dignità, che possa votare senza mettere nell'urna la scheda bianca o votare i soliti incalliti personaggi. E non salirò sul carro degli sfasciacarrozze che dicono bene ma non propongono niente. Aspetto e speriamo che qualcuno si muova, non i vecchi stantii come mè, ormai il nostro tempo è partito, ed è bene che anche gli altri arnesi logori facciano come mè: vadino ai giardinetti o nell'orto. Questo non è abbandono ma è saggezza, ci vuole non solo un ricambio anagrafico ma di idee.

3 commenti:

Krilù ha detto...

Ci vuole non solo un ricambio anagrafico e di idee, Maresco mio, ma anche e soprattutto di onestà e rigore morale.

Soffio ha detto...

Altri tempi, si andava in piazza e seguire l'esito altro che exit un minuto dopo!

Sara ha detto...

Se i politici fossero come te, sarebbe meglio per tutti noi! Rispetti tantissimo la natura e conosci la dignità del lavoro!